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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 31/03/2020

Anche dopo la fine della quarantena da coronavirus dovremo portare mascherine e rispettare le distanze. Dalla serrata di Pasqua

Post n°25780 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Anche dopo la fine della quarantena da coronavirus dovremo portare mascherine e rispettare le distanze. Dalla serrata di Pasqua fino a maggio: il calendario delle chiusure previsto dal governo, dai ristoranti ai pub. 

 
Anche dopo la fine della quarantena da coronavirus dovremo portare mascherine e rispettare le distanze. Dalla serrata di Pasqua fino a maggio: il calendario delle chiusure previsto dal governo, dai ristoranti ai pub.
 
 

L’indicazione degli esperti è chiara: anche quando si potrà uscire bisognerà mantenere la distanza di almeno un metro e indossare la mascherina nei luoghi pubblici. Per arrivarci e poter dichiarare di aver vinto il coronavirus, serviranno però settimane. Gli ultimi dati fanno ben sperare, ma l’indice di contagio “R0” non è ancora sotto l’1 e dunque la strada è lunga.

 

Per questo il consiglio dei ministri che si riunirà tra mercoledì e giovedì decreterà una serrata totale fino a Pasqua indicando poi il percorso che — se davvero il numero dei malati continuerà a calare — comincerà ad esaminare possibili spiragli. Con la consapevolezza che prima di maggio non si potrà andare a passeggiare, nè saranno aperti bar e ristoranti. E anche negozi di abbigliamento e centri estetici dovranno mantenere le serrande abbassate.

 Il 18 aprile 

Il nuovo provvedimento entrerà in vigore sabato prossimo e durerà fino al 18 aprile. Gli esperti del comitato tecnico scientifico sono al lavoro per consegnare il parere, ma le indicazioni fondamentali sono già state date e dicono che fino al 12 aprile nulla sarà diverso da ora, come ha confermato il titolare della Salute Roberto Speranza: «Nella riunione del Comitato tecnico scientifico è emersa la valutazione di prorogare tutte le misure di contenimento almeno fino a Pasqua. Il governo si muoverà in questa direzione».

 

Nei giorni successivi potrà invece essere valutata la riapertura di alcune attività imprenditoriali collegate alla filiera alimentare e farmaceutica finora non comprese tra i servizi essenziali. Ad esempio le imprese di meccanica legata all’agroalimentare oppure quelle chimiche che dovranno comunque dimostrare di essere in regola con le norme sulla distanza di sicurezza tra i dipendenti e la dotazione dei dispositivi di protezione.

  Discoteche e bar 

Il governo sta elaborando diversi scenari, tenendo in alta considerazione sia le difficoltà di chi si ritrova senza lavoro e dunque senza stipendio, sia il disagio che deriva dall’obbligo di rimanere in casa. Ma con la consapevolezza che soltanto la rigidità delle misure può aiutare a dichiarare finita l’emergenza. Ieri il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri ha ipotizzato che il picco possa arrivare «nel giro di 7, 10 giorni».

 

Da quel momento dovrebbe dunque calare il numero dei nuovi contagiati, ma per raggiungere un R0 pari 0,7 o 0,8 potrebbero volerci anche due o tre settimane, dunque si arriverebbe a fine aprile. E solo allora si potrà valutare quali altre attività far ripartire.

 

Già nei giorni scorsi gli scienziati avevano “suggerito” di lasciare in fondo alla lista delle riaperture i luoghi dove maggiore è l’affollamento - discoteche, pub, eventi, sale convegni - ma anche per bar e ristoranti la possibilità di tornare in attività non sembra essere all’orizzonte. L’arrivo della bella stagione e la possibilità di poter stare all’aperto non servirà ad accelerare i tempi: il problema riguarda infatti il contatto tra le persone.

 Distanza di 1 metro 

Ecco perché, anche quando l’emergenza sarà finita i locali dovranno avere requisiti molto diversi da quelli richiesti prima dell’epidemia da Covid-19. Il primo riguarda la distanza tra i clienti che dovrà essere sempre di almeno un metro sia per quanto riguarda i tavoli, sia per le aree comuni. E grande attenzione sarà dedicata agli impianti di aereazione che dovranno garantire una purezza degli ambienti.

   

Fiorenza Sarzanini

 

corrieredellasera

 
 
 

AIUTACI AD AIUTARE

Post n°25779 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

AIUTACI AD AIUTARE

AIUTACI AD AIUTARE
 

 
 
 

A proposito di lettere anonime, di bassi personalismi o mail taroccate

Post n°25778 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

A proposito di lettere anonime, di bassi personalismi o mail taroccate 

 
A proposito di lettere anonime, di bassi personalismi o mail taroccate
 
 

ReteGargano è spazio di libero pensiero ed è testata di informazione demandata a pubblicare notizie, vale a dire a raccontare fatti ed a rappresentarli come realmente accadono al servizio dei cittadini e di un sano e maturo senso della comunità. Non è una cassetta di posta per imbucarci qualsiasi cosa che con l’informazione e l’espressione di libero pensiero e di sano senso civico non abbia nulla a che fare.

