Creato da Cartman72 il 10/08/2007

1a canzone al giorno

La mia canzone oggi è......

 

Messaggi di Febbraio 2008

Masini... volante (Felici e vincenti - 5 di 7)

Post n°198 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da Cartman72
 
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Con oggi arriviamo diritti al 2004. Torna sul palco dell'Ariston il fiorentino Marco Masini che, quasi a sorpresa, si impone nella classifica finale con la bella "L'uomo volante". E' il definitivo, e per me meritato, rilancio del cantante dopo anni bui seguiti ad un grande successo.
Ieri sera per me niente Festival, mi sono rivisto "L'attimo fuggente". Ho visto però che tra gli 8 giovani finalisti di stasera ci sono le, poche, canzoni che mi sembravano un po' più degne, dai Frank Head ai Sonohra (che sono un po' di plastica ma la canzone non è accia), fino a Valerio Sanzotta (molto ma molto Gang.... ascoltalo Vincent).

L'uomo volante (Marco Masini)

Se ti avessi lo sai
capirei la mia vita
scoprendo dentro di me
con il senno di poi
che ogni scelta sbagliata
mi conduceva da te
così mi immagino già il tuo sorriso
e vedo accendersi noi...
allo stadio in un bar
in un gesto affettuoso
che non ci capita mai

Vorrei regalarti
un cielo d'agosto
che fa da cornice
a una stella che va
Un sole nascosto
che nasce da dentro
e disegna il confine
della tua libertà
quel suono leggero
di un nome importante
le ali di un uomo volante
per non nasconderti mai...
dietro ai rimproveri miei...

E se tu fossi qui
avrei anche il coraggio
d'innamorarmi di lei
per parlarti così
come infatti già faccio
anche se non mi ascolterai
però saresti il mio unico orgoglio
la rondine che torna da sè...

Vorrei regalarti
un mondo diverso
che ha fatto la pace
con la sua crudeltà
quel giusto rimorso
che nasce sbagliando
e conferma la forza
di ogni fragilità
l'anarchico istinto
di un cuore migrante
le ali di un uomo volante
per arrivare più su... (e cercare la tua margherita)
di questa piccola vita
dove più vero sei tu... (evitando ogni strada sbagliata)
io vorrei regalarti
l'infinito che dà
quel tenero abbraccio
di un padre sognante
che come un uomo volante
anche se tu non verrai
saprà nel cuore chi sei
io questo spero e vorrei




 
 
 

Mistero! (Felici e vincenti - 4 di 7)

Post n°197 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da Cartman72
 
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Quarta tappa di avvicinamento alla fine della sezione dei vincitori del Festival di Sanremo che si concluderà domenica con la canzone vincitrice dell'edizione 2008, qualunque essa sia (ebbene sì, siamo a rischio Tatangelo).
Oggi arriviamo al 1993. Anche in questo caso, come per gli anni precedenti, il vincitore è già annunciato prima dell'inizio del Festival. Il favorito è Enrico Ruggeri che, dopo la vittoria con Morandi e Tozzi, si presenta da solo. Il pezzo si intitola "Mistero" e onestamente quell'anno il buon Enrico ha anche poca concorrenza. Rigaurdando l'elenco dei partecipanti e soprattutto le canzoni devo dire che era impossibile che non vincesse e così è stato.
Prima comunicazione personale: auguri al mio amico Simone per i suoi 36 anni. E siamo a tre!! Per i "piccoli" Leo e Massi c'è ancora tempo....
Seconda comunicazione personale: auguri di pronta guarigione a mio fratello Vincent!

Mistero (Enrico Ruggeri)

Con gli occhi bene aperti
chiediamo un po' d'amore
alla persona che vorremmo fare rimanere
E ci facciamo male
se la pressione sale,
poche parole e ci precipita il morale giù...

Cos'è che ci trascina fuori dalla macchina,
cos'è che ci fa stare sotto ad un portone,
cosa ci prende,
cosa si fa,
quando si muore davvero?
Mistero!

Il gioco si fa duro
e non si può dormire,
e non sappiamo più decidere se ripartire...
E batte forte il cuore
anche per lo stupore
di non capire l'orizzonte che colore ha...

Cos'è che ci cattura e tutto ci moltiplica,
cos'è che nella notte fa telefonare...
Quanto si chiede,
quanto si dà,
quando si ama davvero?
Mistero!

Abbiamo già rubato,
abbiamo già pagato,
ma non sappiamo dire quello che sarebbe stato....
Ma pace non abbiamo,
nemmeno la vogliamo,
nemmeno il tempo di capire che ci siamo già...

Cos'è che ancora ci fa vivere le favole,
chi sono quelli della foto da tenere
cosa si cerca,
quanto si dà,
quando si ama davvero?
Mistero!

Sarai sincera?
Dimmelo, dimmelo!
Sarai sincera?
Ah, ah!
Il breve mistero di vivere è il solo mistero
che c'è!

Dipende solo da te,
prendere la mano è facile...
La verità che la vita ci dà
è una fredda carezza,
nel silenzio che c'è....

Cos'è che ci trascina fuori dalla macchina,
cos'è che ci fa stare sotto ad un portone,
cosa ci prende,
cosa si fa,
quando si muore davvero?
Mistero!

Quanto si chiede,
quanto si dà,
quando si ama davvero?
Mistero!
Mistero!


 
 
 

Storie di tutti i giorni (Felici e vincenti - 3 di 7)

Post n°196 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da Cartman72
 
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Sanremo 1982 vede il trionfo annunciato di Riccardo Fogli, con tanto di copertina di TV Sorrisi e Canzoni la settimana prima della manifestazione. Anche il 1982 fu un buon festival con la prima partecipazione di Vasco Rossi e la sua "Vado al massimo", la maltrattata "Una rosa blu" di un riccioluto Michele Zarrillo, subito eliminata e di successo quasi vent'anni dopo e il debutto sulla scena musicale di Zucchero. Al secondo posto si classificarono Albano e Romina con "Felicità" forse la loro canzone più nota, imitata e parodiata.
Poche note sulla serata di ieri. Ho ascoltato solo pochi pezzi e non certo i migliori. Un po' deluso da "Il rubacuori" dei Tiromancino (che probabilmente vincerà qualche premio della critica), così al primo ascolto non mi è sembrata male quella dei Sonohra. Il Corriere della Sera dà voti molto alti a quasi tutti. Se riesco ad ascoltarle vi farò sapere cosa ne penso. Adesso come adesso è difficile sbilanciarsi in un pronostico per la vittoria finale.

