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OGGI PARLIAMO DEL .......PARCO DEI MOSTRI

Post n°185 pubblicato il 13 Ottobre 2011 da mina_1954

 

 

 BOMARZO

 In provincia di Viterbo….Uscendo ad  Orte chi viene da sud e Attigliano che arriva da nord....sia da nord che da sud seguire le chiare indicazioni locali . Bomarzo è un piccolo paese medievale che dista solo una settantina di chilometri da Roma e circa una ventina da Viterbo. Percorrendo la A1 l’uscita è Attigliano ed in pochi minuti di auto si giunge in questo luogo favoloso, per trascorrere una mezza giornata in pieno relax, visitando un posto insolito e particolare nel suo genere.  E’ da raggiungere assolutamente in macchina, in quanto dalla stazione di Attigliano non ci sono mezzi pubblici per raggiungere Bomarzo.

 

 

 Una volta arrivati ……troviamo un parco singolare….

“IL PARCO DEI MOSTRI”

 La vegetazione in cui sono immerse queste “orride” statue è magnifica e se la visita si effettua in estate risulterà molto piacevole trovare refrigerio nel verde di questo bosco misto.

Le statue che sbucano qua e là tra il folto della vegetazione presentano diversi temi, mitologici, fantastici, tutti comunque si ripropongono di stupire e far rimanere a bocca aperta grandi e piccini, catapultando in un mondo fantastico animato da strane creature.

 

 

Il parco dei Mostri di Bomarzo fu ideato dall'architetto Pirro Ligorio (completò San Pietro dopo la morte di Michelangelo e realizzò Villa d'Este a Tivoli) su commissione del Principe Pier Francesco Orsini (1523-1585) detto Vicino "sol per sfogare il core" rotto per la morte della moglie Giulia Farnese (+1560) appunto in seguito alla perdita dell’amata moglie, decise di far costruire un labirinto di simboli nella sua tenuta di Bomarzo affinché divenisse un luogo dove vagare tra statue gigantesche e mostruose. Alla morte del principe il parco cadde in uno stato di abbandono, dal quale uscì solo secoli dopo, precisamente nel 1953 quando tutta l’area venne acquistata da Giovanni Bettini che lo restaurò interamente, riportandolo agli antichi splendori.

Vinicio era figlio di Gian Corrado Orsini, Signore di Bomarzo e di Clarice degli Orsini di Monterotondo.

Seguendo le orme del padre Vinicio venne iniziato alla carriera militare che, quasi misteriosamente, decise di abbandonare a poco più di trentacinque anni.

Vinicio si ritirò a Bomarzo insieme alla moglie Giulia Farense.

Nel 1560 Giulia morì e Vinicio per i seguenti 25 anni praticamente null'altro fece che studiare i classici per trovare ispirazione nella creazione del "Suo" parco, la Sua "Villa delle meraviglie" ... quella che doveva diventare un'opera unica al mondo.

 

 

  Varcando il cancello di ferro battuto, sotto le mura merlate, le prime statue che si incontreranno saranno due Sfingi, le cui epigrafi sfidano il visitatore ad indovinare se quelle opere siano fatte per amor d'arte o per incannare i sensi:

 TV CH’ENTRI QVA PON MENTE

PARTE A PARTE

ET DIMMI POI SE TANTE

MERAVIGLIE

SIEN FATTE PER INGANNO

OVER PER ARTE.

 

L'altra scritta recita:

 

CHI CON CIGLIA INARCATE

ET LABRA STRETTE

NON VA PER QUESTO LOCO

MANCA AMMIRA

LE FAMOSE DEL MONDO

MOLI SETTE.

 sottolineando che chi non gode di queste opere non saprà ammirare neanche le sette meraviglie del mondo

 

 

La visita è suggestiva e sicuramente l’attrazione che attira maggiormente è la “Casa Matta”, ovvero una casa costruita su di un masso in pendenza, così che la sensazione è di cadere all’indietro, di perdere l’equilibrio, in quanto il pavimento risulta inclinato, mentre le pareti sono dritte.

La leggenda vuole che qui venissero confinati gli infedeli e col passare del tempo impazzissero per via dell’effetto frastornante creato dalla casa stessa.

