comunicare

Caro Gesù, ogni secondo della mia vita è un’avventura, io lo so, il mio ego non lo sa, oppure fa finta di non saperlo. Stamani l’erotismo incombe e la fa da padrone. Eppure l’erotismo si nutre di immaginazione, di illusione, di tracce rimaste nella mente che determinano desiderio sessuale. L’erotismo stamani la fa da padrone e c’è la ricerca del piacere, la ricerca di un’ appagamento che comporti la beatitudine, che poi è la felicità. Come fare a dimenticare i momenti bellissimi immediatamente successivi all’amore con la donna che ami? La dolcezza che trabocca e la serenità e tranquillità di ogni cellula del mio corpo. Prima tutti i muscoli e il corpo è teso e si dispone con tutte le energie verso l’acme, verso la vetta più alta. Ricerca che unisce due persone e le fa fremere all’unisono, le fa emettere sospiri e gemiti, le fa implorare l’uno per l’altra. Unisono di due persone umane che si amano, che si cercano, che si trovano e si immergono uno nell’altra dandosi reciprocamente senza riserve. Stamani l’erotismo la fa da padrone e la ricerca del piacere si esprime in queste parole che si inseguono sulla tastiera del mio portatile. Ieri ho ascoltato uno psicoterapeuta che ricordava Freud e la circostanza rimbalzata ancora oggi nelle mie orecchie che la civiltà è arrivata con la privazione del piacere sessuale come sublimazione del piacere sessuale, la circostanza secondo la quale senza privazione del piacere vivremmo ancora come selvaggi. Ma selvaggi felici? E se togliamo la parola selvaggi cosa resta? Ma resta felici! Felici. E quindi secondo gli psicoterapeuti per essere felici bisogna essere selvaggi. Non storcere la bocca! Si! Dico a te che leggi. Selvaggi ti fa pensare a violento, sporco, rozzo. Toglietelo dalla testa! Selvaggio deve farti pensare a una persona che vive in sintonia con tutto il resto e che è perfettamente integrato nella realtà distinguendo ciò che è realtà da ciò che è costruzione artificiale. E’ la condizione a cui aspiro! E’ la condizione che ti consente di essere felice! E’ la condizione dell’attimo, del minuto secondo che è l’eterno attimo, l’eterno minuto secondo. E’ la condizione ideale di essere completamente immerso nel presente. Ricordo a me stesso un piccolo esercizio che ho letto nelle mie infinite letture che dal 2000 al 2003 mi hanno permesso di intraprendere il viaggio all’interno di me stesso. Oggi terrò vigile l’attenzione su tutto quello che i miei sensi registrano all’esterno e contemporaneamente la terrò vigile per essere consapevole di tutto quello che accade dentro di me. Una lancia con due frecce, una rivolta all’esterno e una rivolta all’interno! Ma le immagini dell’amore con te mi inseguono, le ricordo tutte nitidamente. La prima volta sul tuo divano verde, tu che ti avvicinavi e io che ti frugavo dentro, tuffato dentro di te, nel mare in tempesta del tuo corpo impetuoso e istintivo. Nella stanzetta, sotto il letto a castello, tu arrampicata su di me, che intrecci le tue gambe stringendomi nella dolce morsa del tuo corpo sensuale. E poi tante altre scene che adesso mi hanno fatto sospirare di desiderio, un desiderio che arde da anni e non si spegne nemmeno con l’acqua della fede, con l’acqua che mi hai offerto Tu mio Signore. Sia fatta la Tua volontà antonio