Storie di tutti i giorni (Riccardo Fogli)

Storie di tutti i giorni
vecchi discorsi sempre da fare
storie ferme sulle panchine
in attesa di un lieto fine
storie di noi brava gente
che fa fatica s'innamora con niente
vita di sempre ma in mente grandi idee.

Un giorno in più che se ne va
un orologio fermo da un'eternità
per tutti quelli cosi come noi
da sempre in corsa sempre a metà
un giorno in più che passa ormai
con questo amore
che non è grande come vorrei.

Storie come amici perduti
che cambiano strada se li saluti
storie che non fanno rumore
come una stanza chiusa a chiave
storie che non hanno futuro
come un piccolo punto
su un grande muro
dove scriverci un rigo
a una donna che non c'è più.

Un giorno in più che se ne va
e un uomo stanco che nessuno ascolterà
per tutti quelli cosi come noi
senza trionfi né grossi guai
un giorno in più che passa ormai
con questo amore
che non è bello come vorrei.

Storie come anelli di fumo
in un posto lontano senza nessuno
solo una notte che non finisce mai.

Un giorno in più che se ne va
dimenticato tra i rumori di città
per tutti quelli cosi come noi
niente è cambiato niente cambierà
un giorno in più che passa ormai
con questo amore
che non è forte come vorrei


 
 
 

Alice ... per Elisa (Felici e vincenti - 2 di 7)

Post n°195 pubblicato il 26 Febbraio 2008 da Cartman72
 
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La canzone di oggi è la vincitrice del Festival del 1981. Si tratta di "Per Elisa" di Alice che a nove anni non avevo apprezzato nè capito e che ho recuperato successivamente. Mi hanno anche spiegato che "Elisa" altro non è che la droga. Sono sincero. Non c'ero arrivato.
Il festival del 1981 è il primo di cui ho vera e propria memoria. Fu anche un bel Sanremo con canzoni che ancora oggi si sentono alla radio e in qualche trasmissione TV. Tanto per citarne alcune "Maledetta primavera" di Loretta Goggi (seconda classificata), "Ancora" di Edoardo De Crescenzo, "Sarà perchè ti amo" dei Ricchi e Poveri e "Caffè nero bollente" di Fiorella Mannoia. Comunque dalla lista delle 20 canzoni partecipanti personalmente ne salvo 13-14 e considerato anche quello che ho visto ieri direi che non è poco.
Già, ieri. Ce l'ho fatta ad arrivare fino alla fine. Il povero Tricarico ha cantato dopo mezzanotte e mezzo ed era visibilmente provato. Faceva quasi tenerezza al cospetto della platea. Ha dato proprio la sensazione di essere un pesce fuor d'acqua. Veramente troppo emozionato. Anche la sua esecuzione ne ha risentito. Già non ha proprio la più bella voce dela musica italiana e il suo forte sono più i testi dell'esecuzione ma ieri è andato ben al di sotto delle sue possibilità, o almeno lo spero. Al primo ascolto comunque si salva pochino pochino. Anche la favorita Tatangelo non ha cantato proprio un capolavoro da farti dire "Si, vince lei". Un po' di colore dai Frank Head e la loro "Para parà ra ra ra" che risentiremo spesso in radio e poco altro davvero. Al primo ascolto salvo un po' Max Gazzè ma da risentire. Speriamo meglio oggi.

Per Elisa (Alice)

Per Elisa
vuoi vedere che
perderai anche me.
Per Elisa
non sai più distinguere
che giorno è
e poi,
non è nemmeno bella.

Per Elisa
paghi sempre tu
e non ti lamenti
per lei
ti metti in coda per le spese
e il guaio
è che non te ne accorgi.

Con Elisa
guardi le vetrine
e non ti stanchi
lei
ti lascia e ti riprende
come e quando vuole lei
riesce solo a farti male.

Vivere vivere vivere
non è più vivere,
lei ti ha plagiato,
ti ha preso anche la dignità.

Fingere fingere fingere
non sai più fingere
senza di lei, senza di lei
ti manca l'aria.

Senza Elisa,
non esci neanche a prendere il giornale
con me
riesci solo a dire due parole
ma noi,
un tempo ci amavamo.

Con Elisa
guardi le vetrine
e non ti stanchi,
lei
ti lascia e ti riprende
come e quando vuole lei
riesce solo a farti male.

Vivere Vivere Vivere
non è più vivere
lei ti ha plagiato,
ti ha preso anche la dignità,
fingere fingere fingere
non sai più fingere
senza di lei,
senza di lei
ti manca l'aria.

Vivere
non è più vivere
per Elisa,
con Elisa!


 
 
 

Che trio! (Felici e vincenti - 1 di 7)

Post n°194 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da Cartman72
 
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Ultima settimana sanremese. Stasera inizia l'edizione 2008 e da oggi fino a domenica il blog è dedicato ai vincitori della kermesse. Fino a sabato proporrò i campioni delle edizioni passate, più o meno recenti. Domenica vorrei proporre la canzone vincitrice del 2008. Tra i partecipanti dell'edizione che parte oggi le mie preferenze vanno a: Gianluca Grignani, Francesco Tricarico, Max Gazzè, Tiromancino e Frankie Hi NRG. Vedremo poi stasera cosa viene fuori.
Per la canzone di oggi ho scelto un pezzo ormai nella storia della musica italiana. Si tratta di "Si può dare di più" che il trio Tozzi-Morandi-Ruggeri presentò nel 1987. Oggi è l'inno e il simbolo della Nazionale Cantanti. La leggenda vuole che il pezzo sia stato presentato per far riemergere dal limbo proprio Umberto Tozzi che dopo un grandissimo successo avuto tra la fine dei Settanta e i primi anni Ottanta era completamente sparito. Fatto stà che è stata forse una delle canzoni che più meritatamente hanno vinto il Festival e che il buon Tozzi, effettivamente, è uscito un po' dall'anonimato anche se con alterne fortune.
A questo punto buon Festival per stasera a chi lo guarderà e a chi... dirà di non averlo guardato...

