Nella capitale pugliese delle vacanze controlla diverse strutture ricettive, per una capacità complessiva che supera i 5.500posti letto, e dà lavoro a pieno regime a circa 400 persone. Gigi Manzionna è uno dei principali, se non il più importante, operatore turistico viestano, nonché tra gli artefici dell’operazione civica di “Vieste sei tu”, che portato da quattro anni all’amministrazione Nobiletti. L’Attacco lo ha intervistato nel momento in cui entra nel vivo questa anomala stagione post Covid.
Come è partita la stagione estiva?
In sordina da una parte e all’arrembaggio dall'altro. All'arrembaggio perché ci ha preso alla sprovvista. Dal 27 maggio ci siamo dovuti attrezzare per poter poi aprire con tutte le difficoltà del caso, con normative non chiare. Tutta la categoria si è sforzata, bene o male siamo riusciti in un mese ad aprire. Noi siamo operativi dal 3 giugno.
Oggi mi sembra che a Vieste abbiano aperto quasi tutti, tranne qualcosina aprirà più in là. Chiaramente con le prenotazioni in affanno, da marzo in poi abbiamo dovuto rimborsare tutto. Sono saltati i clienti del periodo di Pentecoste, specie i tedeschi. Gli italiani sono venuti meno per scelte legate alla sicurezza o perché non sapevano che sarebbero tornati al lavoro. Abbiamo rimborsato e stiamo tuttora continuando a rimborsare le caparre.
La gente è spaventata, c’è una richiesta ma si prenota con grande difficoltà. Nei fine settimana stiamo vedendo solo turismo di prossimità, anzi provinciale. Ci sono poi prenotazioni da Lazio, Abruzzo, anche dalla Lombardia. Accettiamo tutti con le dovute precauzioni.
E gli stranieri? Si conferma la previsione di un mercato quasi esclusivamente interno oppure si stanno registrando anche arrivi dall’estero?
C'è da distinguere. C’è il turismo dei villaggi e dei campeggi, legato alla Pentecoste, che abbiamo perso. Quei clienti sono rimasti solo in scarso numero, giusto qualcosina si è visto degli abituali.
A saltare del tutto sono stati i gruppi di olandesi, francesi, tedeschi. Chi ne sta risentendo in maniera violenta sono gli alberghi, che hanno dei grossi problemi quest’anno.
Accetterà il bonus vacanze? Secondo il Corriere della Sera solo una struttura su quattro in Italia è pronta a farlo.
Rifiutarlo significa fare un dispetto al cliente. Detto questo, c'è un problema oggettivo legato alla maniera in cui è stato concepito. Il sistema è molto farraginoso, non vorrei che si intasasse di nuovo tutto come avvenuto per la cassa integrazione.
Serve poi spiegare al cliente come funziona il meccanismo e c’è da ricordare che a Vieste facciamo i conti con problemi di connessione, perché qui non c'è ancora la fibra. Ma, ripeto, sarebbe un dispetto al cliente dire di no e quindi lo accetteremo quando capiremo come funziona.
Quanto ha pesato dover restituire le caparre a causa delle disdette ricevute?
Ha pesato molto, si tratta di cifre alte. Ancora adesso c'è qualcuno che chiama per dire che non verrà più in vacanza ad agosto da noi. Stiamo cercando di recuperare ma il dato è ancora molto basso, stiamo a meno del 50% del lavoro nello stesso periodo negli scorsi anni.
Al momento non abbiamo il tutto esaurito nemmeno ad agosto, siamo aperti perché dobbiamo stare aperti cercando di tenere tutti al lavoro. Di circa 400 unità occupate quando siamo a pieno regime al momento tra le 280 e le 290 sono al lavoro. E’ una stagione tirata per ì capelli. In vita mia non ho mai vissuto un anno così.
Ho 50 anni di mestiere e ho visto di tutto in passato, dalle estati degli incendi a quelle delle alluvioni. Ma in passato dopo 2- 3 giorni ci rimettevamo in sesto, invece quest'anno arrivano colpi da tutte le parti. Spero che quest'anno bisestile finisca presto, che ci faccia indebitare il meno possibile.
