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Messaggi di Settembre 2005

Messaggio N° 1648 29-09-2005 - 00:24

Gianni Berego Gardin - FORMA, Centro Internazionale di Fotografia

Gianni Berengo Gardin
Centro Internazionale
di Fotografia FORMA
Milano


In seguito all'eccezionale successo, viene prorogata fino al 2 ottobre la prima mostra antologica dedicata al genio sensibile e gentile ed ai 50 anni di lavoro e di passione di Gianni Berengo Gardin, grande maestro italiano della fotografia d’autore il cui nome è legato particolarmente a Milano.


La sua fotografia si distingue per l'intensa carica di umanesimo e per la sottile, discreta ironia, evitando interpretazioni sfrontatamente violente, e mantenendo un costante ed attento rispetto per la realtà e per la figura umana, caratteristiche che fanno di lui uno dei più geniali cronisti dei nostri tempi.


Il percorso espositivo, presentato dal centro FORMA in collaborazione con la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, si compone di 150 scatti in bianco e nero realizzati dagli anni '50 ad oggi. La selezione proposta ai visitatori raccoglie le immagini più significative dell'artista ligure, suddividendo la sua estesa produzione in 11 differenti percorsi tematici: Venezia, Lavoro quotidiano, Donne, Parigi, Empatia, Contro, Paesaggi con figure, Cerimonia, Milano, Sottigliezze, Vita di Provincia.


Grande spazio, dunque, dedicato a Venezia, luogo d'origine della famiglia dell'artista, da cui egli è partito per divenire fotografo, a Milano, dove vive da tanti anni, e alla Parigi degli anni ’50, mitico scenario della cultura fotografica, ma anche ai celebri reportages-denuncia, veri e propri documenti sociali: i manicomi, la protesta del ‘68, gli zingari, ai servizi sul lavoro, la vita quotidiana, le donne, la provincia italiana e tutti quei dettagli che l'obiettivo del maestro ha saputo cogliere e ritrarre, con tutta l'empatia e la sensibilità propri del grande maestro.


La mostra è accompagnata da un grande libro, pubblicato da Contrasto, che raccoglie 350 fotografie tra le più rappresentative dagli inizi della carriera di Berengo Gardin fino ad oggi, accompagnate dai testi di Sandro Fusina, Goffredo Fofi e Frank Horvat, e da un volume della collezione FotoNote, pubblicato per l'occasione.


FORMA è un’iniziativa di Fotospazio, una società costituita da Fondazione Corriere della Sera e Contrasto, realizzata con l’importante collaborazione di ATM, che ospita gli spazi espositivi di FORMA all’interno dello storico deposito dei tram del quartiere Ticinese.


Gianni Berengo Gardin
FORMA, Centro Internazionale di Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 - Milano
Fino al 2 ottobre


martedì/domenica dalle 10 alle 20
giovedì dalle 10 alle 22


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Articolo pubblicato da: armoniaeinvenzione

Messaggio N° 1647 29-09-2005 - 00:18

Taizé, ricordando frère Roger

Frère Roger, fondatore della comunità di Taizé nel 1945, è stato ucciso la sera di martedì 16 agosto, in mezzo alla folla che circondava la Comunità, nella Chiesa della Riconciliazione, nella sua comunità per mano di una squilibrata Visse in maniera semplice, impegnata accanto ai sofferenti, da vero testimone di pace.


La sua Comunità prese avvio nel 1940 quando, quando frère Roger (all’età di 25 anni) lasciò il paese dove era nato, la Svizzera, per andare a vivere in Francia, il paese di sua madre. Per diversi anni aveva sofferto di tubercolosi polmonare. Durante questa lunga malattia, aveva maturato in sé il richiamo a creare una comunità in cui la semplicità e la benevolenza del cuore potessero essere vissute come realtà essenziali del Vangelo.


Il piccolo villaggio di Taizé, dove si stabilì, era vicinissimo alla linea di demarcazione che divideva in due la Francia: era ben collocato per accogliere dei rifugiati che fuggivano la guerra. Alcuni amici di Lione furono riconoscenti di poter indicare l’indirizzo di Taizé a chi aveva bisogno di rifugio.


A Taizé, grazie a un modico prestito, frère Roger aveva comperato una casa abbandonata da anni con degli edifici adiacenti. E iniziò la sua opera: accolse tutti e per rispettare le fedi religiose decise di pregare lontano, nei boschi … ma il pericolo era incombente. Nell’autunno 1942, fu avvertito del pericolo: erano stati scoperti e tutti dovevano partire subito. Frère Roger poté ritornare nel 1944: non era più solo, nel frattempo era stato raggiunto da alcuni fratelli e avevano iniziato insieme una vita comune che continuarono a Taizé.


Lungo gli anni, il numero di visitatori che si reca a Taizé ha continuato ad aumentare. Dalla fine degli anni 1950, cominciò ad arrivare un sempre maggior numero di giovani. Nel 1966, le suore di Sant’Andrea, una comunità cattolica internazionale fondata più di sette secoli fa, sono venute ad abitare nel villaggio vicino e hanno iniziato ad assumere una parte dei compiti dell’accoglienza, aiutate talvolta da religiose da altre comunità. Molto più tardi, alcune suore orsoline polacche sono venute anch’esse a sostenere l’accoglienza dei giovani.


A partire dal 1962, dei fratelli e dei giovani, mandati da Taizé, non hanno mai smesso di andare e venire dai Paesi dell’Est Europa, per visitare con la massima discrezione chi era rinchiuso all’interno dei propri confini. Ora che i muri sono caduti e che i viaggi tra l’Europa dell’Est e dell’Ovest sono diventati più facili, i contatti con i cristiani d’Oriente, che erano sempre stati importanti, sono accresciuti in modo significativo.


A Taizé, i giovani sono accolti da una comunità di fratelli che si sono impegnati per tutta la vita al seguito di Cristo. Ma proprio la mano di una giovane accolta nella comunità ha ucciso Frère Roger! La mattina del 17 agosto, giorno dopo la sua morte, è stata pronunciata la seguente preghiera, nella sua chiesa: «Tu, il Cristo di compassione, tu ci doni di essere in comunione con loro che ci hanno preceduto e che possono restarci così vicini. Noi rimettiamo tra le tue mani il nostro fratello Roger. Egli contempla già l’invisibile. Al suo seguito, tu ci prepari ad accogliere un raggio della tua luce».


Questa luce illumini il cuore del mondo: guerre, violenze, abusi, calamità e malattie riempiono i quotidiani. I nostri cuori hanno mille altre preoccupazioni “quotidiane”: occorre questa luce per far brillare la nostra gioia, la gioia del nostro cuore.


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Articolo pubblicato da: GENOVESE80

Messaggio N° 1646 29-09-2005 - 00:09

I reality italiani

Digiland vi segnala il Forum
"Mode e Tendenze"
per discutere di questo argomento!



Autunno periodo di castagne … ops scusate periodo di reality!!!


Hai visto Albano sull'Isola? Povera Mendez l'hanno eliminata la prima sera! Il Cervia ha vinto domenica?


Tipiche domande o frasi rubate dai discorsi degli italiani che orami non sanno più a che reality votarsi. Proviamo a capirne qualcosa in più.


La Talpa realizzato in ben 51 paesi nel mondo è in onda il martedì sera su Italia Uno ed è condotto dalla Coppia Perego-Bettarini (per la serie: diamogli un microfono).


Si svolge in Kenia e vede i concorrenti alle prese con missioni estreme (molto fuori luogo la prova del sangue mescolato al latte che hanno dovuto bere durante la prima puntata).


Il compito dei concorrenti e del pubblico è quello di scoprire chi è la Talpa. Solo per citarli i concorrenti sono Jonis Bascir, Beatrice Bocci, Paolo Canè, Roberto Ciufoli, Diego Conte, Alessandro Greco, Demetra Hampton, Sylvie Lubamba, Alessia Mancini, Denny Mendez, Ludmilla Radchenko, Francesca Rettondini, Gianni Sperti e Paolo Vallesi, Franklin Santana,


Nella penisola di Samanà (Repubblica Domenicana) prende il via la terza edizione dell'Isola dei Famosi reality cult targato Rai Due in onda il mercoledì sera e condotto dalla collaudata coppia Ventura - Caputi. La formula non cambia rispetto alle scorse stagioni tranne che per la divisione degli uomini (in grotte) e delle donne (sulla spiaggia) I naufraghi famosi che si sfideranno per la sopravvivenza fino all'ultimo cocco sono Al Bano Carrisi, Romina Jr Carrisi, Manuel Casella, Arianna David, Lory Del Santo, Maria Giovanna Elmi, Daniele Interrante, Sandy Marton, Cristina Quaranta, Fulco Ruffo, Elena Santarelli ed Enzo Paolo Turchi.


Dei 6 mila ragazzi che hanno tentato i provini solo 28 giocatori formano la rosa dei giocatori del Vodafone Cervia reality-sport Campioni, il sogno condotto quest'anno da Daniele Bossari.


Allenati da Ciccio Graziani i ragazzi si sfidano con le squadre del campionato di serie D il sabato pomeriggio dalle 13.30 (Sono primi in classifica) sognando di essere acquistati a fine stagione da una squadra di serie A.


