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LEGGENDE DEL TRENTINO

Post n°375 pubblicato il 03 Maggio 2017 da S_O_T_T_O_V_O_C_E

 

 

 

 

Dopo vari problemini personali e non
ci riaffacciamo sul blog con un nuovo particolare post....
meglio dire curioso

Vi raccontiamo alcune leggende
e dove si potrebbe andare 
se non in montagna Alto Adige
dove habitat e i bellissimi luoghi tra montagne 
ispirano storie e leggende....
un luogo magico ... dove vivono creature strane 
curiose le cui nascite si riconducono alla notte dei tempi
.... indovinate chi sono...


Sono Gnomi, Giganti, Fantasmi, Elfi, Fate, 
Ninfe e altre ancora...
... una terra abitata anche da uomini che con il loro duro lavoro, 
e le loro battaglie si elevano a eroi 
contribuiscono a dar vita alle fantastiche leggende 
che Vi racconteremo...


Nella vecchia rovina "Haselburg", abitata dai fantasmi, 
un contadino di Salorno scoprì una fantastica cantina 
piena di vini.....meravigliato dalla bontà del vino, 
ne riempì subito un orcio da portare a casa,
ma tre fantasmi lo fermarono facendogli promettere 
di prenderne solo quanto bastava a lui e alla sua famiglia 
e di mantenere il segreto sulla cantina....
In una serata di allegria con gli amici , si dimenticò della promessa
e offrì agli ospiti il prelibato vino dell'Haselburg. 
Improvvisamente si sentirono echeggiare nell'aria urla di rabbia 
e la magica cantina si dissolse per sempre.
La leggenda racconta che la cantina esiste ancora 
ma è nascosta da qualche parte,e nessuno svela il segreto....



e Ich ich...
brindando....
giriamo pagina per altra storia....
tra i boschi e ruscelli....
scoviamo ora un bel castello...
Castel Greifenstein
noto anche come Castel del Porco
è un complesso di rovine che si erge su uno sperone roccioso 
a pareti strapiombanti quasi completamente isolato 
sopra Terlano, comune limitrofo di Bolzano...
Fu ricostruito nel 1363.
Nel tardo Trecento il manufatto entra in possesso dei signori 
di Starkenberg, in quanto l'ultimo membro della famiglia 
von Greifenstein, Federico, era caduto nella battaglia di Sempach 
nel 1386.
In seguito passo' ai signori di Starkenberg.
Il soprannome di Sauschloss ("castel del porco") 
gli venne attribuito, secondo la leggenda...
Castel del Porco era un piccolo maniero ove regnava la felicità 
e gli abitanti trascorrevano serenamente 
lo scorrere del tempo
un giorno però, Federico dalle Tasche Vuote, 
decise di conquistarlo, aiutato dai suoi temibili cavalieri.




Le battaglie che seguirono furono dure 
i valorosi soldati del castello, anche se in pochi, 
si difendevano con grande forza e coraggio. 
Federico era superbo e non si dava per vinto, 
così ordinò ai suoi uomini di assediare il castello giorno e notte.

Con il passare dei giorni all'interno del castello i soldati 
diventavano deboli perché il cibo scarseggiava e
la situazione appariva disperata.
L'unica cosa rimasta ancora da mangiare 
era un grosso porco, insufficiente per saziare tutti.
Quando ormai tutto sembrava perduto, 
il capitano ebbe un'idea geniale e ordinò:
"Cominciate a ridere, ballare e festeggiare.
Arrostite il porco e gettatelo giù dalle mura!" 
Gli uomini rimasero sbalorditi chiedendosi 
se il loro comandante fosse uscito di senno, 
ma così fecero poiché riponevano grande fiducia in lui.
Quando Federico dalle Tasche Vuote udì i festeggiamenti 
e vide il porco gettato dalle mura, 
pensò che i suoi avversari avessero viveri ancora 
in abbondanza e forza per affrontare mille battaglie
così esclamò rosso dalla rabbia
"Sono invincibili, torniamo a casa
....e Greifenstein si salvò...
qui si può dire santo porco...



ahahha.....la mia socia Mina
sta ridendo ancora a crepapelle
il perché e ben presto detto
mentre gliela leggevo
Lei intendeva "Il Castele del Porto"
ahahhah e si basta una consonante
e cambia il senso 
ma non abbiamo ancora finito
c'è ancora una storia...

ci incamminiamo verso sasso Croce




Il Sasso Croce è la montagna più conosciuta della Val Badia 
anche per la sua posizione centrale alla Valle 
e alla sua maestosità che è visibile un po' da tutte le parti.
La cima centrale di questo gruppo 
si chiama L Ciaval / Monte Cavallo 
e vedendola dal santuario Santa Croce 
sembra una vetta inaccessibile..

