Veloce come una furiosa saetta che irrompe nel cielo, scaturisce un bagliore nel profondo blu di questa magica notte. Struggente, ma dolce è l'attesa del fulmine tuo sul mio corpo assopito. Risveglia i miei sensi, ridammi la vita, tu che sei acqua e fuoco, un Dio mascherato da demonio crudele.
Sibili di vento infinito giacciono senza fermata, viandanti assatli rincorrono il tuono. Ecco lo senti...piomba sovrana la luce nello scuoter di foglia, ombreggia la nuvola scuotendo la luna. Ecco la vedi...è apparsa all'imbrunire nel cielo si è distesa, un istante e l'ho persa ma lassù da sempre mi sorveglia
Ama ragazza, ama perdutamente e, se ti dicono l'amore è peccato, ama il peccato e sarai innocente
Post n°88 pubblicato il 21 Febbraio 2014 da eheheh1234
Ma è anche questo, a partire dal quartiere storico Pigna, sopra raffigurato, dove bisogna recarsi in armatura medievale o in quattro, pena tornare a casa come foto del mio profilo. Con tutto il rispetto per l'arte canora, ma voi l'avete mai vissuta in prima persona quest'esperienza? Io un pochetto si, l'anno scorso. Il 13/2/13, di mattino presto, carico baracca e burattini e mi dirigo a Sanremo, mica per cantare? semplicemente per ristrutturare un'alloggio. Arrivo a mezzogiorno, e gira, gira, gira, parcheggio, a pagamento, lontano un chilometro, mi sobbarco tutta l'attrezzatura edile sulle spalle e la porto al quinto piano, per le scale, dato che l'ascensore è guasto. Finalmente è sera, scendo per trovare un'albergo ed un ristorante, ma ne risalgo dopo una mezz'oretta di inutili tentativi, non prima di essere passato da un noto iper per comprare qualcosa da mangiare ed un materasso gonfiabile per dormire sul cantiere. Il giorno dopo, di buon matino scendo per un caffè e la mente, ancora non del tutto lucida, viene sopraffatta da accenti arabi, romeni, cinesi ed albanesi, ma non sanremesi, anzi l'unico che ho sentito è stato quello del vigile che mi stava multando perchè il paraurti del camion sporgeva di tre centimetri dalla linea bianca. Per tre settimane, anche se il festival ne dura una, ma poi ci sono le varie manifestazioni post festival, nessun albergo e nessun ristorante disponibili, ho mangiato solo panini e scatolette varie, dormendo su un materasso gonfiabile, che puntualmente ogni notte si ammosciava, si aggiungano i gabbiani reali (che se ne fai fuori uno ti danno l'ergastolo) che stazionavano sul tetto in 700 facendo un baccano inimmaginabile alle cinque del mattino, immediatamente poco dopo essere stati svegliati dalle campane della chiesa principale, che non si accontenta di fare din don dan, ma una musichetta di un quarto d'ora, perchè Sanremo deve essere Sanremo. E così, permettetemelo, scoglionato per aver ''dormito'' per tre settimane su un materasso gonfiabile, mangiato solo gallette e scatolette, lavato con acqua fredda proveniente dalla gomma del cantiere, fatto il bidet nel secchio da muratore, mica potevo sbarbarmi adeguatamente? Una mattina, alle cinque, mi reco in spiaggia, cerco di scambiare due parole con un pescatore e mi sento dire, anzi urlare: ''vada viaaaaaaa, barbun, terunnnn che mi spaventa tutti i pesci.'' Perchè Sanemo è Sanremo, ma Tiffany, Daniela ed altre, non sono da meno, avendo riso su quest'episodio per giorni. Mi fermo quì, ma sulla fiorente cittadina, ne avrei ben donde, anche positivamente. Buona serata a tutti Cocò |
Post n°87 pubblicato il 11 Febbraio 2014 da eheheh1234
A New York è stato aperto un nuovo negozio dove le donne possono scegliere e comprare un marito. -Puoi visitare il negozio SOLO UNA VOLTA -Ci sono 6 piani e le caratteristiche degli uomini migliorano salendo. -Puoi scegliere qualsiasi uomo ad un piano oppure salire al piano superiore. -Non si può ritornare al piano inferiore Una donna decide di andare a visitare il Negozio di Mariti per trovare un compagno. 1) Al primo piano l'insegna sulla porta dice: "Questi uomini hanno un lavoro" La donna decide di salire al successivo. 2) Al secondo piano l'insegna sulla porta dice:"Questi uomini hanno un lavoro e amano i bambini." La donna decide di salire al successivo. 3) Al terzo piano l'insegna sulla porta dice: "Questi uomini hanno un lavoro,amano i bambini e sono estremamente belli." "Wow" pensa la donna,ma si sente di salire ancora. 4) Al quarto piano l'insegna sulla porta dice: "Questi uomini hanno un lavoro,amano i bambini,sono belli da morire e aiutano nei mestieri di casa." "Incredibile" esclama la donna,"Posso difficilmente resistere!"Ma sale ancora 5) Al quinto piano l'insegna dice: "Questi uomini hanno un lavoro,amano i bambini,sono belli da morire, Aiutano nei mestieri di casa e sono estremamente romantici." La donna è tentata di restare e sceglierne uno,invece decide di salire all'ultimo piano. 6) Sesto piano:sei la visitatrice N° 232.566.014 di questo piano,qui non ci sono uomini, questo piano esiste solamente per dimostrare quanto sia impossibile accontentare una donna. Grazie di aver scelto il nostro negozio. Di fronte a questo negozio è stato aperto un Negozio di Mogli dove gli uomini possono scegliere la propria donna. 1) Al primo piano ci sono donne che non hanno mai mal di testa. 2) Al secondo piano ci sono donne che non hanno mai mal di testa e che non scassano. I piani dal terzo al sesto NON SONO MAI STATI VISITATI. |