Si può dare di più (Gianni Morandi - Enrico Ruggeri - Umberto Tozzi)

In questa notte di venerdì
perché non dormi perché sei qui
perché non parti per un week-end
che ti riporti dentro di te.

Cosa ti manca cosa non hai
cos'è che insegui se non lo sai
se la tua corsa finisse qui
forse sarebbe meglio cosi.

Ma se afferri un'idea
che ti apre la via
e la tieni con te
o ne segui la scia
risalendo vedrai
quanti cadono giù
e per loro tu puoi
fare di più.

In questa barca persa nel blu
noi siamo solo dei marinai
tutti sommersi non solo tu
nelle bufere dei nostri guai.

Perché la guerra la carestia
non sono scene viste in Tv
e non puoi dire lascia che sia
perché ne avresti un po' colpa anche tu.

Si può dare di più
perché è dentro di noi
si può osare di più
senza essere eroi
come fare non so
non lo sai neanche tu
ma di certo si può
dare di più.

Perché il tempo va
sulle nostre vite
rubando i minuti
di un'eternità.

E se parlo con te
e ti chiedo di più
è perché te sono io
non solo tu.

Si può dare di più
perché è dentro di noi
si può osare di più
senza essere eroi
come fare non so
non lo sai neanche tu
ma di certo si può
dare di più.

Come fare non so
non lo sai neanche tu
ma di certo si può
dare di più.


 
 
 

Renga... raccontaci... (Giovani di successo - 6 di 6)

Post n°193 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da Cartman72
 
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Finisce oggi la rubrica dedicata ai giovani che hanno, bene o male, mantenuto le promesse e sono diventati Big più o meno famosi. E' il turno di Francesco Renga, ex voce dei Timoria. Nel 2001 partecipò a Sanremo per la prima volta, nella sezione Giovani, con il bel brano "Raccontami" che si classificò solo sesto. Renga ha poi vinto l'edizione del 2005 tra i Big con "Angelo" e la sua carriera sembra in continua ascesa, almeno ad oggi.

Raccontami (Francesco Renga)

Semplice parlare con te
dietro un telefono ascoltarti ridere
capire che è dolce
e solo per un attimo
ignorare i brividi che non senti più.
Amore raccontami...
Amore racconta l'inverno che c'è

Tu.. distante
sei così grande da farmi perdere
sono qua
a rincorrere parole, inventare ancora scuse
...Accorgermi che
non sei più parte di me.

Nelle stanze del mio cuore
ti ho sentita piangere
un amore inutile
ti ho vista delusa
sempre più lontana
una stella pallida che non brilla più.
Amore raccontami...
Amore racconta l'inverno che c'è.

Tu.. distante
sei così grande da farmi perdere sono qua
a rincorrere parole, inventare ancora scuse
...Accorgermi che
sembra impossibile.
Piove e ormai
non ho più domande e poi...
Ora è tardi ci sentiamo
più avanti se vuoi
amore dove sei?


 
 
 

Irene... Fuori! (Giovani di successo - 5 di 6)

Post n°192 pubblicato il 23 Febbraio 2008 da Cartman72
 
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Penultima canzone dedicata ai giovani che hanno calcato il palco dell'Ariston e arrivati poi al successo. Dopo Marco Masini tocca ad un'altra mia concittadina, Irene Grandi. Nel 1994 arriva quarta con la canzone "Fuori". Nel 2000 partecipa nella sezione Big con un pezzo di Vasco Rossi e Gaetano Curreri "La tua ragazza sempre", classificandosi al secondo posto. Ho già scritto della clamorosa esclusione di "Bruci la città" dal Sanremo dello scorso anno. Pezzo che poi è diventata la canzone dell'estate 2007!! Finalmente è sabato!!!

Fuori (Irene Grandi)

Capita stasera capita
Che vivo tutto se mi va
Libera stasera libera
Mi gioco tutto, capita, capita
Capita stasera capita
Io salto il muro se mi va
Libera stasera libera
Domani all'alba si vedrà
Mi muore l'entusiasmo tra le mani
Se oggi non mi muovo di qua
Intanto butto giù Tequila bum bum
Tu lo sai, capita che una sera sei
Fuori e la vita va
Un'avventura giù in città
Tra miserie e verità
Io mollo tutto e mi precipito
Fuori a volte capita
La vita scivola
Tra colori e vanità
Fuori capita
Facile passare il limite
Saltare il muro della libertà
Ma l'anima non fa casino lei
E liberi non siamo mai
Il traffico che corre lungo i viali
è una giostra sulla città
Ed io ci salto su, un'illusione di più
Tu chiamami stupida, ma stasera sto
Fuori e la vita va
Buona fortuna giù in città
Tra miserie e verità
Io mollo tutto e mi precipito
Fuori e la vita va
Non posso vivere a metà
Tra illusioni e verità
Fuori capita
Fuori capita, fuori capita
Io mollo tutto, io mollo e mi precipito
Fuori su una strada che va
Gira la testa domani ci lascerà
Soli ingannati a metà
Sorpasso da destra e son fuori
Fuori dalla città
Capita, capita, a volte capita


 
 
 

E brava Laura! (Giovani di successo - 4 di 6)

Post n°191 pubblicato il 22 Febbraio 2008 da Cartman72
 
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Oggi tocca ad un vero fenomeno della musica pop italiana. Come intuibile dal titolo non può che trattarsi di Laura Pausini, oggi forse la cantante italiana più famosa al mondo e comunque quella di maggior successo. L'unica che è riuscita a vincere due oscar per la musica in America.
Nel 1993 era una timida ragazzina che con "La solitudine" vinse la sezione giovani di Sanremo. Da quel momento non ha praticamente sbagliato un colpo e la ragazzina è cresciuta. Se mai ne avesse avuto bisogno, il tutto esaurito a San Siro nel concerto dello scorso giugno ha dato, a lei e alla critica, l'esatta dimensione del successo raggiunto. Quindi, ancora una volta, brava Laura!

