Creato da Cartman72 il 10/08/2007

1a canzone al giorno

La mia canzone oggi è......

 

 

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1966 - 2007 dopo 41 anni grazie ancora "Angeli del fango"!!

Il 4 novembre di 41 anni fa Firenze si svegliava e scopriva che l'Arno aveva rotto gli argini e la stava ricoprendo di acqua e melma e... altro!! La catastrofe era di interesse mondiale visto il patrimonio artitisco e culturale che Firenze conserva. In tanti e non solo fiorentini si sono prodigati in quei giorni per salvare il salvabile e, in qualche caso, anche ciò che salvabile non sembrava più. Furono soprannominati gli "angeli del fango" e questa città e il resto del mondo dovranno sempre esser loro grati per aver permesso che opere di inestimabile valore artistico non si arrendessero al fiume. Purtroppo sembra che in questi 41 anni non sia stato fatto molto per evitare che una catastrofe del genere possa ripetersi. Lo dimostra il fatto che ogni volta che piove più del normale Firenze si allaga.
Grazie agli Angeli, Firenze e i fiorentini si sono comunque rialzati e grazie al loro carattere sono riusciti anche a scherzare e a ridere della catastrofe. L'esempio più evidente è la canzone di oggi che si intitola proprio "L'alluvione" ed è di Riccardo Marasco, un vero mito dei fiorentini e della fiorentinità che torna sul blog dopo la "Firenze Bottegaia" di agosto. I video oggi sono addirittura quattro. Uno è quello della canzone anche se è solo un fermo immagine di Marasco con il sottofondo musicale. Due sono tratti da due speciali televisivi sull'alluvione tanto per rendere un po' l'idea di cosa è stata. L'ultimo, sempre in tema di sdrammatizzare la catastrofe, è un piccolo estratto del film "Amici miei". Buona domenica.

L'alluvione (Riccardo Marasco)

Parlato: La Scena si svolge all’alba del 4 Novembre del ‘66…
(rumore di vento e scrosci d’acqua)

GESILAO: Oh Rosa! Ma che ll’hai chiuso l’acquaio ieri sera?
E sento un gran pisciolio d’acqua!
ROSA: A Gesilao, vien via, e tu lo sai, è la solita storia… è la sora l’Argisa
d’i piano di sopra… i’ssù marito glie andaho n’i bbagno e lei la fa
pisciare i’ ffigliolo dalla finestra, su mi fiori! Ah Gesilao, va a
digni quarcheccosa te, sennò qui l’è bburiana…
GESILAO: Vabbè, e andrò Rosa, e andrò a vedere… ma… oh, oh…
Oddio Rosa oicchè è successo, uuu quanta roba gialla che passa
Oh Mammina i' ssor Stecchetti sull’armadio! Indove torna di casa?
…oh, Oh, OH Ro.. OH RO.. OH ROOOSAAAAaaaaa….
(La voce s’allontana…)

Nuoti sommerso in un mare di cacca
non sai se è d’uomo oppure è di vacca
non sai capire icche t'è successo
ti pare troppa per esser d’un cesso

E mentre cerchi di restare a galla
l’Arno trabocca laggiù dalla falla
scorre veloce per via Tornabuoni
al Davide lava fremente i coglioni

Sei trascinato per via Calzaioli
e pensi che ieri dicevi ai figlioli
“Sarà, ma domani, Maremma Puttana,
ll’è pioggia, c’ho un callo che segna buriana!”

Tutt'ad un tratto sei nel Battistero
ti par di sognare ma invece ll’è vvero
quel mondo dorato di santi e Gesù
lo tocchi con mano, gliè sceso quaggiù


Ma se vomitato e gettato in via Roma
e ridi e tu ridi pensando alla chioma
"che porgerle schiava dovea la vittoria"
e poi, come Pisa, l’ha presa in meloria!
E via bordeggiando per mille stradine
in quattro e quattr’otto sei già alle Cascine
là dove c’erano tanti finocchi
adesso ci cantano quattro ranocchi

Fermati palle, via fermati adesso
lascia che l’acqua ti scorra un po’ addosso
“Attaccati a un palo, su, non fare il pazzo!”
se un tu c’hai il palo attaccati a i’… lilli

Ma la corrente la ti porta via
in su la Piazza della Signoria
là dove Cosimo monta a cavallo
a icchè tutt’attacchi? A i’lilli d’i’lallo…

Tutte le statue che son sui’ppiazzale
berciano in coro “Ma questo è triviale!”
lo dice Ercole e sotto c’ha Caco
che pe' quell’acqua oramai ll’è briaho

Grida Oloferne con la su Giuditta
e la Medusa che ll’è la più dritta
perché Perseo co na sciabolata
sul pelo dell’acqua la testa glià arzata

Morificato per questa gran lagna
cerchi rifugio alla Loggia di Orcagna
Dove il romano fa becco il sabino
gli soffia la moglie e lo lascia lì cchino

Anche il Marzocco un sa più cosa fare
perché i leoni e un sanno nuotare
senza costume sta llì tutto nudo
“Speramo che l’acqua un mi freghi lo scudo"

Non hai più salvezza, non hai più speranza
ovunque c’è cacca in frenetica danza
e trascinato dall’onda feroce
giungi stremato in Santa Croce

Dante di marmo, poeta divino
mira sdegnato l’immane casino
“…OH, Fiorentini, mi avete esiliato?
Prendete la merda che Dio v’ha mandato!”








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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/11/07 alle 14:04 via WEB
..a icchè tu t'attacchi?!! A ì lilli dì lallo!!!.. verso perfetto per commentare la giornata di ieri! Buona giornata Theo, saluta tutti eeeh!!
 
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