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OGGI PARLIAMO DI........UN'ALTIPIANO
Post n°198 pubblicato il 12 Novembre 2011 da mina_1954
L'Altopiano dei Sette Comuni, più comunemente detto di Asiago (dal nome del centro maggiore), si trova in Veneto, in provincia di Vicenza. Stretto tra la Pianura Padana e la Valsugana, ha tra le sue maggiori particolarità quella di essere un'isola linguistica cimbra, ossia tutti gli abitanti dell'altopiano parlano il cimbro, un'antica lingua. Molto importante dal punto di vista storico per la presenza di numerosi forti di guerra, l'Altopiano dei Sette Comuni fonda la sua economia sia sul turismo che sulle attività artigianali.
I comuni che compongono l'Altopiano di Asiago o dei Sette Comuni sono Asiago, Roana, Rotzo, Gallio, Enego, Foza, Lusiana e Conco.
A Sasso di Asiago si trova la più lunga gradinata del mondo. Ben 4444 (quattromila-quattrocento-quaranta-quattro!) scalini in pietra scendono da quota mille metri fino in pianura. Costruita in soli quattro anni alla fine del 1300 e un tempo utilizzata per il trasporto del legname, la Calà del Sasso è oggi una suggestiva meta per passeggiate, sia in discesa che in salita. In località Pènnar di Asiago, sorgono le strutture dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Padova; assieme alla sede di Cima Ekar, l'Osservatorio dei Pènnar costituisce il più importante centro di astronomia ottica in Italia. Il primo dei telescopi, il Galileo galilei, fu inaugurato nel 1942 e misura 122 cm di diametro (allora il principale in tutta Europa). A Cima Ekar è presente il telescopio Copernico, di 182 cm, tuttora il più grande strumento per l'astronomia ottica in Italia Una pista in cemento lunga oltre un chilometro e una struttura di prima ricettività per i piloti con torre di controllo permettono lo scalo per voli turistici privati. Il volo a vela con gli alianti è uno degli sport maggiormente praticati, anche grazie alle correnti ascensionali che si creano sulla conca altopianese
A Conco si possono visitare la Cava Dipinta e la Cava Abitata, installazioni e interventi scultoreo-pittorici dell'artista Toni Zarpellon. Un modo simpatico per convertire in attrazione turistica due cave di marmo esaurite e abbandonate
Il più orientale dei comuni dell'altopiano, ai margini della profonda Valsugana. Enego è importante nodo strategico sulla Valsugana, come testimoniano le poche pietre accatastate del 'Castello della Bastia', proprio sopra la strozzatura del Butistone. Enego e la vasta piana di Marcésina offrono vasti panorami dall'aspetto nordico, con immense foreste di abete rosso, con una prateria e due torbiere dove vivono addirittura alcune specie di piante carnivore uniche in Italia. I Casoni di Marcésina, un nucleo di costruzioni in legno, formano un antico villaggio di boscaioli disabitato e sono stati teatro per diverse produzioni cinematografiche. L'antico confine tra l'Altopiano e il Regno Austroungarico è ancora ben visibile, segnato dai Cippi Confinari del 1752.
Tra le montagne di Foza possiamo esplorare il meraviglioso Monte Fior, con le sue corone di roccia stratificata, inserite in una zona paesaggistica di grande respiro che permette all’occhio di spaziare sull’Altopiano. Lungo la strada che porta in quota, possiamo cercare il "Buso dei Sassini" (buco degli assassini), una grotta utilizzata un tempo dai banditi per nascondersi dopo le loro razzìe in pianura. Si possono ancora vedere le incisioni sulla roccia con i nomi di questi fuorilegge, appartenenti a un passato ormai lontano.
Anche a Gallio, come a Lusiana, c'è una Valle dei Mulini, nella Val Frenzèla, un affascinante percorso porta il visitatore tra antichi mulini costruiti sul ruscello che scende in mezzo al bosco. In centro a Gallio si può visitare il piccolo Museo dei Fossili, con reperti interessanti e pannelli descrittivi. Da Gallio, salendo poco oltre il Centro Fondo Campomulo, in località Campomuletto, il Sentiero del Silenzio rappresenta un momento di meditazione sul tema della guerra, con installazioni artistiche di grandi dimensioni, in grado di sorprendere il visitatore. Visitando invece il piccolo borgo di Stoccareddo (Stocker-eck) possiamo apprezzare l'architettura neogotica della chiesa parrocchiale e, a poche centinaia di metri, una passeggiata da effettuare con cautela ci porta sino a un altare di pietra chiamato Spitz-Knotto (con l'errata pronuncia dialettale del luogo, diventato "spizegonoto") che si affaccia sulla valle.