La solitudine (Laura Pausini)

Marco se n'è andato e non ritorna più
E il treno delle 7:30 senza lui
È un cuore di metallo senza l'anima
Nel freddo del mattino grigio di città
A scuola il banco è vuoto, Marco è dentro me
È dolce il suo respiro fra i pensieri miei
Distanze enormi sembrano dividerci
Ma il cuore batte forte dentro me

Chissà se tu mi penserai
Se con i tuoi non parli mai
Se ti nascondi come me
Sfuggi gli sguardi e te ne stai
Rinchiuso in camera e non vuoi mangiare
Stringi forte al te il cuscino
Piangi non lo sai
Quanto altro male ti farà la solitudine

Marco nel mio diario ho una fotografia
Hai gli occhi di bambino un poco timido
La stringo forte al cuore e sento che ci sei
Fra i compiti d'inglese e matematica
Tuo padre e i suoi consigli che monotonia
Lui con il suo lavoro ti ha portato via
Di certo il tuo parere non l' ha chiesto mai
Ha detto "Un giorno tu mi capirai"

Chissà se tu mi penserai
Se con gli amici parlerai
Per non soffrire più per me
Ma non è facile lo sai
A scuola non ne posso più
E i pomeriggi senza te
Studiare è inutile tutte le idee
Si affollano su te
Non è possibile dividere
La vita di noi due
Ti prego aspettami amore mio
Ma illuderti non so
La solitudine fra noi
Questo silenzio dentro me
È l'inquietudine di vivere
La vita senza te
Ti prego aspettami perché
Non posso stare senza te
Non è possibile dividere
La storia di noi due.


 
 
 

Disperato... ma non troppo (Giovani di successo - 3 di 6)

Post n°190 pubblicato il 21 Febbraio 2008 da Cartman72
 
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E' il 1990 quando, sul palco dell'Ariston, sale un giovane fiorentino. Canta "Disperato" e vince. Si tratta ovviamente di Marco Masini, personaggio un po' controverso nel panorama musicale italiano. Divide subito. O si ama o si odia. Mi schiero tra i primi. Che le sue canzoni non siano proprio le più allegre è fuori discussione ma non sono nemmeno così "nere" come spesso si è voluto far credere, quantomeno non tutte. Basta ascoltare alcuni pezzi de "Il cielo della Vergine" per capire. In ogni caso non si è certo meritato tutto l'ostracismo a cui è stato sottoposto e soprattutto non si è meritato la nomea di "portasfortuna" che per un lungo periodo ne ha quasi pregiudicato la carriera anche con rischi ben superiori (basta pensare a Mia Martini, per capirci...). Marco, dopo essersi un po' perso e, detto da lui, anche un po' montato la testa ha comunque saputo reagire e negli ultimi anni ha ritrovato successo e pubblico conditi anche dalla vittoria, stavolta tra i big, con "L'uomo volante".

Disperato (Marco Masini)

Quando tu metti in moto
come me senza te
quando tu spacchi il vetro
come me senza te
quando stai in agguato
come me senta te
quando sei disperato
come me senza te.

E quando torno a lei
mi faccio quasi pena
e più che non ci sei
e più che voglio te
voglio ancora le tue dita
che graffiano la schiena
lei non è una via d'uscita
e forse non ce n'è...

E quando sei disperato
come me senza te
quando sai di essere sbagliato
come me che muoio senza te...

E me ne frego della libertà
stanotte vado e spacco la città
con questo ago disperato in me... senza te...

E allora annaffio il muro
con il mio veleno
amore a muso duro
accidenti a te!
Accidenti a questa vita
che corre come un treno
ma non c'è una via d'uscita
io so che non ce n'è!

Quando sei disperato
come me senza te disperato
quando sei disperato
come me che muoio senza te


 
 
 

La notte di Michele (Giovani di successo - 2 di 6)

Post n°189 pubblicato il 20 Febbraio 2008 da Cartman72
 
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Sanremo Giovani del 1987 vede la meritata vittoria di Michele Zarrillo con "La notte dei pensieri". Zarrillo era alla sua terza partecipazione al Festival dopo due apparizioni nei primissimi anni Ottanta con due pezzi che paradossalmente hanno avuto un discreto successo dopo quasi vent'anni. Si tratta di "Su quel pianeta libero" e, soprattutto, "Una rosa blu" che a Sanremo arrivò tra gli ultimissimi posti e che nella seconda metà degli anni Novanta è stato "quasi" un vero successo. Dopo la vittoria tra i giovani Zarrillo passa tra i big ma non decolla fino a quando, sempre all'Ariston, non presenta "Cinque giorni" che diventa, ad oggi, la sua canzone più nota e una delle più conosciute tra quelle degli ultimi 15 anni. Quest'anno ci riprova anche se, sinceramente, sembra aver ripreso un po' la discesa delegando completamente al Festival la sua carriera musicale.

La notte dei pensieri (Michele Zarrillo)

Se penso che adesso io non ti conosco... adesso
un po' ti detesto un poco mi piaci, per questo
tu chi sei mi sorprende tutto quello che fai
e poi qui tu coi tuoi problemi già mi prendi di più... oh

Come farò con te questa notte io penso che
come farò non so è per questo che dico.
E' la notte dei pensieri e degli amori
per aprire queste braccia verso mondi nuovi
ho sbagliato troppe volte ed è per questo
per la vita e per amore io ti prendo adesso.

La mia vera casa è stata la strada da sempre
mischiando nel cuore amici ed amori da niente
con me sai stai rischiando tutto quello che hai
però sei qui mi fa paura ma va bene così... oh

Come farò con te questa notte io penso che
come farò non so è per questo che dico.
E' la notte dei pensieri e degli amori
per aprire queste braccia verso mondi nuovi
ho sbagliato troppe volte ed è per questo
per la vita e per amore io ti prendo adesso... adesso.

E' la notte dei pensieri e degli amori
questa notte io ti prendo come fossi un fiore
è la mano nella mano che conosco
per la vita e per amore io ti prendo adesso...




 
 
 

Una promessa... mantenuta (Giovani di successo - 1 di 6)

Post n°188 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da Cartman72
 
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Penultima rubrica sanremese. Per sei giorni metterò pezzi di cantanti iscritti alla sezione Giovani e che, vincendo o no, si sono saputi imporre poi al grande pubblico per un periodo medio-lungo, senza essere proprio meteore come invece è successo a tanti altri. Comincio con un caso decisamente particolare. Tocca infatti ad Eros Ramazzotti che nel 1984 si presenta con "Terra Promessa". Eros e Laura Pausini sono i due che  partendo dalla vittoria nella sezione Giovani si sono poi imposti praticamente a livello planetario diventando delle vere star della musica italiana.

