Creato da ottimistasempreecomu il 13/12/2006
di tutto un po' - «Chi è povero, essendo amato?» (O. Wilde)
 

Grazie.
Semplicemente grazie.
Per essere l'amico speciale che sei.
Per essere l'uomo che non si è arreso mai.
Per essermi sempre così vicino.
Grazie davvero.

Dolce Dany... 

 

 

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Messaggi del 11/02/2008

Post N° 730

Post n°730 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da ottimistasempreecomu

 Ci siamo incontrati per caso più di un anno fa, in un blog, appena usciti da esperienze infelici, ci siamo capiti e parlati subito, nessun timore nessun imbarazzo. Ci siamo conosciuti piano piano, in un crescendo di salite e discese, io e te, la nostra amicizia, vera pulita sincera sorridente. Ci siamo tenuti e ci teniamo per mano, io porto via la tua tristezza, tu porti via la mia. Io e te così distanti nel tempo e nello spazio, ma così vicini, le nostre parole scorrono su un monitor, il pc rinforza la nostra amicizia, per noi è tutto. Io volevo ringraziarti, volevo dirti grazie per avermi scelto tra tanti, grazie per la dolcezza che mi trasmetti, grazie per quello che mi insegni, volevo dirti grazie per essere nella mia vita, non andare mai via perché un'amica come te, in questo mio mondo non c’è....... Ti voglio bene.......

 
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Post N° 729

Post n°729 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da ottimistasempreecomu

Sembra sia un buon libro!!!!!!!!!!!!

 
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Post N° 728

Post n°728 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da ottimistasempreecomu

Mi sto osservando intorno…sulla mia scrivania, oltre i raccoglitori accatastati e i fogli sul tavolo, lo schermo del PC e due stampanti, il telefono e le casse audio, due portaritratti con due foto: una in bianco e nero con le mie ragazze, una foto bellissima di quando erano piccine che le vede ritratte mentre giocano assieme …l’altra ritrae me e la mia ex futura moglie alla festa per la mia laurea…

In alto, su una mensola, sono allineati in bell’ordine una serie di CD. (Frank Sinatra, un cofanetto di Ray Charles, Orff, Rachmaninoff, Duke Ellington, Edoardo Bennato, J. Mulligan, Schubert, Glenn Miller, Fausto Papetti, un cd masterizzato, libri di diritto, pubblicazioni del “Sole 14 ore”, “La Nausea” di Sartre, un libricino di Charlie Brown, “il gabbiano J. Livingstone”, “il saggio sulla libertà” di J. Stuart Mill, un libro di aforismi di O. Wilde…

Mi soffermo sulle foto…ogni tanto le guardo…chissà perché non le ho ancora tolte! Per quella delle ragazze, la spiegazione c’è: è una foto molto bella, artistica, espressiva, ma per l’altra…forse mi riporta ad altri tempi, altre epoche, epoche in cui i sogni c’erano tutti ed erano tanti da poter essere addirittura sparsi attorno a noi, creando ventate di speranze…

Poi, abbiamo chiuso i sogni in valigia…e chissà questa valigia dove sarà finita!!!!

 
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Post N° 727

Post n°727 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da ottimistasempreecomu

SAPPI CIÒ CHE DESIDERI RAGGIUNGERE

Lo yoghin Raman era un vero maestro nell'arte dell'arco e della freccia. Una mattina, invitò il suo discepolo prediletto ad assistere a una dimostrazione del proprio talento. Il discepolo lo aveva già visto più di un centinaio di volte, ma decise, comunque, di obbedire al maestro.
Si recarono nel bosco accanto al monastero. Quando giunsero davanti a una bella quercia, Raman prese uno dei fiori che aveva intorno al collo e lo posò su un ramo dell'albero.
Poi, aprì la sua bisaccia e ne trasse tre oggetti: il magnifico arco di un prezioso legname, una freccia e un fazzoletto bianco, ricamato con disegni color lillà.
Lo yoghin allora si posizionò a una distanza di cento passi dal punto in cui aveva messo il fiore. Fronteggiando il suo bersaglio, chiese al discepolo di essere bendato con il fazzoletto ricamato.
Il discepolo fece ciò che il maestro aveva ordinato.
"Quante volte mi hai già visto praticare l'antico e nobile sport dell'arco e freccia?" domandò.
"Tutti i giorni," rispose il discepolo. "E vi ho sempre visto centrare la rosa, a una distanza di trecento passi."
Con gli occhi coperti dal fazzoletto, lo yoghin Raman piantò saldamente i piedi per terra, tendendo l'arco con tutta la sua energia e puntando in direzione della rosa sistemata su un ramo della quercia - e scoccò la freccia.
La freccia fendette l'aria, provocando un rumore acuto, ma non raggiunse neppure l'albero, mancando il bersaglio per una notevole distanza.
"L'ho centrata?" domandò Raman, togliendosi il fazzoletto che gli copriva gli occhi.
"L'avete mancata, e con un ampio margine," rispose il discepolo. "Pensavo che mi avreste mostrato il potere del pensiero e la vostra capacità di praticare la magia."
"Ti ho dato la lezione più importante sul potere del pensiero," rispose Raman. "Quando desideri una cosa, concentrati solo su di essa: nessuno sarà mai capace di colpire un bersaglio che non riesce a vedere."

 
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Post N° 726

Post n°726 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da ottimistasempreecomu

The Girl from Ipanema

 
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