Creato da ottimistasempreecomu il 13/12/2006
di tutto un po' - «Chi è povero, essendo amato?» (O. Wilde)
 

Grazie.
Semplicemente grazie.
Per essere l'amico speciale che sei.
Per essere l'uomo che non si č arreso mai.
Per essermi sempre cosģ vicino.
Grazie davvero.

Dolce Dany... 

 

 

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Messaggi di Giugno 2009

note di una giornata normale

Post n°1393 pubblicato il 30 Giugno 2009 da ottimistasempreecomu

Non c'è che dire...mi sento bene! E' un bel periodo, questo, mi sento in pace con tutti, col mondo, col buon Dio, con me stesso, ed è tutto roseo. Chissà, forse è solo perchè continuo a non accorgermi delle piccole o grandi cose negative, piccole e grandi contrarietà, o a sottovalutarle...o forse a valutarle nella loro giusta dimensione (può una multa per divieto di sosta essere più importante della mia serenità?).

Continuo a dividermi tra il ruolo di figlio e quello di padre, ambedue a tempo pieno, (per tacere di quello di lavoratore, nonchè di single con la spesa da fare) e ciò comporta qualche problema di tempo, ma a tutto c'è una soluzione! (ad esempio, rallentando un po' le visite al blog)

Ho anche ripreso a leggere (nella fattispecie un libro di Ascanio Celestini), ed è fantastico stare verso l'imbrunire nel mio castello, sul terrazzino prospiciente il mare e circondato da alberi ed alberi zeppi di volatili di ogni tipo che vi hanno eletto dimora mentre nel cielo volteggiano rondini in numero impressionante (ieri sera mi son fermato ad osservarne il numero...sembra che tutte le rondini di Bari si siano date convegno qui)...Il loro suono è l'unico rumore che mi perviene, gradevole esempio di una vita che va avanti sempre e comunque...

E' proprio vero: la felicità (come disse qualcuno) non sta nell'avere quello che si desidera, ma nel desiderare quello che si ha!

 
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San Giovanni

Post n°1392 pubblicato il 24 Giugno 2009 da ottimistasempreecomu

Oggi si festeggia San Giovanni. E’ l’onomastico di mia (ex) moglie. Stamane, prima di recarmi al lavoro, son passato da lei, recandole un mazzo di fiori: orchidee giapponesi…a lei piacevano molto. Ed infatti ha gradito ed apprezzato. Ma mi ha colpito una frase che mi ha detto: “me lo aspettavo”. Mi ha fatto piacere sentirmela dire da lei, è il riconoscimento di un modo di agire – specchio del mio carattere – che ho sempre perseguito. Molti mi ritengono strano, altri ingenuo, altri ancora debole…non so se abbiano ragione o meno, e oltretutto a me piaccio così e non vorrei essere diverso per nulla al mondo. Il problema è che a me piace essere fedele a me stesso e credo nel valore della pace, che dev’essere una condizione dell’animo di ciascuno di noi, perché possa diventare un patrimonio comune. Quanto alla presunta debolezza…beh, chi mi ha attaccato, l’ha sperimentata a proprie spese!

No…il problema è più complesso…ho imparato che non si può vivere nella perenne incertezza nei confronti di chi sta intorno a noi, non si può vivere nella lotta continua ed incessante per un qualcosa da ottenere e che spesso rinunciare a qualcosa ci salva la qualità della nostra vita. Ho detto “rinunciare”…ho sbagliato vocabolo…in realtà a volte si tratta di scegliere tra un qualcosa in più (in termini di successo, soldi, lavoro, gratificazioni e quant’altro) ed una qualità della vita fatta di armonia ed in armonia col mondo che ci circonda… Quanto vale fermarsi ad ammirare un’alba o un tramonto? Lo faccio spesso. Tempo perso? Per me, no! Quanto vale perdonare e regalare un fiore? Dignità e onore perduti? Per me no! Quanto vale fidarsi del prossimo? Ingenuità? Io lo chiamerei coraggio!

Non sono né buono, né scemo…so perfettamente come si viva oggi..è solo una questione di scelte, ed io ho fatto la mia. Probabilmente ne pagherò dei costi, in termini di delusioni e amarezze, ma son disposto a pagarli: la mia serenità li vale tutti!

 
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un ricordo...

Post n°1391 pubblicato il 24 Giugno 2009 da ottimistasempreecomu

Fumo di Londra - breve amore

 

Ero giovane...zaino sulle spalle scoprivo Londra, la Londra dei Beatles, dei "Bobbies" disarmati e gentili...era secoli fa...