Terra promessa (Eros Ramazzotti)

Siamo i ragazzi di oggi
Pensiamo sempre all'America
Guardiamo lontano
Troppo lontano
Viaggiare è la nostra passione
Incontrare nuova gente
Provare nuove emozioni
E stare amici di tutti

Siamo ragazzi di oggi
Anime nella città
Dentro i cinema vuoti
Seduti in qualche bar
E camminiamo da soli
Nella notte più scura
Anche se il domani
Ci fa un po' paura
Finché qualcosa cambierà
Finché nessuno ci darà

Una terra promessa
Un mondo diverso
Dove crescere i nostri pensieri
Noi non ci fermeremo
Non ci stancheremo di cercare
Il nostro cammino

Siamo i ragazzi di oggi
Zingari di professione
Con i giorni davanti
E in mente un'illusione
Noi siamo fatti così
Guardiamo sempre al futuro
E così immaginiamo
Un mondo meno duro
Finché qualcosa cambierà
Finché nessuno ci darà

Una terra promessa
Un mondo diverso
Dove crescere i nostri pensieri
Noi non ci fermeremo
Non ci stancheremo di cercare
Il nostro cammino
Noi non ci fermeremo
Non ci stancheremo
Ed insieme noi troveremo

Una terra promessa
Un mondo diverso
Dove crescere i nostri pensieri
Noi non ci fermeremo
Non ci stancheremo di cercare
Il nostro cammino


 
 
 

Mentre tutto scorre... (Incompresi a Sanremo - 7 di 7)

Post n°187 pubblicato il 18 Febbraio 2008 da Cartman72
 
Foto di Cartman72

Ultimo appuntamento con i "maltrattati" di Sanremo e forse anche ultimo caso di maltrattamento a Sanremo (almeno fino ad oggi). E' il 2005 e nella sezione Giovani si presentano sul palco i "Negramaro" con "Mentre tutto scorre". Non vengono amessi alla fase finale ed ovviamente il loro pezzo è il migliore, il più venduto, il più ascoltato e di tutti i giovani partecipanti a quel Sanremo sono gli unici che si sono confermati con un successo in crescendo. Chissà quanti tra quelli che si presentano quest'anno stanno sperando di essere esclusi per avere poi successo. Pare che porti bene...

Mentre tutto scorre (Negramaro)

Parla in fretta e non pensar
se quel che dici può far male
perchè mai io dovrei fingere
di esser fragile come tu mi (VUOI)
(VUOI)
nasconderti in silenzi
mille volte già concessi
tanto poi tu lo sai
riuscirei sempre a convincermi
che tutto scorre

Usami, straziami
strappami l'anima
fai di me quel che vuoi
tanto non cambia
l'idea che ormai ho di te:
verde coniglio dalle mille facce buffe

Dimmi ancora quanto pesa
la tua maschera di cera
tanto poi tu lo sai si scioglierà
come fosse neve al sol
mentre tutto scorre

Usami, straziami
strappami l'anima
fai di me quel che vuoi
tanto non cambia
l'idea che ormai ho di te:
verde coniglio dalle mille facce buffe

Sparami addosso
Bersaglio mancato
Provaci ancora
È un campo minato
Quello che resta
Del nostro passato
Non rinnegarlo
È tempo sprecato
Macchie indelebili
Coprirle è un reato
Scagli la pietra chi è senza peccato
Scagli la pietra chi è senza peccato
Scagliala tu
Perché ho tutto sbagliato

Usami, straziami
strappami l'anima
fai di me quel che vuoi
tanto non cambia
l'idea che ormai ho di te:
Verde coniglio
Dalle mille facce buffe.

(Sparami addosso
Bersaglio mancato
Provaci ancora
È un campo minato
Quello che resta
Del nostro passato
Non rinnegarlo
È tempo sprecato
Macchie indelebili
Coprirle è un reato
Scagli la pietra chi è senza peccato
Scagli la pietra chi è senza peccato
Scagliala tu
Perché ho tutto sbagliato)


 
 
 

Salirò (Incompresi a Sanremo - 6 di 7)

Post n°186 pubblicato il 17 Febbraio 2008 da Cartman72
 
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Penultimo appuntamento con la serie degli incompresi. Oggi tocca a Daniele Silvestri, presentatosi a Sanremo nel 2002 con una canzone ironica e allegra, la celebre Salirò, comunque non la sua migliore canzone. Si classificò solo al 14esimo posto ma fu il singolo più venduto di quel Festival. La svolta avvenne la sera della finale quando Daniele si presentò sul palco con l'attore Fabio Ferri, nell'occasione ballerino abbigliato alla Tony Manero, e regalò al pubblico i 5 minuti più belli dell'edizione del 2002. Penso che se avesse avuto il ballerino dalla prima esibizione avrebbe sicuramente scalato la classifica. I video oggi sono due, quello "ufficiale" e quello della serata finale. Buona domenica.

Salirò (Daniele Silvestri)

Salirò
salirò
tra le rose di questo giardino
salirò salirò
fino a quando sarò
solamente un punto lontano.
Pompa... pompa... pompa... pompa...

Preferirei
stare seduto sopra il ciglio di un vulcano
mi brucerei
ma salutandoti dall'alto con la mano.

E invece sto sdraiato
senza fiato
scotto come il tagliolino al pesto che ho mangiato
e resto qui disteso
sul selciato ancora un po'
ma prima o poi ripartirò.

Accetterei
di addormentarmi su un ghiacciaio tibetano
congelerei
ma col sorriso che si allarga piano piano
(come De Niro, ma più indiano).

E invece sto sdraiato
senza fiato
sfatto come il letto su cui prima m'hai lasciato
e resto qui distrutto
disperato ancora un po'
ma prima o poi ripartirò.

E salirò salirò
salirò salirò
fra le rose di questo giardino
salirò salirò
fino a quando sarò
solamente un ricordo
lontano.

E salirò salirò
salirò salirò
fra le rose di questo giardino
salirò salirò
fino a quando sarò
solamente un puntino...
...lontano.

Preferirei ricominciare
piano piano dalla base
e tra le rose lentamente risalire
e prenderei tra le mie mani
le tue mani e ti direi:
"amore in fondo non c'è niente da rifare".

E invece
più giù di così
non si poteva andare
più in basso di così
c'è solo da scavare
per riprendermi
per riprenderti
ci vuole un argano a motore.

