Creato da dolcesettembre.1 il 19/10/2010
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Alda Merini
E' necessario
che una donna
lasci un segno
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ad un uomo...di sè,
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siamo brave tutte.
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Messaggi di Dicembre 2019
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C'è una «falla» nel sistema del reddito di cittadinanza che può costare cara agli italiani. Gli stranieri con permesso di soggiorno permanente, ovvero quelli che non sono cittadini del nostro Paese, ma ai quali viene riconosciuto il diritto di stare in via definitiva in Italia senza dover per forza ripresentare domanda ogni anno, col trucchetto dell'agevolazione introdotta dal Movimento 5 stelle possono letteralmente essere mantenuti a spese dello Stato anche per anni.
L'inghippo è stato scoperto dal responsabile nazionale immigrazione di Fratelli d'Italia, Paolo Diop e da quello regionale della Toscana, Andrea Romiti.
La normativa europea parla chiaro: «Dopo almeno 5 anni consecutivi di soggiorno legale in un altro Paese dell'Unione si acquisisce automaticamente il diritto al soggiorno permanente. Si può quindi chiedere un documento di soggiorno permanente che conferma il diritto a soggiornare in modo permanente nel Paese in cui si vive, senza particolari condizioni».
Inoltre, chi ne faccia richiesta è agevolato anche perché le autorità competenti «non possono più chiedergli di dimostrare che ha un lavoro, che dispone di risorse sufficienti, di un'assicurazione sanitaria, ecc».
Chi ha diritto al reddito di cittadinanza? Secondo quanto riportato sul sito del governo, «cittadini italiani o dell'Unione europea, cittadini di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, o apolide in possesso di analogo permesso, cittadino di Paesi terzi familiare di cittadini italiani o comunitario titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, titolare di protezione internazionale». Il requisito è che si stia in Italia da 10 anni di cui almeno gli ultimi 2 consecutivi.
Ed ecco la «falla». «Questo comporta - spiega Diop - che uno straniero dopo questo periodo, se perde o lascia il lavoro percepisce la disoccupazione per circa due anni. Subito dopo scatta il reddito di cittadinanza». Se funzionasse il meccanismo del ricollocamento lavorativo, ovvero del percorso previsto dai 5 stelle, sarebbe diverso, ma in realtà non è così. «Assistiamo al fatto - prosegue Diop - che le persone italiane che ne hanno diritto e bisogno davvero magari possano trovarsi scavalcati dai furbetti che usano questo escamotage». E c'è un inciso.
«Queste persone - tiene a dire - potrebbero andare all'estero e lavorare tranquillamente e intanto percepire il reddito di cittadinanza dall'Italia. Tutto ciò comporta un danno enorme allo Stato. Nessuno ha fatto notare finora questo punto, ma Fdi lo porterà avanti come sua battaglia per il futuro. Troviamo ingiusto che ci sono italiani che non arrivano a fine mese - dice ancora - e chi fa il furbo alle loro spalle riesce ad avere un mucchio di soldi. Questo grazie ai 5 stelle che hanno dimostrato grande apertura a sinistra e infatti fanno leggi a sostegno di tutto ciò che riguarda gli immigrati. Si sono mascherati per un periodo col governo Salvini, ma di fatto sono immigrazionisti». Concetto ribadito anche da Romiti: «Come il famoso gioco a premi win for life, venendo qua in Italia vinci per tutta la vita il reddito di cittadinanza, lo straniero una volta in possesso del permesso di lungo periodo può smettere di lavorare, requisito necessario solo per il permesso temporaneo entro i primi 5 anni, e poi percepire questo sussidio fino a quando non arriverà alla meritata pensione». Mentre noi paghiamo.
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C’era una volta l’arte sacra, c’erano i Caravaggio, i Michelangelo e i Raffaello. C’erano opere capaci di coniugare bellezza e riflessione.
Oggi, invece, l’iconografia religiosa è diventata appannaggio di un esercito writer in cerca di popolarità. E allora, se la filosofia è quella del “purché se ne parli”, tutto diventa lecito. Anche raffigurare Gesù Cristo in preda a un’erezione davanti a un bimbo inginocchiato. L’ennesima profanazione artistica accade nella Capitale. È affissa in bella mostra su una delle vetrate esterne di un museo comunale: il prestigioso Macro di via Nizza.
A denunciare l’accaduto sono gli esponenti di Fratelli d’Italia, Fabrizio Ghera e Andrea De Priamo, rispettivamente capogruppo in Regione Lazio e in Consiglio comunale. “Stamane abbiamo notato quell’immagine volgare - raccontano i due in una nota - che ritrae un bambino in ginocchio davanti a Gesù Cristo, quest’ultimo in evidente stato di eccitazione e con la mano in testa al bimbo”. Proprio così. Sotto alla scritta “Ecce Homo” campeggia la squallida rappresentazione del Messia pedofilo. Più sotto, per chiarire meglio il concetto, si legge ancora la parola “Erectus”. “È inaccettabile - tuonano i due esponenti di Fratelli d’Italia - che roba del genere venga esposta al pubblico, in un museo importante della città, peraltro con fondi pubblici, e frequentato anche da famiglie”. “Questa vergogna - concludono - deve sparire subito e i responsabili siano sanzionati”.
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Seduto su una Porsche, vestiti alla moda e collane d'oro: è quello che mostra il profilo Facebook di Peter Chiebuka, il 26enne nigeriano arrestato a Padova per sequestro di persona, violenza sessuale e rapina ai danni di una 22enne della Repubblica Ceca.