C'è la possibilità di chiudere almeno in pareggio?
È assolutamente impossibile andare a pari. Specie le grosse strutture sono costrette ad andare sotto. Faccio un esempio molto semplice: per tenere 5 camere occupate in uno dei miei alberghi ho bisogno di diverso personale, le spese superano i ricavi con presenze cosi basse.
Eppure, proprio in questo albergo, l'Hotel degli Aranci, eravamo riusciti negli scorsi anni a avviare un'ottima destagionalizzazione, lavorando da fine aprile fino a ottobre con i turisti stranieri. Quest’anno è saltato tutto, è andato tutto a ramengo.
Che tipo di stranieri?
Venivano gruppi per fare il trekking, soprattutto olandesi. Poi i francesi per le orchidee e gli inglesi nel loro tour in Puglia tra Gargano e Salento.
Pensa che Vieste abbia compiuto passi avanti nell'ottica della destagionalizzazìone negli ultimi anni?
Sì, è certo. Ma ci scontriamo con il limite oggettivo legato ai trasporti, ovvero alle pessime condizioni delle strade e all’assenza di un aeroporto a Foggia.
Giriamo ancora sulla SP 53 costruita nel '64 da Mattei. Gli inglesi atterrano a Napoli o a Pescara. Non voglio aprire diatribe, ma le cose stanno così.
C’è da riqualificare il turismo, ci sono i posti letto da occupare. Siamo ancora legati al retaggio antico dei 60 giorni di stagione estiva, ma 60 giorni non bastano. Le spese ci sono 365 giorni l’anno.
Ha aumentato i prezzi? Cosa pensa del caso ormai noto del Gattarella Resort, che ha aumentato le proprie tariffe per far fronte ai danni dell’emergenza epidemiologica?
Noi non l’abbiamo fatto. Il caso del collega l'ha spiegato lui stesso. Secondo me ci si è scandalizzati ma le tariffe non sono esageratamente più alte, io che sono del settore dico che non mi sembra eccessivo quello che ha fatto il collega. Discorso a parte è quello del rimborso della caparra, la devi rimborsare e non c'è nulla da fare.
Vieste può convertirsi al segmento lusso?
Il turismo di lusso lo devi fare ma abituando il paese a questo salto di qualità. Noi siamo partiti negli anni 70- ‘80 facendo di tutto. Bisogna evolversi se vuoi attirare anche il segmento lusso.
Non puoi far trovare pizze al taglio ovunque, ambulanti e non negozi adatti a quella clientela. Devi sistemare il paese, offrire il modo di fare shopping di lusso, aggiustare il porto turistico, far attraccare yacht e anche qualche piccola nave da crociera, riqualificare il centro storico.
Ad oggi il comparto turistico viestano è ancora in prevalenza costituito da villaggi e campeggi.
Il problema è che è il turismo stagionale in Italia non è calcolato, men che meno le sigle sindacali dei campeggi e dei villaggi turistici. Come sindacato FAITA non siamo riusciti a sederci né al tavolo nazionale né a quello regionale.
Per loro non esistiamo, non siamo calcolati. Eppure villaggi e campeggi sono numerosissimi a Vieste. Ho provato a iscrivermi ai tavoli dove si decidono le cose come FAITA, ma nulla. Ho dovuto farmi sentire come singolo imprenditore.
Ha fiducia in Joseph Ejarque, il consulente ed esperto di marketing scelto dell'amministrazione comunale per il rilancio turistico post Covid e la diversificazione del prodotto turistico?
Ejarque è una personalità di rilievo, L'ho incontrato, ci siamo concentrati sulla questione della sicurezza. Ci ha detto cosa intende fare nell’immediato e siamo stati d'accordo.
Bisogna lanciare un messaggio preciso: quello che Vieste rappresenta un posto sicuro per tutti i vacanzieri. A tutte le strutture sarà dato del materiale apposito per trasmettere questo messaggio. Prossimamente ci confronteremo con lui sulle strategie per la diversificazione dell'offerta turistica e raggiungere la destagionalizzazione.
