Creato da ballolentodelcuore il 26/02/2008

ballo lento

il mio ballo

 

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POST N° 159

Post n°159 pubblicato il 02 Ottobre 2009 da ballolentodelcuore

Sei stato, all’inizio, colui che mi ha fatto scoprire il sapore della libertà. E la vita mia è cambiata. Ogni volta che parlavo di te un lampo, un lampo addormentato per minuti interi, bianco e guizzante nei miei occhi, rimaneva.

Sei stato, anni dopo, colui che mi ha di nuovo cambiato la vita.
E così, sono cresciuta negli ultimi due anni come forse non ho fatto in dieci.

 

Oggi so che il dolore passato ha delle conseguenze.
Non sono più allegra e spensierata come un tempo. Sono diventata dura e in parte fredda e forse per questo, obiettiva.

Quando mi sono vista così allo specchio, mi sono chiesta a cosa sarebbe servito. Poi però sono capitate delle esperienze a due mie amiche e io ero lì, conscia di una nuova certezza. Ho fatto di tutto affinché a loro non capitasse la sofferenza capitata in me. E così è stato. Ho due piccole realizzazioni tra le mie mani, due sorrisi profondi e so di esserne almeno in parte la causa. Mi sento fiera di aver evitato che loro vedessero il fondo del dolore che ho visto io.

La mia vita, poi, è proseguita e altre ferite  l’hanno accompagnata, brevi e forti al tempo stesso. Ma mi sono resa conto che anche quello era un dono. Perché quando il male passa, lascia la felicità di vivere piccole cose. E vivo la coperta della sera con colui che ha deciso di farmi diventare sua moglie, vivo la gioia della cucina dentro casa, vivo la serenità di imparare le piccole cose che per anni ho rimandato.

E mi chiedo se c’è altro che io stia rimandando.

Ho imparato che la vita ha sempre degli obiettivi, e che noi tendiamo dritti a loro… ma che non siamo noi a decidere la strada per arrivarvi. La strada da fare è quella che il destino ha scelto e non noi, per metterci alla prova e per farci chiedere, a ogni sasso in cui inciampiamo, se davvero ci crediamo o se non sia il caso di rivedere qualcosa. È la strada perfetta, quella del destino, è la strada che ci prepara a raggiungere la meta che abbiamo scelto perché spesso, tendiamo a qualcosa per cui non siamo pronti.

 

Ho imparato a essere felice. Prima lo ero a prescindere. Ma al momento debito s’impara tutto e perché non provare a essere felici anche se ci manca qualcosa…perché anche se a volte mi sento sola, io devo ringraziare questa vita.

Rimarrò abbracciata al mio amore che mi ha fatto riscoprire i tempi in cui mi innamorai di lui, chiamerò le amiche fino a che non mi sentirò veramente piena, sorriderò alla famiglia, vivrò di felicità.

 

Felicità da dare.

Ne ho così tanta che adesso capisco perché Dio ha voluto che fossimo donne e avessimo dei figli.

Se non la diamo tutta quanta non siamo serene e agli uomini basta non tutto, ma solo un po’, di quel che invece abbiamo nel cuore.

Ecco perché, domani, voglio un figlio. M’avanza amore.

E ironia, ho sempre pensato potesse essere tuo.

Ora lo voglio davvero perché so quanto sarebbe mio.

 
Rispondi al commento:
ballolentodelcuore
ballolentodelcuore il 07/10/09 alle 09:42 via WEB
chi lo sa..parla una ragazza che non li avrebbe mai voluti!!sei un tesoro bambolina del mio cuore, ti abbraccerei fortissimamente in questo momento. TI VOGLIO BENE!!
 
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SE MI UCCIDI, TI UCCIDO

"Quell'uomo aveva ucciso la cosa che amava,
E pertanto doveva morire.

Eppure ogni uomo uccide la cosa che ama,
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Chi lo fa con uno sguardo amaro,
E chi con una lusinga,
Il codardo con un bacio,
Il coraggioso con la spada

Chi uccide il suo amore da giovane,
E chi lo uccide da vecchio;
Chi lo strangola con le mani della lussuria,
Chi con le mani dell'oro:
I più pietosi usano un coltello, perché
I morti si freddano così presto.

C'è chi ama troppo poco, chi troppo a lungo,
C'è chi vende e c'è chi compra;
Chi compie l'atto con molte lacrime,
E chi senza un sospiro:
Perché tutti uccidono la cosa che amano,
Anche se dopo non tutti muoiono."

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