comunicare

Pensieri sparsi...

Al mattino ho l'abitudine di venire in ufficio a piedi, confortato dalla circostanza che godo di una certa libertà d'orario...quindi, una passeggiata di una ventina di minuti, osservando la realtà intorno...genitori che accompagnano a scuola i bimbi...ragazzi che frequentano il liceo...passo davanti ad un mercatino rionale già pieno di voci e rumori...

Osservo, cercando di celarmi dietro gli occhiali da sole per conservare un minimo di discrezione, i volti della gente: neppure i ragazzi sono sorridenti!

Mi chiedo quando sia cambiato il modo di esistere...perchè da bambino, al paese, era abituale sentire il muratore fischiettare, ascoltare una nenia quasi arabeggiante provenire da un carretto...non si capiva niente, ma quell'arzigògolo di note cantate a squarciagola ti segnalava che c'erano le arance, o il pesce....

Forse c'è un momento preciso...un lasso di tempo che segna il passaggio dalla centralità delle persone alla centralità delle cose...

Ricordo, un tempo, si vendevano le sigarette sfuse...potevi comprare una, due, dieci sigarette...il tabaccaio te le poneva in una bustina di carta sottilissima...ma non per tutti. Una volta che ero in compagnìa del mo papà, ci fermò un signore per parlargli...e nelle more, questi mi chiese di andargli a comperare 4 sigarette, cosa che mi apprestai a fare...

Il tabaccaio non solo si rifiutò di vendermele, ma mi fece un cazziatone che me lo ricordo ancora, aggiungendo che lo avrebbe riferito a mio padre (abitavamo in paese, ci conoscevamo tutti), senza sapere gli antefatti... Tornai, spiegai l'accaduto, il signore mi accompagnò dal tabaccaio e tutto fu chiarito...

Poi...le cose son cambiate: le sigarette si vendono solo confezionate, come pure tutto quanto....le merci son diventate più preziose delle persone....