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Messaggi del 18/07/2020
Post n°3196 pubblicato il 18 Luglio 2020 da blogtecaolivelli
Buone vacanze a tutti: Blogteca va in ferie. Felici vacanze al mare, ai monti e nelle città d'arte. Arrivederci a settembre 2020, con un felice e proficuo inizio scolastico che, senza ombra di dubbio, inizierà con un odiosissimo ripasso, ma necessario: le medicine amare talvolta sono necssarie. Con l'inizio del nuovo anno ci saranno delle novità strepitose che adesso sono avvolte dal più fitto mistero, così la sorpresa sarà veramente piacevolissima e si scoprirà che le B.S. hanno tanto da offrire e vengono tanto sottovalutate....vedrete, troveremo il modo di fare didattica senza sborsare...per la gioia dei genitori e forse anche degli studenti..... Arrivederci con gioia da Blogteca, cari studenti...... Speriamo in bene..... PS: B.S. per biblioteche scolastiche.... |
Post n°3195 pubblicato il 18 Luglio 2020 da blogtecaolivelli
COMPORTAMENTO ANIMALE L'amore ai tempi del riscaldamento globale: come è cambiato il sesso tra gli animali Foto: © Staffan Widstrand / WWF 16 FEB 2018 Si dice spesso che il riscaldamento globale danneggi gli animali; fino a che punto il global warming è coinvolto nel cambiamento delle abitudini delle specie e quali sono le consegue per la sopravvivenza? Senza una casa per la famiglia Tra le specie che maggiormente patiscono i danni causati dal cambiamento climatico ci sono i pinguini imperatore che vivono in Antartide; da tempo ormai questi uccelli marini non riescono più a trovare luoghi sicuri in cui riprodursi e nidificare: a causa dell'aumento delle temperature i ghiacci sono diventati instabili, mettendo a rischio anche la sopravvivenza dei nuovi nati. I dati del WWF prevedono, a causa di ciò, un calo del 30% della popolazione nelle prossime generazioni. Non va meglio ai pinguini di Adelia, un'altra specie diffusa sulle coste del continente antartico: in questo caso il problema è costituito dalla maggiore umidità e dalla pioggia che rendono più vulnerabili e deperiti i pulcini. La difficoltà di trovare un partner La costante diminuzione della banchisa sta rendendo difficile anche all'orso polare incontrare il proprio partner durante la stagione degli accoppiamenti. Sebbene i plantigradi di sesso maschile siano capaci di fiutare la femmina a chilometri di distanza, a causa dello scioglimento dei ghiacci questo è sempre più complicato. Secondo le stime del WWF, se la banchisa artica continua a diminuire a questi ritmi, entro il 2050 il 30% degli orsi polari potrebbe estinguersi. Impazzisce l'orologio biologico Il cambiamento delle temperature ha causato scompensi all'orologio biologico di diverse specie di uccelli che hanno dovuto anticipare il periodo della riproduzione e di conseguenza la deposizione delle covate. Questo è quanto accaduto alle urie nord-americane che, nell'arco di un decennio, hanno anticipato la riproduzione spostandola in avanti di ben 24 giorni, come è accaduto anche ai fringuelli inglesi. Il fenomeno riguarda pure i lepidotteri, costretti ad anticipare la data della riproduzione al crescere della temperatura primaverile. E non si potrebbe fare altrimenti, dal momento che arrivare in ritardo all'appuntamento potrebbe causare problemi successivi per la ricerca del cibo. Troppe femmine Ma c'è anche chi non riesce proprio a riprodursi: è il caso delle tartarughe, sempre più impossibilitate a trovare partner di sesso maschile. Già, perché l'aumento della colonnina di mercurio favorisce la nascita degli individui di sesso femminile. Si tratta di un pericolo concreto, che rischia di far calare nel giro di pochi anni la popolazione di alcune specie, tra cui anche la Caretta caretta. Niente riproduzione per il troppo caldo Infine, alcune specie non riescono a riprodursi con successo quando il termometro sale. Questo è il caso dei coralli. Il caldo eccessivo, infatti, provoca l'espulsione dai loro tessuti delle alghe Zooxanthellae con le quali i polipi vivono in simbiosi in quanto ricevono da esse - tramite la fotosintesi - prezioso nutrimento. Senza le alghe i coralli tendono a perdere il caratteristico colore andando incontro allo sbiancamento e alla morte. © RIPRODUZIONE RISERVATA A ORIGINALE E CITAZIONE FONTE: |
