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di tutto un po' - «Chi è povero, essendo amato?» (O. Wilde)
 

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Messaggi di Maggio 2009

intellettualando

Post n°1375 pubblicato il 27 Maggio 2009 da pulcinas

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Mi piace troppo questa foto!!!

 
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Piccole annotazioni.

Post n°1372 pubblicato il 26 Maggio 2009 da ottimistasempreecomu

Ieri la Conferenza Episcopale Italiana, nella sua assemblea, ha trovato parole in sintonia con le classi meno favorite e sembra aver ritrovato la strada per una pastorale in difesa dei più deboli…Tutto bene quindi? Personalmente, rispondo di no. Qualcuno osserverà che non sono mai contento, e che qualsiasi cosa faccia o dica la gerarchia ecclesiastica mi troverà sempre in disaccordo. In realtà non è così, e tenterò di spiegare il concetto di chiesa che ho in mente.

 

Il problema è sempre il medesimo: l’ingerenza delle gerarchie nella vita politica dello Stato, e non è che – avendo pronunciato parole questa volta a me gradite – il problema sia mutato: è il principio dell'ingerenza che va combattuto. La Chiesa, nella sua pastorale, deve seguire altre strade, quella della evangelizzazione, della azione diretta sulle coscienze della gente, della educazione alla legalità del cuore delle persone, dei fedeli. Provo ad immaginare, ad esempio un sacerdote che, in sede di confessione, provi a chiedere al penitente se ha evaso il fisco, compiuto abusi edilizi, ecc., tutte cose che hanno un risvolto negativo nei confronti della società, del “prossimo” appunto e quindi andrebbe sanzionato, penso ad una Chiesa che metta a frutto beni materiali ed immateriali per favorire occupazione (è avvenuto in Calabria ed in altre località ad opera di sacerdoti – questi sì – cristiani), penso ad una chiesa che operi in supporto della società civile, ma non le si sostituisca: non ritengo abbia molto senso cristiano il tuonare contro le leggi contro l’immigrazione per poi non contestarle alla coscienza singola dei singoli autori.

 

Penso che se i politici, gli amministratori, i dirigenti d’azienda che si professano cattolici lo fossero davvero, la chiesa non avrebbe bisogno di appelli come quello di ieri: una società veramente equa e giusta si regge sulle coscienze individuali, non sullo Stato Confessionale!

 

 

Altre considerazioni:

 

è un po’ di tempo che scrivo noticine contro questa classe dirigente, ed ho bisogno di chiarire alcuni aspetti del mio discorso. E’ vero, sono tendenzialmente e moderatamente schierato a sinistra, ma questo non mi ha mai impedito di coltivare amicizie e simpatie nell’altro schieramento (e garantisco, sono persone di una dolcezza ed intelligenza non comuni). Penso che ciascuno abbia un proprio contributo valido da portare alla società e non vada penalizzato per la sua appartenenza politica. Il problema non è nella visione del mondo, bensì nel tasso di democrazia. Che non è appannaggio di destra o sinistra. Mi spiego: se si devono modificare le regole del gioco, è indispensabile farlo col concorso di tutti, accettando contributi da parte di tutti: lo pensavo quando la sinistra modificò qualche pezzo di Costituzione, continuo a pensarla così ora. A me mette i brividi nella schiena l’integralismo, il pensare di avere l’unica verità possibile, il demonizzare l’avversario – trasformandolo in nemico -, l’essere al di sopra della legge, ma queste (ed altre) non sono appannaggio di una parte politica piuttosto che un’altra ad essa contrapposta: sindromi da autoritarismo se ne hanno a destra come a sinistra.

 

E’ l’assenza di ostacoli seri a questa sindrome, che mi toglie il sonno!

 
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Piccole annotazioni.

Post n°1371 pubblicato il 25 Maggio 2009 da ottimistasempreecomu

 

Pare che le agenzie di “rating” stiano per declassare il Regno Unito, causa il debito pubblico ormai “all’italiana”. Due domande: il Regno Unito non era quello dove più a fondo si era esercitata l’azione dell’economia liberista. foriera di ”alti e luminosi destini?”…altra domanda: ma le agenzie di rating non erano quelle che non si erano rese conto dello sfascio di alcune grandi banche d’affari, all’origine della attuale situazione economica mondiale?

 

Continua la saga della piccola Noemi. Personalmente non mi fregherebbe gran che di questa roba, se non fosse per alcune considerazioni. Tipo: se un politico dice bugie alla nazione su queste cose, su quelle di interesse nazionale che farà? Ed inoltre: il nostro presidente del consiglio non era quello che, a proposito del caso Englaro, tirava fuori gli aspetti morali ed etici ad ogni virgola? Che fine hanno fatto le considerazioni di comportamento cristianamente ortodosso in questo caso come in quello dei cosiddetti “respingimenti”? E ripeto, non parlo del rapporto che intercorre tra lui e la ragazza, di cui non so e neppure mi va di sapere, parlo della cortina fumogena dietro cui si ripara, parlo della stampa vista come nemica non appena si azzarda a porre qualche domanda più incisiva, parlo dell’attenzione che ha pensato di spostare su altri temi come il numero di parlamentari e la cosiddetta legge di iniziativa popolare, trascurando il piccolo particolare che con la maggioranza di cui dispone ne potrebbe approvare una in questo senso nello spazio di una o poche settimana, qualora lo volesse realmente…

 

Continuo a pensare che la storia è monotona, ripetitiva, un “Bolero” con musica che si ripete all’infinito, sia pure con cadenze e ritmicità sempre diverse: ci fu un tempo in cui il parlamento era esautorato, il governo formato da elementi di infima qualità e spesso cortigiani, l’opposizione divisa tra cattolici, socialisti, comunisti, ecc., e c’era un tale che si vantava di essere un “macho” con le donne, firmava il concordato, aveva una moralità discutibilissima, e anelava a comandare tutto senza “lacci e laccioli”…C’è voluta una guerra, 540.000 morti, una guerra civile e tante sofferenze per toglierlo di mezzo…

 

Eh, sì, la storia è monotona!

 
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