Creato da dolcesettembre.1 il 19/10/2010
notizie choc, curiose,strane,assurde, incredibili, dall'Italia e dal mondo
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Alda Merini
E' necessario
che una donna
lasci un segno
della propria anima
ad un uomo...di sè,
perchè a fare l'amore
siamo brave tutte.
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Messaggi di Giugno 2019
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Era stata accompagnata dai carabinieri nel carcere di Rebibbia, il 30 maggio scorso, per scontare la pena definitiva di 25 anni di reclusione.
Ma dal momento che è incinta (per l'undicesima volta), la ormai celeberrima "madame furto" è riuscita a ottenere il beneficio del "differimento pena", cioè a scontare la condanna dopo il parto. Approfittando della sua libertà, Vasvija Husic, 33enne bosniaca e borseggiatrice seriale, è tornata subito al "lavoro" in compagnia di tre complici e, come riporta l'agenzia Adnkronos, è stata nuovamente arrestata dai carabinieri dopo aver derubato una disabile in sedia a rotelle.
Vasvija Husic è già stata arrestata più di quaranta volte. Eppure, in carcere, non ci è mai andata. Il motivo lo ha spiegato lei stessa a fine maggio mentre usciva dal tribunale di Roma dopo il processo per direttissima. "In galera - aveva detto - non ci vado, sono incinta...". A 33 anni la rom di origine bosniache ha imparato molto bene come aggirare la legge italiana e così, dopo aver partorito dieici figli, ha "usato" l'undicesima gravidanza per stare alla larga dalla galera e rimandare la condanna a dopo il parto. I giudici sono sempre stati molto accomodanti con lei. Anche, durante l'ultimo processo, sono state tenute in conto "le condizioni e la tenera età dei figli", alcuni dei quali hanno meno di tre anni. E così, sapendo di farla sempre franca, anche oggi è tornata a fare quello che le riesce meglio: derubare i passanti.
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Le otto e mezza di venerdì mattina. Un ragazzo di 19 anni cammina un po’ incerto vicino a un cavalcavia sulla Tangenziale Est esterna di Milano all’altezza di Pozzuolo Martesana. Qualcuno lo nota e preoccupato chiama la polizia. Lui quando vede la pattuglia della Stradale si mette a correre, scavalca la recinzione e si siede con le gambe penzolanti nel vuoto sull’arcata di acciaio del cavalcavia. Sotto il traffico è intenso come sempre. Gli agenti avvertono i tecnici della sicurezza stradale Teem che in pochi minuti intervengono e fermano la circolazione. Tra i primi, davanti alla fila, c’è un camionista alla guida di un Tir bianco. Anche lui come gli altri automobilisti si ferma, scende e osserva quella scena drammatica. Il ragazzo si trova a circa sette metri da terra. I poliziotti, dall’alto, cercano di parlargli e convincerlo a tornare indietro. Nel frattempo dalle centrali operative vengono allertati sanitari e vigili del fuoco. Ma la situazione è a un punto morto.
Il giovane risponde alle domande ma non desiste. A un certo punto, però, il camionista – maglietta bianca e pantaloncini rossi – inizia a parlare al ragazzo. I due si scambiano qualche battuta ed è a quel punto che l’autista decide di arrampicarsi sul tetto del rimorchio e avvicinarsi al ragazzo: “Dai vieni giù, stai tranquillo”. Incredibilmente il 19enne si convince e con un balzo di meno di due metri si lascia andare e salta sul cassone. Lì c’è il camionista che lo abbraccia e lo accompagna di sotto dove viene poi preso in cura dai sanitari. Il giovane, come raccontato sulle pagine di Metropoli del quotidiano il Giorno, sta bene e non ha riportato ferite. La scena viene interamente ripresa dalle telecamere di sorveglianza della Tangenziale in un filmato che il Corriere è riuscito a recuperare. Ecco l’azione dell’eroe in pantaloncini corti e il lieto fine di questa storia incredibile.