Post n°3194 pubblicato il 18 Luglio 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet Corteggiamento animale, i lek e la simmetria della seduzione MARTA FRIGERIO7 NOV 2018 Per molte specie animali, nella competizione tra i maschi in corteggiamento, ha un ruolo fondamentale la distribuzione spaziale dei pretendenti. Gli animali, infatti, sono schierati in maniera per nulla casuale all'interno di misteriosi lek, le arene nelle quali i maschi si sfidano per conquistare le femmine. Questo è quanto afferma un recente studio compiuto dai ricercatori dell'Università degli Studi di Milano e pubblicato sulla rivista Scientific Reports. Cosa accade all'interno dei lek Ma cosa sono, esattamente, i lek? Gli studiosi dell'Università Statale, attraverso un lavoro interdisciplinare, hanno verificato che in queste arene gli individui si collocano secondo particolari distribuzioni territoriali; insomma, uno schema geometrico, applicabile a diverse specie e in grado di svolgere un ruolo funzionale al meccanismo della competizione. In queste arene, durante il momento del corteggiamento, i maschi di alto rango beneficiano, non solo della presenza di un elevato numero di femmine, ma anche della posizione di vantaggio che deriva dalla tendenza che i soggetti subordinati mostrano nell'aggregarsi attorno agli individui più importanti. L'importanza delle gerarchie Gli animali territoriali, infatti, suddividono il loro habitat in regioni di dimensioni simili: ogni individuo tende a mettersi al centro del suo territorio e questo posizionamento porta a una distribuzione uniforme degli individui. Secondo i ricercatori dell'ateneo meneghino, nel caso in cui sia presente una gerarchia, la distribuzione uniforme viene alterata dal fatto che tutti gli individui cercano la vicinanza con i maschi più forti. In questo modo, l'aggregazione intorno ai maschi di alto rango determina una riduzione significativa del numero di maschi subordinati in competizione, con tutti i vantaggi socio-sessuali per i maschi di alto rango. I maschi di rango inferiore, al contempo, beneficiano di opportunità riproduttive marginali, rese possibili proprio dal grande numero di femmine che visitano il lek. Studiata la popolazione di otarde Lo studio ha visto coinvolti i professori Fabio Giavazzi del dipartimento di Biotecnologie mediche e Medicina traslazionale, Nicola Saino del dipartimento di Scienze e Politiche ambientali e Alberto Vailati del dipartimento di Fisica "Aldo Pontremoli". I ricercatori si sono concentrati in maniera particolare sulle popolazioni di otarda (Otis tarda); mettendo a confronto il modello messo a punto dagli scienziati con dati sul campo relativi a popolazioni di otarde si è potuto dimostrare come ogni lek sia dominato da pochi maschi di rango molto elevato, indice della presenza di una chiara gerarchia piramidale. © RIPRODUZIONE RISERVATA |
Post n°3193 pubblicato il 18 Luglio 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet ETOLOGIA Animali da allevamento, 10 aneddoti che forse non conoscete Siamo abituati a considerarli semplicemente come animali da reddito, ma maiali, oche, galline e mucche hanno comportamenti sorprendenti e spesso poco conosciuti. Eccone dieci!
I maiali sono estremamente intelligenti e, secondo diversi studi, lo sarebbero ancora più dei cani. I suini, inoltre, si affezionano alle persone, riconoscono il proprio nome quando vengono chiamati e, come cani e gatti, quando solo felici lo dimostrano muovendo la coda.
La guida di un gregge spetta alla femmina più anziana. Sono le femmine che comandano, dal momento che sono esse a prendersi cura dei cuccioli.
Anche per le galline le gerarchie sono importanti e la loro posizione nella "scala sociale" Consente loro di avere differente accesso al cibo. Non solo: le galline hanno un vero e proprio linguaggio fatto di vocalizzi e mimiche che servono per comunicare diverse tipologie di informazioni e questo dimostra la loro autocoscienza e la consapevolezza degli altri.
I tacchini possono vivere in gruppi numerosi e arrivano riconoscere centinaia di differenti propri simili. In natura questi volatili si spostano su grandi distanze sotto la guida di un esemplare maschio dominante. Quest'ultimo ha il compito non solo di guidare i compagni, ma anche di comunicare all'intero gruppo eventuali pericoli e il momento giusto per scappare.
Come le oche anche le anatre fanno dell'unione il proprio punto di forza. Ad esempio, quando notano un predatore si avvicinano le une alle altre in atteggiamento difensivo. Sono anche in grado di comunicare con gli altri individui della stessa specie, informandoli della presenza di pericoli.
Il muggito delle mucche si compone di sette "parole" differenti che vengono usate per comunicare tra loro. Come tutti i cuccioli i vitelli amano giocare e quando stanno per farlo arricciano la coda.