Raduno in prima serata il sabato sera ha legato la lotteria nazionale con il reality condotto da Milly Carlucci "Ballando con le stelle 2". I protagonisti famosi sono Stefano Masciarelli, Diego Armando Maratona, Fabio Fulco, Cristina Chiabotto, Youma, Syusy Blady, Alessandra Canale, Loredana Cannata, Mario Cipollini, Vincenzo Peluso, Francesca Reggiani (già eliminata) e Marco Mazzocchi. Accompagnati da un inedito Paolo Belly con la sua band faranno "ballare" gli italiani.


Per il quinto anno consecutivo ritorna Amici il programma in onda il sabato pomeriggio su Canale 5 e condotto da Maria De Filippi. Ventotto allievi scelti tra milioni di ragazzi si sfideranno dimostrando di essere fenomeni nelle lore discipline (canto, recitazione e ballo).


A prima vista mi stupisce il fatto che tutti i reality abbiano come conduttrice una donna e un uomo come valletto!!! Sarà l'era dei "letterini, velini o schedini?"


Tormentandoci con questo dubbio amletico vi chiediamo (cattivi): di che reality siete?


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Articolo pubblicato da: romidgl

Messaggio N° 1645 26-09-2005 - 17:31

Stupro: uomino o animali?

Sono stesa sul letto, mi sto rilassando, ma come un fulmine a ciel sereno mi passano nella mente le parole che ho sentito qualche sera fa in televisione: "hanno preso una ragazza, l’hanno portata in uno sgabuzzino e poi fuori c’era la fila di uomini che aspettavano il loro turno". Questo signore stava raccontando fatti accaduti durante la guerra, oscenità fatte dai nazisti. Purtroppo cose di questo genere accadono ancora oggi e raramente sono punite come si dovrebbe. Il ribrezzo che provo dentro solo nel sentir nominare certe cose mi fa accapponare la pelle, non oso pensare cosa possa provare una donna vittima di tali aguzzini.


Ora mi chiedo: ma è possibile che l’essere umano sia tanto animale? Perché tanti uomini considerano solo un oggetto di piacere la donna? Non so cosa passi per la testa di uomini che se ne vanno in paesi poveri come Cuba e simili per violentare bambine di sei, otto anni, uomini sposati e non. In una trasmissione televisiva sulle reti nazionali la conduttrice chiedeva espressamente alle mogli di uomini che volevano fare viaggi in zone a rischio di seguirli, non lasciarli andare soli perché la piaga è più grande di quello che si pensa e si pubblicizza poco.


Quale virus offusca il loro cervello? Non posso credere che si tratti di persone, ma di alieni che non hanno nulla a che vedere con l’essere umano. Un rapporto sessuale deve essere uno scambio di sensazioni, di piaceri, meglio se di amore, non orrore. Nel mio cuore preferirei la morte a tali abusi perché il peso e l’orrore del ricordo che ci si porta dentro per sempre è insopportabile per chiunque.


Quando in chat mi sento chiedere espressamente le misure, come primo e solo interesse, o volgarità che non sto a ripetere, le sensazioni che sento io o qualsiasi altra donna sono di ribrezzo, ti senti solo un oggetto e spesso lasci perdere, nemmeno rispondi perché l’unica cosa che avresti voglia di fare è passare attraverso il monitor e catapultarti in casa di quel signore e prenderlo a sberle. Troppo spesso certi abusi accadono in famiglia e questo mi fa inviperire ancora di più.


Vicino a casa mia, per esempio, viveva un signore che importunava, se così si può dire, tutte le bambine del vicinato, bambine di cinque, sei anni; in questi casi la fa da padrone l’ignoranza e la stupidità delle persone, possibile che la moglie o i vicini non si siano mai accorti di nulla? Questa persona aveva anche delle figlie e non oso pensare di cosa sia stato capace e la cosa che mi rattrista di più è che questo signore ha fatto anche la guerra.


È stato trovato pure in fragranza di reato mentre palpeggiava il seno di una zia nel letto di morte. Ora mi chiedo: possibile che nessuno a suo tempo è stato in grado di fermarlo e lasciarlo fare in tutta tranquillità i suoi sporchi comodi? Perché c’è tanta ignoranza su questa Terra? Purtroppo questa è una piaga che ci portiamo appresso in tutte le ere e ho paura che ce la trascineremo in eterno a meno che ogni persona prenda seriamente coscienza che siamo esseri umani e non bestie.


Leggi il seguito a questo articolo >>>


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Articolo pubblicato da: stella112

Messaggio N° 1644 26-09-2005 - 17:14

XI biennale internazionale di fotografia

IL FOTOGIORNALISMO IN ITALIA 1945 - 2005
A cura di Uliano Lucas


Torino – Palazzo Bricherasio
Dal 2 settembre al 2 ottobre 2005


Ancora una settimana di tempo per visitare la Biennale italiana di fotografia, che quest'anno per la prima volta affronta in modo critico e storico il fotogiornalismo italiano in un percorso di 350 immagini realizzate dai più grandi reporters.


Nella cornice seicentesca di Palazzo Bricherasio, un viaggio nella storia d’Italia, partendo degli ultimi anni ’50 ed inoltrandosi negli intrecci politici e sociali del nostro paese raccontandone l'evoluzione, le trasformazioni subite dal linguaggio e dalla fotografia d’informazione in relazione alle differenti esigenze e richieste della società: il neorealismo, gli scoop giornalistici, il reportage sociale, affermatosi negli anni ’60, la fotografia di cronaca negli anni del terrorismo, le foto d’agenzia, spesso anonime, che narrano tutta la storia degli ultimi anni, le nuove tendenze negli scatti degli anni ’90, che riflettono l'immagine dell’informazione in una società globalizzata e tecnologica, fino al rapporto intenso tra fotografia e arte.


Una rappresentazione delle scelte compiute dall’informazione nel campo della fotografia giornalistica, l'interrogativo posto attorno alle migliaia di foto pubblicate in questi cinquant’anni sulla carta stampata italiana: se davvero sono state sempre all'altezza di ritrarre la realtà dell'Italia, se l'immediatezza delle scene colte dal fotografo è stata percepita dai direttori editoriali e scelta per la pubblicazione, se l'informazione fotografica è vincolata da limiti propri e quali sono, o se i limiti maggiori sono invece le condizioni e le restrizioni che l'editoria impone al fotoreporter, ed in quale modo essi influiscono sulla sua libertà di espressione.


Intellettuali, direttori, reporter che hanno fatto di tutto per abbattere l'argine dell'informazione di potere per creare un eccellente giornalismo d'immagine: per citarne alcuni, Pasquale Prunas con Le Ore e Il Messaggero, Carlo Rizzi con Epoca e L'Europeo, le rivoluzionarie scelte d'immagine di GianLuigi Melega con L'Europeo e Panorama, di Nicola Cattedra con Tempo Illustrato e L’Ora, di Nini Briglia con Epoca, di Paolo Pietroni come ideatore di Sette e di Lo Specchio, di Alberto Ronchey con La Stampa.


La mostra è stata affiancata da un convegno e da una serie di interventi rivolti alle scuole e curati dalla sezione didattica della Fondazione.


Palazzo Bricherasio
Via Lagrange 20 10123 Torino
Da martedì a domenica: 15.30 - 19.30
giovedì: 10.30 - 22.30


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Articolo pubblicato da: armoniaeinvenzione

Messaggio N° 1643
Tag: Sport
26-09-2005 - 17:05

GP del Brasile 2005

Digiland vi segnala il Forum
"Parliamo di... Sport"
per discutere di questo argomento!



È finita come doveva finire, la lunga rincorsa al mondiale di Kimi Raikkonen e Fernando Alonso, con quest'ultimo facile vincitore, dopo una gara tranquilla, attendista, come ha sempre fatto da un po' di tempo a questa parte.


Raikkonen come tutti sanno non ha nulla da rimproverarsi, se ha perso, bisogna chiederne le ragioni a Ron Dennis e Norbert Haug, gran capo Mercedes.


E' dunque spagnolo il piu giovane campione del mondo nella storia della Formula 1; a soli 24 anni Fernando si trova sulla cima dell'automobilismo mondiale.


Lo spagnolo è sembrato frastornato, sicuramente non ancora consapevole di cio che gli è accaduto.


Forse pesa un po il fatto di sapere che il mondiale è stato vinto con una tattica non aggressiva, grazie sopratutto all'affidabilità Renault, la quale perde però la testa del campionato costruttori a favore della McLaren.


Sulla tortuosa e malasfaltata pista di Interlagos, che fa saltare le monoposto come cavallette, le frecce d'argento hanno stavolta ottenuto quella doppietta che gia tantissime altre volte meritavano di ottenere, non fosse altro per la palese superiorità tecnica mostrata fin'ora.


Nonostante la Renault avesse portato pesanti evoluzioni di motore e aerodinamica, nulla hanno potuto Alonso e Fisichella in gara contro Raikkonen e Montoya.


Giornata nera per Kimi che non ha vinto neanche la battaglia contro il compagno di squadra. Montoya ha ancora dimostrato che su questa pista si trova benissimo e ha bissato la vittoria dell'anno scorso disputando una gara eccellente e battendo Kimi a ogni pit stop.


Al via un piccolo brivido con un incidente tra Pizzonia,Webber e Coulthard che si autoeliminano dopo quasi duecento metri di gara, solo Webber poi tornerà in pista stradoppiato, tanto per non partire ultimo nelle qualifiche della prossima gara.