 

Precisato questo, questa testata non si presterà alla pubblicazione di contributi non firmati riguardanti situazioni che nulla hanno a che fare con il dovere di informare e il diritto ad essere informati così come la coltiviamo noi.

 

Lo diciamo a scanso di ulteriori equivoci: invocare visibilità in nome di un malinteso e distorto diritto di replica o di una libertà di pensiero tutta sui generis lascerà il tempo che trova. Le lettere vanno firmate come le mail.

 

La Redazione

 
 
 

Isole Tremiti, Italia in Comune Gargano chiede il ripristino immediato dei collegamenti marittimi

Post n°25777 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Isole Tremiti, Italia in Comune Gargano chiede il ripristino immediato dei collegamenti marittimi 

 
Isole Tremiti, Italia in Comune Gargano chiede il ripristino immediato dei collegamenti marittimi
 
 
Sulla vicenda della Tirrenia che da oggi ha di fatto sospeso i collegamenti con Sicilia, Sardegna e Isole Tremiti, interviene Italia in Comune Gargano che  si unisce all'appello del presidente del Consiglio comunale di Vieste, Paolo Prudente,  affinché vengano ripristinati i collegamenti marittimi con le Isole Tremiti.
 
"Attualmente sull'arcipelago garganico c'è gente che rischia l'isolamento completo in una fase molto pericolosa di emergenza sanitaria. 
 
Il Presidente Michele Emiliano sappiamo essere impegnato in queste ore con l'assessore Giannini, nell'intento di risolvere la situazione. Le compagnie marittime presenti sul Gargano sono pronte a salpare per garantire l'approvvigionamento dei beni di prima necessità e permettere gli  spostamenti delle persone per scopi sanitari”. Lo ribadiscono Lucrezia Cilenti del Comitato esecutivo nazionale ITC  e Lucrezia D'Errico, Coordinatrice di distretto ITC.

 
 
 

Camera di Commercio di Foggia/ Lettera alle imprenditrici

Post n°25774 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Camera di Commercio di Foggia/ Lettera alle imprenditrici 

 
Camera di Commercio di Foggia/ Lettera alle imprenditrici
 
 

Carissime amiche e colleghe,

 


ognuna di noi è parte attiva del tessuto economico della nostra provincia. E ognuna di noi sta vivendo le sue difficoltà, le sue ansie, i suoi timori rispetto a questa tragica esperienza relativa alla Pandemia del Covid19, ma anche le sue speranze.

 

Le nostre agricoltrici e imprenditrici agroalimentari sono al lavoro, non senza problemi. A questo proposito rivolgo a loro un affettuoso ringraziamento; dobbiamo a loro, alle loro produzioni e trasformazioni, se non ci sono problemi di approvvigionamento nei market e se noi tutte possiamo avere una tavola ricca di eccellenti prodotti.

 

Tante nostre imprenditrici del commercio, della ristorazione, del turismo, delle produzioni culturali, dei servizi, dell’industria e dell’artigianato invece sono ferme e stanno pensando a cosa fare ora per non dover affrontare nuovi problemi domani.

 

Sono certa, che non si stanno piangendo addosso. Eppure i motivi per farlo non mancherebbero. Ma, chi ha deciso di scommettere su se stessa difficilmente si lascia abbattere dallo sconforto.
Migliaia di donne, ogni giorno stanno pensando a come riposizionare sul mercato la propria attività, cogliendo gli spunti che quest’emergenza ci fa leggere.

 

Ecco, è a tutte le donne che fanno impresa che va il mio pensiero e il mio supporto. Ho avuto il piacere di confrontarmi telefonicamente con alcune di voi. Abbiamo parlato, ci siamo ascoltate, sfogate ma, alla fine, nessuna ha deciso di mollare.

 

La nostra terra, lo sapete come tante in Italia, sta soffrendo oltre alla tragica situazione sanitaria anche la piaga della criminalità.

 

E proprio in un momento così difficile la criminalità organizzata sta studiando nuove strategie. Le nostre imprese non dovranno mai essere al fianco dell’illegalità. Dobbiamo avere la forza ed il coraggio, e sono sicura che ne abbiamo, di denunciare qualsiasi tentativo di infiltrazione.
Il nostro Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della CCIAA di Foggia non ha messo in quarantena le sue capacità intellettive e morali.

 

Ci siamo e insieme ce la faremo. I nostri uffici sono a vostra disposizione per qualsiasi tipo di supporto o consiglio richiesto.