E salirò salirò
salirò salirò
fra le rose di questo giardino
salirò salirò
fino a quando sarò
solamente un ricordo
lontano.

Salirò
salirò-ò
non so ancora bene quando
ma provando e riprovando
salirò salirò
fino a quando sarò
solamente un puntino
lontano
lontano
lontano
lontano
lontano...
Pompa.




 
 
 

Secolo crudele (Incompresi a Sanremo - 5 di 7)

Post n°185 pubblicato il 16 Febbraio 2008 da Cartman72
 
Foto di Cartman72

La canzone di oggi è un po' atipica nel contesto delle altre scelte fatte fino ad ora. Il pezzo che ho scelto infatti, a differenza degli altri, oltre a classificarsi agli ultimi posti della sezione Giovani del Festival del 1997 non ha avuto nessun successo neppure dopo. Della serie: la giuria stavolta ci ha preso. L'ho messa perchè a me piaceva molto e secondo me meritava davvero di più. E' una canzone che descrive molto bene il secolo che stava finendo e si intitola "Secolo crudele". La cantavano i Doc Rock che, per quanto ne so, sono poi completamente spariti dallo scenario musicale. Buon sabato a tutti!!!

Secolo crudele (Doc Rock)

Secolo crudele che te ne vai
col faccione bambino,
il vestito arlecchino
tra gli applausi dovuti
e una pioggia di sputi
cosa porti con te,
cosa porti di te
al millennio che viene

Porti tutto il sangue che hai versato
sulle nostre bandiere,
tutte le tue camicie nere
ed il crollo dei rossi
sotto un muro di sassi
ah ma che diranno di tei,
che diranno di te
nel millennio che viene

Diranno che sei stato tu il peggiore,
tu, col tuo passo dell'oca
con il tuo nucleare,
per i figli che hai perso
con le droghe che hai sparso
e perché lasci agli eredi
più mafiosi che preti,
secolo crudele

Crudele sì, crudele sì,
che adesso te ne vai
coi tuoi cento Natali
e tutti i nostri ideali
e ci lasci un presepe
che non sappiamo più fare
per quel Dio che ci serve
solo per bestemmiare
ma lo vuoi proprio sapere
che diranno di te
nel millennio che viene.

Diranno che sei stato il Neorealismo, o no no
il futurismo, il simbolismo, l'ermetismo, o no no
l'ambientalismo, il liberismo, il garantismo, o no no
Diranno che, diranno che, diranno che

Non c'hai mai dato un attimo d'amore,
oh no, secolo crudele
non c'hai mai dato un attimo d'amore,
oh no, secolo crudele

Secolo crudele che te ne vai
e ci lasci al duemila
con la merda alla gola, sì
ma col telefono in tasca
o una bella pistola
e quanti preservativi
nella macchina nuova
credo già di sapere
quali scuse dirai
al millennio che viene

Dirai ma non contate i miei poeti
e gli artisti che ho dato,
ma ve lo siete scordato
e la musica nuova
e la televisione 
non contate la radio, signori,
la luna e la grande equazione
voglio proprio vedere
se sa fare di più
il millennio che viene

Magari fosse un secolo di pace, magari
senza il veleno, l'odio, il sangue della specie, allora 
sì che morirei stanco e felice
peccato che, peccato che, peccato che

Nessuno ha visto gli attimi d'amore,
sarò il secolo crudele
nessuno dice gli attimi d'amore,
sarò il secolo crudele

Che te ne vai
col faccione bambino,
il vestito arlecchino.


 
 
 

Donne du du du (Incompresi a Sanremo - 4 di 7)

Post n°184 pubblicato il 15 Febbraio 2008 da Cartman72
 
Foto di Cartman72

Ricomincia oggi la cavalcata verso l'ultima settimana di febbraio in cui inizierà il Festival di Sanremo. Oggi tocca a "copia e incolla" Zucchero Adelmo Fornaciari. Si presentò al festival del 1985 con la canzone "Donne" che lo relegò al 21esimo e penultimo posto davanti solo a Garbo. Inutile stare a ricordare il successo di Zucchero, in Italia e all'estero, avuto successivamente e il fatto che "Donne" sia una delle sue canzoni forse più conosciute e comunque apprezzate. Ma da sempre ormai, e anche quest'anno non farà sicuramente differenza, il Festival è anche questo. Vedremo a marzo chi sarà stato maltrattato così tanto da vendere più dischi di tutti.

Donne (Zucchero) 

Donne du du du in cerca di guai
donne al telefono che non suona mai
Donne du du du in mezzo a una via
donne allo sbando senza compagnia

Negli occhi hanno dei consigli e tanta voglia di avventure
e se hanno fatto molti sbagli sono piene di paure
Le vedi camminare insieme
nella pioggia o sotto il sole
dentro pomeriggi opachi senza gioia ne dolore

Donne du du du
pianeti dispersi,
per tutti gli uomini così diversi
Donne du du du amiche di sempre
donne alla moda donne contro corrente

Negli occhi hanno gli aeroplani
per volare ad alta quota
dove si respira l'aria e la vita non è vuota
Le vedi camminare insieme
nella pioggia o sotto il sole
dentro pomeriggi opachi
senza gioia ne dolore
Donne, ooh donne,

Donne du du du in cerca di guai
Donne al telefono che non suona mai
Donne du du du in mezzo a una via
donne allo sbando senza compagnia.
Donne...


 
 
 

San Valentino

Post n°183 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da Cartman72
 
Foto di Cartman72

Anche oggi, contrariamente a quanto previsto e annunciato, niente Sanremo. Non pensavo al fatto che fosse San Valentino o meglio, ci pensavo ma non per il blog, e mi è venuta poi in mente una canzone che o la metto oggi o devo aspettare un anno. Il pezzo infatti si intitola proprio "San Valentino" ed è di Massimo Priviero. E' del 1988 ed è il primo singolo di Priviero. Riscosse un certo successo e anche dalla sonorità si capisce che è il tipico rock italiano fine anni ottanta inizio anni novanta sulla cui scia si inserirono gruppi come i Rats e colui che poi è diventato un certo Ligabue. Ho scoperto comunque che ha un sito, anche ben fatto, e che in questi anni la sua produzione musicale è stata piuttosto costante anche se deve essersi creato un pubblico un po' di nicchia perchè personalmente non ricordo sue apparizioni in pubblico. Mi riservo di ascoltare qualche suo pezzo più recente per valutare come si è evoluta la sua musica.
Buon San Valentino a tutti gli innamorati.
Buon San Valentino Silvia! T.A.

