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ElisabettaNeri

ciaobettina

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RACCONTI

raccontino scritto qualche anno fa e ora rispolverato...
foto di Elilsabetta Neri

...e tutti a naso in sù scrutavano il cielo...

… aspettando chissà quale evento. Correva l’anno 2012, e da almeno cinque anni avevano iniziato a parlarne. Dapprima  ne avevano fatto cenno solo i programmi televisivi che si occupavano di misteri e di fatti irrazionali ma poi il mistero si era progressivamente trasformato in una certezza, e ora non si riusciva più a parlare d’altro. L’avevano previsto soggetti con poteri paranormali, l’avevano avvertito altri che, a causa di qualche incidente, avevano acquisito un particolare sesto senso. Ma nessuno sapeva di cosa si trattasse: l’unica cosa di cui si era certi era che sarebbe stata una rivoluzione di dimensioni cosmiche; forse è per questo che, da un sondaggio, risultava che l’80% delle persone erano convinte che creature extraterrestri sarebbero presto approdate sulla terra. E così, i più intraprendenti e coraggiosi si prepararono a dialogare con loro, mentre correva voce che il governo degli Stati Uniti si stesse attrezzando per affrontare con armi efficaci l’arrivo degli invasori.

Ma fu così che il 2012 arrivò, passarono i giorni, e non si verificò alcun evento straordinario. O meglio: qualcosa di eccezionale avvenne, ma fu qualcosa di lento e progressivo, come un’onda che a poco a poco travolgeva le coscienze, inondandole. Una rivoluzione che, come un’acqua nuova che sgorgava dal profondo dell’anima di ogni persona, veniva a galla con una spinta irrefrenabile, e che poi si propagava all’esterno.
Come nodi di un’enorme rete migliaia e migliaia di bloggers comunicavano tra loro, sentendosi parte di un unico organismo, e i loro messaggi esprimevano amore gratuito verso gli altri, amore per la vita e per l’umanità intera. Ognuno si sentiva cuore pulsante nel mondo, parte dell’ambiente naturale, e in esso si sentiva perfettamente fuso ed integrato.”

Così Nonna Stella, nickname “sciadiluce”, raccontava spesso alla sua nipotina come l’umanità nel 2012 approdò ad una nuova e rivoluzionaria consapevolezza.

 Elisabetta Neri

 
 
 
 
 
 
 

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inserita il 6 ottobre 2008
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pubblicate su questo blog
il2 luglio 2008, post n°
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pubblicato all'inizio di questo blog

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pubblicato su questo blog nel
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inserito nel blog:
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il 20 aprile '12

 
 
 
 
 
 
 

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Messaggi di Gennaio 2014

 

Come acqua che scorre e muta….

Post n°380 pubblicato il 31 Gennaio 2014 da ciaobettina
 

foto Elisabetta Neri

Era una limpida giornata d'Agosto e il sole, già di prima mattina, inondava orgogliosamente la terra con i suoi potenti e luminosi raggi portatori di vita.
Sorse dietro la cima di una montagna scintillante per il candore e la lucentezza delle sue nevi perenni,  

foto Elisabetta Neri

poi si spostò lentamente ad ovest, sovrastando i verdi pascoli di montagna. Fu lì che incontrò due ruscelli che, nati dal vicino ghiacciaio, ora attraversavano spensierati boschi di conifere ed immesi prati; procedevano parallelamente, uno a fianco all'altro, e, dopo aver superato una discesa, formavano sul terreno pianeggiante che seguiva due piccoli laghetti. Quello situato più a nord, spavaldo, coraggioso e sicuro di sè, superava il dislivello buttandosi da una parete di roccia perpendicolare al terreno, formando così una spumeggiante cascata: con il suo gorgoglìo e quella nuvola d'acqua bianchissima era uno vero spettacolo!