 

Possiamo, ognuna per il suo ruolo  e per le sue conoscenze e competenze essere di sostegno e d’aiuto. È questo che siamo abituate a fare e lo faremo per il nostro futuro, per la nostra economia, per la nostra libertà.

 

Un saluto affettuoso a tutte e ciascuna

 

                                                                                                                   La Presidente

 

                                                                                                                   Daniela Eronia

 

 

 

Per ogni cosa potete contattarci all’indirizzo e-mail comitato.imprenditoriafemminile@fg.camcom.it

 

o al numero di telefono del Comitato 0881/797262

 

Sarà nostra cura richiamarvi riservatamente

 
 
 

Regione/ Gelate 24-25 marzo: al via procedure per accertamento danni a strutture agricole e raccolti. Pervenute, ad ora, solo s

Post n°25773 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Regione/ Gelate 24-25 marzo: al via procedure per accertamento danni a strutture agricole e raccolti. Pervenute, ad ora, solo segnalazioni di comuni della provincia di Bari 

 
Regione/ Gelate 24-25 marzo: al via procedure per accertamento danni a strutture agricole e raccolti. Pervenute, ad ora, solo segnalazioni di comuni della provincia di Bari
 
 

Gli Uffici competenti del Dipartimento regionale Agricoltura sono al lavoro in questi giorni per raccogliere le segnalazioni pervenute dai comuni colpiti da gelate, vento e nevischi che si sono abbattuti nella scorsa settimana (24 e 25 marzo) compromettendo fioriture e successivi raccolti.

 

Non appena saranno consentiti i sopralluoghi nel rispetto dell’incolumità dei funzionari e delle normative vigenti per contrastare il contagio pandemico, si conteranno i danni a strutture e produzioni sì da attivare le procedure per l’eventuale declaratoria dello stato di calamità, se accertata una perdita della produzione lorda vendibile superiore al 30%, come da decreto legislativo 102/2004.

 

Ad ora sono pervenute segnalazioni da parte di 9 comuni della provincia di Bari, ovvero Adelfia, Casamassima, Conversano, Rutigliano, Noicattaro, Gioia del Colle, Turi, Acquaviva delle Fonti e Sammichele di Bari.

 
 
 

Coronavirus, sos dalla RSA di Bovino: "Disperatamente cerchiamo Oss e infermieri. Aiutateci"

Post n°25772 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Coronavirus, sos dalla RSA di Bovino: "Disperatamente cerchiamo Oss e infermieri. Aiutateci" 

 
Coronavirus, sos dalla RSA di Bovino: "Disperatamente cerchiamo Oss e infermieri. Aiutateci"
 
 

Le case di riposo della provincia di Foggia stanno diventando sempre  più il luogo dove il coronavirus trova terreno fertile. Dopo il caso del San Raffaele di Troia, un altro focolaio è scoppiato sempre sui Monti Dauni, questa volta a Bovino dove all'interno della RSA il Girasole sono risultati positivi al covid 19, ben 29 pazienti ricoverati presso la struttura e 5 dipendenti tra infermieri e oss. La situazione è monitorata dall'ASL Foggia e del centro operativo del comune. Tuttavia la direzione della RSA lancia un accorato appello. "Stiamo disperatamente cercando oss e infermieri che diano una mano alla Rsa il Girasole perché la situazione è molto complicata.Per combattere e vincere questa battaglia abbiamo bisogno di voi, del vostro concreto aiuto..Servono con urgenza oss e infermieri che diano supporto al personale medico, già provato da lunghi e massacranti giorni di lavoro.OGNI MINUTO E' PREZIOSO

INSIEME POSSIAMO FARCELA!!!! CONTATTACI ALLA MAIL candidatura.rsailgirasole@gmail.com
!!!

 
 
 

ARRIVATE IN PUGLIA 35MILA MASCHERINE FFP3 ACQUISTATE DALLA REGIONE, IN DISTRIBUZIONE NELLE TERAPIE INTENSIVE COVID

Post n°25771 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

ARRIVATE IN PUGLIA 35MILA MASCHERINE FFP3 ACQUISTATE DALLA REGIONE, IN DISTRIBUZIONE NELLE TERAPIE INTENSIVE COVID 

 
ARRIVATE IN PUGLIA 35MILA MASCHERINE FFP3 ACQUISTATE DALLA REGIONE,  IN DISTRIBUZIONE NELLE TERAPIE INTENSIVE COVID
 

“Un piccolo segnale ma importantissimo: è stata effettuata questa mattina la prima consegna di mascherine Ffp3 grazie a una autonoma iniziativa della Regione Puglia. Come è noto questi rifornimenti non sono arrivati nei tempi previsti da parte della Protezione civile nazionale e nei reparti Covid c’è una urgenza assoluta di approvigionamenti di mascherine Ffp3 così come degli altri DPI.