Post n°86 pubblicato il 05 Febbraio 2014 da eheheh1234
E' la frase più ricorrente nella mente di mia mamma e quella più rimbombante nelle mie ''recchie'' quando la chiamo. ''Metti che tieni la febbre, chi te lo fa il brodino?'' ''Ho avuto tre volte la febbre in dieci anni e mi sono sempre cucinato da solo, bistecca di angus da un chilo e due, altro che brodino, che se uno è già debilitato, col brodino va a finire che peggiora pure.'' ''T'ha da sistemà se no quando sarai vecchio chi t'ha da assiste?'' ''Embeh se trovassi una moglie ventiduenne potrei darti anche ragione, ma se trovo una mia coetanea, mica si sa chi dei due farà assistanza all'altro? ''Hai visto che sei proprio nu scurnacchiat?, senti a mamma tua, che la mamma è unica'' ''E meno male, pensa te se ce ne fossero tre o quattro a scassare la miiiiiiiiiiii...lza tutte assieme!'' ''Cocò, figlj mij, acchiappa sta carrafa e strofinala, che a te sulu nu genij te pote salvà.'' ''Mammà, nella caraffa al massimo ci sta il vino, mica i geni?'' ''Cesùùùù, Ciusepp e Marij, figlj mij, cum si complicato, che non lo sò che i geni stanno nella lampada? Mò se non la tengo che devo andare al mercato a comprarla?'' ''E no, figurati mammà se a ottantedue anni devi andare ancora in giro per piazze e piazzette!'' ''E allora, strofina e statt zitt, ca esce u genij napulitan!'' Mò dico io, uno può disattendere ciò che è desiderio di un'anziana mamma? non sia mai, che poi vengo disereditato.'' .......................................................................................... wue song u genij e Napule espress spicciati, ampress ampress, dì il desiderio ca ca nisciun e fess Come un desiderio solo, ma non erano tre, espressi al volo? Wuagliò, i tempi sono cambiati dobbiamo adeguarci a nuovi canoni impostati, inflazzziòn, deflazzziòn e canone della televisiòn, scarso parlamento, tasse in aumento e crisi del momento, tassazione delle caraffe e detassazione delle gaffe, incidono sulla vita dei geni che pagano come scemi, fattinne na ragione, un desiderio solo ti si propone!'' E sia, la vedi sta cartina geografica? qui voglio che ci sia pace serafica! Wuagliò ma si scem o fai finta e niente? hai proposto di riappacificare il medioriente! N'ze se poffà, manco se mi rivolgo al mio superiore, non ci riuscirebbe mai, anche se ci mettesse delle ore, è un popolo in perenne guerra, che non conosce i confini della propria terra! Lassa stà, n'ze poffà, pure noi geni abbiamo dei limiti, ti è concesso un ulteriore desiderio, esprimiti! Ah si? ed allora voglio una moglie, che quando partorisce non abbia doglie, voglio una semplice donna, col carattere di mia nonna, voglio una donna che mi accudisca, ed ogni mio desiderio esaudisca, voglio una persona fedele, che non mi faccia ingoiare fiele, voglio una donna romanticona, e vabbeh pure bella e bona, voglio una donna che sia una fata, e che soprattutto abbia una dote innata: essere del suo uomo, completamente innamorata! Azz, wuagliò, damm nu poch sta cartina, vedimm che se pote fa sin a duman matina! |
Post n°85 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da eheheh1234
Un giorno un asinello cadde in un pozzo. Il contadino, straziato dai suoi lamenti, cercò in tutti i modi di tirarlo fuori ma dopo inutili tentativi, si rassegnò e prese una decisione crudele. Poiché il pozzo era ormai secco e in qualche modo bisognava chiuderlo, chiese aiuto agli altri contadini del villaggio per ricoprirlo di terra. Il povero asinello imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che gli piovevano dal cielo capì le intenzioni degli esseri umani e scoppiò in un pianto irrefrenabile. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l’asinello rimase quieto. Passò del tempo, ma nessuno aveva il coraggio di guardare nel pozzo mentre continuavano a gettare la terra. Impietosito, il contadino guardò nel pozzo e rimase sorpreso per quello che vide. L’asinello si scrollava dalla groppa ogni palata di terra che gli buttavano addosso e ci saliva sopra. Man mano che i contadini gettavano le zolle di terra, saliva sempre di più e si avvicinava al bordo del pozzo. Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino l’asinello riuscì ad uscire dal pozzo con un balzo e cominciò a trottare tutto felice.