Il nome di probabile origine romana potrebbe riferirsi al "Fundus Lucilianus". Il comune si trova sulla scarpata meridionale dell'altopiano, affacciato sulla pianura vicentina con scorci panoramici davvero straordinari. Punteggiato da innumerevoli gruppi di case e contrade, presenta ambienti naturali tra i più vari: dai boschi di abeti tipici dell'altopiano ad oltre 1000 metri di quota, ai pascoli alpini punteggiati di malghe, ai costi assolati ricoperti da bosco misto ceduo, alle radure con colture di media montagna, ad ambienti agricoli che si spingono fin quasi la pedemontana e la pianura
Con un balzo indietro nel tempo, scendendo dal centro di Canove di Roana nella Val d’Assa (Ass Taal), sulle pareti di roccia si possono osservare centinaia di incisioni rupestri. Questo è uno dei più importanti siti italiani del genere, con graffiti che raffigurano abitazioni, armi e simboli misteriosi. Segni tracciati da pastori e da sciamani che fanno viaggiare la fantasia, risvegliando ricordi ancestrali ormai sopiti. Anche in località Bisele a Cesuna di Roana ritroviamo queste atmosfere che si amalgamano con il mondo fantastico di gnomi e fate, con la Grotta del Popolo (Leute Kuvela) e la grotta Cava degli Orsi, ma soprattutto con l’imponente Schaff Kuvela, una tettoia di roccia che fuoriesce dalla montagna formando un tetto naturale. Sempre a Cesuna di Roana, troviamo una delle grotte delle Séleghen Baibelen, le Beate Donnette, fanciulle magiche che vivevano un tempo a stretto contatto degli altopianesi. Altra grotta delle Séleghen Baibelen si trova a Mezzaselva, nascosta agli occhi umani da un bosco di faggio e raggiungibile con una breve e picevole passeggiata. Le voragini naturali, come il Tanzerloch (Buco delle Danze) di Camporovere, ospitavano incontri misteriosi e i sabba danzanti delle streghe.
A Rotzo, l’inquietante Altar Knotto (Altare di Pietra), costituito da un grande masso in equilibrio sull’orlo della montagna, ricorda sacrifici in favore delle divinità Thor, Odino, Ostera e Frea, che abitavano la cima del vicino Altaburg, detto il Borgo degli Dei. Anche in questa zona la roccia ha formato una lunga tettoia naturale, l’Alta Kuvela.
Sempre a Rotzo è visitabile l’importante sito archeologico del Bostel (Luogo Sicuro), con ricostruzioni di abitazioni preistoriche e percorso didattico. I lavoro di ricerca è ancora in atto e gli scavi sono ancora aperti. Poco distante dal Bostel, il Museo Archeologico dell'Altopiano, dove si potranno osservare reperti di vario genere, verrà aperto al pubblico nei prossimi mesi. Nelle vicinanze troviamo anche la chiesetta di Santa Margherita (la Santa dei Cimbri), risalente all’anno 1000
Riaprono domani ad Asiago i Giardini di Natale, mercatino natalizio con sede ai giardini di Piazza Carli. Nelle casette, allestite nei giorni scorsi non senza difficoltà date dalla nuova sistemazione dell’area, accanto all’oggettistica, ai prodotti artigianali realizzati in vari materiali, agli addobbi prettamente natalizi, si potranno assaggiare specialità gastronomiche e prodotti tipici. A rendere l’atmosfera più suggestiva ci sarà un nuovo impianto musicale che offrirà un delicato e costante sottofondo, a completamento del clima caratteristico del periodo. Anche quest’anno nei week-end precedenti il Natale e tutti i giorni durante il periodo delle festività dal 23 dicembre all’8 gennaio, girando tra la variegata scelta di esposizioni delle caratteristiche casette, sarà dunque possibile acquistare oggetti decorativi raffinati e doni originali. Il mercatino prende il via in questo week-end anche se l’inaugurazione ufficiale si terrà domenica 20 novembre, quando è prevista l’esibizione di una banda musicale
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