 

Questa consegna ci consente di avere autonomia ancora per qualche giorno.

 

Stiamo andando avanti con le nostre forze in attesa degli aiuti da parte dello Stato che spero arrivino presto nelle quantità sufficienti”.

 

Lo comunica il presidente della Regione Michele Emiliano, appena ricevuta la notizia dal dirigente della sezione Protezione civile regionale Mario Lerario.

 

Le 35.000 mascherine di tipo FFP3 sono arrivate oggi. Sono di produzione cinese e provengono dal sistema di approvvigionamento regionale della rete dei fornitori Aforp (associazione dei fornitori ospedalieri della Regione Puglia).

 

L’ordine è del 22 marzo: sono partite dalla Cina in aereo passando dal Sud Africa e poi da Amsterdam. Dopo hanno viaggiato su treno sino a Milano e poi ancora su camion per giungere in Puglia, a Bari.

 

Si tratta della prima fornitura di rilevante quantità dall’inizio della crisi, acquistata  direttamente dalla Regione Puglia.

 

Le mascherine Ffp3 saranno distribuite con priorità ai reparti di terapia intensiva Covid e agli ospedali Covid.

 

Mario Lerario comunica anche che sono arrivati oggi dalla Protezione civile anche 1080 kit per  accesso vascolare.

 
 
 

31 Mar - 17:25:20 #scienzainvideo - VIRULOSO, IL CORONAVIRUS SPIEGATO AI BAMBINI [Video] Una lezione di scienza per i più picco

Post n°25770 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

 
31 Mar - 17:25:20
 #scienzainvideo - VIRULOSO, IL CORONAVIRUS SPIEGATO AI BAMBINI [Video] 
Una lezione di scienza per i più piccoli, e non solo, che parte dall’iniziativa di una ricercatrice e un tecnico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), insieme al loro figlio di 9 anni. Il tema è come affrontare l’emergenza sanitaria di questi giorni in modo semplice e leggero e soprattutto adatto ai giovanissimi. L’ispirazione nasce dal famoso Muppet Show, una parodia del varietà che aveva come personaggi…

 
 
 

Capitanata sempre più nella morsa del coronavirus: oggi 9 decessi e 52 nuovi casi positivi

Post n°25769 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Capitanata sempre più nella morsa del coronavirus: oggi 9 decessi e 52 nuovi casi positivi 

 
Capitanata sempre più nella morsa del coronavirus: oggi 9 decessi e 52 nuovi casi positivi
 
 

E' un martedì nero sul fronte del Coronavirus in provincia di Foggia che resta l'area più contagiata i rapporto alla popolazione e con il numero più alto di vittime dell'intera Puglia. Oggi il bollettino epidemiologico parla di altri 9 morti nel Foggiano (persone tra 63 e 93 anni) e di ben 52 nuovi contagi. Troppi anche oggi! In compenso a livello regionale le cose vanno meglio: il dato della Puglia è in discesa, passando dai 163 di ieri agli attuali 91.

 
 
 

Puglia – EMERGENZA CORONAVIRUS: AGGIORNAMENTO 31 MARZO

Post n°25768 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Puglia – EMERGENZA CORONAVIRUS: AGGIORNAMENTO 31 MARZO 

 
Puglia – EMERGENZA CORONAVIRUS: AGGIORNAMENTO 31 MARZO
 
 

Cliccando BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 31/03/2020 potrete consultare il report completo] ------

 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 31 marzo, in Puglia, sono stati registrati 956 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 91 casi, così suddivisi:

22 nella Provincia di Bari;
8 nella Provincia Bat;
0 nella Provincia di Brindisi;
52 nella Provincia di Foggia;
10 nella Provincia di Lecce;
5 nella Provincia di Taranto;

(La somma dei dati per provincia è superiore di 6 casi perché include le schede non ancora attribuite per provincia e che sono state nel frattempo assegnate).

Sono stati registrati 19 decessi: 9 in provincia di Foggia (77, 66, 89, 74, 69, 93, 84, 69, 63 anni), 4 in provincia di Bari (90, 87, 67, 78 anni) , 3 in provincia di Lecce (97, 93, 86 anni), 2 in provincia di Brindisi (83 e 87 anni) e 1 in provincia di Taranto (40 anni) .

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 14.073 test.
Salgono a 39 i pazienti guariti.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 1.803 così divisi:

616 nella Provincia di Bari;
111 nella Provincia di Bat;
164 nella Provincia di Brindisi;
457 nella Provincia di Foggia;
303 nella Provincia di Lecce;
126 nella Provincia di Taranto;
19 attribuiti a residenti fuori regione;
7 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.
 
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 
 
 

Perché ripristinare la bacheca con gli annunci funebri nelle vie del centro di Vieste.

Post n°25767 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Perché ripristinare la bacheca con gli annunci funebri nelle vie del centro di Vieste. 

