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di tutto un po' - «Chi è povero, essendo amato?» (O. Wilde)
 

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Dolce Dany... 

 

 

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Messaggi del 25/05/2011

 

Raphael Gualazzi Trio 2009 Live - Love outside the window

Post n°2637 pubblicato il 25 Maggio 2011 da ottimistasempreecomu

"Scuote l’anima mia eros" (titolo di un frammento di Saffo, ma anche dell'ultimo libro di E. Scalfari)

«Vivetela bene la vostra piccola vita perché è la sola e quindi immensa ricchezza di cui disponete. Non dilapidatela, non difendetela con avarizia, non gettatela via oltre l'ostacolo. Vivetela con intensa passione, con speranza e allegria». (E. Scalfari)

Ieri sera sono stato ad ascoltare un'intervista a Scalfari, a proposito del suo libro...mi ha colpito il suo modo di inquadrare la vita, all'insegna dell'Eros...

Diceva, se non ricordo male, che la nostra esistenza si basa su un triplice aspetto dell'amore (o del suo negativo)... l'amore per sè, l'amore per gli altri, l'amore per l'altro/a...

Ho pensato a tutte le volte in cui l'amor proprio prende il sopravvento, facendoci dimenticare gli altri (e soprattutto l'altro/a)... quante volte ci facciamo prendere la mano in un qualche vortice, dimenticando che chi ci sta di fronte o accanto ha una propria specifica emotività, magari prova qualcosa che noi non vediamo, non riusciamo a vedere, resi ciechi dall'amor proprio... Ho pensato a tutte le volte che, innamorati dell'altro/a non ci rendiamo conto che rinunciamo alla nostra dignità (quante volte ci è accaduto nella vita?), inseguendo quello che forse è un sogno, sicuramente è una chimera, ma non ce ne accorgiamo...

Eros, amore per dirigerci verso una qualche destinazione...ma quale? spesso ci è ignota, navighiamo per il solo navigare, ma senza una mèta precisa... andiamo avanti solo per esclusione...via via che approdiamo, la costa non ci piace, e ripartiamo...ma per andare dove? O forse è proprio questo che ci piace? il navigare... il non riuscire a trovare l'approdo che noi stessi rifiutiamo...e che a volte rifiutiamo per poterci permettere poi di piangerci addosso...

Quello che manca, forse, è l'analisi del sè fatta da se stessi...la capacità di osservarci dall'esterno, e di dire a noi stessi quello che non vogliamo ascoltare...

...da noi stessi...

 
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