il vecchio prof
«Quando miro in cielo arder le stelle; Dico fra me pensando: A che tante facelle? Che fa l’aria infinita, e quel profondo Infinito seren? che vuol dir questa Solitudine immensa? ed io che sono?»
LE DOMANDE DI UN UOMO VERO
IL CIRCO DELLA FARFALLA: STUPIRSI DI NOI
Lo ripropongo perché aiuta nella ricerca:
c'è uno sguardo che ti permette di
recuperare il senso e la dignità dell'esistere
... limiti compresi
(un quarto d'ora speso bene)
LETTERA A DANTE
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Allora quando il lavoro è finito
(e, magari, sembra averci ammazzati per non lasciar più spazio altro che per il sonno e magari neppure per quello);
quando ci si alza dai tavoli delle cene perché gli amici non bastano più;
quando non basta più nemmeno la figura della madre (con cui, magari s'è ingaggiata, scientemente o incoscientemente, una silenziosa lotta o intrico d'odio e d'amore)
e si resta lì, soli, prigionieri senza scampo, dentro la notte che è negra come il grembo da cui veniamo e come il nulla verso cui andiamo,
comincia a crescere dentro di noi un bisogno infinito e disperante di trovare un appoggio, un riscontro;
di trovare un "qualcuno"; quel "qualcuno" che ci illuda, fosse pure per un solo momento, del poter distruggere e annientare quella solitudine;
di poter ricomporre quell'unità
lacerata e perduta.
G.Testori
su L'Espresso 1975
LA GOCCIA
« PER AMORE | Dialogo (immaginario) su... » |
CONTRO I PAPÀ è un grido, una provocazione, una domanda:
ma dove stiamo portando i nostri figli?
Tanti genitori si ritroveranno in questo interrogativo.
È una domanda che in non pochi casi diventa preoccupazione,
e a volte angoscia, perché molti non sanno da che parte girarsi,
dove guardare per uscire dall’impasse in cui a volte si trovano.
Questo è un segno palese della confusione che domina il nostro tempo,
in cui pure abbiamo visto nascere, crescere,
svilupparsi tante cose belle, tante conquiste della scienza,
ma alla cosa più cara, i nostri figli, non sappiamo offrire
qualcosa di veramente significativo affinché possano orientarsi
in mezzo alla confusione in cui si trovano a vivere.
«Chi di noi padri […] può negare a se stesso la verità, e cioè che tutto intorno a noi ci dice che è l’educazione (intesa in un senso molto più ampio della semplice istruzione) il fattore cruciale per la riuscita di una comunità e, al suo interno, dei nostri ragazzi? E allora perché abbiamo completamente abdicato alla nostra funzione educativa per trasformarci in goffi sindacalisti dei nostri figli?»
I genitori hanno voluto risparmiare ad ogni costo ai loro figli
la fatica del vivere.
«Invece che fare i genitori, ci siamo trasformati a poco a poco nei sindacalisti dei nostri figli, sempre pronti a batterci affinché venga loro spianata la strada verso il nulla [parole forti], perché non c’è meta ambiziosa la cui strada non sia impervia. È un grande fenomeno culturale, e sempre più è un tratto del carattere nazionale […]. Ed è un grande fattore di freno alla crescita non solo economica ma anche psicologica della nazione»
Cioè, invece di lanciarli verso una meta ambiziosa corrispondente al loro bisogno, al loro cuore, anche se la strada è impervia, abbiamo preferito spianare loro la strada perché non dovessero impegnarsi troppo, per evitare la fatica della salita. Invece dello Stay hungry, Stay foolish (restate affamati, restate folli) di Steve Jobs, nel suo famoso discorso all’Università di Stanford, abbiamo preferito il
«restate sazi, restate conformisti»
«La colpa è nostra. I veri bamboccioni siamo noi»
Si è vissuto
«un malinteso senso di protezione verso i nostri figli;
malinteso perché in realtà tradisce una sfiducia collettiva nei loro mezzi,
la paura di lasciarli nuotare con le loro forze il prima possibile.
E questa sfiducia loro la sentono, e ne deprime l’autostima»
I padri pensavano che, risparmiando loro lo sforzo
e proteggendoli dal bisogno, stavano facendo il bene dei figli,
quando in realtà stavano spianando loro la strada verso il nulla.
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...per certa gente
è serio il problema dei soldi,
è serio il problema dei figli,
è serio il problema
dell'uomo e della donna,
è serio il problema della salute,
è serio il problema politico:
tutto è serio
eccetto la vita.
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Chiedete a un padre
se il miglior momento
non è quando i suoi figli
cominciano ad amarlo
come uomini,
lui stesso, come uomo,
liberamente,
gratuitamente....
quando i suoi figli
cominciano a diventare uomini
.... E lui stesso, lo trattano
come un uomo libero..
Peguy
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