foto Elisabetta Neri

Il ruscello più a sud, invece, timido e pauroso, preferiva percorrere il pendìo su un comodo e soffice terreno in lieve pendenza, all'ombra di un fitto bosco di larici e di abeti, per poi giungere alla zona pianeggiante con la superficie completamente ricoperta da foglioline aghiformi, pigne, piccoli rametti e pezzi di corteccia.
intorno al placido laghetto formato dal fiume situato più a sud erano posizionate diverse pietre abbondantemente ricoperte di muschi multicolori, dal verde smeraldo, al giallognolo, al rosso mattone; sotto la sua superficie proliferavano alghe di ogni genere, e le rane avevano trovato l'habitat per deporre le loro uova, cosicchè le acque del piccolo stagno brulicavano di vivacissimi girini. Alcune piante acquatiche vi crescevano tutt'intorno, affondando le loro radici nel terreno melmoso per trarre nutrtimento e ristoro dalle fresche acque del laghetto.

foto Elisabetta Neri

Il suo aspetto non era di certo attraente, ma era molto amato da tutte le creature che vivevano grazie ad esso.
Poco più tardi, il sole, proseguendo il suo cammino, si soffermò a guardare i due laghetti e, dall'alto della sua posizione, decise di valutare il loro aspetto.
Osservando le acque limpide laghetto formato dal vivace ruscello a nord,

foto Elisabetta Neri

notò che esse permettevano ai suoi raggi di creare splendidi arabeschi di luce che danzavano con grazia sulla superficie candida del fondale.

Foto Elisabetta Neri

Il sole s'inorgoglì tutto, e fu grato al piccolo fiume per aver reso un simile omaggio ai suoi potenti raggi. Spostando poi il suo sguardo verso la parete rocciosa i suoi occhi si riempirono di ammaliato stupore: la briosa cascata dava vita ad una miriade di piccole perle che, sospese nell'aria, trasformavano la luce dei suoi raggi in un'appariscente arcobaleno.

foto Elisabetta Neri

Guardando invece un po' più a sud, scorse il piccolo stagno maleodorante, nato dal corso d'acqua che timidamente si era nascosto sotto le chiome degli imponenti alberi perchè si sentiva in soggezione dei confronti di quel sole così alto e splendente. 
Al cospetto di uno spettacolo così poco edificante il sole s'indispettì, e si innervosì ulteriormente in seguito a ripetuti e vani tentativi di penetrare con i suoi raggi la coltre di residui che ricopriva la superficie del laghetto, con l'intento di valutare la purezza dell'acqua sottostante e di far brillare il fondale con i suoi raggi come aveva fatto poc'anzi.
Il sole quindi, dall'alto della sua posizione, emise il suo insindacabile giudizio con l'intento di determinare l'irrevocabile destino dei due corsi d'acqua;

foto Elisabetta Neri

così si rivolse al fiume più a nord con sguardo benevolo e disse: " Tu, o fiume a nord, che mostri immediatamente la tua limpidezza ai miei occhi, meriti un destino glorioso; perciò ti chiamerai Magno e sarai citato su ogni testo. Il tuo nome verrà inciso nella roccia e verrà ricordato nei secoli a venire; attraverserai una grande città, degna della tua magnificenza e del tuo coraggio, e ogni turista si farà immortalare di fronte al tuo imponente corso." Rivolgendosi al fiume di Sud, invece, disse: "Tu invece t'insinuerai tra le rocce e proseguirai il tuo percorso sotto terra; io so che ciò è giusto per te, perchè sotto le rocce sarai protetto da questo mondo che ti spaventa". Ma, pronunciando queste parole, il potente astro voleva solo celare al mondo l'impertinente corso d'acqua che non esaltava la luce dei suoi raggi.
Il piccolo fiume, scorgendo la profonda cavità che s'inoltrava nelle viscere della terra, confuso e spaventato, cercò di difendersi: "come potrò continuare a nutrire tanti esseri viventi scorrendo ad una tale profondità? Lo so, ho commesso degli errori e non mi sono mostrato coraggioso, ma ti prego, dammi un'altra possibilità, permettimi di dimostrarti che, sotto questa coltre di foglie secche ed aghi di pino, le mie acque sono limpide! Se tu provassi ad apprezzarmi un po' di più forse mi sentirei più sicuro di me stesso e riuscirei a mostrarti la mia parte migliore!" Un agnellino che spesso si accostava al fiume a sud per abbeverarsi, assistendo alla scena, provò ad intervenire in difesa dell'amico: "o grande sole, non sempre la realtà è come sembra... abbandonando le convinzioni che con il tempo si cristallizzano in te e cambiando il tuo punto di vista, tutto può apparirti diverso!" Ma il sole, indispettito dall'arroganza di quel fiumiciattolo, e ancor più da quell'agnellino che si credeva tanto saggio, rispose al corso d'acqua in modo deciso: "se non ti senti apprezzato non è affar mio!"  L'agnellino, prima che il suo amico scomparisse dalla sua vista, lo consolò e lo incoraggiò: "io credo in te! Non temere, sono sicuro che ci rivedremo a valle!" nell'udire quelle parole il fiume si sentì più sereno, ma fu soprattutto il sorriso benevolo della bestola e i suoi occhi colmi di sincera comprensione a farlo sentire meglio. Un secondo più tardi tutta l'acqua l'acqua sprofondò nella buia voragine, inabissandosi in un vuoto che pareva non aver fine.

