1a canzone al giorno

11. E' il numero dei soldati italiani morti in Afghanistan dal 2004 per la missione militare di... pace. Solo in Afghanistan e solo italiani. A questi vanno aggiunti i morti nelle altre missioni (Nassirya in Iraq) e quelli delle altre nazioni. Penso sia giunto il momento di rivedere un po' queste strategie militari sulle missioni di pace fosse solo anche per dare loro il nome che dovrebbero avere: GUERRE. La Costituzione Italiana dice che l'Italia è contro ogni tipo di guerra e allora i nostri soldati vanno a morire nelle missioni di pace. Secondo me c'è qualcosa che non torna, probabilmente però sbaglio io e la mia è solo demagogia spicciola.
Gabriele Paladini, deceduto ieri, è il numero 11. Aveva la mia età e ha lasciato una moglie e una figlia piccola. Non credo che la medaglia al valore che avrà sarà loro di conforto.
La canzone di oggi è per tutti i militari di tutti i paesi, mandati a difendere gli interessi economici di chi governa e in nome di una pace fatta di fucili mitragliatori, cacciabombardieri e missili "intelligenti" (che poi a cosa servono se lo stupido è chi pigia il bottone... mah...). E' soprattutto per quelli che non sono tornati vivi e per le loro famiglie. La canzone è "Soldati, 365 all'alba" di Umberto Smaila, colonna sonora dell'omonimo film interpretato magistralmente da Massimo Dapporto e Claudio Amendola.

Soldati 365 all'alba (Umberto Smaila)

Soldati se ne vanno via,
soldati senza compagnia,
e nel profondo di ogni cuore
c'è qualche cosa che fa male,
il tempo che non passa mai.

Soldati se ne vanno via,
in tasca una fotografia,
e per ognuno c'è una strada,
c'è una donna, c'è una casa,
e c'è chi non li scorda mai.

Tu che vai via
senza saperne la ragione,
sul treno della nostalgia
ogni minuto sembra già
uguale a mille settimane.

Soldati presi ad ogni età,
soldati nell'oscurità,
ragazzi solo da capire,
un fiore in bocca ed un fucile
e il tempo che non passa mai.

Tu che vai via,
per quale guerra e quale idea?
E quante volte penserai
a una risposta che non hai,
a una risposta che non hai.

Tu che vai via
senza saperne la ragione,
sul treno della nostalgia
ogni minuto sembra già
uguale a mille settimane.

E tu che vai via,
per quale guerra e quale idea?
E quante volte penserai
a una risposta che non hai,
a una risposta che non hai.

Tu che vai via
senza saperne la ragione,
sul treno della nostalgia
ogni minuto sembra già
uguale a mille settimane.

E tu che vai via,
per quale guerra e quale idea?
E quante volte penserai
a una risposta che non hai,
a una risposta che non hai....