Un profilo social, come rivela il Gazzettino, che riporta un'immagine del giovane molto lontana dalla realtà: Peter Chiebuka, richiedente asilo, fa parte di un programma di accoglienza con pocket money, vitto e alloggio forniti dalla cooperativa Edeco. Un vita completamente diversa da quella che viene raccontata su Facebook. Le foto lo ritraggono mentre fa la bella vita con auto di lusso, vestiti firmati, bottiglie e gioielli. Forse un modo per attirare l'attenzione e catturare l'interesse delle ragazze. E nella trappola del giovane è caduta anche la 22enne ceca che credeva di aver trovato l'uomo della sua vita.
Lui le avevo chiesto di sposarlo e lei lo aveva subito raggiunto a Tribano, nella Bassa Padovana. Ma da quando ha incontrato Peter (conosciuto un mese prima sui social), per lei è iniziato un vero e proprio incubo. Il 26enne nigeriano l'ha rinchiusa in casa, picchiata e violentata senza pietà per 10 giorni. Un orrore che ha sconvolto anche il responsabile del centro di accoglienza di Edeco, Lorenzo Boscato. L'uomo, sentito dal quotidiano, ha spiegato che la situazione nella palazzina dei 15 richiedenti asilo "non aveva mai destato preoccupazione". "Non avevamo nessun sospetto sulle violenze ai danni della giovane, perché in quel caso saremmo stati noi a segnalare e denunciare i fatti alle autorità", ha spiegato Boscato. "Tutti i giovani che fanno parte del gruppo sono molto tranquilli e prendono parte alle attività informative proposte - ha continuato il responsabile -. Possiamo dire che ad oggi questo nucleo di richiedenti asilo ha sicuramente un elevato grado di integrazione".
Eppure quel giovane nigeriano è stato arrestato per sequestro di persona, violenza sessuale e rapina ai danni della giovane della Repubblica Ceca. È stata la stessa vittima a dare l'allarme e poi denunciare il 26enne ai militari che l'hanno trovata sotto choc nell'appartamento.
Da Edeco invece nessuna spiegazione per quanto riguarda il controllo della struttura in cui sono ospitati i richiedenti asilo. Ora gli investigatori sono al lavoro per ricostruire quanto accaduto: pare che i coinquilini di Peter non si siano resi conto della presenza della giovane nella stanza dell'amico. Tutte le testimonianze dovranno quindi essere accertate per fare piena luce. Resta però sempre il fatto che la 22enne è stata picchiata e violentata per 10 giorni, senza che nessuno se ne accorgesse.
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Si può perdonare una figlia che, per oscuri motivi, ha massacrato con 97 coltellate due innocenti, tra cui un bambino? La risposta sembra facile: è impossibile.
Eppure, l’amore di un padre è più forte di tutto. Anche del disprezzo che umanamente si può verso quella ragazza, oggi una donna sposata, che la sera del 21 febbraio del 2001 insieme al suo fidanzato dell’epoca nella villetta di Novi Ligure ha compiuto un crimine spietato ed agghiacciante, reso ancor più orrendo dal fatto che le vittime erano la mamma e suo fratello di appena 11 anni.
Il papà “buono e misericordioso” è l'ingegner Francesco De Nardo, genitore di Erika. Lui, nonostante tutto, è stato sempre al fianco della figlia. Anche quando la verità, terribile e drammatica, era venuta a galla. In paese, però non tutti sembrano apprezzare il comportamento tenuto dall’uomo, spinto dall’amore e da una sorta di senso del dovere nel continuare a vegliare su quella figlia che si è resa responsabile di un qualcosa di così folle che è anche difficile anche da raccontare.
Erika ha scontato dieci dei sedici anni ai quali è stata condannata in via definitiva nel 2003 dalla Corte di Cassazione, oltre ai mesi di affidamento alla Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi. Ma la vicenda con il dolore e l’orrore che l’hanno accompagnata non può essere sanata, neanche con mille anni di prigione. Molti sono rimasti senza parole nel vedere Erika mentre giocava a pallavolo con gli occhiali da sole in permesso premio dal carcere di Brescia o quando era al volante dell'auto della mamma.
In questi anni, la ragazza in carcere si era diplomata come perito geometra, e poi si era laureata con il massimo dei voti in Lettere e Filosofia. Un modo per rifarsi una vita. Quella che aveva tolto nel modo più spietato possibile alla mamma e a suo fratello. In questo periodo trascorso dietro le sbarre una delle persone più vicine a lei è stato Don Mazzi.
Lo stesso Don Mazzi, che ieri ha compiuto 90 anni, intervistato da Oggi ha svelato nuovi particolari sulla vita di Erika:“Si è sposata, ha maturato la giusta consapevolezza sulla tragedia, quella che permette di continuare a vivere. Il padre è stato molto importante in questo percorso”. Il sostegno del padre ha giocato un ruolo fondamentale nella vita dell’assassina, oggi 35enne.
Un genitore che non ha mai rinnegato l’amore per quella figlia che ha compiuto un massacro. Da capire. Così come è da capire la diffidenza della altre persone di Novi Ligure, e forse non solo, che non potranno mai dimenticare quanto Erika ha compiuto in quella fredda sera di febbraio del 2001 nella villetta dove abitava.
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Donna
Mentre urli alla tua donna
sappi che c'è un uomo
che dedidera parlarle all'orecchio.
Mentre la umili,
insulti,sminuisci,
sappi che c'è un uomo
che la corteggia
e le ricorda
che è una gran donna.
Mentre la violenti,
sappi che c'è un uomo
che desidera
fare l'amore con lei.
Mentre la fai piangere,
sappi che c'è un uomo
che le ruba sorrisi.
VIVA LE DONNE
MERAVIGLIE DELL'UNIVERSO!!