Creato da ottimistasempreecomu il 13/12/2006
di tutto un po' - «Chi è povero, essendo amato?» (O. Wilde)
 

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Ray Charles - the Midnight Hour (1952)

Post n°3631 pubblicato il 14 Novembre 2012 da ottimistasempreecomu

 

Sto attraversando un periodo abbastanza complicato...no...non difficile, ma complicato...si affastellano problemi di varia natura....una specie di fiume, che riunisce vari affluenti, alcuni in piena, altri in magra...e tu fai da scolmatore....
Ti chiedi, a volte - e magari spesso - quale sia la strada per ciascuno di essi, qualsiasi sia la problematica da cui origina...e ti complichi la vita - a volte - pensando di sbagliare, poter sbagliare, dover sbagliare....
Poi, d'incanto, apri un libro che trovi casualmente sul tavolo, in auto, o comunque da qualche parte....ha un frontespizio che ti incuriosisce, un titolo che ti tenta...lo apri con curiosità casuale e ci trovi qualcosa cui non avevi pensato....
Il libro è un piccolo racconto di Erri De Luca: “ Stese una nuvola come un tappeto”.
E spiega: “Dio spiana in cielo il suo cirro ed esso, per effetto dell’ombra che produce, forma in terra una traccia. Gli Ebrei attraversano la penisola del Sinai, loro primo deserto: dove dirigersi nell’uniformità dell’orizzonte? Levano lo sguardo al cirro disteso la cui ombra si stende come un tappeto, si affidano alla segnaletica celeste. Segnato dalle nuvole sarà il cammino del popolo estratto dai ceppi d’Egitto. Nei deserti, nei secoli, attenderanno dal cielo i sentieri. Per tappeto intenderanno la Bibbia:”
Puntualizziamo: non è un discorso religioso, quello che voglio fare...ciascuno è libero di non credere o credere a Dio, Budda, Confucio, Allah...(interessante, però, la promessa del Paradiso per i martiri: tante vergini e nessuna suocera!!! eheheheh  - scusate la digressione!), Giove...ecc....
Il punto interessante, secondo me, è un altro....ciascuno ha, dal cielo o dal fato, una guida....una nuvola che si fa tappeto, appunto...e ne delinea la rotta, che però può non seguire...
è un viaggio che prevede tappe massacranti, soste ad una fonte di acqua fresca, oasi e interminabili traversate nel deserto...nessuno di noi sa esattamente cosa troverà alla fine, al di là delle promesse, e nessuno di noi - però - si sottrae alla curiosità di saperlo...
Sarà per il premio promesso?
Sarà per la curiosità di sapere come va a finire questo nostro viaggio?
Un bacione a tutti...dolce notte!!!
 
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Commenti al Post:
niokoe
niokoe il 15/11/12 alle 08:28 via WEB
Tu credi che la nostra direzione ci venga indicata dal fato? E che non siamo noi stessi, con le nostre scelte, a delinearne il percorso? Percorso che può rivelarsi giusto o sbagliato, alla fine. No, Nicola.. io credo che siamo sempre e solo noi stessi gli artefici del nostro destino. Buongiorno!!! :)))
(Rispondi)
 
ottimistasempreecomu
ottimistasempreecomu il 15/11/12 alle 10:27 via WEB
Il fatto che ci sia una rotta non indica affatto la obbligatorietà nel seguirla...la vita di ciascuno di noi è un mix di volontà e casualità: se tizio non si fosse trovato in quel luogo a quell'ora non gli sarebbe caduto il vaso in testa...e il vaso non gli sarebbe caduto se il signore che abita in quell'appartamento avesse tenuto con maggior cura alla sicurezza dei suoi vasi...nel gioco degli scacchi è facile che ad una mossa sbagliata (responsabilità quindi del giocatore) ne derivino altre tutte di seguito negativo, a catena...chi è cresciuto in uno "slum" degradato, senza lavoro ed ai limiti della sopravvivenza ha più probabilità di delinquere di uno cresciuto in situazioni del tutto diverse: è chiaro che la scelta ultima è sua, ma le condizioni di base hanno peso...e potrei continuare all'infinito, basandomi sulle professioni (pensa al figlio di un operaio licenziato del Sulcis: quante probabilità ha di diventare ...che so...notaio?)... Certo, la vita ce la costruiamo noi....ma le opportunità ci arrivano a volte casualmente... :-)))) Un abbraccio
(Rispondi)
 
 
niokoe
niokoe il 15/11/12 alle 11:49 via WEB
Basando il discorso sulle condizioni di base che ci si presentano sin dalla nascita, il tuo ragionamento non fa una piega. E' logico! Ma siamo sempre noi stessi a decidere se uscire "dal coro", con la nostra grande forza di volontà (se e quando c'è) che ci spinge a cercare una strada migliore per uscire da una realtà degradante, come l'esempio del ragazzo di periferia che hai riportato. Per quel ragazzo la strada sarà più difficile, più dura, più irta, piena di ostacoli... rispetto a chi è cresciuto nel benessere e nella stabilità, anche emotiva. Ma conosco casi di figli di persone indigenti che sono stati grandi! Che ce l'hanno fatta! Si, lo so... tu non è che volevi dire che ciò sia impossibile, basando il tuo ragionamento soprattutto su una questione di probabilità e opportunità. Ma io ribadisco che il nostro futuro (destino) siamo noi stessi a crearcelo. Aho... se poi me deve casca' un vaso in testa e restacce secca... se vede che so' sfigata! ^____^ Eddaiii sorridi!
(Rispondi)
 
 
 
ottimistasempreecomu
ottimistasempreecomu il 15/11/12 alle 12:22 via WEB
Beh...chi mi conosce personalmente sa che io sono una persona allegra e sorridente, sempre pronto a fare ironia, soprattutto su me stesso, qualsiasi cosa accada...nello scritto forse perdo un po' di quella ilarità perchè divento più controllato...:-)) Assolutamente d'accordo con te, ciascuno di noi sceglie quello che vuole e può essere, così come siamo d'accordo sul fatto che, ad esempio, per me che abitavo in una casa che sembrava la Biblioteca Nazionale è stato più facile imparare a leggere di un mio coetaneo contadino i cui unici libri erano quelli scolastici^___^ Quanto alla sfiga...sapessi quanti vasi ho evitato finora!!!!! :-)))))
(Rispondi)
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