La Ferrari è apparsa in netto miglioramento sopratutto con Michael Schumacher che ha colto un buon quarto posto ai danni di Giancaro Fisichella, quinto.


La scelta di adottare le Bridgestone morbide alla fine ha pagato, grazie anche al clima umidiccio che era presente durante la gara.


Barrichello, sesto, porta altri tre punti in casa Ferrari dopo aver lottato a lungo con Button, settimo.


I due saranno compagni di squadra alla B.A.R. il prossimo anno, sarà sicuramente una delle coppie piu competitive del mondiale, in grado di dare fastidio ai top team.


Ottavo Ralf Schumacher che porta si un punticino alla Toyota, ma a questo punto tramontano del tutto le speranze di strappare alla Ferrari il terzo posto nella classifica costruttori.


Trulli purtroppo, non certo per colpa sua non ha portato il solito supporto alla squadra.


Infine, grandissimo il meccanico della Renault che a fine gara, conscio delle caduta dal trono di Michael Schumacher dopo ben 5 anni, ha sfoderato una maglietta con la bellissima scritta.... "Schumacher who?" (Chi è Schumacher?).... impossibile non cogliere l'ironia della frase a favore di Alonso.


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Articolo pubblicato da: ReyMysterio619

Messaggio N° 1642
Tag: Noi&Voi
26-09-2005 - 11:24

Come si fa a diventare il Sito Personale o il Blog del giorno?


Da alcuni mesi nella Home Page di Libero, della Community e nelle Home Page delle sezioni Blog e Siti Personali viene data visibilità ai Blog e ai Siti Personali realizzati da voi.


Ma come si fa a fare apparire il proprio Sito Personale o il proprio Blog in primo piano nelle pagine del Portale? Alcuni di voi ci hanno fatto questa domanda, cui desideriamo rispondere con questo articolo.


Ogni giorno lo Staff di Libero, con l’aiuto dei leader della Community, ricerca, seleziona e, infine, vi propone i Blog (o semplicemente Post) e i Siti Personali che, nel rispetto dei termini e delle condizioni d’uso del Portale, presentano contenuti di particolare interesse perché di attualità, di informazione o relativi a passioni condivise da voi utenti, ad esempio la musica, il cinema, lo sport, l’arte, o semplicemente parlano di voi, in modo serio o divertente, ma con accuratezza nella scrittura e nella grafica (se è un Sito Personale).

Cerchiamo e selezioniamo per voi Blog e Siti Personali che siano il più possibile aggiornati, scritti in maniera semplice e chiara.
Nel caso dei Blog una componente importante sono le foto, cerchiamo Blog che abbiano delle foto attinenti alla tematica trattata, con una buona risoluzione e tagliate con cura e che siano aggiornati frequentemente.
Nel caso dei Siti Personali una componente importante è la grafica: cerchiamo siti dall’aspetto grafico gradevole, semplici nella navigazione, che non presentino, ad esempio, dei link che non funzionano.

Per questo motivo vi invitiamo sempre ad aggiornare i Siti Personali e i Blog: ci piacerebbe che la vostra creatività e la vostra voglia di comunicare, continuassero ad essere uniche protagoniste delle nostre pagine.

Se avete bisogno di aiuto per realizzare o modificare i vostri Siti Personali e i vostri Blog, scriveteci nei Forum “Sito Personale” e “Blog”.
In questi Forum potete anche segnalare il vostro Blog o Sito Personale e quelli che ritenete si meritino la "Prima Pagina"!

Il lancio del Sito del giorno e del Blog del giorno appare sulla pagina di ingresso del nostro portale, la pagina web italiana più visitata in assoluto. Più di un milione e duecentomila persone la guardono ogni giorno....

 

A presto,

 

Staff Libero Community

http://digiland.libero.it

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Articolo pubblicato da: Staff Libero Community
Messaggio N° 1641 25-09-2005 - 08:20

Le meteore della nostra vita

Quante volte è capitato che una persona incrociasse la vostra strada, condividesse con voi momenti della vostra vita e poi all’improvviso ... puff ... come per magia scomparisse nel nulla, quasi come se non fosse mai esistita; quante volte vi siete chiesti “chissà dov’è ora .. come sta “, il perché del suo allontanamento o semplicemente lo avete accettato senza troppe domande.


Insomma, quante “Meteore” avete incontrato ??


Ieri non so per quale strano motivo ho cominciato a pensare a questo, ho pensato a tutte le persone che ho conosciuto e che per un motivo o per un altro non ho visto più. Penso che tutti, almeno una volta nella vita, hanno vissuto questa esperienza.


Del resto è naturale che alla crescita di una persona contribuiscano molte altre e che queste stesse persone “si allontanino” durante il percorso … però, nonostante siano delle “Meteore”, esse comunque contribuiscono alla nostra formazione, sia caratteriale che psicologica, e fanno parte, con la loro positività o negatività, delle cosiddette “esperienze di vita”.


Qualche volta ci ricapita di incrociarle sulla nostra via , ma è difficile viverle come facevi prima, forse semplicemente perché non si ha più la stessa testa (da entrambe le parti ovviamente); siamo cambiati .. siamo cresciuti e chissà, forse anche un pò maturati (si spera).


Ognuno di noi porta con sè il suo piccolo bagaglio, leggero o pesante che sia, che lo porta a vedere le cose in maniera diversa, non siamo più quella “tabula rasa” dove tutto e tutti hanno scritto qualcosa; abbiamo vissuto, abbiamo commesso degli errori, abbiamo imparato da essi ed ora cerchiamo di non farne altri.. o almeno ci proviamo.


Quindi, in definitiva, per ciò che siamo oggi dobbiamo ringraziare anche loro, anche se qualcuno magari li rimproverebbe (ehehehh) …perciò .. grazie Meteore!!


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Articolo pubblicato da: jannab

Messaggio N° 1640 25-09-2005 - 08:12

Ambiente

Digiland vi segnala il Forum
"Pianeta Terra: Allarme rosso"
per discutere di questo argomento!



Il mondo contemporaneo è chiamato a fronteggiare il deterioramento dell’ambiente e l’esaurimento delle risorse naturali. L’attualità del dibattito trova giustificazione nei gravi danni che le attività umane infliggono all’ambiente e nei problemi talora drammatici di inquinamento che si manifestano sia a livello locale che globale. Sino alla vigilia della rivoluzione industriale, l’umanità poteva essere considerata ancora in sostanziale equilibrio con la biosfera. A partire dal XVIII secolo, la situazione è mutata radicalmente per il concomitante effetto di alcuni eventi di portata mondiale, quali la rivoluzione industriale che ha aumentato a dismisura il potere di trasformazione dell’ambiente; l’esplosione demografica che ha favorito l’espansione dell’umanità e la colonizzazione delle immense regioni del Nuovo Mondo … Ma l’aspetto che appare più evidente risiede nella rapidità dei cambiamenti: in passato le trasformazioni ambientali procedevano lentamente e ciò permetteva il contemporaneo riequilibrio ambientale; oggi, i tempi dell’economia e delle trasformazioni ambientali da essa indotte sono sempre più brevi e sempre meno compatibili con quelli dei processi naturali.


Nel 1997 si è svolta a Kyoto una Conferenza nella quale si era concordato un protocollo di impegni, recepito nella Conferenza di Buenos Aires del 1998 nel corso della è stata firmata una convenzione che impegna i paesi industrializzati a ridurre, entro il 2012, le proprie emissioni di gas serra del 5% rispetto al livello del 1990. Queste emissioni gassose nell’atmosfera contribuiscono a creare la minaccia di un rapido global warming (riscaldamento del pianeta), mettendo in atto l’effetto serra. In base alle attuali stime, entro il 2100, il riscaldamento globale potrebbe provocare uno scioglimento dei ghiacci polari e un aumento del livello del mare da mezzo metro a poco più di due metri. Le conseguenze per l’umanità sarebbero catastrofiche: cinque milioni di chilometri quadrati di terre tra le più ricche e popolose del pianeta, abitate da almeno un miliardo di persone, verrebbero sommersi e le spese per la costruzione di difese, dighe o argini, e i danni per l’economia, sarebbero incalcolabili.


La realizzazione di uno sviluppo sostenibile impone radicali mutamenti nell’attuale modo di produrre e di consumare, nei valori e negli obiettivi della società, nonché nei meccanismi dominanti i processi decisionali. È una sfida per l’umanità di questo nuovo millennio, un cambiamento storicamente paragonabile ad altri grandi mutamenti della storia, come la rivoluzione agricola del Neolitico e la rivoluzione industriale iniziata due secoli fa.


