Creato da ottimistasempreecomu il 13/12/2006
di tutto un po' - «Chi è povero, essendo amato?» (O. Wilde)
 

Grazie.
Semplicemente grazie.
Per essere l'amico speciale che sei.
Per essere l'uomo che non si č arreso mai.
Per essermi sempre cosģ vicino.
Grazie davvero.

Dolce Dany... 

 

 

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Messaggi di Febbraio 2010

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Post n°1538 pubblicato il 27 Febbraio 2010 da ottimistasempreecomu

Un po' di leggerezza, per il fine settimana! Buon Week end a tutti!

 
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Post n°1537 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da ottimistasempreecomu

Stamane, all'incrocio sito all'ingresso in città dalla tangenziale (vengo ogni mattina da una località limitrofa), regnava un ordine inconsueto (soprattutto per una città come questa, mentalmente più affine ad Ankara che a Zurigo)...poi ne ho capito il motivo. Era un motivo in divisa, con paletta regolamentare...
Si procedeva più spediti del solito, e mi ci son voluti cinque minuti per immettermi in città.

Sono stato a riflettere su quella presenza, e sui suoi effetti! Era la presenza fisica delle regole e del loro rispetto, in una città che mal le tollera e che vede come un incubo la presenza di chi le fa rispettare. Questa presenza ha assicurato a tutti il diritto di usufruire dell'ingresso in città con il minimo dei disagi, ha assicurato la difesa del più debole (il classico..."vecchietto col cappello") dell'incerto, del timido alla guida, del rispettoso del codice dalle prevaricazioni dei prepotenti e maleducati (genere che qui è prodotto in quantità da esportazioni cinesi)...

Ho riportato mentalmente il tutto su scala nazionale, ampliandone anche il campo visivo...in Italia manca il vigile che assicuri il rispetto delle regole, ma soprattutto manca il vigile che dovrebbe esistere in ciascuno di noi. Un tempo ve n'erano in gran quantità, ma sono stati sacrificati ad un malinteso interesse economico collettivo, col risultato che per entrare in città ora ci impieghiamo ore anzichè minuti, per la gioia dei prepotenti (che ci impiegheranno poco, a scapito della collettività)...ma la maggioranza (e ne ignoro le motivazioni) plaude a questo sistema!

Manzoni disse, un giorno: "il guaio è che vogliamo stare tutti meglio, perchè se cercassimo di stare solo bene, staremmo tutti meglio"!

 
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Post n°1536 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da ottimistasempreecomu

"Il buon senso c'era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune..." (A. Manzoni)

 
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libertą

Post n°1535 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da ottimistasempreecomu

La libertà va conquistata!!! a testate, se necessario!!!

 
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I Promessi Sposi - cap. I (a proposito di leggi e societą)

Post n°1534 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da ottimistasempreecomu