Foto ritoccata Elisabetta Neri

Proseguendo il suo cammino verso Ovest il sole, nel pomeriggio, giunse in pianura. Lì distinse nitidamente il fiume Magno, che placido ed imponente proseguiva il suo cammino, affiancato da lussuosi palazzi rivestiti di marmo e sovrastato da imponenti ponti di pietra; tutt'intorno c'era un brulicare di gente, auto in coda ai semafori e mezzi di ogni genere che sfrecciavano fragorosamente; si udiva il frastuono dei clacson e della gente che conversava. Ma tutti erano lassù, e si tenevano a debita distanza dal fiume Magno, che faceva da scenografia alla città, ma che risultava essere uno dei corsi d'acqua più inquinati del paese: prima di giungere in città, infatti, numerose fabbriche vomitavano senza sosta nel suo corso una grande varietà di liquami velenosi, mentre giunto nel grande centro abitato i condotti fognari riversavano nelle sue acque ogni rifiuto di quel mondo che un tempo gli era sembrato così attraente.
Fu così che Magno si ritrovò solo: nessuna pianta riusciva più a crescere sulle sue rive, per non parlare degli animali acquatici che, se malauguratamente si accostavano alle sue acque, morivano avvelenati nel giro di pochi giorni. 
Intanto il fiumiciattolo timido scorreva nel buio, finchè un giorno gli parve di scorgere un puntino luminoso che sembrava ingrandirsi sempre di più. Subito vi si diresse con decisione e con forza, per poi fuoriuscire sottoforma di un spumeggiante cascata. Il salto che gli si prospettava lo spaventò, ma una vota giunto a terra si accorse che i compatti strati di ghiaia tra i quali per lungo tempo si era faticosamente fatto strada, avevano filtrato la sua acqua, rendendola limpida e purissima.
Era ormai mezzogiorno, e la calura di quel giorno di agosto era divenuta insopportabile. La gente, accaldata, arrivava a frotte da ogni parte del paese  per fare la scorta di quell'acqua così fresca e salutare; proseguendo tra i prati verdi della vallata innumerevoli piante prolungavano le loro radici per giungere al letto di quel fiume che aveva percorso chilometri sotto terra protetto da ogni impurità.
Passò di lì anche un pastore con il suo enorme gregge; le povere bestie, stremate dall'afa e assetate per aver trovato tutti i fiumi in secca, si abbeverarono alle acque del torrente che, protette dagli spessi strati di roccia, erano sfuggite all'evaporazione. 
Dal gregge spuntò un agnello che strizzò l'occhio a quell'invitante fiume; nonostante il suo aspetto completamente cambiato era riuscito a riconoscere in quelle acque così limpide l'amico "imperfetto" che aveva difeso un tempo. "Come hai fatto a riconoscermi?" chiese stupito il fiume alla bestiola, e l'agnellino rispose: "il tuo aspetto è cambiato, ma il tuo cuore è lo stesso. E io ho riconosciuto il tuo cuore". Il corso d'acqua lo ringraziò, e offrì le sue rigeneranti acque al suo amico accaldato ed assetato.

