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Un blog creato da Sabri1973 il 18/02/2012

Pensieri cangianti

Scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno, lasciarsi guardare così, nudi e in piedi, pieni di difetti di carne. (G .Carcasi)

 
 

 

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Post n°126 pubblicato il 25 Gennaio 2013 da Sabri1973

Ci sono giorni in cui mi sento dentro un tunnel senza via di uscita,in cui penso alla mia vita prima del 22 Novembre 2008 ,a quanto sia irrimediabilmente cambiata adesso,e tutti i pesi fisici e mentali che si sono aggiunti,mi tengono stretta come un cappio alla gola che mi impedisce di respirare in maniera regolare.

E non mi ricordo più come si fa a vivere senza la paura,senza pensare che quello che ti serve per vivere è anche ciò che ti espone di più ai problemi, senza il terrore che ogni più piccolo sintomo sia l'annuncio di qualcosa di tremendo.

E poi,improvvisamente,ed inaspettatamente,mi capita di avvertire sensazioni e convinzioni diametralmente opposte a tutto questo .

Non so da dove arrivino,e come possano nascere in me,nonostante tutto il resto,ma sento che sono forti e che ci credo veramente.

E mi sento serena,o persino felice della mia vita di adesso,come se quello che ho passato fosse stato un percorso necessario per arrivare a valorizzare parti di me che rimanevano in secondo piano e che invece adesso si sono come risvegliate,sentendomi addirittura migliorata da ciò che al contrario poteva uccidermi. Nel momento in cui realizzo questo mi sento anche un pò a disagio,come se mi ritrovassi a dire grazie al mio carnefice,e forse è per questo che non riesco a lasciarmi andare totalmente a queste emozioni,perchè sono il frutto di qualcosa che non avrei mai voluto vivere,e perchè ho paura che questa rinascita sia soltanto temporanea,e allora torna presto l'incertezza che spazza via la spensieratezza .

Ma quegli attimi sono miei,e sono potenti,nonostante soccombano,trovano sempre il modo di ritornare.

Mi guardo allo specchio e mi trovo anche più bella...quasi che la sofferenza avesse modellato i miei lineamenti anzichè creare dei solchi profondi.

Mi guardo dentro...e accanto a tutto quello che mi fa cadere giù,vedo anche tutto quello che ho trovato per ritornare ogni volta su.

E la vita...dio quanto è difficile...quanto è pesante...e allora perchè la amo così tanto? E non si tratta soltanto del fatto che quando si insinua nella mente il pensiero di poterla perdere ,si apprezza tutto di più...no,perchè quella è una cosa che si prova solo in un primo momento,e poi si dissolve..come tutte le cose.

E' qualcosa di più,è cambiato proprio il mio modo di sentire, come se avessi affinato le mie percezioni sensoriali..verso il male certo,ma anche per il bene.

Come due giorni fa, mentre in sala d'aspetto attendevo il risultato dell'esame, e dentro ero come divisa a metà,tra il terrore di dover ricominciare tutto da capo,e la sicurezza che non poteva che andare tutto bene,e non era un tentativo di autoconvincermi ,era proprio una sensazione reale .

Sono emozioni talmente paradossali che nemmeno io riesco a comprendere come possano coesistere ,ma credo sia il mio modo di trovare un equilibrio tra queste due forze opposte e indivisbili : la vita e la morte.

E mentre scrivevo tutto questo,seduta davanti al mio portatile,una scossa di terremoto ha fatto vibrare la sedia ed il tavolo!! 

E' solo la seconda volta che mi capita in vita mia,ed è successo proprio in questo momento,in cui rimarcavo la precarietà e la bellezza dell'esistenza,e non poteva esserci fenomeno naturale più eloquente di questo!

 

 

 

"Una volta è un Hitler

un'altra volta è Ivan il terribile...

in un caso è la rassegnazione

in un altro sono le guerre

o la peste

e i terremoti e la carestia.

Quel che conta in definitiva

è come si porta,sopporta,e si risolve il dolore,

e se si riesce a mantenere intatto

un pezzetto della propria anima."

 

(Etty Hillesum)

 
 
 
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