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Un blog creato da Sabri1973 il 18/02/2012

Pensieri cangianti

Scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno, lasciarsi guardare così, nudi e in piedi, pieni di difetti di carne. (G .Carcasi)

 
 

 

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Post n°129 pubblicato il 23 Marzo 2013 da Sabri1973

Stavolta ci ho provato. Ho lottato contro tutto ciò che mi porta generalmente ad allontanarmi da determinate situazioni,ho accantonato i miei ragionevoli timori per far spazio alla speranza che venissero smentiti. Ho cercato di non assecondare la mia tendenza a tenermi fuori da ciò che mi mette potenzialmente a disagio,che non trovo affine al mio modo di essere,che potrebbe bloccare la mia spontaneità rendendomi una comparsa dentro un copione che io non avrei mai scritto. Non so bene cosa mi aspettavo,ma ho voluto dare una chance ad una parte del mio passato,farla rivivere per una sera,vedere come mi ci sarei sentita dentro attraverso la nuova me. Ma tutto ciò che ho scoperto è che in quel contesto,io ero ancora la stessa di allora,la me che non mi piace,che si sforza di adeguarsi agli altri, di inserirsi ,e nulla di veramente mio è riuscito ad emergere. Tutto ciò che aveva un senso in passato,è rimasto sepolto sotto una polvere di ricordi smarriti,e ciò che ha un senso adesso,non poteva venire fuori ,dove non conta ciò chi sei,ma soltanto ciò che fai o che hai. E' rimasta assente ogni tipo di nostalgia,ed evidente,l'appartenenza a mondi lontanissimi . Stavolta volevo riuscire a gestire la mia emotività,la mia diversità,abbandonarmi al gruppo,farmi trascinare da esso. Pensavo di averla superata ormai,ma a quanto pare,c'è ancora qualcosa in me che sente il bisogno di essere accettato dalla massa,e se è così,vuol dire che sono io a non averlo ancora accettato del tutto. E mi sono resa conto che non sono gli altri a mettermi a disagio,sono io che mi ci metto da sola,perchè la mia diversità,sono io per prima a giudicarla. Ho riso ,ho scherzato,ho parlato,ho baciato e abbracciato tutti, mi hanno fatto anche i complimenti perchè tutti mi trovavano cambiata in meglio,ma io continuavo a sentirmi quella ragazzina insicura che non avevo nessuna voglia di ricordare,e ogni tanto,in quella confusione di risate e battute volgari,mi smarrivo. Una persona,forse la più sensibile fra tutte,se ne è accorto...e quello forse è stato l'unico sguardo autentico che ho scambiato ieri sera. Troppo poco per farmi sentire davvero dentro la serata,abbastanza per ricordarmi cosa cerco veramente nelle persone,e che non avrei mai potuto trovarlo li.

 

 

 
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