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OGGI PARLIAMO DI..... GUALDO TADINO

Post n°262 pubblicato il 25 Aprile 2012 da S_O_T_T_O_V_O_C_E
 

Gualdo Tadino sorge nel cuore dell'Italia di centro, godendo della presenza di paesaggi e scenari di assoluta bellezza
La cittadina sorge ai piedi del monte Serra Santa, a ridosso di una conca nella zona chiamata noverino – gualdese.

 Ha origini molto antiche risalenti all’ età romana. Venne in parte distrutta da Totila e poi ricostruita, al margine del torrente Feo, col nome di Wald ( bosco ).

Fino al 1210 rimase sotto la protezione dell’abbazia di S. Benedetto e successivamente fu trasferita nell’attuale sito. Nel 1237 vennero edificate le mura e la rocca con l’ausilio di Federico II, mentre nel medioevo si assiste allo sviluppo vero e proprio dell’assetto urbano, che fu in parte danneggiato durante i terremoti del 1751, 1882, 1997.

 

Gualdo Tadino è immersa in un ambiente naturale rigoglioso, fatto di splendidi boschi, prati e ampi spazi verdi, che si estendono sia sul versante della montagna che sovrasta la città, sia nella zona collinare e pianeggiante che circonda tutta la parte a valle del territorio gualdese. Particolarmente apprezzata, per le sue caratteristiche diuretiche e curative, è l'acqua della sorgente Rocchetto, un luogo che offre la possibilità, oltre che di riposo e ristoro in una cornice naturale di grande bellezza, di passeggiare nei sentieri, attrezzati, che attraversano rigogliosi boschi e distese di prati posti ai piedi del monte Serrasanta. Queste caratteristiche ambientali si prestano in maniera particolare alla realizzazione di escursioni e di passeggiate, anche in mountain bike.

 

Gualdo Tadino offre inoltre l'opportunità di un ricco itinerario culturale. Nella centrale piazza Martiri della Libertà è possibile visitare la cattedrale di San Benedetto e la chiesa di San Francesco. Adiacente la piazza, presso il Palazzo del Podestà, ha sede il Museo dell'Emigrazione, che ricostruisce in un ricco e documentato percorso tematico le vicende degli emigrati umbri nel mondo.

 

 Presso la Rocca Flea è visitabile il Museo Civico, che espone opere dell'arte gualdese e non solo, specialmente di quella ceramica.
Gualdo Tadino è tra i più importanti centri ceramici umbri, universalmente conosciuta come la "Città della ceramica",

 i primi documenti, provenienti da archivi di centri limitrofi, asseriscono infatti che già nel Trecento ceramisti gualdesi esportavano i loro prodotti in fiere e mercati umbri.
Una caratteristica maiolica gualdese è documentata a partire dal XIV secolo, mentre l'affermarsi di una vera e propria produzione si avrà a partire dal XVI secolo, quando emergeranno le prime dinastie di ceramisti locali, dei Pignani e dei Biagioli.

L’11 febbraio 1673 il Papa Clemente X concede ai ceramisti gualdesi Lorenzo e Antonio Pignani, che hanno trasferito la loro attività a Roma, dove producevano ceramiche di pregio, la privativa valida per un quinquennio per lo Stato della Chiesa, di dare colore alla maiolica, appli-cando su essa, l’oro con una tecnica mai usata. Nella Chiesa di San Francesco, si può ammirare una pala d’altare della SS. Trinità, risalente al 1528, modellata e dipinta da un ignoto autore di cultura urbinate e un pre-zioso lavabo, probabile opera di Francesco Biagioli detto il Monina. A Gualdo Tadino la lavorazione della ceramica non ha mai conosciuto interruzione.....
le antiche tecniche e cotture tradizionali tramandate come segreto di padre in figlio, che hanno reso famose le maioliche gualdesi nel mondo.

CURIOSITA'


A Gualdo Tadino nell’ambito delle recenti ricerche archeologiche effettuate nel vasto insediamento di Colle I Mori, è stata portata alla luce una fornace a pianta circolare nella quale veniva cotta la ceramica in epoca preromana.
La struttura artigianale è stata scoperta all’interno di un grande ambiente di forma rettangolare circoscritto da muri a secco. La fornace è ancora in via di scavo, ma si possono già riconoscere il piano forato che divideva la camera di combustione nella quale era acceso il fuoco dalla camera di cottura nella quale erano impilati i vasi da cuocere.

La Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria spiega che questa scoperta riveste un ruolo importante per la comprensione delle produzioni artigianali del territorio umbro e acquista maggior significato se si considera la collocazione della fornace in un’area dall’antica tradizione ceramica 

Le campagne di scavo effettuate negli ultimi anni hanno portato alla luce una parte dell’abitato, risalente a un periodo compreso tra VI e III secolo avanti Cristo, che si estendeva su terrazzamenti costruiti artificialmente sui versanti dell’altura, in cima alla quale si ergeva una zona sacra, ed era composto da abitazioni formate da tre stanze con muri di pietrame a secco, livello superiore di legno e tetto a tegole e coppi.

Il 30 aprile la città di Gualdo Tadino celebra il suo “compleanno”. L’ultima riedificazione, infatti, è datata 30 aprile 1237, come compare in un atto dell’epoca...

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