Un piccolo ponte collega la Casetta, da cui generalmente si esce con forti capogiri dopo averla visitata, essendo costruita in modo che il visitatore ne esca sconvolto a causa delle forti energie del posto dovute anche alla grande presenza di acqua, ai Vasi, intorno ai quali fanno presenza il Drago assalito dai cani, l’Elefante da guerra, il Cavallo alato, il Gigante, lo Stregone, il Nettuno e l’inquietante Orco con la bocca spalancata che introduce in un antro munito di sedile e tavolo; la bocca od entrata dell’Orco si trova una scritta che dice “Lasciate ogni pensiero voi ch’entrate” volendo dire al viaggiatore che il pensiero crea e che per ritrovare se stesso deve liberarsi di tutte le scorie.

 

Proseguendo incontriamo le Pigne e le Ghiande di pietra, Orsi e Sirene dalla doppia coda a forma di sedili, fino ad arrivare al guardiano Cerbero che introduce il viaggiatore ad un tempietto ottagonale molto simile al Vestibolo di Piazza Pitti a Firenze ed attribuito all’Ammannati.

 Percorrere questo simbolico giardino, ideato in una zona di accertati insediamenti arcaici è come immergersi in una miriade di immagini esoteriche, alcune scomparse a causa dell’abbandono e dal tempo e da significati nascosti che mirano tutti a stupire e scuotere dal torpore intellettuale ed emozionale.

 Varie sono le epigrafi sparse nel Sacro Giardino come “voi che pel mondo gite errando, vaghi di vedere meraviglie alte e stupende venite qua, dove son faccie orrende, elefanti, leoni, orsi, orchi et draghi”.

Il viaggiatore che aspiri al Suo perfezionamento, per questo un’iscrizione del Palazzo Orsini dice “nosce te ipsum, vince te ipsum, vive tibi ipsi, sic eris felix “ deve essere in grado di poter superare con fede e tenacia forti prove e forti brame fino a giungere nel punto più alto dove troverà una superiore armonia.

 Tra le tappe più suggestive ricordiamo:

 - la statua di Ercole che squarta Caco, rimandando all’antica lotta tra il bene ed il male;

 - la tartaruga, la donna e la balena, tra i gruppi più grandi di statue;

 - il petaso pronto a spiccare il volo;

 - il ninfeo che abbraccia le tre grazie;

 - la Venere;

 - il Nettuno, maestoso con un delfino tra le mani;

 - l’elefante con sopra la torre e con il corpo di un legionario nella proboscide;

 - il drago alato che combatte contro un cane, un lupo ed un leone;

 - l’orco, tra i più orridi ed affascinanti di tutto il parco, particolare anche perché al suo interno si trova una panca con tavolino... per i temerari che riusciranno ad entrare e decidere di mangiare all’interno della bocca dell’orco!

Le sculture scavate nei mastodontici blocchi di peperino che un po' dappertutto si trovano nella valle e probabilmente solo la morte gli impedì di usarli tutti.

E dai massi prendono vita animali giganteschi, eroi omerici o semplici sirene o dee romane.

Vengono costruite case pendenti come il mausoleo funebre di Giulia.

E un po' dappertutto Vinicio lascia incisi sul peperino versi non sempre chiari

Noi siamo un po' scettici sull'accaduto a partire dalla reale causa della morte di Giulia Farnese e diamo una interpretazione "nostra" del Parco dei Mostri di Bomarzo ...

Poi un lungo oblio fino al 1954 quando il Parco dei Mostri venne acquistato dal Sig. Giovanni Bettini che, con amorevole cura lo ha gestito.

La visita al parco si snoda su una serie di tappe tra la mitologia ed il fantasy.

Molto altro ancora c’è da vedere in questo unico e suggestivo posto, per trascorrere alcune ore o un intero pomeriggio immersi tra mostri di pietra!

La visita al parco si snoda su una serie di tappe tra la mitologia ed il fantasy.

VIDEO PARTICOLARI

   

 

 

 

Il Sig. Giovanni Bettini autore della

"Guida al Parco dei Mostri" da noi utilizzata

  Per ulteriori informazioni riguardo ai prezzi e agli orari si può consultare il sito internet ufficiale:

www.parcodeimostri.com

 

UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE VADA....

ALLA CARA BABY_BLUE PER LA SUA PREZIOSA

COLLABORAZIONE........kissss

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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