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Post n°167 pubblicato il 08 Settembre 2011 da S_O_T_T_O_V_O_C_E
Nel centro storico di Verona…..
Di questo anfiteatro non si conosce l’esatta data di edificazione, sappiamo però che l’Arena non può essere nata dopo il I secolo. L’anfiteatro venne usato per i ludi romani, compresi i giochi tra gladiatori. Probabilmente si deve ai Goti di Teodorico il restauro dell’anfiteatro successivamente a più disastri naturali (terremoti, inondazione). Fonti certe attestano che nel '200 nell’Arena vennero arsi sul rogo molti eretici su decisione di Alberto I della Scala il quale fissò regole circa la fruizione dell’anfiteatro. Esempio: multe verso coloro che ne avessero rotto le porte, obbligo di abitare in Arena per le prostitute. Nel 1622 in Arena si tenne la giostra della quintana (torneo cavalleresco). Nel '700 furono avviati scavi archeologici nell’anfiteatro. È il momento in cui nell’Arena iniziano a tenersi spettacoli di comici e ballerini, caccia dei tori e buoi. Nell’800 presero avvio restauri e scavi, inoltre furono sfrattati gli affittuari delle abitazioni dell’Arena. Rilevanti spettacoli di tale secolo: gare di equitazione e velocipedistiche, commedia, tombola. La prima stagione lirica risale al 1856, ma l’apertura ufficiale si ha nel 1913 con l’Aida. Nell’agosto 1962 un incendio scoppio nell’Arena; il restauro venne effettuato tra il 1969 e il 1970. L'anfiteatro è costituito da tre cinte concentriche: della prima esterna ci rimane solamente quella parte, che è comunemente chiamata "Ala". Questa cinta, collegata come le altre alla seconda mediante anelli di volte a botte, ha la base di circa m. 2,50, che al primo piano si restringe a m. 1,80 ed al secondo a m. 1,10. L'altezza è di circa m. 30 ed in ogni piano vi sono 72 arcate. Nell'Ala ve ne sono rimaste solo quattro per piano, alte rispettivamente m. 7, m. 6,36 e m. 4,50. I gradini dell'anfiteatro sono tutti in marmo veronese ed in media sono alti cm. 41 e larghi tra i cm. 63 e 71. Le gradinate sono 45 e i vomitori (cioè le aperture per l'entrata e l'uscita degli spettatori) sono 64. Da una gradinata all'altra il passaggio è facilitato da scalette intervallate. Sotto il piano della platea si trovano (ma ora non si possono visitare) gallerie, anditi e passaggi che un tempo servivano, in parte servono ancora, per il complesso funzionamento dell'anfiteatro.
Esso narra che per onorare le nozze di Panfilia figlia di Galeotto de' Scacchi e sposa di Galeotto Nogarola, si tenne nell'anfiteatro una solenne giostra della quale furono giudici di campo i principi di Padova, di Ferrara, di Ravenna e di Mantova. La prima stagione lirica risale al 1856, ma l’apertura ufficiale si ha nel 1913 con l’Aida. E magica era la rievocazione di un Egitto esotico ricostruito abilmente, anziché in riva al Nilo, in riva all'Adige, con templi e palmizi che erano nati d'incanto fra le pietre del bimillenario anfiteatro romano per mano di Ettore Fagiuol
AIDA è senza dubbio l’opera più rappresentata all’Arena di Verona. CARMEN, LA BOHEME, RIGOLETTO, NABUCCO, LA TRAVIATA, TURANDOT E TOSCA sono molto rappresentate ed apprezzate dal pubblico di amatori e specialisti provenienti da tutto il mondo che ogni anno amano considerarne i diversi stili scenografici, i diversi protagonisti, attori e tenori, le diverse rese acustiche e musicali. Nell’agosto 1962 un incendio scoppio nell’Arena; il restauro venne effettuato tra il 1969 e il 1970 CURIOSITA' E LEGGENDE Una leggenda medievale molto curiosa narra infatti che fu il demonio ad edificare l’Arena di Verona, un monumento talmente ciclopico da venir considerato opera di un essere sovrannaturale….. Un’altra leggenda sempre medievale narra che un cittadino di Verona condannato a morire per aver commesso un orrendo delitto decise e promise per conquistarsi la salvezza di edificare nell’arco di una sola notte un monumento atto a rappresentare spettacoli e per far questo promise l’anima al demonio. Ma il demonio non riuscì a portare a termine l’imponente opera e la lasciò incompiuta (il senso dell’"ala") spaventato dall’udire qualcuno pregare nella luce dell’alba. Altre leggende attribuiscono la costruzione dell' Arena a Re Teodorico sempre comunque a fini ludici.
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