Un blog creato da luc.conifru.nic il 29/12/2011

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IN RICORDO DI AUGUSTO DAOLIO

 
 
 
 
 
 
 

PARIS MON AMOUR

 
 
 
 
 
 
 
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WEST LIFE

..hai preso le mie mani
hai toccato il mio cuore
mi hei sempre presente
vicino a me notte e giorno
attraverso tutte le difficoltà
ma vada come vada
spazzata via da un'onda di emozioni
sopraffatta dall'occhio della tempesta
e ogni volta che mi sorridi
faccio fatica a credere che
tu appartenga a me
questo amore è indistruttibile
è inequivocabile
e ogni volta che ti guardo negli occhi,
so perchè questo amore è intoccabile
sento che il mio cuore non può proprio negarlo
abbiamo riso insieme abbiamo pianto insieme
entrambi sappiamo che da qui ce la faremo
perche insieme siamo forti
le mie braccia sono il luogo a cui appartieni....ai abbracciato forte

...sono stato sfiorato dalle mani di un angelo
sono stato benedetto dal potere dell'amore
e ogni volta che sorridi
faccio fatica a credere che tu appartenga a me
questo amore è indistruttibile
tra fuoco e fiamme
quando arriverà la fine di tutto
il nostro amore continuerà ad esistere...

 

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
« Una due giorni per ricor...Ciao Stefano! »

Ciao Gigi!

 

 

Ciao Gigi! Rimarrai nei nostri cuori e con la tua allegria

allieterai ancora le nostre giornate e serate!

Il maresciallo Rocca mi ha fatto grande compagnia e attendevo le serate in cui

sarebbe stato trasmesso.

 

 

Stefania Sandrelli ricorda Gigi Proietti: «Gli predissi: "Il Maresciallo Rocca avrà un gran successo"»


L'attrice ricorda il collega e amico: «Un grande artista, colto e popolare, attento e generoso.. La sua missione era far ridere, come fu per Sordi»
di Stefania Ulivi
Stefania Sandrelli ricorda Gigi Proietti: «Gli predissi: 'Il Maresciallo Rocca avrà un gran successo'»shadow

«Io agnedi / tu annasti / egli agnede / noi annassimo / voi annasivo / essi agnedoro (o andorno). Baci Gigi». C'è tutto il senso di un'amicizia durata cinquant'anni nell'ultimo messaggio di Gigi Proietti a Stefania Sandrelli. L'amore per Roma e i suoi cantori (Belli, Trilussa), il desiderio di condividere le passioni, la voglia di ridere e far ridere, la tenerezza. «Ci eravamo sentiti al telefono. Stava lavorando sui sonetti romaneschi, me li declamava. Ero dal parrucchiere, uscita per strada con le cartine in testa. Avevo riso moltissimo sentendo alcuni verbi, ma non avevo capito il passato remoto del verbo andare. Mi ha mandato la declinazione via whatsapp. Un regalo preziosissimo».

Il maresciallo Rocca e Margherita Rizzo, una delle coppie più iconiche della nostra tv.
«Due personaggi speciali. Già ci conoscevamo non bene benissimo, eravamo anche vicini di casa. Era andato a abitare, coincidenza, in quella che era stata la scuola elementare di mio figlio Vito. Mi fece leggere questo bellissimo progetto. Lo faccio volentieri, gli dissi, sarà un grande successo, gli avevo predetto, ma mi devi assicurare che il Maresciallo Rocca lo fai tu. Altrimenti non accetto».


«Brancaleone alle crociate», «Mi faccia causa», «Mai storie di amore in cucina». A cosa è più legata?
«Tutto. Mi ricordo anche una piccola cosa in teatro, in costume. Misi il turbo, la preparai in due giorni. Il palcoscenico, a differenza sua, non era proprio la cifra. Brancaleone fu una folgorazione. Era il 1970. Io facevo la streghetta, Tiburzia da Pellocce e lui tre ruoli, Pattume in cui interagivamo, la Morte e lo stilita Colombino. C'era un tacito accordo con Monicelli, un altro che adorava ridere e far ridere. Quando non avevamo le scene insieme, mi mettevo accanto a Mario e ridevo come una matta, un cinema».