"...Non già che mancassero leggi e pene contro le violenze private. Le leggi anzi diluviavano; i delitti erano enumerati, e particolareggiati, con minuta prolissità; le pene, pazzamente esorbitanti e, se non basta, aumentabili, quasi per ogni caso, ad arbitrio del legislatore stesso e di cento esecutori; le procedure, studiate soltanto a liberare il giudice da ogni cosa che potesse essergli d'impedimento a proferire una condanna: gli squarci che abbiam riportati delle gride contro i bravi, ne sono un piccolo, ma fedel saggio. Con tutto ciò, anzi in gran parte a cagion di ciò, quelle gride, ripubblicate e rinforzate di governo in governo, non servivano ad altro che ad attestare ampollosamente l'impotenza de' loro autori; o, se producevan qualche effetto immediato, era principalmente d'aggiunger molte vessazioni a quelle che i pacifici e i deboli già soffrivano da' perturbatori, e d'accrescer le violenze e l'astuzia di questi. L'impunità era organizzata, e aveva radici che le gride non toccavano, o non potevano smovere. Tali eran gli asili, tali i privilegi d'alcune classi, in parte riconosciuti dalla forza legale, in parte tollerati con astioso silenzio, o impugnati con vane proteste, ma sostenuti in fatto e difesi da quelle classi, con attività d'interesse, e con gelosia di puntiglio. Ora, quest'impunità minacciata e insultata, ma non distrutta dalle gride, doveva naturalmente, a ogni minaccia, e a ogni insulto, adoperar nuovi sforzi e nuove invenzioni, per conservarsi. Così accadeva in effetto; e, all'apparire delle gride dirette a comprimere i violenti, questi cercavano nella loro forza reale i nuovi mezzi più opportuni, per continuare a far ciò che le gride venivano a proibire. Potevan ben esse inceppare a ogni passo, e molestare l'uomo bonario, che fosse senza forza propria e senza protezione; perché, col fine d'aver sotto la mano ogni uomo, per prevenire o per punire ogni delitto, assoggettavano ogni mossa del privato al volere arbitrario d'esecutori d'ogni genere. Ma chi, prima di commettere il delitto, aveva prese le sue misure per ricoverarsi a tempo in un convento, in un palazzo, dove i birri non avrebber mai osato metter piede; chi, senz'altre precauzioni, portava una livrea che impegnasse a difenderlo la vanità e l'interesse d'una famiglia potente, di tutto un ceto, era libero nelle sue operazioni, e poteva ridersi di tutto quel fracasso delle gride. Di quegli stessi ch'eran deputati a farle eseguire, alcuni appartenevano per nascita alla parte privilegiata, alcuni ne dipendevano per clientela; gli uni e gli altri, per educazione, per interesse, per consuetudine, per imitazione, ne avevano abbracciate le massime, e si sarebbero ben guardati dall'offenderle, per amor d'un pezzo di carta attaccato sulle cantonate. Gli uomini poi incaricati dell'esecuzione immediata, quando fossero stati intraprendenti come eroi, ubbidienti come monaci, e pronti a sacrificarsi come martiri, non avrebber però potuto venirne alla fine, inferiori com'eran di numero a quelli che si trattava di sottomettere, e con una gran probabilità d'essere abbandonati da chi, in astratto e, per così dire, in teoria, imponeva loro di operare. Ma, oltre di ciò, costoro eran generalmente de' più abbietti e ribaldi soggetti del loro tempo; l'incarico loro era tenuto a vile anche da quelli che potevano averne terrore, e il loro titolo un improperio. Era quindi ben naturale che costoro, in vece d'arrischiare, anzi di gettar la vita in un'impresa disperata, vendessero la loro inazione, o anche la loro connivenza ai potenti, e si riservassero a esercitare la loro esecrata autorità e la forza che pure avevano, in quelle occasioni dove non c'era pericolo; nell'opprimer cioè, e nel vessare gli uomini pacifici e senza difesa.
L'uomo che vuole offendere, o che teme, ogni momento, d'essere offeso, cerca naturalmente alleati e compagni. Quindi era, in que' tempi, portata al massimo punto la tendenza degl'individui a tenersi collegati in classi, a formarne delle nuove, e a procurare ognuno la maggior potenza di quella a cui apparteneva. Il clero vegliava a sostenere e ad estendere le sue immunità, la nobiltà i suoi privilegi, il militare le sue esenzioni. I mercanti, gli artigiani erano arrolati in maestranze e in confraternite, i giurisperiti formavano una lega, i medici stessi una corporazione. Ognuna di queste piccole oligarchie aveva una sua forza speciale e propria; in ognuna l'individuo trovava il vantaggio d'impiegar per sé, a proporzione della sua autorità e della sua destrezza, le forze riunite di molti. I più onesti si valevan di questo vantaggio a difesa soltanto; gli astuti e i facinorosi ne approfittavano, per condurre a termine ribalderie, alle quali i loro mezzi personali non sarebber bastati, e per assicurarsene l'impunità. Le forze però di queste varie leghe eran molto disuguali; e, nelle campagne principalmente, il nobile dovizioso e violento, con intorno uno stuolo di bravi, e una popolazione di contadini avvezzi, per tradizione famigliare, e interessati o forzati a riguardarsi quasi come sudditi e soldati del padrone, esercitava un potere, a cui difficilmente nessun'altra frazione di lega avrebbe ivi potuto resistere..."

Vi ricorda qualcosa?

 
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