 
Perché ripristinare la bacheca con gli annunci funebri nelle vie del centro di Vieste.
 
 

Riceviamo e pubblichiamo.

 

Egregio direttore,

 

Per la moderna società affaristica viestana protesa, non solo verso un vitalismo produttivistico e consumistico, ma anche verso il controllo delle emozioni e della affettività, l'idea della morte - simbolo supremo dei limiti all'agire umano - quasi non esiste, è rimossa. Relegati i funerali in forma privata, nel chiuso dei cimiteri, dimenticato spesso il cordoglio pubblico, nei manifesti funebri di frequente si dispensa dalle visite passando subito ai ringraziamenti. La morte ha assunto a Vieste, i tratti di un evento indifferibilmente presente, ma accuratamente negato, rimosso o, ancor più gravemente, travestito da una incomprensibile e impietosa quotidianità. Così il sentimento di familiarità con la morte, tramandata a noi ultimi antichi, in questa Vieste, si è affievolita sempre di più. La "morte romantica", le ritualità e il culto che ne contraddistingue il sentimento è scomparso. La morte è diventata, oramai in tantissimi casi, a Vieste, quasi un tabù e al morente è negata finanche la verità sulla sua condizione di persona che sta per abbandonare questa vita. Anche i riti funebri si sono svuotati della loro carica drammatica e simbolica. Non di rado, sorridente ti scontri con chi ha perso la persona cara scendendo dalle nuvole. La stò facendo lunga? Vengo al dunque: quello che si chiede è che il rispetto e il senso della comunità che viene espresso anche dal semplice manifesto mortuario, resista. In fondo, la nostra cittadina è un condominio. Tutti ci conosciamo. Oggi per sapere chi è morto bisogna recarsi nelle strade periferiche, dove nove volte su dieci capiti solo in macchina. E allora perché non ripristinare, come è consuetudine anche nelle città più grandi, la bacheca con gli annunci funerari in una delle strade centrali? Vorrei, che Lei, egregio direttore, gentilmente rimbalzasse questa mia breve, all’assessore delegato o direttamente al sindaco. Mi è stato riferito che esiste un regolamento di arredo urbano cui bisogna attenersi. Quello che si chiede è una semplice bacheca in una strada di “passeggio”. Lungi dal pretendere la medesima disciplina, (appunto disciplina) che vige per le affissioni di manifesti, locandine pubblicitarie e spazi vari sui cigli delle strade. Quelli sì, ben in vista, danno l’idea del nostro arredo cittadino e soprattutto del nostro spessore culturale (sic!...). Mi si può chiosare, che è fin troppo evidente, che il lutto rigido è ormai considerato uno stato sproporzionato, che si deve abbreviare e cancellare nel più breve tempo possibile. Mi permetto, allora, di ribattere: che indubbiamente la nostra società ha spensieratamente indebolito il grande tema della morte, argomento che ha alimentato per millenni, come abbiamo studiato, lo sviluppo delle civiltà, ma attenzione, rimuovendo il pensiero della morte, arrivando finanche a banalizzarla, innegabilmente svalutiamo il dono che è la vita.

 

cordialità.

 

via mail firmata

 
 
 

Isole Tremiti, MIT e MISE alla Tirrenia: "Adottare entro 24 ore atti a garantire ripresa collegamenti marittimi"

Post n°25766 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Isole Tremiti, MIT e MISE alla Tirrenia: "Adottare entro 24 ore atti a garantire ripresa collegamenti marittimi" 

 
Isole Tremiti, MIT e MISE alla Tirrenia: "Adottare entro 24 ore atti a garantire ripresa collegamenti marittimi"
 
 
Si è conclusa la conference call tra i commissari di Tirrenia, azienda in amministrazione straordinaria, i vertici di Tirrenia Cin, la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli. Dal confronto sono emerse alcune ipotesi di  soluzione dell’attuale blocco dell’operatività delle navi Tirrenia, tra cui la motonave Isola Capraia che collega Termoli alle Isole Tremiti. I ministri hanno chiesto all’azienda e ai commissari di definire e adottare gli atti risolutivi entro 24 ore. 
 
Le ipotesi di soluzione garantirebbero anzi tutto i servizi di continuità territoriale, con l’obiettivo di addivenire poi anche una rapida definizione della complessiva situazione debitoria di Tirrenia CIN.

 
 
 

Vieste – DA DOMANI 1° APRILE IL COMUNE AVVIA LA CONSEGNA DEI “BUONI SPESA” E DEI PACCHI DI ALIMENTI DI PRIMA NECESSITA’

Post n°25765 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Vieste – DA DOMANI 1° APRILE IL COMUNE AVVIA LA CONSEGNA DEI “BUONI SPESA” E DEI PACCHI DI ALIMENTI DI PRIMA NECESSITA’ 

 
Vieste – DA DOMANI 1° APRILE IL COMUNE AVVIA LA CONSEGNA DEI “BUONI SPESA” E DEI PACCHI DI ALIMENTI DI PRIMA NECESSITA’
 
 

Il Comune di Vieste si impegna a tempo di record per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Da domani prendono il via due importanti iniziative.