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PESARO - Ha vissuto come un fantasma, senza un passato, senza una vita. Sepolta viva. Nessuno l'aveva più vista dopo le scuole elementari: chiusa in casa per quasi mezzo secolo, in una stanza sola, dietro una finestra chiusa. Ed è morta a 59 anni Luciana Simoncelli, tra le mura che non aveva mai valicato per un'esistenza passata insieme alla madre e alla sorella a Serravalle di Carda, frazione di 350 abitanti nel comune di Apecchio.
Nemmeno il medico di famiglia l'aveva mai vista, se non prima di scorgerne il cadavere pelle e ossa (una trentina di chili)all'obitorio di Urbino. E a quel punto ha richiesto un'autopsia per capire com'è morta. Il dottor Massimo Valentini, il medico di famiglia, dice al Resto del Carlino "Quando sono andato negli ultimi 25 o 30 anni in quella casa ho chiesto ogni volta alla madre di poterla conoscere, magari visitare, visto che era una mia mutuata. Ma la risposta immancabile era un rifiuto netto. Non ne ho parlato con nessuno né con i carabinieri né con la procura perché non lo ritenevo necessario visto che era una libera scelta di una persona che delegava la madre a parlare per lei. Ma poi sabato scorso la situazione è precipitata. E’ stata chiamata la guardia medica che ha constatato il decesso della donna e come medico di famiglia ho fatto il secondo certificato di morte in obitorio a Urbino vedendola per la prima volta e trovando il corpo in condizioni di apparente denutrimento. Cosa è successo, perché è arrivata a pesare così poco? ". I Carabinieri di Apecchio sono andati nella casa per raccogliere elementi, appurare cosa sia accaduto e inviare una prima relazione alla Procura della Repubblica.
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Questo parassita (Ixodes ricinus) è pericoloso non solo per gli animali, ma anche per l'uomo. Facilmente riconoscibile per via della sua forma tondeggiante, è ricoperto da una specie di scudo duro che nel maschio si trova su tutta la superficie, mentre nella femmina copre solo la parte anteriore. La zecca si nasconde nella terra e sulle foglie in attesa di un essere vivente a cui attaccarsi. Il suo morso potrebbe potenzialmente trasmettere microrganismi in grado di scatenare patologie anche gravi, come per esempio la malattia di Lyme e la meningoencefalite da zecche-TBE. La malattia di Lyme si manifesta con un eritema migrante. Altri sintomi comprendono: febbre, mal di testa, dolori muscolari, stanchezza fisica, rigidità del collo, algie cardiache, vertigini e infiammazione oculare. Pochi giorni fa, sul New England Journal of Medicine, è stata pubblicata la notizia della scoperta di un nuovo virus a RNA segmentato appartenente alla famiglia delle Flaviviridae.
Alongshan (questo il nome con cui è stato ribattezzato) è stato isolato in seguito a un ricovero avvenuto in Mongolia nel 2017. Il paziente presentava febbre alta, cefalea e fatigue, tutti sintomi comparsi in seguito alla puntura di una zecca. Al momento l'infezione (che ha portato al coma un paziente su tre) è stata individuata in 86 soggetti residenti in Mongolia, ma sembra che il virus sia presente anche nell'Europa dell'Est. Non si esclude che il nuovo patogeno possa arrivare in altre zone del mondo grazie a fattori quali: immigrazione, viaggi e cambiamenti climatici. Fortunatamente non sono stati ancora registrati decessi, tuttavia le autorità sanitarie hanno intensificato la sorveglianza sui casi con sintomi simili manifestatisi dopo la puntura di zecca.
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Donna
Mentre urli alla tua donna
sappi che c'è un uomo
che dedidera parlarle all'orecchio.
Mentre la umili,
insulti,sminuisci,
sappi che c'è un uomo
che la corteggia
e le ricorda
che è una gran donna.
Mentre la violenti,
sappi che c'è un uomo
che desidera
fare l'amore con lei.
Mentre la fai piangere,
sappi che c'è un uomo
che le ruba sorrisi.
VIVA LE DONNE
MERAVIGLIE DELL'UNIVERSO!!