 

Cosa vi legava?
«Per me era un amico, un collega, ci siamo sempre trattati con grande affetto e grande stima.Avrò visto venti volte, A me gli occhi, please. E lui era sempre pronto a ricordare tutte le mie cose al cinema. La vita senza di lui è vuota, come succede sempre con i grandi artisti. Il lutto non è certo solo mio, ma di tutti gli italiani. Adorava far ridere, una missione, come accadeva a Sordi. Ecco, ci vorrebbe un addio come quello di Albertone, purtroppo per ora con questa situazione non si può».

Ha unito mondi diversi, Petrolini e Shakespeare, Elio Petri e Vanzina, il varietà del sabato sera e Carmelo Bene, gli stornelli romani e i doppiaggi Disney.
«Era la sua forza, popolare e coltissimo, curioso di tutto. Un grande artista e una grande persona: attenta agli altri, sensibile, generoso. Pronto a lasciare spazio ai giovani. Ognuno poteva sentirselo vicino, suo».

Il ricordo più bello?
«Quando andavamo dopo il lavoro a cena, facevamo le ore piccole. E ci faceva ridere a crepapelle, fino alle lacrime».

 

 

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Commenti al Post:
prolocoserdiana
prolocoserdiana il 11/11/20 alle 05:59 via WEB
La poesia è il formato da combattimento della letteratura, la sua linea avanzata. Si sprigiona da un’ urgenza di chi è costretto in poco tempo, in affanno di spazio, ed esige la formula più breve per raggiungere l’ ascolto. È democratica, ognuno ne ha scritta qualcuna sotto una pressione che cercava quello scappamento. Non tutti hanno pazienza di diluire in molte pagine, in libro, l’ impulso di rivolgersi lontano, di narrare, di aggiungere un’ altra illeggibile firma all’ albo degli scrittori, ma molti hanno obbedito al desiderio di sigillare un pensiero, un sentimento dentro la ceralacca antica della poesia. Per l’ istante in cui è scritta, precipita in un grumo e si raffredda in forma. Poesia è salmo di ognuno, preghiera inventata e stenografia che pretende da sé una perfezione. Sorriso, bye sal
 
prolocoserdiana
prolocoserdiana il 19/11/20 alle 07:17 via WEB
Ciao...Passano i giorni e pian piano il tempo scade...Passano gli anni e continuo a non avere sufficiente tempo per descrivere quell’impercettibile istante eterno in cui lei mi avvolge con le sue braccia ed io con le mie... ” Sorridente giornata, bye Sal
 
prolocoserdiana
prolocoserdiana il 22/11/20 alle 08:56 via WEB
Ciao. Il sole splende e tutto depone per una domenica all'insegna del buon umore. Se poi ci aggiungiamo il nostro immenso amico Benito Urgu, beh...provate a vedere il video e non sorridere. Allegra domenica, bye sal
 
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PREGHIERA PER IL NUOVO ANNO

 

Quando ho paura
inghiottita dalla notte scura,
vedo la tua luce
il tuo volto che riluce.

Quando perdo la speranza
sento la tua voce in danza,
che mi indica la via
e sostiene l'anima mia.

Quando non vedo coi miei occhi
tu li apri e il cuore tocchi,
la tua strada è sempre là
per chi cerca la verità.

Quando guardo le mie mani
vuote senza domani,
trovo la tua forza infinita il futuro oltre la vita

Tu ci sei non mi abbandoni
sono io che non vedo i tuoi doni,
donami Signore il coraggio
di portarti nel cuore in questo viaggio.

Manuela

 

 
 
 
 
 

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