Quando la vita ci è avversa, bisogna fare dei nostri problemi gradini che ci conducono verso l’uscita.
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Post n°84 pubblicato il 23 Gennaio 2014 da eheheh1234
Il nuovo prete della parrocchia era molto nervoso per la sua prima messa e quasi non riusciva a parlare. Domandò quindi alla signora Tromba, donna devota e pia, come poteva fare per rilassarsi e questa gli suggerì di mettere un pochino di Tequila nell'acqua della Messa. Si sentì cosi bene che avrebbe potuto fare la predica in mezzo ad una tempesta. Però quando tornò in canonica, trovò la seguente lettera della Tromba: |
Post n°83 pubblicato il 22 Gennaio 2014 da eheheh1234
Ma i signori di Libero sono tutt'ora in vacanza? il venticinque dicembre scorso mi scrivono in privato gli auguri di natale, Gio (cheg59) e Flora (Silvia1966e) e li ricevo solo oggi? ma stiamo scherzando? ed io che figura ho fatto nel non rispondere? che bel paese, ne sono fierissimamente fiero! E quanti messaggi si sono persi nel frattempo? che devo aspettare ancora? ma datevi na mossa, và, che siete stipendiati come tanti altri che il loro dovere lo fanno. Bannatemi pure, tanto solo questo vi riesce facile! Cocò |
Post n°82 pubblicato il 12 Gennaio 2014 da eheheh1234
Pasquale Scotolamonnezza è il portinaio del palazzo ove abita la signora Tromba (si si, sempre quella del post n° 50 e seguenti in ordine sparso) e aveva una particolare ossessione per il bellissimo seno della signora, ben sapendo che se lo avesse toccato sarebbe stato messo a morte. Un giorno rivela il suo desiderio segreto al medico personale della signora che, prontamente, ha una soluzione per soddisfare il suo lussurosio desiderio, ma gli costerebbe 10.000 E.
- Mannaggià dottò, sò assaj. - Lo sò, ma il seno della signora è n'opera d'arte Pasquà. - Tenete raggggione dottò, quando la vedo passare mi scombussolo tutto. - Ed allora lo dovete fare sto passo. -Mannaggj a miserj e o ver, mi fate uno sconto? - Duemila e chiudiamo tutto. - Va buono dottò, che devo fare? - Niente, domani la visito e poi ti faccio sapere.
- Avvocà, è un brutto male, solo una speciale saliva applicata per 4 ore può curarlo. - O ver? trovami subito chi la possiede. - Indagini accurate, avvocà, rivelano che solo la saliva di Pasquale il portinaio è compatibile. - E sia, chiamatelo subito.
Il dottore chaima subito Pasquale, che si era appena messo in bocca l'antidoto alla polvere urticante... e così leccò per ore i seni che aveva sempre sognato e venne pure festeggiato come un eroe! Prima di tornare alla propria dipendence, però, venne fermato dal dottore:
- Pasquà, contento? - Come na pasqua dottò. -Vi siete affidato a buone mani, ora volete onorare? - Vede dottò, io non tengo un centesimo, ormai il desiderio l'ho esaudito e voi non potreste mai rivelare tutto all'avvocato in quanto mio complice, mò come si dice a Brescia: chi avut avut, chi a dat a dat, scurdammocj o passat simm brescian paisà.