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Articolo pubblicato da: GENOVESE80

Messaggio N° 1639 25-09-2005 - 08:02

Virgilio, il poeta mago

Quando si comincia a parlare della storia di Napoli è inevitabile che il punto di partenza sia Publio Virgilio Marone, quasi come se ci si trovasse davanti alla rappresentazione perenne di un mito. Virgilio trascorse nella città partenopea buona parte del suo tempo anche se dalla popolazione locale venne accolto come un mago più che un poeta. Il giovane scrittore alla città di Roma dove tornava malvolentieri, preferì la quiete della collina di Posillipo. In nessuna epoca archeologi ed esperti di storia dell’arte sono riusciti a scoprire reperti o a darci notizie sicure sulla villula di Posillipo nella quale Virgilio si stabilì come ospite di Sirone. Non se ne conosce l’esatta ubicazione, ma si sa che era frequentata da numerosi discepoli, fra i quali il poeta Vario Rufo e dall’altro filosofo epicureo Filomeno di Gadara.. Di sicura collocazione - anche se non tutti sono d’accordo nell’identificarlo come sepolcro del poeta - è invece la sua tomba, che proprio secondo la sua volontà si trova lungo la strada verso Pozzuoli. Si tratta di un monumento di età augustea posto sulla sommità di un piccolo monte. Dove attualmente si trova una grossa quercia un tempo vi era un albero d’alloro che, si diceva, attingesse la sua forza vitale dalle ceneri stesse del poeta.


L’antica leggenda popolare dell’alloro trova conferma nella traduzione dal latino della lapide posta accanto al sepolcro scritta da Sebastiano Bartoli nel 1688:


Mantova mi generò, la Calabria mi rapì alla vita,
ora mi trattiene Napoli. Cantai i pascoli, i campi e gli eroi.
Ecco le mie ceneri: l’alloro che qua è la fiorisce
sul suolo di Posillipo fa corona alla mia tomba.
Se pure la tomba rovinasse, le ceneri, generatrici
di alloro, custodiranno qui in eterno il ricordo di Marone.


L’alloro della leggenda è dunque il segno magico di Virgilio sulla collina di Posillipo. L’uomo che era nato sotto il simbolo dell’albero caro ad Apollo (sempre secondo la leggenda sua madre, prossima al parto, sognò di generare un ramo di alloro che al contatto con la terra mise radici e crebbe all’istante assumendo la forma di un albero maturo, ricco di frutti e fiori) giaceva ora sotto di esso, anzi era lui stesso trasmigrato in qualche modo nell’albero delle fronde d’oro, trasferendo le sue capacità magiche alle stesse foglie ed alla corteccia dell’albero. Racconta la tradizione, infatti, che chiunque volesse ottenere una grazia particolare doveva masticare qualche foglia dell’albero del santo, pianta dalla forza vitale inesauribile e per ogni foglia strappata ne rinasceva subito una nuova è più bella.


La venerazione per la tomba virgiliana ha sfidato i secoli ed è giunta fino ai nostri giorni. Agli inizi del secolo, le foglie dell’albero del poeta (anche se sostituite da una più “volgare” quercia) erano richieste persino dagli italiani d’America.


Nel corso dei secoli la storia ci ha fatto conoscere il Virgilio poeta delle Egloghe, delle Georgiche e dell’Eneide, mentre la tradizione popolare ci ha - al contrario - mostrato un Virgilio che ha prodigato alla città diletta fra tutte, i miracoli del suo potere magico.


Egli abitava sulla sponda del mare, dove si incurvava il colle di Posillipo, ma errava ogni giorno per le campagne di Baia e Cuma. Amava girare per le colline che circondavano Partenope, fissando nella notte le stelle lucide e parlando loro con il suo strano linguaggio; egli errava sulle sponde del mare tenendo l’orecchio all’armonia delle onde, quasi che esse dicessero a lui parole misteriose. Allora – si dice- che la città era molestata da un gran numero di mosche, mosche che si moltiplicavano in così grande numero e davano fastidio, da farne fuggire i tranquilli e felici abitanti. Virgilio, per rimediare a così grave sconcio, fece fare una mosca d’oro e dopo fatta, le diede vita con parole magiche; la mosca d’oro cominciò a volare, di qua e di là, ed ogni mosca vera che incontrava, faceva morire. Così in poco tempo furono distrutte tutte le mosche che affliggevano la bella città di Napoli. Altro miracolo fu quello delle paludi, che con la loro aria malsana producevano febbri, pestilenze ed altre morie. Virgilio le asciugò e in poco tempo sorsero case e giardini e l’aria divenne più pura che mai. Giovandosi del suo potere infinito, un giorno salì sopra una collina e chiamò alla sua obbedienza i venti ed ordinò al Favonio, che spirava nella città nel mese di aprile e col suo caldo soffio bruciava le piante e i fiori, di mutare direzione: e la flora primaverile crebbe più bella e rigogliosa. Nel quartiere di Napoli – chiamato oggi Pendino – sembra annidasse un temibile serpente che aveva già strozzato molti che l’avevano combattuto. Chiamato Virgilio in soccorso, egli si avviò da solo nel luogo dove il serpente si annidava e con formule magiche lo addormentò per l’eternità. Da allora nessun altro rettile fuoriuscì dalle caverne e cloache della città. O ancora il miracolo dei cavalli colpiti da un morbo mortale; Virgilio fece fondere un cavallo di bronzo, ed ogni cavallo malato che faceva tre giri intorno alla statua veniva incredibilmente guarito.


Dunque Virgilio, poeta o mago? Nonostante la favolosa tradizione lo delinea nelle cronache delle magia, vi è solo un Virgilio, ed è proprio il poeta. E’ forse la più grande magia è stata la poesia del suo spirito, con le sue lunghe peregrinazioni nella natura, dove egli acquisì un amore profondo per i campi che si stendevano all’infinito sotto il sole, dei prati verdeggianti, dei boschi oscuri e silenziosi della sua Campania Felice (Felix). Il poeta che cerca ed interroga ogni angolo della natura; il poeta che parla alle stelle tremolanti di raggi nelle notti estive; il poeta che ascolta il ritmo del mare in un luogo incantevole, lontano dal clamore (l'etimo di Posillipo è "pausa"). Insomma il poeta che ha descritto il mondo napoletano originariamente pastorale, pervaso da una nota di dolce e sfumata malinconia, congeniale alla sua personalità altrettanto dolce e malinconica.


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Articolo pubblicato da: ros1970

Messaggio N° 1638 23-09-2005 - 10:31

Ho perso le parole... eppure le avevo qua un attimo fa...

Digiland vi segnala il Forum
"L'ultimo cd che ho ascoltato..."
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10 settembre 2005, Campovolo (RE), il giorno dei giorni, il concerto dei concerti. Ero tra quei 200.000, sono una fan sfegatata di Liga anche io. Ho acquistato i biglietti con largo anticipo: questo non è un concerto. Questo è IL concerto di Ligabue, quello che resterà nella mia memoria e nel mio cuore a lungo.


Arrivo ai cancelli alle 12, controllo della polizia e poi, passo passo, comincio a farmi strada tra una folla accalcata e accampata per terra. Migliaia di ragazzi erano li già dal mattino, accampati su tele cerate, coperte, cellophan. Ci si fa strada un passo alla volta, cercando di non calpestare nessuno, togliendosi le scarpe per non sporcare "gli alloggi" altrui. E con tutti una battuta, ovunque ti giri vedi sorrisi e attesa, quanta attesa per questo concerto! Le ore scorrono lente tra una battuta e uno scherzo, una birra e una coda interminabile ai bagni. Finalmente la musica ha inizio. Mi accorgo subito che il programma viene rispettato in tutto e per tutto. Se andiamo avanti così Luciano salirà sul palco in perfetto orario.


Alle 21,15 sale sul palco. Il suo dirci "Ehi ci siete davvero? Bene anche noi ci siamo!" fa salire l'adrenalina a 1000. Tutti sappiamo che il bello sta per arrivare. Intona con voce un po' incerta il suo ultimo brano "Il giorno dei giorni" e poi... e poi comincia lo spettacolo. Il rock ha inizio e vi assicuro che sentir cantare 200.000 persone all'unisono brani come Hai un momento Dio, A che ora è la fine del mondo, Eri bellissima ha un che di magico, di unico, di irripetibile. Continua a snocciolarci i suoi più grandi successi per 3 ore, e per 3 ore noi continuiamo a ballare, saltare, cantare a squarciagola con lui.


Dopo i primi 50 minuti sul Main Stage arriva correndo sul Palco Solo. Ci chiede silenzio, per far sì che le note di Sono qui per l'amore possano raggiungere idealmente New Orleans. È un silenzio da pelle d'oca. Poi sul Palco Vintage, dove ha cantato Bar Mario, facendo letteralmente impazzire i fans. E si va avanti così, di successo in successo, di emozione in emozione. Quando durante il bis ha cantato "Urlando contro il cielo" eravamo tutti con lui... nessuno escluso.


Di questo concerto non portiamo dentro solo la musica, portiamo dentro tutta la giornata, tutta l'atmosfera allegra e festosa che c'è stata al Campovolo durante il giorno. Forse io sono stata tra i fortunati che han sentito tutto il concerto (visti i problemi audio che ci sono stati) ma ho goduto tutta la musica, fino all'ultimo secondo. Anche latalpa1975, che insieme ad altri amici si è goduto lo spettacolo dice: "Assolutamente positivo. Da megaeventi come questo ci si aspetta: tanta buona musica, e ce n'è stata per tutto il pomeriggio; atmosfera unica; un ligabue in forma (beh, ben 3 ore ha suonato e cantato alla grande); e soprattutto la sensazione di poter dire: io c'ero, ed IO C'ERO!!! Ho sentito critiche che non condivido: da un concerto del genere si prende il suo bello (che ho elencato) e i limiti che inevitabilmente ha, ad eccezione dei problemi d'audio di cui ho sentito parlare, che invece sono più che legittimi ma non ritengo giusto minino la portata e la bellezza della manifestazione nel suo insieme. Citazione particolare per Elisa: da brivido!"