Quanto tempo crede che sarà necessario per uscire dalia crisi causata dal Covid?
lo sono molto realista, penso che bisognerà attendere il 2022 per riprenderci e tornare a guadagnare. Quest’anno è saltato tutto.
Per esempio, al Villaggio turistico Spiaggia Lunga avevo intrapreso anche delle iniziative nell’ambito del turismo sportivo, come le selezioni europee di freestyle e altre manifestazioni sportive. Impossibile per ora programmarle nuovamente. Non credo che prima del 2022 la situazione sarà buona, i danni sono grossi. E poi bisogna vedere chi vorrà continuare ad investire dopo questa terribile annata.
Ritiene che alcuni suoi colleghi, magari più piccoli e i più giovani del settore, saranno costretti quest’anno a chiudere i battenti?
Ero… un po' stanco quest'anno, ho fatto solo manutenzioni ordinarie che pure costano. Se avessi fatto cose rilevanti mi sarei trovato in un mare di guai. Secondo me il rischio serio riguarda chi non può reggere due mesi senza liquidità. Per i piccoli è la fine.
Bisogna essere molto attenti in questa fase, peraltro, perché usura e delinquenza possono insinuarsi in questo tipo di imprese. In Comune hanno stimato che esistono circa 1000 famiglie indigenti e la gran parte dei lavoratori qui sono stagionali. Vanno tenuti gli occhi aperti, c’è da stare attenti ai cambi di casacca nella gestione delle strutture turistiche.
Il prossimo anno si tornerà al voto per le comunali. Auspica la continuità rispetto all'amministrazione Nobiletti?
penso che i risultati di questa amministrazione siano sotto gli occhi di tutti. Hanno instaurato un ottimo rapporto con la Regione, un po' meno con la Provincia, io ho contribuito alla nascita di questa lista civica, molto trasversale. Vieste appariva molto in affanno e soffriva di evidenti problemi legati alla criminalità comune e organizzata.
Ora, invece, la situazione è molto più tranquilla dal punto di vista della sicurezza grazie all'intervento della Squadra Stato. La criminalità sì combatte con l'intervento della Squadra Stato e con la mobilitazione dei cittadini.
Pensa che sia nato altro, in questi quattro anni, e che possa concorrere per la guida di Palazzo di città nel 2021?
Non è nato altro. C'è piuttosto chi sgomita per un posto a tavola, lo sono soddisfatto di questi amministratori, che fanno la politica nelle sedi istituzionali e non nei bar. Non voglio tirare la volata a nessuno, dico solo che erano dei prestati alla politica e invece si sono trovati ad amministrare con buoni risultati un Comune indebitato e che appariva molto marginale rispetto a ciò che esprime a livello turistico in Puglia e in Italia. Mi sembra che in 4 anni abbiano fatto parecchio.
Che consigli dà alla prossima amministrazione?
Si potrebbe fare un porto funzionante, ma ci vuole un aeroporto per avere turismo tutto l'anno e devi convincere gli operatori a tenere aperti i locali e loro strutture, lo dico: iniziamo ad allungare la stagionalità ad aprile e poi arriviamo alla metà di marzo. Ma la questione primaria restano i collegamenti.
Cosa pensa dello scontro tra il sindaco Giuseppe Nobiletti e il presidente della provincia Nicola Gatta?
La provincia è una sola, i campanili non servono. Le battaglie si combattono tutti assieme. Bisogna creare e vendere il brand unico della provincia di Foggia. Fuori dall'Italia non valgono parole come Bovino o Vieste. Siamo un unico territorio e così dobbiamo saperci promuovere.
Lucia Piemontese
L’attacco
Inviato da: GiuliettaScaglietti
il 13/06/2024 alle 16:24
Inviato da: cassetta2
il 12/10/2023 alle 19:22
Inviato da: Dott.Ficcaglia
il 28/06/2023 alle 13:50
Inviato da: cassetta2
il 22/08/2022 alle 16:08
Inviato da: amistad.siempre
il 30/06/2022 alle 17:12