San Valentino (Massimo Priviero)


Siamo solo due cuori in una notte sporca

siamo solo due anime in cerca di un riparo qualunque

siamo venuti al mondo coi peccati degli altri

facendo del nostro meglio per provare ad andare avanti

e anche se non siamo in fondo più due eroi

e anche se non siamo più bambini dovremo andarcene in fretta lontano da qui

Fuori nel buio io e te, San Valentino guarderà

mentre piangiamo insieme, mentre scappiamo insieme

perchè siamo nati insieme dentro a una strada

Siamo solo due cuori legati per sempre

a regalarci carezze di vento la notte di san Valentino

siamo solo due pazzi caduti dal cielo

ancora in cerca di fiato per provare a salire in volo

e fino a che la luna non si spegnerà

e fino a che la pioggia non ci scioglie dovremo cercare due ali e volarcene via

Fuori nel buio io e te, San Valentino guarderà

mentre piangiamo insieme, mentre scappiamo insieme

perchè siamo nati insieme dentro a una strada

fuori nel sole io e te, San Valentino guarderà

mentre voliamo insieme, mentre scappiamo insieme

perchè siamo vivi insieme dentro a una strada

fuori nel cielo io e te, San Valentino griderà

mentre voliamo insieme, mentre viviamo insieme

perchè siamo nati insieme dentro a una strada

 



 
 
 

Pausa scaramantica...

Post n°182 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da Cartman72
 
Foto di Cartman72

Eh si, ci si attacca davvero a tutto. Ci siamo... Tra poco più di un'ora vado a farmi questo esame. Per l'occasione tiro fuori la mia anima scaramantica e piazzo una canzone di Bersani che il 20 dicembre scorso, in occasione di un altro esame, debuttò sul blog e mi beccai il mio primo e unico (per ora, spero, ma sai...) trenta e lode. Sanremo e i suoi incompresi tornerà domani. La canzone che ho scelto è "Che vita!". Aggiornerò poi nel corso della giornata il blog con il voto (se ci sarà voto ovviamente....). Buona giornata!
P.S. delle ore 12.46: il buon Bersani tiene botta e Theo si porta a casa un bel 28 con un crollo a pochi metri dal traguardo (ultima domanda)...

Che vita! (Samuele Bersani)

L’amore oggi nel 2002
è un apparecchio momentaneo
infilato sotto il petto
Forse perché da quella data di settembre
è aumentato il senso
corrisposto del sospetto
Dal cielo arrivano le bombe
garantite intelligenti
che feriscono i sopravvissuti
e comunque crean carie ai denti

Che vita!
Ah, puoi dirlo, sento sempre il peso
di un controllo appeso al collo
Che vita!
Si direbbe fuori dal contesto
su nell’universo nello spazio…

Infatti forse un po’ per punizione
che ci batte in testa il sole
nonostante la tettoia
Non credo che nessuno ormai si stupirebbe
se un bambino gli chiedesse
a cosa serve una grondaia?
A cosa servono i palloni
incastrati sotto le marmitte
a ricordare quando fuori
si giocava fra le 127

Che vita!
Ah puoi dirlo sento sempre il peso
di un ricordo appeso al collo
Che vita!
Pietro Mennea e Sara Simeoni
son rivali alle elezioni…

Però sul ponte fra Messina e Reggio
gli operai a gettoni sono progettati dalla Sony
Alla mafia han dato in cambio un Tamagochi
e il monopolio nazionale
del settore videogiochi!
E mentre inaspettatamente
comincio a perdere i capelli
Ho visto in giro i miei gemelli
pettinati ancora uguali-guali

Che vita!
Ah, puoi dirlo, sento sempre il peso
di un controllo appeso al collo
Che vita!
Si direbbe fuori dal contesto
su nell’universo nello spazio
Che vita!
Ah puoi dirlo sento sempre il peso
di un ricordo appeso al collo
Che vita!
Pietro Mennea e Sara Simeoni
son rivali alle elezioni
Che vita!...
Che vita!
Pietro Mennea e Sara Simeoni
son rivali alle elezioni...


 
 
 

Voglio una vita... (Incompresi a Sanremo - 3 di 7)

Post n°181 pubblicato il 12 Febbraio 2008 da Cartman72
 
Foto di Cartman72

Oggi tocca a lui. Si, al grande Vasco nazionale. Avevo una mezza idea di lasciarlo per ultimo ma poi ho deciso di buttarlo nella mischia. Vasco si ripresenta per la seconda volta sul palco dell'Ariston nel 1983. L'anno prima aveva portato "Vado al massimo" classificandosi 22esimo su 22. Ci riprova con "Vita spericolata". Passa la prima selezione e poi arriva 25esimo su 26 finalisti. Non male le giurie di quel tempo, dei veri e propri talent scout che preferiscono a Vasco cantanti del calibro di Barbara Boncompagni, Christian, Riccardo Azzurri e Giorgia Fiorio, tutta gente che poi ha fatto la storia della musica italiana. Ad aggravare la cosa è anche opportuno dire che tra le canzoni eliminate c'era "1950" di Amedeo Minghi che, piaccia o meno, ha avuto il suo bel successo.
Vasco è tornato poi a Sanremo come superospite 2-3 anni fa.
I video sono due. Quello dell'esibizione di Vasco sul palco dell'Ariston e un live del 2005 che mostra ancora una volta la buona scelta fatta dai giurati nel 1983.
24 ore all'esame...