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Post n°81 pubblicato il 19 Settembre 2013 da eheheh1234
Sto ristrutturando un'alloggio situato in unso stabile storico di Torino, sembra quello tutto frizzi e lazzi stampato sulle vecchie mille lire, primo piano disabitato, mentre secondo e terzo occupato da studi di notaioni ed avvocatoni, con mani immanicate ogni dove, compreso l'ispettorato del lavoro dato che in un mese mi è venuto a visitare cinque volte, quando ci sono ditte che in tutta la vita non lo hanno mai visto. Si è appigliato a tutto, compreso il fatto che usi una latta capovolta come sedia e come scrivania, da cui ora digito, un asse posato su due cavalletti, ma nonostante ciò non è mai riuscito a multarmi, in quanto sono in regola e a norma. Ciò evidentemente deve aver urtato la sensibilità innata, elevata e regale, di qualche notaione dato che stamane, davanti all'ascensore: - Lo sa che lei non può prendere l'ascensore? - Perchè? ho la rogna? - No, perchè lei è muratore. - Embeh? che significa? ognuno fa il suo mestiere. - Vede, da che mondo è mondo, in questo stabile i muratori sono sempre saliti a piedi, sia per non sporcare l'ascensore, sia per non offrire una poco decorosa immagine alla selezionata clientela che frequenta i nostri raffinati studi. Oltretutto la invito a non parcheggiare il camion nel cortile dello stabile. - ah perchè pure il camion ha la rogna? azz devo lavarlo più spesso! - Lei sta osando uno spirito che non le è concesso. Nel frattempo è arrivato l'ascensore e forse preso da un senso di pietà, apre la porta e mi invita ad entrare. - No grazie, salga da solo, potrei trasmetterle la rogna, la prendo dopo e salutame a soreta. - Come vuole, farò un esposto all'amministratore. Oh ma sto rincoglionito non lo ha fatto veramente? e così ho dovuto chiarire all'amministratore che io l'ascensore la uso due volte al giorno, una per salire al mattino ed una per scendere alla sera, anzi, dato che mi cambio sul cantiere, arrivo vicino all'ascensore pulito, sbarbato, profumato, ben vestito e con in mano una ventiquattrore che contiene i documenti del cantiere, che non sono proprio racchio da buttare e quindi non capisco dove offra spettacolo indecoroso. Oltretutto il camion è parcheggiato nel posto auto che il proprietario gentilmente mi ha concesso! Solo ora, in pausa pranzo, ho notato un piccolo particolare: la mia ventiquattrore è uguale, ma proprio uguale uguale a quella del notaione e forse ciò l'ha urtato. Eccheccazzo bastava dire: se vuoi prendere l'ascensore domani vieni con un sacchetto di plastica ahahhahah! Che gente ragazzi! Buona giornata a tutti Cocò! |
Post n°80 pubblicato il 16 Settembre 2013 da eheheh1234
Un taglialegna sta abbattendo un albero, ma gli cade l'ascia nel fiume. Si mette a piangere disperato e gli appare Nettuno che gli chiede: |
Post n°79 pubblicato il 06 Settembre 2013 da eheheh1234
Dialogo immaginario tra me, (C) e la signora con la falce, (S) intercalato dal titolo del post (TIF), che non è la mia adorata nopotina, ma solo un'abbreviazione, così, tanto per valutare i rischi di ''lasciamento di pellaccia'' presenti nel mio lavoro! S: passavo per caso di quà, come va Cocò? C: tu non passi mai per caso, TIF! S: ma come sei scortese oggi! C: e vorrei vedere, anzi mò mi gratto pure! S: che stai facendo di bello? C: l'impianto elettrico, perchè? S: ma hai staccato il contatore? C: certo, mica sono scemo? S: sicuro? non è che vuoi che vada a vedere? C: TIF! se ti muovi di lì ti spacco le ossa. S: ma lo facevo per te, .... sai! C: come no, come sei gentile! S: e mò cos'è quell'attrezzo che stai usando? C: un flessibile con disco dentato da tremila giri. S: hai stretto bene il perno o vuoi che controlli? C: TIF: è autostringente! S: lo facevo per me, così mi affilavi la falce. C: certo, così miete meglio! S: ma perchè ti sporgi così tanto dal balcone? C: controllo che non schiacci nessuno col montacarichi! S: peccato! C: TIF! S: ma posso trattenerti dal boxer mentre ti sporgi? C: TIF o no? S: beh allora mi siedo e vedo come lavori! C: certo, siamo in Italia, no? S: se posso esserti utile, di pure! C: certo, piglia un po sto filo di rame e tira. S: BZZZZBZZZZ: tacci tua, ho preso la scossa. C: scommetto che ti sei vista la morte in faccia? ahahaha Come sapete, rido sempre e sdrammatizzo tutto, anche sulla morte, però ciò che volevo trasmettere, non è il dialogo in se per se, ma il concetto annesso: nel senso che prima di giudicare, qualcosa o qualcuno, bisognerebbe, almeno una volta, provare di persona cosa si provi ad essere giudicati! Buona giornata a tutti, Cocò! |
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