 

-----BANCO ALIMENTARE PER ALIMENTI DI PRIMA NECESSITA’

 

DA DOMANI, Mercoledì 1° aprile, a cura dell’Associazione “Il buon Samaritano” ed in collaborazione con l’Associazione Pegaso, alla via Manzoni (Zona Calcetto), presso la sede dell’ex Scuola Materna, dalle 15 alle 19 sarà possibile ritirare un Pacco Alimenti di Prima Necessità per persone e famiglie che versano in stato di bisogno.

 

All’atto del ritiro sarà solo richiesta la sottoscrizione di una dichiarazione di autocertificazione attestante lo stato di bisogno del richiedente.

 

 

 

-----BUONI SPESA

 

A partire DA DOMANI, Mercoledì 1° aprile e FINO A LUNEDÌ 6 APRILE, si potrà presentare RICHIESTA per accedere ai Buoni Spesa, messi a disposizione dal Comune di Vieste e scontabili presso i negozi convenzionati.

 

La domanda può essere presentata dai nuclei familiari che abbiano percepito, nel mese di marzo, entrate ed emolumenti a qualsiasi titolo inferiori ad € 800, compilando un apposito MODULO DOMANDA.

 

Il MODULO DOMANDA è disponibile nelle seguenti forme:

 
  • Si può scaricare in via telematica dal sito istituzionale del Comune di Vieste;
  • Si può ritirare A MANO presso il Comando di Polizia Municipale in Via Giovanni XXIII (Edificio Ex Pretura);
  • Si può ritirare A MANO presso la postazione di ingresso del Palazzo Municipale.
 

PER LA COMPILAZIONE GUIDATA del MODULO di DOMANDA è attivo

 

il SERVIZIO DI ASSISTENZA TELEFONICA ai seguenti numeri telefonici 0884 712203 e 0884 712215.

 

La domanda deve essere compilata e riconsegnata entro le ore 13 di lunedì 4 aprile 2020

 

 nei seguenti modi:

  
  • CONSEGNATA A MANO
 

                            Alla postazione di ingresso del Palazzo Municipale;

 

                            Al Comando di Polizia Municipale in Via Giovanni XXIII (Edificio Ex Pretura).

 

Il Comune di Vieste garantisce tempi rapidissimi di esame delle richieste in modo tale da consentire la fruizione dei BUONI SPESA nel più breve tempo possibile.

 

“Ringraziamo tutti coloro che in ogni ruolo, funzione e forma pubblici e privati hanno garantito l’attivazione di questi servizi – si sottolinea nel comunicato stampa del sindaco Giuseppe Nobiletti -  Chiediamo ai cittadini la massima collaborazione affinché tutto si svolga in modo ordinato a tutela della serenità di tutti in questo delicato momento di emergenza”.

 
 
 

Camera Sindacale UIL Vieste-Peschci / Avviso per gli iscritti in merito a chiarimenti per una tantum di 600€

Post n°25764 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Camera Sindacale UIL Vieste-Peschci / Avviso per gli iscritti in merito a chiarimenti per una tantum di 600€ 

 
Camera Sindacale UIL Vieste-Peschci / Avviso per gli iscritti in merito a chiarimenti per una tantum di 600€
 
 

Dopo la circolare inps numero 49 del 30/03/2020 che ha chiarito tutte le lacune in merito all'indennità di 600 €. precisiamo che potranno presentare la richiesta:

 
  • tutti i lavoratori del settore agricolo (a tempo determinato) che nel 2019 abbiano versato almeno 50 giornate.
  • tutti i lavoratori disoccupati (anche percettori di Naspi) che non facciano parte di un nucleo familiare che ha presentato Reddito di Cittadinanza, e avevano lavorato nel settore esclusivamente turistico. Di seguito le attività economiche riconducibili ai settori turistici:
 

           * ALBERGHI

 

            *VILLAGGI TURISTICI

 

            *OSTELLLI DELLA GIOVENTU'

 

            *RIFUGI DI MONTAGNA

 

            *COLONIE MARINE E MONTANE

 

            *AFFITTACAMERE PER BREVI SOGGIORNI, CASE ED APPARAMENTI PER VACANZA , BED AND BREAKFAST, RESIDENCE

 

            *ATTIVITA' DI ALLOGGIO CONNESSE ALLE AZIENDE AGRICOLE

 

            * AREE DI CAMPEGGIO E AREE ATTREZZATE PER CAMPER E ROULOTTE

 