Vita spericolata (Vasco Rossi)

Voglio una vita maleducata
Di quelle vite fatte fatte così
Voglio una vita che se ne frega
Che se ne frega di tutto si
Voglio una vita che non è mai tardi
Di quelle che non dormono mai
Voglio una vita
Di quelle che non si sa mai

E poi ci troveremo come le Star
A bere del whisky al Roxy Bar
Oppure non c'incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
Ognuno col suo viaggio ognuno diverso
Ognuno in fondo perso dentro i fatti suoi

Voglio una vita spericolata
Voglio una vita come quelle dei films
Voglio una vita esagerata
Voglio una vita come Steve Mc Queen
Voglio una vita che non è mai tardi
Di quelle che non dormi mai
Voglio una vita
La voglio piena di guai

E poi ci troveremo come le Star
A bere del whisky al Roxy Bar
Oppure non c'incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
Ognuno col suo viaggio ognuno diverso
Ognuno in fondo perso
Dentro i fatti suoi

Voglio una vita maleducata
Di quelle vite fatte fatte così
Voglio una vita che sene frega
Che se ne frega di tutto si
Voglio una vita che non è mai tardi
Di quelle che non dormi mai
Voglio una vita
Vedrai che vita vedrai

E poi ci troveremo come le Star
A bere del whisky al Roxy Bar
Oppure non c'incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
E poi ci troveremo come le Star
A bere del whisky al Roxy Bar
Oppure non c'incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
Voglio una vita spericolata........
Voglio una vita maleducata........
Voglio una vita esagerata........




 
 
 

Vado via (Incompresi a Sanremo - 2 di 7)

Post n°180 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da Cartman72
Foto di Cartman72

"Vado via". Un titolo una condanna. Con questa canzone Drupi si presenta al Festival del 1973 e viene escluso dalla fase finale. Ovviamente sarà un successo clamoroso. Forse non tutti sanno che il buon Drupi, cantante e pescatore, ha venduto veramente milioni di dischi e che nell'est europeo tiene concerti negli stadi davanti anche a centomila spettatori. Sinceramente sono diverse le canzoni che mi piacciono, da "Piccola e fragile" a "Regalami un sorriso" fino a "Era bella davvero", un'altra canzone festivaliera trattata peggio di come avrebbe meritato. L'esclusione di "Vado via", all'epoca, fece davvero scandalo e la canzone ebbe successo anche in Francia, con la versione di Dalida.
Oggi inizia un nuovo tour de force finale di studi. Mercoledì mattina esame di "Sociologia dei processi culturali". Mi resta già difficile ricordare il nome della materia e ho detto tutto. Buon inizio settimana a tutti!!

Vado via (Drupi)

Vado,
questa volta ho deciso che vado,
ma perché non me l´hai detto tu,
di non poterne più.

Dentro
a quel mezzo sorriso un po' spento
ho scoperto i difetti che hai
ma come avrò potuto amarti mai?

Giuro che...
vado via...
casa tua
più non c´è...
è meglio se...

Io
ti lascio,
adesso
che posso,
ti lascio
non son più quel ragazzo che sai,
ma non avrò ripensamenti mai..

Giuro che...
vado via...
casa tua
più non c´è...
è meglio se...

Tremo,
sul confine di un mondo sereno
il mio viaggio finisce con te,
ma come avrò potuto amare te?

Giuro che...
vado via...
casa tua
più non c´è.
è meglio se

Io
ti lascio,
adesso
che posso
ti lascio
adesso
che posso...
ti lascio,
ti lascio
adesso
che posso
ti lascio.


 
 
 

Il ragazzo della Via Gluck (Incompresi a Sanremo - 1 di 7)

Post n°179 pubblicato il 10 Febbraio 2008 da Cartman72
Foto di Cartman72

La storia del Festival di Sanremo è piena di canzoni eliminate o relegate agli utlimi posti della classifica diventate poi grandi successi e in alcuni casi addirittura canzoni quasi "immortali". L'ultimo caso è ancora più paradossale. La canzone dell'estate 2007 "Bruci la città" di Irene Grandi non fu nemmeno ammessa dalla commissione. Sembra proprio che questo fatto abbia molto condizionato le scelte di quest'anno. La paura di escludere un futuro grande successo deve essere stata davvero tanta. Ho sempre sperato che gli esclusi avessero il coraggio di far sentire poi la loro canzone per vedere se davvero non era il caso di presentarli sull'Ariston o se era stata presa una toppa da paura. In pochi l'hanno fatto e credo che dietro ci fossero grosse presssioni delle case discografiche che non volevano entrare in polemica con l'organizzazione del Festival per una eventuale partecipazione futura.
Questa settimana è dedicata ai grandi successi passati inosservati o addirittura maltrattati al Festival. La prima canzone che vi propongo è anche uno dei casi più noti e clamorosi, ma come ho detto non l'unico. Si tratta della canzone "Il ragazzo della Via Gluck" presentata da Adriano Celentano al festival del 1966 ed esclusa addirittura dalla finale. Inutile ricordare che questo pezzo è diventato poi l'emblema stesso di Adriano Celentano vendendo milioni e milioni di copie diventando anche un fenomeno sociale legato ad urbanizzazione e ambientalismo. Complimenti alla giuria!
P.S.: vai Paolo, questa è per te!! Beccati il tuo Adriano!!
P.P.S.: ho cercato un video degno ma il più completo che ho trovato è solo questo con l'audio sfalsato di un paio di secondi.

Il ragazzo della Via Gluck (Adriano Celentano)

Questa è la storia di uno di noi
anche lui nato per caso in via Gluck
in una casa fuori città
gente tranquilla che lavorava
Là dove c'era l'erba ora c'è una città
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà?
Questo ragazzo della via Gluck
si divertiva a giocare con me
ma un giorno disse, vado in città
e lo diceva mentre piangeva
io gli domando amico, non sei contento?
vai finalmente a stare in città.
Là troverai le cose che non hai avuto qui
potrai lavarti in casa senza andar
giù nel cortile!
Mio caro amico, disse, qui sono nato
e in questa strada ora lascio il mio cuore.
Ma come fai a non capire
che è una fortuna per voi che restate
a piedi nudi a giocare nei prati
mentre là in centro io respiro il cemento.
Ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui
e sentirò l'amico treno che fischia così, "wa wa"!
Passano gli anni, ma otto son lunghi
però quel ragazzo ne ha fatta di strada
ma non si scorda la sua prima casa
ora coi soldi lui può comperarla
torna e non trova gli amici che aveva
solo case su case, catrame e cemento.
Là dove c'era l'erba ora c'è una città
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà
La la la... la la la la la...
Eh no, non so perché‚
perché‚ continuano a costruire le case
e non lasciano l'erba, non lasciano l'erba,
non lasciano l'erba, non lasciano l'erba,
eh no, se andiamo avanti così
chissà come finirà, chissà...


 
 
 

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