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di tutto un po' - «Chi è povero, essendo amato?» (O. Wilde)
 

Grazie.
Semplicemente grazie.
Per essere l'amico speciale che sei.
Per essere l'uomo che non si č arreso mai.
Per essermi sempre cosģ vicino.
Grazie davvero.

Dolce Dany... 

 

 

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Messaggi del 11/05/2011

 
 
 

Pago feat. Franco Califano - Un'Estate Fa

Post n°2605 pubblicato il 11 Maggio 2011 da ottimistasempreecomu

La pubblicità di un fine settimana a Zurigo...le foto della città a corredo...

...il ricordo di un'estate di tanti, tanti anni fa. Ero stato con i miei amici in viaggio...eravamo a Budapest. Avevamo finito i soldi, ci restavano giusto quelli per il rientro... Era stata un'estate magica, quella...avevo incontrato e conosciuto una ragazza tedesca...quello che si dice il primo vero amore...ancora oggi ne ricordo fattezze, nome, indirizzo... avevamo vissuto davvero un periodo stupendo, ma poi, toccava il rientro..

..ed una decisione: anzichè tornare a Bari, far rotta su Zurigo, trovarvi lavoro per qualche mese...cosa che feci...

Fu una esperienza straordinaria....i primi tempi senza un soldo, una stanza in affitto... ricordo i primi freddi e la neve che imbiancava, già a settembre, le cime intorno al lago...ed io che ero ancora coi vestiti estivi...il lavoro era pesante, gli orari (per me) incredibili...ricordo i sedili del tram riscaldati (una novità, per me), le domeniche e i sabati sul lago o sulle colline lì intorno, la conoscenza con gli altri emigranti, che mi fece capire tante cose, le baracche in cui ho dormito qualche notte, i parchi...

 
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cat stevens Wild World

Post n°2603 pubblicato il 11 Maggio 2011 da ottimistasempreecomu

Una volta c'erano i treni...

Qualcuno dirà: "Ma ci sono ancora!"...

Non quelli che dico io! C'erano i treni, dicevo...quelli che ti ritmavano il viaggio col loro tututùm....tutututùm...tututùm...e che ti favorivano il e ti accompagnavano nell'appisolarti, quelli che potevi abbassare il finestrino e godere del vento che ti sferzava la faccia... soprattutto al mattino nei viaggi lunghissimi, per Torino o Milano, quelli che passavano attraverso i campi e i contadini curvi sulla terra si leveveno per salutare...sembrava fossero lì in attesa dei treni da salutare...c'erano i treni...quelli in cui il tizio di fronte a te, a un certo punto, tirava fuori da una borsa il classico "cugno" (per gli stranieri "panino particolarmente vistoso...del peso approssimativo di 600 grammi farcito con quanto di oleoso si possa trovare, tipo peperoni, melanzane, ecc.")...

Erano uno spaccato di varia umanità, quei treni... ci si trovava come in famiglia, con gli zii lontani...ci si scambiavano informazioni, notizie, opinioni, fatti personali e personalissimi...il più delle volte si trattava di persone che andavano a trovare famigliari emigrati, oppure chi si recava da qualche "luminare" a Milano o Torino per un consulto medico, o emigranti di ritorno dalle ferie...e i bambini...quanti bambini!!! Il mio pensiero, in alcuni momenti, si rivolgeva con affetto e comprensione ad Erode...

Mi piacevano, quei treni...

 
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