Creato da dolcesettembre.1 il 19/10/2010
notizie choc, curiose,strane,assurde, incredibili, dall'Italia e dal mondo
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Alda Merini
E' necessario
che una donna
lasci un segno
della propria anima
ad un uomo...di sè,
perchè a fare l'amore
siamo brave tutte.
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Messaggi di Marzo 2019
I ricercatori hanno coinvolto 2.700 studenti inglesi e italiani con domande per comprendere quale fosse il loro livello di ansia legato alla matematica e alla performance generale. Dalle risposte dei 1000 allievi italiani intervistati è emerso che le bambine e le ragazze presentano livelli più alti di ansia. Questa differenza potrebbe riflettere anche la presenza di stereotipi di genere che tuttora persistono nella nostra cultura. Tali stereotipi, che non hanno alcun fondamento scientifico, vedono le donne come come meno abili nella matematica. “L'ansia è più marcata nel genere femminile a partire dall'adolescenza”, commenta Roberta Penge, neuropsichiatra infantile alla Sapienza Università di Roma, “e lo studio in questione conferma questa differenza, associata a ragioni psicobiologiche e alimentata da questi stereotipi”.
Un altro dato interessante riguarda il fatto che a soffrire di una forte ansia da matematica non sono solo gli studenti che prendono voti bassi ai compiti, ma anche quelli con abilità elevate che riescono a ottenere punteggi alti nei test in questa materia. “Dato che questi bambini sono bravi nei compiti”, sottolinea Amy Devine, coautrice del rapporto, “si rischia fortemente che la loro ansia da matematica passi inosservata a insegnanti e genitori, che potrebbero prestare attenzione soltanto alla performance scolastica e non ai fattori emozionali”. Nonostante i voti alti, questa sensazione spiacevole può avere effetti negativi anche a lungo termine, ad esempio condizionando le scelte degli studenti, che eviteranno di iscriversi a facoltà scientifiche, nonostante abbiano tutte le capacità di poterle affrontare.
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Questa storia arriva dal Regno Unito; il nome della protagonista è Sheila Vogel-Coupe, ha 85 anni ed è la più vecchia signora a fare il mestiere più vecchio del mondo.
Sheila non è una veterana della prostituzione, ha cominciato a farlo appena quattro anni fa, dopo la morte del suo secondo marito, poichè desiderosa di avere ancora al suo fianco una figura maschile.
Nonostante la veneranda età e la sua tariffa oraria decisamente poco economica, fattori che potrebbero rappresentare un limite per la clientela, al contrario di quanto si possa pensare, Sheila vanta numerosi clienti: se i suoi 85 anni possono essere considerati come un bagaglio di esperienza, i 300 euro l’ora che l’arzilla signora chiede come esborso in cambio del suo corpo danno un po’ da pensare… Eppure, evidentemente, sono in molti gli uomini che considerano la cifra uno stimolo eccitante.
In un’intervista rilasciata alla tv, Sheila ha dichiarato che il motivo per cui fa la prostituta non è relativo ai soldi che guadagna, bensì alla passione e all’amore… per il sesso: “La ragione per la quale ho iniziato questa professione è che io amo il sesso, anche solo pensarci mi fa sentire meglio. Non ho inibizioni e mi piace la compagnia di gentiluomini. Non credo che potrò mai smettere di fare questo lavoro; i miei clienti, fortunatamente tanti, vedono qualcosa di positivo in me ed è davvero una bellissima sensazione. So di essere sexy, molto sexy” ha aggiunto Sheila Vogel-Coupe.
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Bisognerà fare la tara. Sono diverse le situazioni, gli anni, le circostanze. Eppure mettere a confronto le due vicende fa emergere tutti i paradossi italiani. Due casi: Ermes Mattielli da una parte, David Raggi dall'altra.
In apparenza sono due sconosciuti che non hanno nulla da condividere, se non la sfortuna di finire sulle prime pagine dei giornali. Ermes, anziano robivecchi di Arsiero, sparò a due ladri rom che erano entrati nella sua azienda. David, invece, è stato ammazzato senza un perché in strada da un clandestino che non sarebbe dovuto essere lì.
Il paradosso sta nel seguito delle due vicende. Il robivecchi veneto, dopo anni di calvario giudiziario, venne condannato a cinque anni e quattro mesi per duplice tentato omicidio dei malviventi rom. Per il giudice non ci fu legittima difesa. Ermes finì col dover risarcire anche i banditi con 135mila euro di provvisionale. Lui, la vittima di un furto, costretto a versare i risparmi di una vita a chi voleva togliergli tutto. Per il timore che gli pignorassero la casa, alla fine Ermes morì di crepacuore. I suoi beni, dopo la rinuncia dei parenti, sono finiti allo Stato che avrebbe dovuto provvedere a risarcire i nomadi secondo la legge. Togliendo così da morto a Mattielli quello che non erano riusciti a rubargli in vita.