Insomma cosa aggiungere? Grazie Liga…grazie per averci regalato una giornata come quella, grazie perché noi possiamo dire IO C'ERO!


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Articolo pubblicato da: taty67

Messaggio N° 1637
Tag: Giochi
23-09-2005 - 10:16

The Sims 2 Nightlife

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"A che gioco giochiamo?"
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Sabato 17 settembre è uscita la seconda Expansion Pack di The Sims 2. Mentre nella prima i sims venivano proiettati al college universitario, in questa espansione hanno modo di divertirsi nella vita notturna in città.


I sims non ne possono più di stare a casa. Il tranquillo andazzo casa-lavoro li ha stufati. Vogliono divertirsi, andare in città a ballare, guidare macchine sportive... e Nightlife è ciò che fa al caso loro. Vivranno la vita notturna e più in generale divertimenti e nuove possibilità di relazioni con altri Sims.


È stato inserito un nuovo quartiere dedicato allo svago con discoteche, locali, ristoranti e persino bowling, dove i Sims potranno incontrarsi e socializzare fino a notte fonda. Inoltre, essendo gente intraprendente i giocatori potranno creare a loro volta nuovi locali grazie alle numerose opzioni edilizie e d'arredamento offerte da questa espansione. I più volenterosi si occuperanno anche della scelta delle musiche in qualità di DJ, sebbene non sia possibile trasformare questa passione in una carriera vera e propria.


Nelle discoteche si possono incontrare persone di qualsiasi tipo dalla vecchietta scandalizzata dalle vostre effusioni amorose, oppure di incontrare un vampiro, dal quale eventualmente si può essere morsi e contagiati. L'altra grande novità sono le auto, ebbene sì con Nightlife i sims potranno finalmente guidare le proprie automobili. Ci saranno macchine per tutti i gusti, dalle utilitarie, alle auto di lusso. Se le prime potranno essere acquistate senza troppi sforzi, le seconde invece saranno un'esclusiva dei Sims laboriosi e capaci di risparmiare un mucchio di soldi.


La maxis si è messa già all'opera, infatti ultimamente girano delle voci sulla terza espnsione. Dovrebbe trattarsi di: Businesslife. I sims dovrebbero occuparsi degli affari e in particolare permettere ai nostri sim di gestire un impero economico iniziando proprio da piccole attività commerciali quali negozi o ristoranti.


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Articolo pubblicato da: Sissyna_

Messaggio N° 1636 23-09-2005 - 10:03

Festival della fotografia a Cesano: Foto & Photo 2005

FOTO & PHOTO 2005
Fotografia a Cesano Maderno
Festival della fotografia
dal 24 settembre al 20 novembre 2005
Direzione artistica: Enrica Viganò-Admira




Per il quinto anno, il Comune di Cesano Maderno ospita tra le sue mura questa eccezionale rassegna della fotografia, tra le più importanti in Italia e maggiormente note all'estero.
Otto le mostre presenti all'evento, a confermare il Festival della Fotografia come punto di riferimento nel contesto fotografico nazionale, estendendosi su ogni possibile dimensione, dal fotoreportage all'espressione d'arte, con un'elevata qualità dell'immagine come unico requisito, dimostrata dai riconoscimenti ottenuti a livello internazionale dal Festival of Light e da PhotoEspana.


L'evento si sviluppa in 8 esposizioni, allestite in diverse aree cittadine:


Soldati/Soldiers (Palazzo Arese Borromeo)
da mercoledì a venerdì ore 15.00 - 18.00
sabato e festivi ore 10.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00


La presenza quotidiana della guerra nel pensiero del mondo occidentale, ritornata dopo l'11 settembre 2001, e le divergenze di opinione che ha scatenato tra chi la ritiene un mezzo efficace e chi soltanto un male da evitarsi. Le opere esposte in questa mostra intendono cogliere l'essere umano e pensante che indossa la divisa, con le molteplici ragioni che lo inducono a uccidere, combattere, morire. 80 scatti in cui Nina Berman, Romano Cagnoni, Juan Travnik, Giorgia Fiorio, Francesco Cito, Jonathan Torgovnik affrontano il tema in contesti etnici e bellici differenti.




War (Palazzo Arese Borromeo)
da mercoledì a venerdì ore 15.00 - 18.00
sabato e festivi ore 10.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00

10 opere di James Nachtwey, uno dei nomi più noti e impegnati del fotoreportage contemporaneo, presente sugli scenari di guerra dal 1976, anno di inizio della sua carriera. Dal Kosovo a Israele, dalla Cecenia al Rwanda, dall'Afghanistan all'Iraq, ha vissuto tutti i conflitti dell'ultimo decennio per esserne testimone, segnandone la traccia storica e morale. La mostra ripercorre, attraverso l'acuto obiettivo di Natchwey, il simbolo del terzo millennio: l'attentato al World Trade Center e le conseguenti ripercussioni in Afghanistan ed in Iraq.




L'esperienza dei luoghi (Biblioteca Civica, via Borromeo 5)
da martedì a sabato ore 10.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00
festivi ore 15.00 - 18.00


Proseguendo la serie di esposizioni dedicate ai grandi maestri della fotografia italiana, questa mostra espone 35 opere di Gabriele Basilico, rinomato architetto e fotografo milanese, rigorosamente in bianco e nero, dedicate al paesaggio urbano durante il passaggio da epoca industriale a postindustriale, avvenuto negli anni 80.




Il paese degli orsi che danzano (Associazione Magister Ludi, via Dante 55)
sabato ore 15.00 - 18.30
festivi ore 10.00 - 12.00 e 15.00 - 18.30

Trenta eccezionali immagini di Eugenio Manghi per narrare il mondo incantato e suggestivo di Nuvavut, il "paese degli orsi che danzano", riconosciuta dal 1999 come patria del popolo Inuit dopo una lunga battaglia con il governo canadese. Comunemente noti come "eschimesi", termine dispregiativo che significa "mangiatori di carne cruda", gli Inuit, "gli uomini", vivono di caccia e pesca nei villaggi di igloo, mantenendo da mille anni una rara armonia con la natura. Nel Nunavut, una volta all'anno, si assiste alla migrazione delle mamme e dei cuccioli di orso polare. Gli scatti di Eugenio Manghi, giornalista e fotografo, realizzati in lunghi periodi di lavoro alle estreme latitudini artiche, è patrocinata dal Fondo per l'Ambiente Italiano.




Dipticos (Palazzo Arese Jacini, piazza Arese)
da lunedì a venerdì ore 10.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00 sabato ore 10.00 - 13.00
domenica ore 15.00 - 18.00


I dittici in bianco e nero di Rafael Navarro ritraggono spesso suggestivi paesaggi ed evanescenti figure umane, in un insieme dove attorno ad un orizzonte fittizio si sviluppa un dialogo tra le forme, una delicata relazione di equivalenza, contrasto, contrapposizione, mutamento. "Dipticos" rappresenta una delle più interessanti ricerche espressive dell'artista, che accostando due immagini apparentemente differenti, rivela tramite la fotografia una corrispondenza nascosta.




Una notte con Marylin (Cineteatro Excelsior, via San Carlo 20)
da giovedì a sabato ore 15.00 - 18.00
festivi ore 10.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00


Durante tutte le serate di proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali. 23 magnifiche immagini di Douglas Kirkland per riportare in vita uno dei simboli del cinema mondiale e dell'immaginario collettivo del XX secolo. Il 17 novembre 1961 Douglas Kirkland viene inviato da Look Magazine a fotografare Marilyn Monroe, 9 mesi prima del tragico destino dell'attrice. L'esposizione, che alterna immagini a colori e in bianco e nero, ricostruisce la magica atmosfera dell'incontro tra Marilyn e il fotografo, divenuto in seguito uno dei massimi ritrattisti di celebrità, che riesce a rivelarne una figura evanescente ma anche donna reale, personificazione terrena e raggiungibile dell'eros.




Comic Photo (Palazzina Carcano Cabiate, via Garibaldi)
da martedì a sabato ore 15.00 - 19.00
festivi ore 10.00 - 14.00 e 15.00 - 19.00


Alla quattrocentesca palazzina, una mostra tutta da ridere, con 40 scatti tra i più insoliti e divertenti dell'archivio dell'agenzia Voller Ernst. Fondata nel 1986 dal caricaturista e photo designer Ernst Volland e dal fotografo Heinz Krimmer, detiene oggi la più ampia collezione di fotografia comica. La mostra propone 40 stampe originali di autori diversi, tra cui Robert Doisneau, David Hornback, John Drysdale e Jewgeni Chaldej. Secondo l'intento della mostra, la fotografia è anche il mezzo ideale per cogliere l'humour spontaneo del quotidiano.




Intolerable Beauty (Chiesetta di Sant'Antonio, via Borromeo)
da mercoledì a sabato ore 15.00 - 18.00
festivi ore 10.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00


10 monumentali fotografie a colori dell'artista americano Chris Jordan per andare oltre l'American Dream, fin nel profondo di una società paurosamente consumistica. Montagne di barattoli, bottiglie di plastica, telefonini usati e caricatori, cumuli di automobili pressate, altissime pile di bancali e labirinti di container: ogni immagine rappresenta le proporzioni gigantesche del consumo di massa e conduce a riflettere sulle sue conseguenze ambientali e culturali.