            *GESTIONE DI VAGONI LETTO

 

            *ALLOGGI PER STUDENTI E LAVORATORI CON SERVIZI ACCESSORI DI TIPO ALBERGHIERO

 

            * RISTORAZIONE CON SOMMINISTRAZIONE

 

            * ATTIVITA' DI RISTORAZIONE CONNESSE ALLE AZIENDE AGRICOLE

 

            *RISTORAZIONE AMBULANTE

 

            * RISTORAZIONE SU TRNEI E NAVI

 

            * BAR E ALTRI ESERCIZI SIMILI SENZA CUCINA

 

            * GESTIONE DI STABILIMENTI BLNEARI: MARITTIMI, LACUALI, E FLUVIALI

 

            * GELATERIE E PASTICCERIE ( ANCHE QUELLE AMBULANTI)

 

            * ATTIVITA' DELLE AGENZIE DI VIAGGIO, ATTIVITA' DEI TOUR OPERATOR, ATTIVITA' DELLE GUIDE E DEGLI ACCOMPAGNATORI TURISTICI, E   ATTIVITA'               DELLE GUIDE ALPINE .

 

            *RISOTRAZIONE SENZA SOMMINISTRAZIONE CON PREPARAZIONE DI CIBI   DA  ASPORTO

 

            *ALTRI SERVIZI DI PRENOTAZIONE E ALTRE ATTIVITA' DI ASSISTENZA TURISTICA NON SVOLTE DALLE AGENZIE DI VIAGGIO

 

           * STABILIMENTI TERMALI

 

L'Inps aprirà i programmi il 1° aprile (sperando che funzionino) vi ricordiamo che le domande potranno essere presentate solo in maniera telefonica a causa delle restrizioni per il contagio da coronavirus.

 

Vi ricordiamo i nostri contatti telefonici: 0884708818- 3453532087- 3453485986- 3453358860.

 

 

 

CAMERA SINDACALE UIL VIESTE- PESCHCI

 
 
 

Irrompe l'aria fredda: torna la neve sul Gargano

Post n°25763 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Irrompe l'aria fredda: torna la neve sul Gargano

Da qualche ora è tornata la neve sul Gargano. A causa di una veloce irruzione fredda proveniente da nord est ha ripreso a nevicare al di sopra degli 800 metri, imbiancando le vette del Promontorio. Al momento nevica solo nel centro abitato di monte sant'Angelo, ma durante la notte la quota neve è destinata a scendere portando precipitazioni anche a quote collinari. Domani la situazione è destinata a migliorare per poi peggiorare nuovamente giovedì, ma questa volta con una perturbazione proveniente da sud che dovrebbe far rialzare le temperature e far ritornare la pioggia su tutto il Gargano.

 
 
 

San Severo - COPPIA DI ANZIANI INVALIDI CHIAMA IL 112 PER FARE LA SPESA, IL CARABINIERE A FINE TURNO COMPRA E CONSEGNA PANE E L

Post n°25762 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

San Severo - COPPIA DI ANZIANI INVALIDI CHIAMA IL 112 PER FARE LA SPESA, IL CARABINIERE A FINE TURNO COMPRA E CONSEGNA PANE E LATTE 

 
San Severo - COPPIA DI ANZIANI INVALIDI CHIAMA IL 112 PER FARE LA SPESA, IL CARABINIERE A FINE TURNO COMPRA E CONSEGNA PANE E LATTE
 
 

Solidarietà a 360 gradi da parte di tutte le istituzioni, in un momento caratterizzato da incessanti comunicazioni di allerta, bollettini medici e tante raccomandazioni per evitare i contagi da coronavirus, non mancano le cosiddette, “buone azioni” che servono a dare ristoro all’animo, facendoci riscoprire il bello e il valore della nostra natura umana. Le difficoltà che la popolazione sta affrontando in questo momento particolarmente critico sono tante e l’impossibilità di essere vicini fisicamente non esclude che si possa comunque sostenere le persone con piccoli gesti dalla grande importanza.

 