L'assassino è stato condannato a 30 anni: la giustizia - almeno stavolta - ha fatto il suo corso. Solo che i genitori del giovane 27enne avrebbero voluto un risarcimento per quell'omicidio ingiusto. Lo chiesero allo Stato, domandando 2 milioni di euro da devolvere in beneficenza. L'Italia negò l'indennizzo, perché David era troppo "ricco", visto che guadagnava circa 13mila euro all'anno e il redditto massimo per accedere al fondo è di 11mila. La famiglia decise allora di portare in Tribunale il ministero dell'Interno e quello della Giustizia: l'assassino era già stato espulso dall'Italia, aveva da scontare diversi anni di carcere e "non doveva essere lì". Dopo il rimpatrio era tornato su un barcone, aveva chiesto asilo, gli era stato negato e lui aveva pure fatto ricorso contro il diniego. In attesa del verdetto del giudice, ha tolto la vita a David.
Dopo quattro anni, il Tribunale civile di Roma ha decretato che Aassoul era "convivente con la madre" cittadina italiana e quindi non poteva essere espulso. Lo Stato insomma non ha colpe per l'omicidio. I Raggi dovranno accontentarsi di un risarcimento minimo, appena 21mila euro. Da dividere in tre (mamma, papà e fratello).
Loro, costretti a versare cifre consistenti per aver reagito ai banditi. E la vita di David, invece, valutata meno di quella "di un cane".
DAVID RAGGI ED ERMES MATTIELLI
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Biscotti, bevande gassate, formaggi, maionese, cioccolato: l'elenco dei cibi light è lungo e tentatore. Sono ritenuti leggeri e più sani perchè contengono meno grassi e zuccheri, così se ne possono mangiare di più senza ingrassare, invece...Dal 2006, i prodotti light sono regolati a livello Ue: per definirsi tali, il contenuto di grassi, di calorie o di zuccheri deve essere di un terzo rispetto all'omologo originale. Possiamo convenire sul fatto che l'eccesso di grassi e zuccheri sia nocivo per la salute e la linea, ma la soluzione sta nel ridurli, più che nel ricorrere a prodotti impoveriti artificialmente, che a causa delle lavorazioni subìte costano di più e perdono alcuni nutrienti importanti come vitamine e acidi grassi. In compenso, aggiungono altro, spesso si tratta di acqua, che rende il prodotto più deperibile e richiede l'impiego di conservanti, oltre che di gelificanti e addensanti per l'omogeneità. La perdita di sapore viene compensata con aromi sintetici ed edulcoranti, così ci si abitua ad un gusto sempre più dolce e cresce il rischio di diventarne dipendenti. Inoltre, questi prodotti,sono nel complesso, meno sazianti e spesso poco meno calorici degli omologhi originali. E non finisce quì. I lipidi. Un conto è utilizzare i latticini scremati, un altro, degli alimenti lavorati, che sostituiscono grassi magari anche di buona qualità con altri di qualità inferiore, come miscele di surrogati dal gusto cremoso o margarine a ridotto contenuto lipidico, che possono nascondere grassi trans e idrogenati, capaci di favorire le malattie cardiovascolari e i tumori. Per sopperire alla mancanza di grassi, spesso si aggiungono edulcoranti, sopratutto artificiali dall'apporto calorico nullo ma che in eccesso possono causare gonfiore addominale, disturbi gastrointestinali e diarrea. Secondo gli Studi, queste sostanze possono alterare la flora batterica in modo da modificare il metabolismo energetico e alzare la glicemia(effetto pro-diabetico).
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Casalinga. Sostantivo, femminile: donna che si dedica ai lavori della propria casa. Casalingo. Aggettivo, maschile: che riguarda la casa. Intimo, domestico. Il dizionario Zingarelli, come quarta voce, aggiunge: uomo che si prende cura della propria casa (usato) anche scherzosamente. Il signor Fiorenzo Bresciani, lucchese di 66 anni, non è mai stato d’accordo: tanto da fondare un’associazione di “Uomini Casalinghi” per ribaltare la grammatica e lo stereotipo. “Le faccende di casa sono una cosa normale, necessaria, un lavoro prezioso: perché se le fa una donna va bene e se lo fa un uomo no?”. Dal 2003 ad oggi, nonostante le perplessità e l’ironia di molti, l’Associazione ha raccolto 6.800 membri e ha raccolto la propria esperienza in un libro, “Pulire al naturale”.
“Non siamo tutti casalinghi a tempo pieno – precisa Fiorenzo Bresciani – ma condividono la filosofia dell’associazione”. Cioè supporto reciproco, condivisione dei lavori domestici e grande attenzione all’ambiente. Il signor Bresciani vive a Pietrasanta, dove ha sede l’Associazione Uomini Casalinghi. Mentre racconta, è nel pieno delle sue faccende quotidiane: “Stamattina ho lavato le lenzuola e le ho stese in modo che sia facile stirarle: bisogna pur esser furbi“. L’associazione ha ormai più di 15 anni: è nata nel 2003, quando Bresciani ha venduto la sua attività commerciale. “La mia signora si era appena laureata in Medicina e cominciava a lavorare, quindi era fuori tutto il giorno. Io ero a casa e ho dovuto iniziare a spolverare, a preparare da mangiare. Insomma, a mandare avanti la casa in sua assenza“. Rotto il ghiaccio, si è accorto che non era una fatica, anzi, lo faceva volentieri. Così ha avuto l’idea di fondare un’associazione, per conoscersi e darsi una mano: “Ho fatto il sito, stilato lo statuto, c’era tutto, ma non sapevo come trovare gli iscritti”.
