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LIGABUE - IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE

Stamane ho preso il treno per venire in città...avevo tempo e soprattutto non avevo voglia di inscatolarmi in un'auto...avevo voglia di vedere persone...quelle mille facce, mille volti e mille storie che si ritrovano sul treno...

Ho incontrato un vecchio amico che non vedevo da anni..storie simili, quasi parallele, si vede che è l'andazzo dei tempi che corrono... abbiamo scambiato le solite quattro chiacchiere d'uso quando non ci si vede da tempo... "come stai?" "ti vedo bene, sembri più giovane di me"...e via discorrendo...

Mi ha colpito - e ci ho ripensato, dopo esserci lasciati - il diverso tipo di progettualità, la prevalenza che ciascuno di noi dava ad un tipo di sviluppo diverso per il proprio futuro... Era un disilluso dagli affetti, progettava per il lavoro, il discorso era tutto incentrato sul lavoro, su quello che si proponeva di fare... mi son soffermato a notare quello che non diceva, più che quello che diceva...

Non è tipo da nascondersi, il mio amico, lo conosco...capacissimo di rimettersi in gioco, cambiando settore, attività e pure residenza...ma evitava accuratamente di parlare  di sentimenti, affetti... l'unico accenno alla ex moglie è stato che "le donne stanno con te finchè servi...poi, ti mandano a quel paese (beh. l'espressione usata era un tantino più colorita, ma il senso era quello!)"...quanto al matrimonio..."è una società, che si scioglie quando sparisce la ragione sociale!"...

Chi mi conosce sa che non condivido questo modo di pensare...ma so che è un modo di pensare oltremodo comune...mi son chiesto il perchè..

La nostra sta diventando una società sempre più volatile, in cui la difficoltà maggiore risiede nel disfarsi del "sè" - almeno in parte - per accogliere "l'altrui" - almeno in parte - in modo da affrontare insieme il futuro. Affrontare il futuro da soli significa non rendere conto ad alcuno delle nostre azioni o pensieri, significa non affrontare l'incognita del pensiero e della volontà di chi condivide il suo percorso di vita con noi... Contrapporsi alla volontà di un capufficio, di un qualcuno che è gerarchicamente superiore a noi è relativamente semplice (sono io contro di lui, mi può andar bene o male ma la contrapposizione è netta) mentre differente è lo sforzo quotidiano di mediazione nei confronti della persona che si ama e condivide la vita con noi...in questo caso c'è una certezza che va costruita giorno per giorno...una faticaccia, per alcuni, soprattutto se - come dicevo in precedenza - non si ha voglia di disfarsi almeno in parte del "sè"...

Vabbeh... scusatemi...ogni tanto mi perdo in ragionamenti strani, dovuti al fatto che la mia progettualità è basata sui sentimenti e gli affetti, per cui...

...il meglio deve ancora venire...