 
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noterelle

Post n°1390 pubblicato il 23 Giugno 2009 da ottimistasempreecomu

Ieri si è conclusa (finalmente!) la tornata elettorale, a Bari ha trionfato il Centro-sinistra (ci ho messo il trattino), e personalmente ne sono felice. Si son sprecate le analisi, di tutti i tipi, generi e specie…ne azzardo una anch’io, limitatamente alla mia città (non conoscendo in maniera approfondita le altre realtà).

La mia è una città strana, l’ho detto mille volte, che nasconde – più o meno bene – un tratto anarcoide sotto una coltre di velleitarie pulsioni di “ordine e sicurezza”. Il barese medio mal sopporta l’idea che vi sia qualcuno dall’esterno a intrufolarsi in faccende che ritiene di riservato dominio (nessuno che sia privo dell’autorità riconosciuta può insinuarsi nella famiglia, nella città, nel posto di lavoro, ecc.), il barese medio “deve” avere il diritto di far quello che vuole e nessuno, che non abbia autorità dallo stasso riconosciuta, può proferire verbo.  Il barese medio fa dell’indipendenza la propria bandiera, e nel corso dei secoli la città ha conosciuto momenti di ribellione (ai bizantini, agli Altavilla, ai tedeschi nel secondo conflitto mondiale) che hanno portato anche alla sua distruzione totale in sede di repressione (nel 1156). Chi ha tenuto conto di questo carattere, ha avuto le chiavi della città. Ben lo comprese, ad esempio, Federico II, che non amò mai Bari e i baresi, diffidando di loro, ma lasciandoli liberi, ben lo comprese il fascismo che concesse alla città una quantità impressionante di opere pubbliche che ne rifecero il volto ed un sostanziale autogoverno (eufemismo per indicare l’apoteosi dell’unione tra l’ordine apparente e l’anarchismo sostanziale: in pratica la parola d’ordine era “fate quello che volete, basta che non rompete le scatole al potere”). Fu un matrimonio che non è mai stato sciolto, se non in apparenza. (Piccola curiosità: pare che la nostra Università degli Studi, intitolata a Benito Mussolini, non abbia mai provveduto legalmente alla modifica dell’intestazione, dal punto di vista legale – anche se nella pratica il nome è scomparso dagli atti)

L’equilibrio, ora, è rotto: il barese non ha più il suo punto di riferimento nella destra tradizionale, ormai diluita in un  più ampio contenitore, né sente la nuova destra come “propria”, bensì la avverte come catena di trasmissione degli interessi della Lega (che qui non ha mai avuto buona accoglienza).

Non sono – o lo sono stati in minima parte – le disavventure giudiziarie (e giornalistiche) del Presidente del Consiglio ad influire sul voto (qui la gente è abbastanza disincantata su determinati argomenti) quanto, ad esempio, il fatto che la riapertura del Petruzzelli, patrimonio di TUTTI i baresi, indipendentemente dal loro colore politico, sia stata ritardata – e tutti ne hanno ricevuto la sensazione (giusta o sbagliata, poco importa) che sia stato fatto per danneggiare l’amministrazione uscente. E la cosa non è stata digerita dalla cittadinanza intera.

Il sindaco uscente ha ben compreso questo nodo, invitando il governo a pensare in chiave nazionale e lasciare Bari ai baresi.

In ultima analisi, la sinistra e parte del centro si è sentita spinta a votare per il proprio candidato, la destra e la restante parte del centro si è sentita trattenuta dal votare chi era sentito come esponente e rappresentante di istanze e interessi provenienti dal nord.

Questo – e chiedo perdono per la confusione con la quale ho scritto – il mio pensiero.

 

Dimenticavo: la sinistra ringrazia sentitamente la destra per aver inviato l’on. Fitto a far campagna elettorale in Puglia!!!!

 
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poesie

Post n°1389 pubblicato il 22 Giugno 2009 da ottimistasempreecomu

Che allegria, vivere
e sentirsi vissuto. 
Arrendersi alla grande certezza, oscuramente,
che un altro essere, fuori di me,
molto lontano, mi sta vivendo. [...]
E quando mi parlerà
di un cielo scuro, di un paesaggio bianco,
ricorderò stelle che non ho visto, che lei guardava,
e neve che nevicava nel suo cielo...

(Da: "la voce a te dovuta" di Pedro Salinas)

 
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