Elisabetta

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 


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INFINITAMENTE PICCOLO...E INFINITAMENTE GRANDE

nelle mie foto mi piace porre l'attenzione sull'infinitamente piccolo, posare il mio sguardo sul particolare di un fiore, di un insetto, per scoprire colori vivi, metallizzati o iridescenti, o le strane "facce degli insetti" che sembrano volti di esseri venuti da un altro pianeta...
...un mondo di particolari invisibili ad occhio nudo.
...nessuna voce se non quella dell'onda che si infrange sui ciottoli... niente delimita lo spazio aperto, il mobile specchio d'acqua si estende raggiungendo distanze inimmaginabili... verso l'orizzonte, dove una linea turchese lambisce l'azzurro intenso del cielo...
mi piace catturare nelle mie foto l'idea d'infinito...

 
 
 
 
 
 
 


TROMPE L'OEIL, CHE PASSIONE!
ecco alcuni  miei lavori realizzati su pareti (esterne e interne), su soffitti  o su tavola:
 
clicca sulle immagini per ingrandirle






 

Nel 2004 ho partecipato al Festival del Trompe l'Oeil a Lodi. 
Per vedere tutte le opere in concorso, clicca QUI


nelle foto sotto:
il lavoro realizzato durante il
Trompe l'oeil Festival

 

 
 
 
 
 
 
 

ILLUSTRAZIONI
e
DECORAZIONI

decorazione di ciaobettina
Una decorazione che mi ha dato grande soddisfazione... lo splendido viso di Audrey Hepburn dipinto sulle grosse ante di una cabina armadio. Per saperne di più cerca il
post 272, tag "trompe l'oeil e decorazione"

oppure clicca QUI

dipinto di ciaobettina
Annunciazione di Beato Angelico
(post n. 312 del 1 ottobre
reinterpretata in dimensioni maxi;
per visualizzare le immagini delle varie fasi del lavoro e i diversi particolari del dipinto 
clicca su questo link:
http://www.facebook.com/album.php?aid=2038687&id=1576781235&l=ed9f7ab794

prima di passare alle misure extra-large dei trompe l'oeil, ho realizzato illustrazioni per studi di grafica ed agenzie pubblicitarie. Per il pagliaccio qui sopra ho utilizzato la più semplice delle tecniche: il pennarello.
Qui sotto invece ecco dei coloratissimi pesci
(clicca sull'immagine per ingrandirla)
usati come illustrazione per un manifesto pubblicitario e per un pieghevole; sono realizzati con colori ecoline.
Più in basso, due figure femminili disegnate all'inizio degli anni '90.


 
 
 
 
 
 
 

COLLABORAZIONI

clicca sulle immagini per ingrandirle


Sopra, alcuni miei lavori realizzati in ambienti ristrutturati o arredati dall'arch. GABRIELLA RIMOLDI di Cislago;

Sotto, i miei disegni realizzati per visualizzare alcuni progetti dello
STUDIO MONACI di Legnano.

 

 
 
 
 
 
 
 

IO...COME MI VEDO E COME MI VEDONO!


questa sono io a sedici anni... secca e dentona.
(disegno di Ugo D'Orazio)

disegno di ciaobettina

"autocaricatura" del 1995


 
il mio occhio ad aerografo in un dipinto di
E. Colombo

caricatura

una caricatura che mi è stata fatta "al volo" durante un matrimonio



 la mia ombra

disegno di Franci

vista con occhi di bimbo


all'opera!

nel 1994, durante la realizzazione
del mio primo trompe l'oeil; sotto, il dipinto pubblicato su
"99 idee casa" (post n.1)

il primo
 

il primo 

nel 2003, durante la realizzazione di una meridiana a Gorla Minore
(post n.47)

foto

nel 2003, durante la decorazione di un'edicola presso Saronno
(in fondo al blog, l'articolo ingrandito)
(post n.54)

foto di ciaobettina

nel 2007, durante la realizzazione di un trompe l'oeil per interni
(post n.57)

foto ciaobettina
 

inverno 2010

foto ciaobettina

Luglio 2010
davanti alla mia
Annunciazione

decorazione di ciaobettina

Settembre 2011,
con i miei pioppi

dipinto di Elisabetta Neri 

 
 
 
 
 

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