Qui si sorride e si condivide.

Niente paronoie.

Niente psicanalisi.

Nessuna foto erotica.

Nessun angelo alato.

Solo sorrisi ...

e qualche riflessione ...

in perfetto "Veronica-style"

come dice una mia amica ...

 

Nuovo libro

CondividEndo. Lacrime e sorrisi nell'endometriosi.
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Non si sa mai !

Post n°132 pubblicato il 02 Luglio 2010 da verosassi

In questi giorni sto svuotando una casa di famiglia di campagna.

Se consideriamo il piano terra, il primo piano e il solaio, sono esattamente 300 mq !

300 mq di oggetti.

 

Ritagli di stoffa, perchè non si sa mai

Vecchi vestiti, perchè non si sa mai

Coperte di lana infeltrita e tarmata, perchè non si sa mai

Ferri vecchi, perchè non si sa mai

Legni marci che si sbriciolano, perchè non si sa mai

Scatole di vecchi interruttori rotti, perchè non si sa mai

Medicinali di almeno 60 anni fa, perchè non si sa mai

Vecchie pentole di alluminio con un dito di calcare, perchè non si sa mai

Sacchetti con dentro sacchetti, perchè non si sa mai

E ancora oggetti, oggetti e oggetti. Oggetti di 100 anni fa ... del mio bisnonno, dei suoi nonni. Libri vecchi, gialli, con i fogli staccati, mangiati.
Fotografie (queste bellissime e ben mantenute) di tempi lontani.
Lettere, cartoline, necrologi. Timbri, pennini, inchiostri.
Lamette, rasoi, forbici e occorrente per la toilette.
Profumi di vetro con la pompetta (marcia), campioncini di rossetti mignon, cipria con il piumino. Ferri da stiro da una tonellata, un monopattino, tante caffettiere, macini di caffè.
Cassette di nocciole da far asciugare.
Borsette, cinture, bretelle. Scarpe, stivali.
Vestiti logori dal tempo. Odore di naftalina e di lavanda. Foglie di alloro ovunque (per il profumo o per allontanare le tarme? )
Vernici secche, pennelli secchi, taniche di liquidi sconosciuti puzzolenti.
Bambole di porcellana con gli occhi mobili, cappelliere.
Vecchie torce, un torchio, vecchie lampade a petrolio. Setacci e aggeggi di cui non conosciamo nemmeno il nome.
Vasi, di terracotta, di porcellana, di vetro. Vasi crepati e rotti.


In solaio, trappole di topi con topi annessi.
Ragnatele centenarie.
Vasi da notte, sedie rotte, legni, cerchioni della vecchia Topolino, vasetti di vetro, posate, comodini, sedie di vimini zoppe, valigione con dentro valigette.
Cornici, manifesti, foto di famiglia di grandi dimensioni.
Specchi, stadere, cavalletti, cesti di vimini.

 

 

Ogni persona che ha avuto modo di vedere questo "ben di dio" ci ha caldamente consigliato di NON BUTTARE NIENTE, perchè tutto ha un suo valore, tutto si può risistemare, tutto si può vendere.

Una casa PIENA da svuotare ... non la si può riempire con le medesime cose servite 100 anni fa. Ok si può fare una cernita, tenere qualcosa ... ma cosa?
Un quadro, dei libri, qualche oggetto raro e prezioso, ma per tutti gli altri purtroppo si deve prendere una decisione.
Qualche mobile verrà restaurato, qualche oggettino verrà ripulito.
Mentre vogliamo parlare del VENDERE?
Vendere a chi? un oggetto che vale 80 è già molto se in questo periodo di crisi te lo comprano a 40 (per poi rivenderlo a 80, nota bene!)
Vendere a quelli dei mercatini ... ti fanno credere che non c'è niente di valore, ti comprano tutto a "peso" per 100 euro e si rivendono ogni singolo pezzo a 100 euro ...
Su Ebay, dove tutti vendono tutto, abbiamo inserito 18 inserzioni da 10 giorni ... finora non abbiamo venduto niente.
Abbiamo venduto 320 libri (non antichi, ma vecchi di 20 anni) ad un tale che ce li ha comprati per 100 euro. Pensate che costui rivenderà questi libri a meno di 50 centesimi l'uno?

Insomma la senzazione è sempre quella. Il mondo è in mano ai furboni. Quelli che hanno sempre una soluzione per te e quelli che guadagnano con ricarichi stratosferici quello che ti comprano a pochi centesimi di euro.

Abbiamo anche provato a REGALARE ad amici quegli oggetti che hanno ritenuto bellissimi. Niente da fare ... improvvisamente ci ripensavano, ringraziavano e non volevano niente!

L'importante è NON BUTTARE VIA NIENTE!!!

 

 
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"...E' difficile capire il valore della vita di una persona...
c'è chi dice che viene misurato da quelli che gli sopravvivono;
qualcuno crede che si possa misurare nella fede, qualcuno dice nell'amore...
altri dicono che la vita non ha proprio senso...
Io...? io penso che uno misura se stesso in base alle persone che si sono misurate su di lui;
quello che posso dirvi è che, in base a qualunque misura, Edward ha vissuto i suoi ultimi giorni sulla terra con più intensità di quanta la maggiorparte della gente riesce a spremere da un'intera vita...
io so che quando è morto i suoi occhi erano chiusi ed il suo cuore era aperto."
 

Sul mio comodino ...

 

Letture per sognare ...

La storia di sei anni vissuti in solitudine nell'atollo di Suwarrow

L’atollo è Suwarrow, cinquanta miglia di barriera corallina con piccole strisce di sabbia di cui solo alcune con vegetazione. Distante 850 miglia da Tahiti, 500 dalle Samoa, 1800 da Auckland Suwarrow venne scoperto nel nel 1814 da una nave russa il cui Comandante battezzò con il nome della sua nave, Suwarrow, appunto. Tom Neale cercava di fuggire dalla civiltà e decise di vivere da solo sperimentando la condizione in cui ci si deve procurare il necessario: dall’acqua potabile al cibo. Un’attività intensa che occupò per undici anni, il periodo in cui Neale visse a Suwarrow. Il libro “Solo du un’isola deserta”, Editrice Incontri Nautici, 220 pagine, 15 euro, si riferisce ai primi sei anni, dal 1952 al 1958, di permanenza di Neale nell’isola. “Quando fui solo sulla mia isola Suwarrow – scrive Tom Neale – cominciai a valutare la situazione. Poiché è a forma di lingua e misura solo 270 metri circa nel suo punto più largo, potei vederne gran parte con un solo sguardo dalla spiaggia. Notai che oltre la spiaggia c’era una distesa di palme da cocco, pandani, rampicanti e una massa di tauhunu, arbusto che solitamente cresce a un’altezza di circa sei metri o più fino a diventare impenetrabile. Spinto da un improvviso impulso, decisi che, prima di fare qualsiasi altra cosa, avrei camminato attorno all’isola sulla sabbia, lungo la spiaggia o nell’acqua poco profonda, sull’orlo della barriera corallina. Volevo apprendere dove crescevano le migliori noci di cocco, scoprire dove trovare il migliore terreno fertile per l’orto, esaminare i punti dove l’acqua era meno profonda per trovare le pozze migliori per pescare. Era una mattinata meravigliosa, perciò, m’incamminai verso la costa che dava sulla laguna per raggiungere l’estremità Nord della mia nuova casa, percorrendo una spiaggia così bianca e accecante da sentire quasi male agli occhi”.

 

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