Ai piedi del Sasso della Croce in Val Badia 
viveva un tempo un drago cattivo, con il corpo simile 
a quello di un serpente, 
sue zampe con lunghi artigli ed enormi ali.

Il mostro mangiava animali ed a volte anche persone.
Il suo cibo preferito erano le pecore, per cui spesso 
fece irruzione negli ovili della zona.
I contadini, disperati, chiesero aiuto al cavaliere Wilhelm von Prack, detto anche "Gran Bracun", che viveva nel suo castello a Marebbe ed era appena tornato dalla guerra.




Il cavaliere indossò l'armatura, 
balzò in sella al suo cavallo e si diresse verso la tana del drago, 
sul Sasso della Croce. 
Il drago uscì improvvisamente dalla sua tana 
si avventò sul cavaliere, il quale però non s'impaurì 
e colpì dritto nel cuore il mostro, 
che cadde dalle rocce morto.
Per lungo tempo nessuno ebbe il coraggio di andare 
a vedere il drago morto. 
Solo molti anni dopo un pastore trovò per caso il suo scheletro.....

Vi lasciamo dicendovi che l'Alto Adige è una regione 
che ci tiene agli usi e costumi della propria tradizione..
per conoscere l'Alto Adige e la sua gente 
basta essere presente ad una delle numerose manifestazioni 
storico-tradizionali e respirarne l'aria...
un tuffo nel passato di queste montagne 
per poterne celebrare il presente...

ma dopo tante leggende anche la pancia
vuole avere un po' di dolcezza

seguiteci....
sentiamo l'odorino.....meraviglioso cosa sarà ?





Strudel di mele.... che bontà
ecco gli ingredienti caratteristici
per confezionare un ottimo strudel

Ingredienti per la pasta:
250 g di farina....1 uovo
2 cucchiai di olio
d'acqua...un pizzico di sale

Per il ripieno:
1 kg di mele trentine...150 g di pane grattugiato
150 g di burro....90 g di zucchero
50 g d'uvetta...50 g di pinoli
100 g di burro fuso per cospargere l'impasto
cannella, buccia di limone

Preparazione:
Passare al setaccio la farina, aggiungere l'uovo, 
il sale e l'olio e impastare con una mano. 
Con l'altra mano aggiungere un po' d'acqua, 
quanto basta per dare la giusta consistenza all'impasto. 
Ora impastare bene con entrambe le mani 
fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio.
Formare una palla e cospargere d'olio. 
Lasciare riposare per ½ ora. 
Nel frattempo, sbucciare le mele
togliere il torsolo e tagliare in sottili fette. 
Far rosolare leggermente il pane grattugiato nel burro.
Stendere l'impasto su un canovaccio infarinato 
con il mattarello, poi con le mani tirare da sotto dal centro 
verso l'esterno fino ad ottenere una pasta sottilissima.
Cospargere con una parte del burro fuso ancora tiepido. 
Ricoprire 2/3 dell'impasto con il pane rosolato, 
distribuire sopra le mele, lo zucchero, cannella, 
buccia di limone, uvetta e pinoli.
Ora partendo dalla parte con l'impasto, 
aiutandosi con il canovaccio, si arrotola la pasta. 
Porre su una teglia imburrata, 
cospargere con il rimanente burro fuso e far cuocere 
in forno a 220 gradi (180 gradi nel forno ventilato) 
per ca. ½ ora.
Cospargere con zucchero a velo e servire ancora tiepido. 
Si può accompagnare anche con la panna montata.



mmmm leccandoci le dita e la bocca piena vi salutiamo....
ciao al prossimo post



CIAO......CIAO.....Kissssssini


particolarmente dal web e da Noi



 

 
 
 
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