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Articolo pubblicato da: armoniaeinvenzione
Messaggio N° 1635 21-09-2005 - 10:39

I mali del lavoro moderno

Dedichiamo la maggior parte del nostro tempo a lavorare e se questa attività è costellata da pressioni, stress e insoddisfazione lo stato di salute non può che risentirne.


Se da un lato il progresso tecnologico ha determinato, nei paesi sviluppati, miglioramenti delle condizioni e dell’organizzazione del lavoro, dall’altro iniziamo ad accorgerci che queste condizioni moderne sono le principali responsabili della diminuzione dei livelli di soddisfazione personale e dei peggioramenti della a salute fisica e psichica di molti lavoratori.


Il luogo di lavoro, insomma non è fatto solo di uffici, scrivanie, postazioni pc, orari e mansioni. Esiste una intensa attività relazionale, fatta di confronti e aspettative, che è influenza la qualità della vita e per lo stato di salute.


E attenzione, non è un problema solo dei lavoratori perché tutto questo ha poi effetto su produttività e resa lavorativa pensiamo, solo per fare un esempio, alla sindrome del burn out (particolare condizione che deriva da disagio professionale che colpisce in particolar modo le persone impegnate in professioni di aiuto).


I fattori che influenzano negativamente l’ambiente relazionale ed emotivo sono principalmente due: stress e insoddisfazione sul lavoro.


Una revisione sistematica della letteratura scientifica che ha trattato questi argomenti porta ad affermare che queste due condizioni portano più all’insorgenza di patologie mentali che fisiche. Se si dovesse fare una classifica dei problemi che insorgono a causa di un ambiente relazionale malsano i disturbi psicologici vengono infatti prima di quelli fisici. Al primo posto troviamo la sindrome del burn out, poi depressione, ansia e perdita dell’autostima e per ultime alcune patologie fisiche.


Ma questa graduatoria non deve trarre in inganno perché sempre più studi hanno trovato importanti correlazioni. Per esempio una condizione lavorativa di scarso spazio decisionale costituisce fattore di rischio per diabete di tipo 2. Sempre lo scarso spazio decisionale ma questa volta unito a elevate richieste fanno aumentare il rischio di patologie cardiovascolari. E ancora nelle donne una situazione lavorativa caratterizzata da scarso controllo, richieste elevate e scarso supporto sociale favoriscono processi di invecchiamento simili a quelli provocati dal fumo di sigaretta e vita sedentaria.


Ma che cosa produce tutto questo? Che cosa porta a stress e insoddisfazione? Secondo una relazione sulle tecno-malattie redatta dal dottor Paolo Rossi dell’ dell’Istituto Neurotraumatologico italiano il problema è di come si è andata a definire l’attuale organizzazione del lavoro.



  • La maggior parte del lavoro disponibile è di tipo intellettuale e questo fa si che molte persone portino inevitabilmente nella loro testa il lavoro a casa.
  • La maggior parte donne lavora e lo fa con opportunità di carriera ancora molto ridotte rispetto agli uomini.
  • La precarietà sta diventando l’unica soluzione possibile alle richieste di mercato. Carriere e pensioni sono diventati un concetto indeterminato.
  • Molte pratiche lavorative sono diventate automatiche con scarso controllo sul carico di lavoro.
  • La sicurezza lavorativa fornita dalla laurea è finita ed è necessario prendere sempre più titoli posti di varia qualificazione.
  • Il sistema di organizzazione di tipo aziendale, che si è imposto negli ultimi 20 anni, impone pressioni sul lavoratore in termini di velocità di esecuzione e di competitività che portano con se diversi problemi.

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Articolo pubblicato da: ladeadeiventi

Messaggio N° 1634 20-09-2005 - 08:27

Il web: marketing e comunicazione alla portata di tutti

Digiland vi segnala il Forum
"Districarsi nella rete"
per discutere di questo argomento!


A livello economico, l’attuale interesse del mercato dell’advertising e dell’informazione verso i canali del Word Wide Web di tipo "fai da te", "low cost" o avvalendosi dell'aiuto degli specialisti del webmarketing, sta dando sempre maggiori risultati sia in termini di presenza fisica sul Net che nel flusso di Business generato.

La situazione economica stagnante e la conseguente contrazione dei budget è una delle cause primarie del dirottamento delle risorse (economiche, intellettuali e creative) verso strumenti promozionali ed espressivi “originali”, che siano in grado di coinvolgere direttamente ed efficacemente il target degli utenti-consumatori.


I siti web aziendali e con scopi di lucro si sono moltiplicati; con essi si è accresciuta la corsa ai primi posti su Internet, mentre termini e concetti come “posizionamento”, “ottimizzazione”, “page rank”, “visibilità”, “parole chiave”, “indicizzazione”, “toolbar”, ecc. sono diventati sempre più di uso comune.


A livello puramente editoriale, pseudo-editoriale o espressivo sono nati nuovi strumenti per comunicare e per rendere fruibili a tutti le proprie idee; uno di questi è ad esempio il blog:
Sorta di un “diario in rete”, il termine linguistico che lo designa è la contrazione di web log. La sua struttura comporta una pubblicazione guidata che consente di creare automaticamente una pagina web; è una sorta di sito gestito autonomamente dove in tempo reale è possibile inserire e pubblicare le proprie idee, archetipi e considerazioni. Tramite il blog si viene in contatto con persone in località remote, ma spesso vicine alle proprie opinioni. Ecco perché alcuni blog si possono considerare come veri e propri diari personali e/o collettivi e in questo contesto la riservatezza, il privato, il personale vanno verso un’apertura totale verso la collettività. La praticità dei blog nel creare un serbatoio di idee, modulabili e multi-tematiche consente all’internauta di diventare scrittore-giornalista-editore in un sol colpo e senza costi aggiuntivi. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Blog)


Anche l’audio è un ottimo strumento espressivo e di web-marketing. La voce è un'espressione individuale capace di garantire un contatto diretto con le altre persone, tangibile e quindi più attendibile della parola scritta.
L'audio-marketing è sicuramente un fattore importante per progettare una web-campaign strategica ed efficace. In passato sul web l'audio era in verità solo un’opzione decorativa, ora viene impiegato per moltiplicare l’incisività del messaggio e creare dei legami più stretti con gli utenti globali.
L’Internet sta diventando dunque pianeta parallelo sempre più complesso, multifunzionale, in continua evoluzione e sono i dati che lo dimostrano:
Dati Internet in Italia (Analisi aggiornate al 12 settembre 2005 )
I dati sul numero di “utenti” globali Internet sono imprecisi, spesso inattendibili e quasi sempre dilatati. Sembra tuttavia verosimile che il numero di persone on-line nel nostro Paese si possa collocare - secondo i molteplici criteri di utenza - tra i 10 e i 16 milioni. Secondo dati aggiornati al settembre 2005 il numero totale di persone che accedono alla rete in Italia - anche occasionalmente, sarebbe cresciuto a quasi 16 milioni - contraendosi a meno di 14 se si escludono gli accessi in circostanze esterne all’ambito domestico, come corsi professionali, in biblioteca o «Internet caffé»– e a poco meno di 10 se si considerano le persone che dichiarano di collegarsi “almeno una volta alla settimana”. Mentre sono fra i 4 e i 5 milioni gli utenti che dicono di essere online con cadenza quotidiana. (Fonte : http://www.gandalf.it/dati/dati3.htm.)


Altre interessanti specificazioni sulla qualità dei contatti:
- La maggior parte usa Internet con la posta elettronica (93%) e per raccogliere informazioni sui diversi Motori di ricerca nazionali ed internazionali (79%). (Fonte: Jupiter Media http://www.jupitermedia.com)
- Per il 68% dei internauti è utile, per il 22% divertente, per il 20% esprime vari giudizi. (Fonte: Eurisko http://www.eurisko.it).


Elisabetta Bertinotti
Agenzia Traduzioni


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Articolo pubblicato da: eberti

Messaggio N° 1633 16-09-2005 - 08:02

Il Portogallo da amare

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"Racconti di vacanze"
per discutere di questo argomento!



Oltre 150 chilometri di costa suddivisi in tre regioni. La regione di Sotavento (sopra il vento), ricca di spiagge sabbiose e pianeggianti, si estende tra il confine spagnolo e Faro. Barlavento (sotto il vento) è caratterizzata da scogliere ripide e insenature molto suggestive, e per finire l'estremità sud-occidentale, da Lagos a São Vicente, più selvaggia e ventosa. Stiamo per visitare l'Algarve.


I nomi suggestivi potrebbero anche farci precipitare in un mondo di fantasia, mostri e cunicoli, come ne "il Signore degli anelli", invece sbarchiamo solo nel sud del Portogallo.


Lagos si nasconde dietro ad alte mura di fortificazione. E' una delle località più affascinanti dell'Algarve. Oltre il forte di Pau de Bandera, del XVII secolo, c'è Ponta de Piedade, luogo panoramico e molto pittoresco accessibile tramite una scalinata che si inerpica tra le rocce. Il Museu Regional raccoglie reperti archeologici, oggetti d'arte sacra e popolare e una collezione di uccelli della costa impagliati.
Dalle rocce si vedono le acque cristalline dell'Oceano Atlantico, lunghe spiagge dorate frammentate da suggestivi roccioni che caratterizzano la zona, piccoli paesi che conservano intatte le tradizioni più antiche.