Costretti a vivere in tristi gabbie dove a malapena riescono a girarsi, i conigli in natura scavano invece complessi sistemi di gallerie con numerose entrate, incroci, camere e tane a fondo cieco. Questi labirinti vengono ampliati ed estesi di generazione in generazione e si tratta quindi di cantieri sempre in espansione.
I cavalli sono animali profondamente legati alla propria mandria. I puledri sono accuditi non solo dalla madre, ma anche dalle altre femmine che controllano a turno che i piccoli non si mettano nei guai.
I polpi sono animali con un'ottima memoria: sanno orientarsi in un labirinto e fanno tesoro delle esperienze precedenti. Alcune ricerche hanno dimostrato che questi animali sanno anche aprire i barattoli e utilizzare oggetti. La fedeltà delle aragoste. Le aragoste sono animali monogami e quando scelgono un compagno non lo lasciano. Inoltre, quando si incontrano, sono solite passare una chela sui loro dorsi ruvidi per comunicare le loro reciproche età e la propria provenienza. © RIPRODUZIONE RISERVATA |
Post n°3192 pubblicato il 18 Luglio 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet ETOLOGIAI macachi hanno imparato in tempi record a rompere le noci FRANCESCO MARTINELLI17 SET 2017
Era il lontano 1999 quando insieme alla mia classe partecipai come concorrente a La banda dello zecchino, mitico programma di Rai1 della domenica mattina. Ricordo ancora oggi una domanda: Quanto tempo impiegano i giovani scimpanzé per imparare a rompere le noci? 7 giorni, 7 mesi o 7 anni? La nostra risposta fu 7 mesi, ma quella giusta era 7 anni. Io, che ero Quello a cui piacciono gli animali, non mi ripresi più e ogni volta che sento parlare di animali che utilizzano strumenti presto un'attenzione particolare. A parte la digressione, l'argomento è sempre affascinante, visto che non sono molti gli animali in grado di utilizzare oggetti come utensili. Di questi, al momento solo tre sono in grado di usare le pietre: uomini, scimpanzé e macachi. Proprio i macachi del sud della Thailandia, pare abbiano imparato in epoca recente a rompere le noci della famosa palma da olio. L'utilizzo di strumenti da parte di questi macachi tailandesi (detti Macachi di Buffon) era già noto, si sa infatti che utilizzano pietre per spaccare le conchiglie di alcuni molluschi. La particolarità della recente scoperta però sta nel fatto che la palma da olio è stata introdotta nel paese solo tredici anni fa, ciò significa che i primati ci hanno messo meno di tredici anni ad adattarsi. Queste osservazioni sono state realizzate da un team internazionale di scienziati che hanno raccolto i risultati in uno studio pubblicato su Journal of Primatology. I macachi appoggiano la noce su una pietra piatta e la colpiscono con un'altra pietra fino a frantumarla, un modo di utilizzare la palma da olio decisamente più sostenibile del nostro. © RIPRODUZIONE RISERVATA |
Post n°3191 pubblicato il 18 Luglio 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet ETOLOGIA Amanti galanti: i delfini regalano spugne alle femmine per conquistarle MARTA FRIGERIO29 NOV 2017 Anche i delfini maschi fanno regali alle loro femminile per conquistarle. E, in particolare, offrono loro delle preziose spugne marine, che afferrano direttamente dai fondali oceanici. Il comportamento è stato osservato in un gruppo di cetacei al largo della costa occidentale dell'Australia. «La prima volta che l'abbiamo osservato pensavamo di trovarci di fronte ad un caso isolato - ha spiegato Simon Allen, ricercatore della University of Western Australia e autore dello studio pubblicato su Scientific Reports -. Il mondo animale offre parecchi esempi di corteggia- mento, ma molto di rado dai mammiferi vengono utilizzati anche degli oggetti per raggiungere il fine». I ricercatori hanno studiato il comportamento dei delfini dalla pinna gibbosa (Sousa sahulensis) per oltre un decennio, scoprendo anche un'altra attitudine particolare: i maschi, per impressionare le femmine, si prodigano in lunghi vocalizzi che ricordano delle serenate. Comportamento simile a quello degli umani I ricercatori hanno riscontrato nei delfini un comportamenti molto simile a quello degli umani. Le spugne marine, infatti, sono donate con lo scopo di impressionare l'amata. «Le spugne si trovano in fondo al mare e quindi vengono raccolte apposta - ha aggiunto il ricercatore -. L'obiettivo è chiaro: impressionare le femmine e dare sfoggio delle proprie abilità». Non di rado ricercatori hanno filmato casi di delfini che, ignorati dalle femmine, hanno lanciato in mare il regalo non apprezzato. © RIPRODUZIONE RISERVATA |
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