Fonte: articolo riportatodall'Internet.
In Siberia ci sono anche enormi scavi realizzati dall'uomo,
come ad esempio il Tunnel artificiale di Kola.
È la perforazione più profonda realizzata finora e scende
per ben 12 chilometri sotto la superficie terrestre.
Nel 1970 alcuni scienziati sovietici iniziarono gli scavi con
lo scopo di studiare la crosta terreste, scendendo oltre il
punto più profondo dell'oceano (11 chilometri).
A causa delle alte temperature però gli scavi sono stati interrotti
negli anni '90.
Una leggenda narra che il buco sia arrivato a toccare la porta
dell'inferno e che in fondo al tunnel siano state registrate le urla
dei dannati.
In Siberia si trova anche la più grande miniera di diamanti al
mondo per larghezza, la Miniera di Mirny.
La miniera è stata scoperta nel 1955 ed è stata chiusa nel 2004,
dopo aver estratto oltre 400 kg (2.000.000 di carati) di pietre
preziose all'anno.
Il diametro in superficie misura 1.200 metri, per una profondità di
oltre 525 metri.
In Siberia si trova anche la Strada più intelligente del Mondo, così
denominata perché lungo i suoi 2,5 chilometri si trovano più di 20
istituti di ricerca scientifica. Molti scienziati sovietici si trasferirono
lì negli anni '60 per il suo livello di libertà intellettuale.
L'Isola di Wrangel, nell'estremo oriente russo, è stata la casa di una
piccola colonia di mammut lanosi fino a circa 4.000 anni fa.
Una sua sottospecie nana ha abitato su questa piccola isola fino al
1700 a. C., oltre 6.000 anni dopo l'estinzione delle altre popolazioni
di mammut.
È infatti possibile trovare sparse su tutta l'isola le loro enormi zanne.
Sperduta nel Mar Glaciale Artico, l'Isola di Wrangel è anche un paradiso
di biodiversità rimasto congelato nel tempo.
Grazie alla sua posizione abbastanza isolata, il suo suolo e le piante
presenti nelle valli interne offrono uno scenario di tundra rimasta
incontaminata dal lontano Pleistocene.
Uno scenario che non esiste in nessun altro luogo sulla Terra.
Questa piccola isola oggi è la casa di numerosi animali artici.
Una colonia di oche delle nevi a maggio, dopo essere stata in Nord
America, si reca sull'isola per nidificare.
Centinaia di mamme di orso polare ogni anno si recano sull'isola
per crescere i propri cuccioli.
Le ampie spiagge di ghiaia accolgono ogni anno centinaia di trichechi,
soprattutto da quando il cambiamento climatico rende sempre meno
durevole la banchisa.
Sull'Isola di Wrangel si trovano anche i lupi, le volpi artiche, i lemming
e un gruppo di buoi muschiati, reintrodotti sull'isola nel 1975.
L'Isola di Wrangel è stata la casa degli ultimi mammut in Siberia
Neve! Tanta, tantissima neve!
La Siberia è famosa anche per i suoi grandi fiocchi di neve.
Pensate che nella città siberiana di Bratsk, nel 1971, furono
registrati fiocchi di neve di 30,5 centimetri di diametro.
In altre zone della Siberia invece si verifica un tipo di nevicata
chiamata polvere di diamante. Si tratta di neve fatta di ghiaccioli
molto sottili a forma di ago.
I siberiani sono talmente abituati a vivere in mezzo alla neve che
alcuni sono addirittura in grado di stimare la temperatura in base
al suono emesso quando viene calpestata la neve.
Il suono, causato dalle particelle di neve che si schiacciano e si
rompono, è più udibile a temperature più basse.
Nel 2007 la Siberia è stata ricoperta da uno strato di neve arancione.
La strana nevicata ha interessato un'area di oltre 1.500 chilometri
quadrati nella regione di Omsk e nelle zone limitrofe.
Questa neve arancione è stata molto probabilmente causata da una f
orte tempesta di sabbia nel vicino Kazakhstan.
I test sulla neve hanno infatti rivelato numerose particelle di polvere
di sabbia e argilla e un alto contenuto di ferro, che sono stati portati
in Russia attraverso la stratosfera superiore.
Siberia: neve, neve ovunque!
Permafrost, un freezer naturale!
Circa il 65% del territorio russo è ricoperto dal permafrost, un
terreno perennemente ghiacciato, e la maggior parte si trova in
Siberia.
Nel 2007 un gruppo di scienziati provenienti da Russia, Ungheria
e Stati Uniti ha trovato un deposito di circa 600.000 semi di piante
e frutti, risalenti a circa 32.000 anni fa.
La scoperta è stata fatta mentre il gruppo stava studiando una settantina
di tane di antichi scoiattoli di terra, nascoste nel permafrost.
Il deposito era situato a 38 metri al di sotto del permafrost, a Duvanny Yar,
sulla riva destra del fiume Kolyma nella Repubblica di Sakha.
Alcuni semi sono risultati essere di Silene Caryophyllaceae e Silene
Stenophylla.
Usando la datazione al radiocarbonio, l'età dei semi è stata stimata tra
20.000 e 40.000 anni, datando i semi all'epoca del pleistocene.
Nel febbraio 2012 un team di scienziati dell'Istituto di biofisica cellulare
dell'Accademia delle scienze russa ha annunciato di aver rigenerato
con successo alcuni campioni della frutta ritrovata.
Il risultato supera il precedente record di materiale vegetale più antico
riportato in vita, risalente a oltre 2.000 anni fa, stabilito dai semi di
palma da dattero di Giuda. Inizialmente i ricercatori hanno tentato
di germinare i semi maturi recuperati dal frutto, ma tutti i tentativi
fallirono.
Successivamente ci provarono con il frutto stesso, coltivando ben 36
esemplari di piante.
Le piante sembravano identiche agli esemplari moderni fino a quando
hanno iniziato a fiorire.
È stato in questo momento che si è potuto osservare che i petali erano
più lunghi e più distanziati rispetto alle versioni moderne.
Nel 2014 è stato scoperto per la prima volta il Pithovirus sibericum in
un blocco di permafrost di 30.000 anni.
Le sue dimensioni, circa 1,5 micron di lunghezza e 0,5 micron di diametro,
lo rendono il più grande virus scoperto fino ad ora, il 50% più grande
del Pandoravirus.
Il Pithovirus infetta le amebe, non l'uomo, ma la sua presenza nel ghiaccio
fa pensare che il permafrost possa nascondere altri microrganismi che
potrebbero essere liberati a causa del riscaldamento globale.
Siberia, sperduti sui Monti Urali Polari.