Perciò ha invitato tutti i suoi amici in un casale in Toscana, a condizione che ognuno si impegnasse a fare qualcosa: chi cucinava, chi spazzava, chi lavava i piatti, e così via. “Alla fine della giornata ho parlato loro del mio progetto e ho detto che mi avrebbe fatto piacere se i miei amici più cari mi avessero sostenuto in questa avventura. Il gelo totale. Ho pensato: vabbé, ci ho provato”. Inaspettatamente però il giorno dopo il telefono comincia a squillare: gli amici hanno cominciato ad aderire. Il boom arriva dopo l’invito nella trasmissione di Maurizio Costanzo: oggi l’associazione raccoglie quasi 7mila iscritti, la cui età media va dai 25 ai 38 anni, ma ci sono anche uomini di sessant’anni e alcuni ragazzi di venti. Gli iscritti vengono da tutt’Italia, e periodicamente si riuniscono in un congresso nazionale: l’ultimo a Sanremo, per il prossimo si cercano sponsor. “La prima regione che ci ha aperto le braccia è la Sicilia, soprattutto Catania. Inizialmente ero stupito, si pensa che ci siano più stereotipi sui ruoli tradizionali. Ma è anche vero che al Sud si vive di più la dimensione della casa e della famiglia, mentre al Nord si tende più a fare una vita fuori casa, sono generalmente più restii”. E questo vale per tutti, anche per chi svolge un’altra professione: “Molti non vogliono iscriversi perché sono medici o professori. Ma dal momento in cui si torna a casa è un lavoro che dobbiamo far tutti, dovremmo esser tutti un po’ casalinghi“.
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A 55 anni scopre di avere la fibrosi cistica ma anche di non essere il padre dei tre figli avuti dalla moglie. Già, perché i medici gli spiegano che la sua condizione comporta che sia sterile dalla nascita. Quella di Richard Mason, milionario inglese, è stata definita dalla stampa britannica la storia di un «tradimento di dimensioni bibliche».
All'uomo crolla il mondo addosso. Decide di affrontare la moglie Kate, da cui nel frattempo ha divorziato, e lei confessa che i figli, una ragazza ormai 23enne e due gemelli di 19 anni, sono in effetti figli di un altro uomo con cui ha avuto una lunga relazione durante il matrimonio.
«Così da un momento all'altro ho scoperto di non avere figli, è come un lutto, ma anche peggio, perché va al cuore di quel che pensi di essere. Quando qualcuno ti chiede di te gli dici che sei il padre di tre ragazzi, così definisci te stesso. Così viene rimosso un pilastro fondamentale della tua vita, non sai più chi sei», racconta l'uomo al Daily Mail, spiegando di non aver ormai più raporti con due dei tre figli. «Seguo su Facebook cosa fanno e mi si spezza il cuore perché ho visto che il più grande si è laureato, ma non sono stato invitato. Non sono loro padre: non sono neppure un amico di famiglia. Sono solo un tizio che era lì mentre crescevano. Il futuro è deprimente: aspettavo le gioie di lauree, matrimoni, nipoti, le speranze e le paure nell’aiutarli e guidarli lungo il cammino. Tutto ciò mi è stato rubato nel modo più brutale possibile».
La vicenda ha inevitabilmente innescato un acceso dibattito sulla Stampa Inglese:Chi merita di essere definito "padre"? Quello biologico o quello che ha cresciuto i ragazzi?
RICHARD MASON CON L'EX MOGLIE
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A sette anni di distanza l’Italia non si rassegna ancora alla sua scomparsa, e lo ricorda. In piazza Duomo, a Milano, è stata organizzata via social network una cantata spontanea per ricordarlo, un po’ come le cantate anarchiche per un altro gigante, Fabrizio De Andrè. Ma certamente è Bologna a omaggiarlo con tre giorni per «distrarsi un po’». Gli eventi si tengono dal 2 al 4 marzo: la Fondazione Lucio Dalla con il Comune, il Teatro Comunale, Bologna Welcome e la Cineteca, ricorderà il cantautore tra concerti e visite guidate. Il giorno più sentito è lunedì 4 marzo, compleanno di Dalla, e per l’occasione il Teatro Comunale mette in scena uno spettacolo in cui l’orchestra suonerà, quarant’anni dopo, i nove brani di Lucio .
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Donna
Mentre urli alla tua donna
sappi che c'è un uomo
che dedidera parlarle all'orecchio.
Mentre la umili,
insulti,sminuisci,
sappi che c'è un uomo
che la corteggia
e le ricorda
che è una gran donna.
Mentre la violenti,
sappi che c'è un uomo
che desidera
fare l'amore con lei.
Mentre la fai piangere,
sappi che c'è un uomo
che le ruba sorrisi.
VIVA LE DONNE
MERAVIGLIE DELL'UNIVERSO!!