Gli scogli della zona sono in roccia calcarea dorata, le falesie di colore rosso e le spiagge dei pescatori sono dominate da spuntoni di roccia dall'aspetto molto pittoresco, su cui si può salire per ammirare le numerose baie sabbiose.


Faro è il capoluogo e la maggiore città dell'Algarve. La città è cinta da mura medioevali, ma è sede dell'unico aeroporto internazionale della regione.


A sud-est di Faro si estende, per 55 chilometri, il parco naturale di Ria Formosa, habitat naturale di milioni di uccelli migratori. Questa zona è caratterizzata dall'ecositema lagunare e dal susseguirsi di isole e penisole che danno le caratteristiche tipiche marine. Il parco, fondato nel 1987, comprende un sistema di dune parallele alla linea di costa, formanti una serie di lidi e frecce litoranee che danno protezione ad una vasta area occupata da paludi salmastre, isolette e canali di marea.
Il parco è area ricca di avifauna selvatica di importanza internazionale per alcune specie come il fenicottero, la spatola, l'avocetta, ma anche per un gran numero di anatre e di uccelli limicoli. Per questo Ria Formosa presenta una grandissima varietà di specie e mostra caratteri di transizione tra Europa ed Africa.


Nella zona non manca lo sfruttamento delle risorse marine da parte dell'uomo. La fauna dei molluschi conchigliati della zona paludosa e litoranea è sfruttata in modo intensivo, e numerosi sono anche i vivai per l'allevamento di crostacei e pesci.
Nei piccoli paesi dei pescatori è dolce gustare il pesce che è l'ingrediente principale della cucina portoghese, in particolare le sardine e l'onnipresente baccalà, ma anche ottimi crostacei e frutti di mare. Attenti però alle spezie, infatti i navigatori portoghesi, che tornavano carichi di spezie e aromi come peperoncino, aglio, curry, noce moscata, cannella, coriandolo hanno insaporito e trasformato la cucina contadina. Ancora un pasto tipico portoghese comincia con antipasti come il formaggio di capra, le olive, pane nero e un delizioso prosciutto affumicato chiamato presunto.
Tavira, città storica di origine romana è considerata invece la città più bella della costa est dell'Algarve. Circondata da vigneti che producono un eccellente vino è ricca di chiese e di spiagge tranquille. Dalla rocca, il punto più alto della città, si possono ammirare il ponte romano e i tetti della città vecchia.
In questa parte della regione, le spiagge migliori si trovano sulle isole, raggiungibili con le barche dei pescatori o a piedi, guadando il tratto di mare durante la bassa marea.


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Articolo pubblicato da: luc_30

Messaggio N° 1632 16-09-2005 - 07:42

Io e la ''casa di pietra''

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"L'ultimo libro che ho letto..."
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«...vedrai, in questo libro Francesca Marciano è riuscita a descrivere perfettamente i suoni, i colori e perfino i profumi della mia terra... ma anche tutte le contraddizioni di voi donne!» disse il mio amico, accompagnandomi alla macchina, il giorno della mia partenza, con un'espressione che era un misto di malinconia, il giorno dopo sarebbe ripartito anche lui, ma anche di quella presunzione tipica di alcuni uomini quando vogliono lasciar intendere di aver capito tutto delle donne.


Non leggevo romanzi da anni, non li ho mai veramente amati, ma quel senso di sfida che la seconda parte di quella frase mi aveva trasmesso fece sì che iniziai a leggere la ''Casa Rossa'' già durante il viaggio; era un'edizione economica, e le pagine iniziali ne riportavano le recensioni.


'La repubblica' ne parlava come del libro dove "...viene descritta l'Italia della contestazione, delle molte illusioni, e delle brigate rosse"


'Famiglia Cristiana' come "...l'incontro-scontro di tre generazioni, rivelato con forza dall'autrice attraverso la rievocazione di percorsi individuali , segnati da fragili alleanze, da illusioni e irrequietezze interiori."


Iniziato il libro, mi rendo conto che si tratta soprattutto di una storia di donne, delle loro paure, dei loro conflitti interiori, del loro coraggio di affrontare domande evitate per anni... una masseria pugliese dipinta di rosso, è contemporaneamente sfondo e protagonista della vita di tre generazioni, dagli anni trenta fino ai giorni nostri. La nonna, la mamma e la sorella della protagonista vivono quella casa di volta in volta come rifugio o come prigione…


Leggo il libro tutto d'un fiato... e solo alla fine mi rendo conto del perché mi sia stato regalato... anche nella mia vita c'è una casa, non rossa, ma di pietra!
Vi ho trascorso tutte le mie estati fino ai diciotto anni, fino al momento in cui sono andata a vivere da sola ed in cui mi sono illusa di poterne disporre liberamente, ossia non mettervi più piede. Ma non è mai stato cosi, mio padre, ogni anno, per un motivo o per un altro mi convinceva a trascorrervi almeno una settimana.


Per la mia famiglia quella casa è stata sempre un rifugio, io invece l'ho sempre vissuta come una prigione. Nonostante fosse una casa di campagna con un panorama stupendo e la cui struttura oggi definirei architettonicamente interessante, allora quella massa imponente di pietra bianca e mattoni, quelle mura quasi ciclopiche mi isolavano dal mondo, mi spaventavano, non capivo perché dovessi lasciare la mia routine di bambina e vivere con i nonni per quasi quattro mesi all’anno. Mi trasmetteva solitudine anche se la casa era una fattoria, frequentata da parenti amici e lavoranti. Ogni anno mi riproponevo di scappare il giorno dopo il trasferimento e ogni anno inventavo storie per soggiornarvi il meno possibile


Quasi, come uno scherzo del destino, ora quella casa l'ho ereditata. La protagonista del romanzo, alla fine decide di vendere la casa rossa, io non credo di essere pronta a fare la stessa cosa o se mai lo sarò, in quella casa di pietra sono imprigionate una parte della mia infanzia e della mia adolescenza, se non trovo il modo di liberare i sogni che ancora non riesco a portar via... non credo che mi potrò mai allontanare da quel luogo.


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Articolo pubblicato da: occhiverdetevere

Messaggio N° 1631 16-09-2005 - 07:26

60 anni di storia

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"Terrorismo Internazionale"
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6 agosto 1945, ore 8:15: la B-29 Enola-Gay sgancia su Hiroshima la prima bomba atomica e il mondo, all’improvviso, entra nell’era nucleare. In pochi secondi, migliaia e migliaia di persone persero la vita. Molte altre persone persero la vita negli anni successivi per le conseguenze delle radiazioni, almeno 350.000. Oggi, a distanza di sessant’anni da quell’evento, a cui fece seguito il lancio sulla città di Nagasaki il 9 agosto 1945 che provocò 75.000 morti all’istante dell’esplosione, tutto il mondo si interroga sulla legittimità di quei atroci bombardamenti e soprattutto l’opinione pubblica guarda con terrore ad un possibile e probabile riarmo nucleare da parte dei paesi più potenti del mondo.


Il trattato di non proliferazione nucleare sottoscritto da 188 Paesi, a cui non vi aderiscono Israele, India, Pakistan e, dal 2003, la Corea del Nord, impegna i Paesi che dispongono di armi nucleari a eliminare i propri arsenali e gli altri a non crearne di nuovi. Ma l’intento fondamentale di questo trattato resta un’utopia: il Giappone, unico paese che ha conosciuto la tragedia nucleare sulla propria pelle, sembra non aver imparato la lezione proveniente dal passato. Il governo nipponico, guidato da Koizumi, ha proposto che le forze di autodifesa giapponesi possano dotarsi di ordigni nucleari a scopo dissuasivo contro eventuali attacchi da parte della Corea del Nord e della Cina. Ma il cuore di questo stato e la storia vivente di questo paese è viva e presente nelle immagini dei corpi straziati dalle radiazioni: ragazzini sopravvissuti all’esplosione nucleare di sessant’anni fa, raccontano emozionati le vicende di una storia recente. Una ragazzina di tredici anni, scaraventata a 15 metri dall’onda d’urto dell’esplosione, ricorda il momento del risveglio: i capelli increspati e i vestiti bruciati. Dalle mani e dai piedi si staccava la pelle e il corpo bruciava dal dolore delle radiazioni. E se il dolore fisico fu atroce, maggiore fu quello psicologico: il volto distrutto dalla forza dirompente dell’atomico provocò una terribile e devastante demotivazione personale, esaltata dall’incapacità di affrontare gli altri con una forte voglia di morire.


Gli appelli di pace seguito a questi drammatici eventi non sono stati colti: in una guerra nucleare non ci saranno né vincitori né vinti. Ci sarà solamente la distruzione dell’umanità e la fine del pianeta terra. Ma gli appelli di pace lanciati dalle persone restano vani: occorre un intervento forte dei leader delle superpotenze mondiali che, purtroppo, lucrano sulla vita delle persone dimenticando la loro fragilità umana.


