Creato da Nuovinizi il 01/09/2010
...E luce fu
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Ho scelto un Diario Virtuale perchè desidero uno scambio e un confronto, ma voglio poterlo gestire io, a mio modo e nella massima libertà.
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L’estate ha ormai varcato la porta di casa mia, me ne frego di quel che dice il calendario, per me è tempo di sole, ciabatte e vacanze.
Ieri sera ho più volte interrotto la di Lui visione di Ballarò (in realtà Lui guarda solo Crozza, il resto sono deja vù da mille e mille anni) per illustrargli nel dettaglio tutti i miei principeschi desideri per il periodo a venire.
Prima di tutto c’è il corso Cai, domani sera cena con AmicoLu e poi di corsa in sezione a fare la fila, CV Alpinistico alla mano e dita incrociate visto che i posti sono solo 10. Poi iniziano le serate goliardiche all’aria aperta, quindi Sabato sera giro per Baccari a Venezia, obbligatoriamente da soli per essere liberi di ubriacarci e sparare tutte le cazzate del mondo. Lasceremo la macchina lontano in modo da avere il tempo di smaltire la sbornia.
Ho anche deciso che la seconda settimana delle nostre vacanze sarà in Puglia, non prenoteremo nulla, andremo all’avventura e vediamo cosa ne viene fuori.
Ah, oggi mi sono presa un’ora di permesso al lavoro, esco alle cinque, motivo? Ho voglia di farmi un bel giro in bici … Ma questo ovviamente non l’ho detto al mio capo!
Siamo solo a metà Maggio e ho impegni fino a fine Settembre…ce la possiamo fare!
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Vorrei tranquillizzare quanti, leggendo il post di ieri, si sono preoccupati, mi hanno mandato sms o messaggi in pvt.
Chi ha sofferto di DCA è abituato a cose del genere. Non sono vere e proprie ricadute, mai, neanche per un secondo ho pensato di infilarmi due dita in gola o di smettere di mangiare, sono residui di ciò che è stato, rigurgiti della mente che, per motivi non ancora ben chiari, torna a quel periodo, distorce la realtà e manda segnali errati. Ho imparato ad accettare e vivere anche questi passaggi, sono sempre meno frequenti e prima o poi non verranno più a disturbare il mio vivere.
Ma ora ci sono e con calma ci faccio i conti, ripercorrendo tutta la strada fatta, aggrappandomi a quanto ho di bello oggi e cercando anche di buttarla un po’ in vacca.
Purtroppo queste malattie non si curano con una medicina che fa passare tutto, non sono solo sintomi da eliminare, le radici, le cause sono così profonde che sperare di sradicare il nocciolo in un anno è davvero utopistico, anche in questo sta il percorso di guarigione. L’autocontrollo e la calma sono fondamentali, l’equilibrio con se stessi anche e il volersi bene è una conditio sine qua non.
Sto bene miei cari Amici, ieri sera mi sono stretta a Lui sul divano, mi sono fatta coccolare e abbiamo guardato un film che fa ridere. Piccoli tasselli a rinforzano della cattedrale che ha riempito quel vuoto
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E’ quell’ora che precede la cena, quella in cui è troppo presto per mettersi ai fornelli ma troppo tardi per organizzare qualcosa di alternativo, la giornata di sole sta lasciando il posto ad un temporale, Lui è appena tornato a casa e dopo una doccia decidiamo di portare la Pelosa a correre un po’ per i vigneti prima che inizi a piovere. Passeggiamo con calma, lei corre via ma rimane sempre a vista d’occhio, noi ciondoliamo, le mani intrecciate sui racconti di queste giornate che ci hanno visti divisi, il sentiero di terra battuta lancia verso di noi turbini di minuscoli fiorellini gialli che il vento ha strappato da chissà quale pianta, folate d’aria mi mandano i capelli in bocca, sugli occhi e mi fanno ridere. Lui mi abbraccia forte, quello che gli ho detto l’ha ferito, sapere che neanche Lui riesce a farmi sentire bella come vorrei deve essere un macigno. Mi stringe così forte da farmi quasi male, come se con il suo calore potesse sradicare questo tarlo dalla mia mente, mi ripete mille volte quella frase…”sei bella, sei bellissima così…ti prego…”. Lo guardo e sorrido un po’ triste, forse temo che neanche il nostro Amore riuscirà a salvarmi definitivamente, ho paura di perdere tutto questo, di ritornare in quel vuoto immenso che era la mia anima e di non essere più in grado di uscirne.
Mi aggrappo con disperazione alla razionalità, quella luce fredda che dovrebbe mostrarti come stanno le cose realmente, ma il cono di luce è troppo piccolo, vedo solo l’ombra di ciò che sono realmente, il resto è una proiezione dei miei pensieri, dei miei incubi, del mio passato.
Sono guarita mi ripeto mille volte, sono guarita, sto bene, sono guarita sto bene…
Ma allora perché non mi accetto? Perché ci sono giorni in cui vedo ancora una ragazza con troppi chili addosso? Perché non riesco a imprimere sui miei occhi le etichette dei vestiti nel mio armadio che recitano come un mantra 42, 42, 42… Perché mi sembra ancora troppo?
Mi sono informata presso un centro di Chirurgia Estetica, non so ancora se andrò all’appuntamento, non credo che questa sia la soluzione ma francamente ora non ne vedo molte altre….Penso a Lui e a quel sentiero ieri e vorrei che la mia eternità si fermasse li. Lui, Noi, Mia Figlia…
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Sono seduta fuori, le maniche della maglietta arrotolate perché fa caldo, guardo la mia pelle bianca, biabchissima, la pelle di chi da qualche ann non si ferma sotto il sole per più di dici minuti, valuto di farmi un paio di lampade, gìiusto per scongiurare le piaghe durante la mia prossima vacanza al mare!
Sto leggendo un libro terribile, Venuto al mondo, la storia di un amore e di una maternità cercata, bramata, rincorsa disperatamente. Nel legame tra Diego e Gemma riconosco me e Lui, nei lunghi dialoghi, nelle risate, nel bastarsi a dispetto del resto del mondo, ma non è un lieto fine quello che mia attende e non credo che continuerò la lettura. Sempre così, non sono in grado di reggere gli unhappy end, mi sento infantile e sciocca ma è così. Perché nei miei sogni la speranza non viene mai meno e tutto alla fine va per il meglio. Ma di questo libro so già l’epilogo e non ho intenzione di mandar giù il magone per terminarlo a tutti i costi, no Gemma e Diego rimarranno nella mia mente come sono a metà libro, insieme, a volte in difficoltà, ma sempre insieme.
Lui è ancora lontano, tornerà stasera e ora mi manca da morire, l’ho chiamato come una stupida fidanzata rompipalle, “quando torni?” “presto Piccola, presto” ma quel presto non è abbastanza, lo vorrei qui adesso, per uscire a camminare, per lavare isieme la Pelosa, per giocare con Sara. Sono patetica.
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Altro giro altra corsa siore e siori…La Cucciola da ieri sera lamenta mal di gola, un tempismo perfetto visto che domani era prevista la nostra gita al Seridò…Abbiamo passato tutti una notte infame: lei con il dolore, io continuamente svegliata, lui svegliato da me e la Pelosa infastidita dall’andirivieni.
Domani poi Lui partirà per un concerto in Umbria, questo significa che, a meno di un miracolo, passserò il we da sola a misurare febbre, somministrare sciroppi e guardare Cartoni Animati.
Ho un incredibile mal di testa da mancanza di sonno, gli occhi che bruciano e gli arti intorpiditi…mi ci vorrebbe un bagno caldo e una lunga notte di riposo…ma temo che sarà dura…
Ce la posso fare miei prodi, come si dice? Mi piego ma non mi spezzo!
L’altra sera dopo tanto io e AmicaRo ci siamo godute un fiume di chicchere e vino, ricordando che ormai un anno fa stavamo organizzando quel cammino che ci ha cambiato così tanto la Vita…è bello sapere che lei è ancora li accanto a me.
Il mio Lui oggi ha rinunciato alla bici per fare la spesa e passare in farmacia, che tenero…io sono talmente schiantata che neppure in dieci righe di post riesco a stendere pensieri che abbiano una qualche connessione tra loro.
In ultima vi comunico che sto leggendo un libro della Mazzantini, Venuto al mondo, per ora non mi convince ma vi terrò aggiornati….cerco di dormire un po’, ma la mia scrivania è decisamente troppo dura…
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Inviato da: cassetta2
il 04/11/2020 alle 10:24
Inviato da: mammapasticcio
il 13/03/2012 alle 21:47
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il 02/03/2012 alle 23:33
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