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Articolo pubblicato da: GENOVESE80

Messaggio N° 1630 14-09-2005 - 23:37

Il mistero del codice ELS

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"Misteri!"
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Da anni il mondo accademico e della cultura in genere discute su un argomento che ha affascinato migliaia di appassionati e studiosi, ossia la presenza di sequenze di lettere equidistanti nei testi della Torah ebraica (il Pentateuco, i primi cinque libri della Bibbia), sequenze che hanno un senso compiuto e formano frasi oppure trasmettono date di eventi storici accaduti dopo la redazione del testo dello Scritto Sacro.


I primi dibattiti su questo argomento si ebbero già all’inizio del XX secolo, quando la discussione appassionò gli studiosi appartenenti agli ambienti dell’ebraismo hassidico e cabalistico.
L’argomento torna ad appassionare gli studiosi a partire dagli anni 90, quando si sono intensificati gli studi sulla presenza di codici scientifici nella Bibbia, grazie al contributo di giornalisti e studiosi appassionati che hanno scritto diversi libri. Tra questi il giornalista americano Michael Drosnin che nel 1997 ha pubblicato "The Bible Code".


Quello che si è scoperto in tutti questi anni di studi ed esperimenti è che la Bibbia contiene un certo numero di sequenze di lettere equidistanti che si possono creare sulla base di una tecnica di redazione del testo fondata sulle caratteristiche della lingua e sulla base di tecniche di codificazione impiegate anche in ambito militare, per la codifica di testi scritti che devono restare segreti.
Per poter identificare una singola sequenza occorre conoscere la lettera del brano di testo da cui partire e le lettere che occorre "saltare" per giungere all’altra lettera che forma la sequenza. Se per esempio si vuole cercare una sequenza con estensione 2-8, partendo dalla seconda lettera del brano preso in considerazione si salteranno le lettere successive fino a giungere all’ottava lettera del brano che dovrà essere inserita nella sequenza; così se si vorrà estendere la sequenza ad altre lettere si dovranno prendere in considerazione le lettere che occupano, rispetto all’inizio del brano considerato, la posizione che rappresenta un multiplo di 8 (quindi la sedicesima, la ventiquattresima e così via). In tal modo si possono ottenere frasi di senso compiuto che trasmettono informazioni di carattere storico e date di eventi che sono già accaduti o che devono ancora accadere.


La Bibbia diventa così un testo non solo religioso, che comprende la Legge che Dio ha dato agli uomini e la storia del popolo ebraico, ma assurge anche a tavola su cui è scritta la storia dell’Umanità, passata, presente e futura.
Su come ciò sia possibile la comunità scientifica si è divisa, poiché ogni studioso fornisce una sua chiave di lettura del codice sequenziale biblico. Tecnicamente ciò è possibile con le 22 lettere che formano l’alfabeto ebraico, dato che la lingua ebraica si compone di vocaboli formati da sole consonanti; le parole che fanno parte di brani biblici possono così essere scomposti e ricomposti grazie all’applicazione della tecnica di codificazione che richiede, per poter essere compresa, l’individuazione della chiave di lettura della singola sequenza di lettere, come in un gioco enigmistico.
Se non si riesce ad individuare la chiave di lettura della sequenza, diventa molto difficile ricostruirne una, anche perché ogni tentativo di elaborazione delle stesse, fatto manualmente, richiederebbe un tempo enorme.
Grazie anche alla la tecnologia informatica gli studiosi hanno approntato degli appositi software per l’analisi statistica di sequenze equidistanti di lettere nel testo biblico, ottenendo risultati che sono stati ritenuti soddisfacenti.


Il Pentateuco si compone di 304.805 caratteri, per cui un programma di calcolo impiega al massimo alcune ore per analizzare e individuare tutte le sequenze ELS (Equidistant Letter Sequences) presenti nel testo considerato, sulla base delle chiavi di lettura adottate.
Gli studi condotti da Drosnin hanno permesso di individuare alcune ELS che fanno riferimento all’assassinio del Premier israeliano Rabin, all’assassinio di Kennedy, all’invenzione della lampadina di Edison, alla morte misteriosa della Principessa Diana.
Il calcolo delle probabilità conferma che la possibilità che queste sequenze siano presenti casualmente nella Bibbia è di circa una su quattro milioni (quindi non sono casuali).
Gli studiosi che hanno dato un contributo fondamentale agli studi sul codice ELS nella Bibbia, oltre a Drosnin, sono scienziati di fama mondiale come Doron Witztum, Joav Rosenberg e Eliyau Rips che pubblicarono un articolo sulla rivista Statistical Science nel 1994.


Witztum, senza sbilanciarsi più di tanto, affermò di aver individuato una sequenza che parlava della Guerra del Golfo, lasciando aperta la possibilità di individuare un ruolo profetico alle ELS, legato agli avvenimenti della realtà contemporanea.
Gli scienziati ricorsero ad un test di randomizzazione per verificare quanto raramente possano trovarsi nomi di personaggi famosi abbinati a date di nascita e morte e giunsero al risultato significativo di una probabilità pari a 0,0000016. Ciò significa che la probabilità di ottenere quegli stessi risultati per puro caso era pari a circa 16 su dieci.


Witztum concluse che l’affinità di sequenze di lettere che generano nomi abbinati a date di eventi storici non può essere considerata casuale.
Comunque la si pensi, la questione ha suscitato notevole interesse nel mondo della cultura in quanto ciò conferma ancora una volta quanto importante sia la Bibbia, non solo come Libro Sacro dell’Ebraismo e del Cristianesimo, caratterizzato dall’insegnamento della Legge e della dottrina giudaico-cristiana, ma anche come fonte presunta di insegnamenti segreti, che acuiscono la sua caratterizzazione esoterica, a dispetto di chi vuole sminuirne il contenuto.
Detto questo occorre interrogarsi se sia davvero possibile che nella Torah siano presenti codici scientifici di questa portata e sia possibile capirne la logica.


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Articolo pubblicato da: sigurros2

Messaggio N° 1629 14-09-2005 - 23:24

Le delusioni della vita ci cambiano?

Quante volte abbiamo letto nei forum,nelle riviste lettere o messaggi di persone che considerano la loro vita uno zero? Direi tante, troppe. Spesso le persone si lasciano andare alla depressione peggiore senza nemmeno tentare di ricapitolare, di farsi forza e ricominciare. Vedo spesso nelle persone tanta rassegnazione e nemmeno un briciolo di autostima,si piangono addosso e sperano sempre di trovare qualcuno che gli ponga una spalla sulla quale piangere. La cosa che più mi spiace è che la trovano sempre. Per queste persone trovarne altre disposte a commiserarle è la cosa più bella che può capitare loro durante la giornata.


Per rispondere alla domanda posta al titolo di questo articolo mi sento di dire che la vita ci cambia nella misura in cui glielo permettiamo. Capisco che la vita spesso ci mette davanti a delle situazioni dure e difficili da superare ma non per questo bisogna vegetare, a volte basta avere l’intelligenza di farsi aiutare da persone predisposte a tale scopo e messe a disposizione anche dallo stato senza dover spendere cifre da capogiro,parlo di un aiuto psicologico che per molti è tabù e per usufruire di tale servizio basta rivolgersi al proprio medico di base.


Spesso la vita è considerata uno schifo per la fine di un amore,una separazione o la morte di una persona cara ed è da capire,ma per un certo periodo, dopo il nostro io dovrebbe reagire , il detto ogni giorno è un giorno in meno da vivere ci dovrebbe far riflettere sul fatto che non abbiamo proprio tempo da perdere. Se finisce un amore si soffre molto ma non è detto che non ce ne sia un altro dietro alla porta che aspetta solo di essere vissuto,quante volte abbiamo visto persone ammalate di tumore lottare fino alla fine per poter vivere un giorno in più? Questo ci dovrebbe far capire che non è il caso di sprecare nemmeno un minuto in inutili piagnistei che non portano a niente, ma solo alla morte interiore di una persona viva.


In molti la convinzione che la gioia di vivere sia uno stato destinato ad affievolirsi con il passare degli anni è radicato , quante volte abbiamo sentito dire :-Sono troppo vecchio per certe cose, magari dette da un quarantenne? Quello che sto cercando di trasmettere con questo scritto è la voglia di imparare dalle nostre sofferenze, farle maturare dentro di noi e usarle per crescere interiormente per farci diventare persone più belle dentro e fuori. Spesso basterebbe guardarci intorno per renderci conto di quante persone sopportino per anni situazioni dolorose o menomazioni che pregiudicano inevitabilmente la qualità della loro vita, ma che hanno negli occhi una luce e una voglia di vivere inesauribile. So che è difficile imporsi di uscire da un tunnel che tende a risucchiarci e a farci stare in uno stato insulso e indegno di essere chiamato “vita” ma non è impossibile.


Psicologi e psicoterapeuti da più di trent’anni si interrogano sui motivi per cui alcune persone riescono a superare situazioni difficili meglio di altre , si è approfondito così lo studio della “resilienza”, cioè la forza d’animo che fa parte del carattere e delle esperienze di una persona, sono concordi nel dire che è sempre e solo la volontà di un individuo a fare da bilancia nelle situazioni e che sta sempre a noi decidere del nostro destino e farci diventare più “resilienti”costruendo, strada facendo nella nostra vita persone forti e consapevoli della motivazione per cui siamo nati, renderci entità che sanno superare le avversità più dure perché fa parte della sopravvivenza della nostra specie che non è fatta solo di carne ed ossa.


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Articolo pubblicato da: stella112


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