È quello che è successo alcuni giorni fa, quando un’anziana ultraottantenne ha contattato il 112 per rappresentare una normale criticità del quotidiano che, oggi, con la pandemia, è diventata un serio problema. In pratica la donna riferiva all’operatore della Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di San Severo che sia lei, invalida all’80%, che il marito coetaneo, invalido al 100%, avevano  terminato le proprie provviste e avevano necessità di acquistarne delle altre, ma, vivendo da soli, non c’era nessuno che avrebbe potuto dare loro una mano per fare la spesa, anche in considerazione della precaria situazione sanitaria in cui versavano per cui era faticoso muoversi da casa ogni volta, abitando altresì al secondo piano di una palazzina condominiale. Il militare centralinista, per venire incontro alle esigenze dei due anziani, consigliava alla donna di pazientare ancora un po’ in quanto era in fase di approntamento, da parte del Comune, il servizio a domicilio per le persone che avevano difficoltà a muoversi da casa. La signora, preoccupata per la situazione, rappresentava che al momento le sarebbe bastato almeno avere del pane e del latte, che erano gli alimenti di cui aveva maggiore necessità. L’operatore, una volta terminata la chiamata, spinto da forte sentimento di solidarietà si adoperava e, terminato il proprio turno di servizio, si recava presso un negozio ad acquistare il pane e il latte, consegnandoli al domicilio degli anziani. La donna, alla vista del carabiniere che era andato personalmente a casa, rimaneva inizialmente sorpresa e poi si commuoveva per il gesto, offrendosi di ripagare quanto acquistato. Lo stesso militare invitava la donna a tenere per sé il denaro, perchè le sarebbe sicuramente servito nei giorni successivi per altri acquisti.

 

[Sull’esigenza, che oggi assume un carattere emergenziale, il Comune di San Severo ha attivato da giorni un numero per l’emergenza anziani:  

 

tel. 0882.339257; mail: prontoanziani@comune.san-severo.fg.it;

 

Attivo la mattina dalle ore: 09.00/13.00 ed il pomeriggio dalle 16.00/19.00, con consegna a domicilio il martedì ed il giovedì].         

 
 
 

Anche dopo la fine della quarantena da coronavirus dovremo portare mascherine e rispettare le distanze. Dalla serrata di Pasqua

Post n°25761 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Anche dopo la fine della quarantena da coronavirus dovremo portare mascherine e rispettare le distanze. Dalla serrata di Pasqua fino a maggio: il calendario delle chiusure previsto dal governo, dai ristoranti ai pub. 

 
Anche dopo la fine della quarantena da coronavirus dovremo portare mascherine e rispettare le distanze. Dalla serrata di Pasqua fino a maggio: il calendario delle chiusure previsto dal governo, dai ristoranti ai pub.
 
 

L’indicazione degli esperti è chiara: anche quando si potrà uscire bisognerà mantenere la distanza di almeno un metro e indossare la mascherina nei luoghi pubblici. Per arrivarci e poter dichiarare di aver vinto il coronavirus, serviranno però settimane. Gli ultimi dati fanno ben sperare, ma l’indice di contagio “R0” non è ancora sotto l’1 e dunque la strada è lunga.

 

Per questo il consiglio dei ministri che si riunirà tra mercoledì e giovedì decreterà una serrata totale fino a Pasqua indicando poi il percorso che — se davvero il numero dei malati continuerà a calare — comincerà ad esaminare possibili spiragli. Con la consapevolezza che prima di maggio non si potrà andare a passeggiare, nè saranno aperti bar e ristoranti. E anche negozi di abbigliamento e centri estetici dovranno mantenere le serrande abbassate.

 Il 18 aprile 

Il nuovo provvedimento entrerà in vigore sabato prossimo e durerà fino al 18 aprile. Gli esperti del comitato tecnico scientifico sono al lavoro per consegnare il parere, ma le indicazioni fondamentali sono già state date e dicono che fino al 12 aprile nulla sarà diverso da ora, come ha confermato il titolare della Salute Roberto Speranza: «Nella riunione del Comitato tecnico scientifico è emersa la valutazione di prorogare tutte le misure di contenimento almeno fino a Pasqua. Il governo si muoverà in questa direzione».

 

Nei giorni successivi potrà invece essere valutata la riapertura di alcune attività imprenditoriali collegate alla filiera alimentare e farmaceutica finora non comprese tra i servizi essenziali. Ad esempio le imprese di meccanica legata all’agroalimentare oppure quelle chimiche che dovranno comunque dimostrare di essere in regola con le norme sulla distanza di sicurezza tra i dipendenti e la dotazione dei dispositivi di protezione.

  Discoteche e bar 

Il governo sta elaborando diversi scenari, tenendo in alta considerazione sia le difficoltà di chi si ritrova senza lavoro e dunque senza stipendio, sia il disagio che deriva dall’obbligo di rimanere in casa. Ma con la consapevolezza che soltanto la rigidità delle misure può aiutare a dichiarare finita l’emergenza. Ieri il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri ha ipotizzato che il picco possa arrivare «nel giro di 7, 10 giorni».

 

Da quel momento dovrebbe dunque calare il numero dei nuovi contagiati, ma per raggiungere un R0 pari 0,7 o 0,8 potrebbero volerci anche due o tre settimane, dunque si arriverebbe a fine aprile. E solo allora si potrà valutare quali altre attività far ripartire.

 

Già nei giorni scorsi gli scienziati avevano “suggerito” di lasciare in fondo alla lista delle riaperture i luoghi dove maggiore è l’affollamento - discoteche, pub, eventi, sale convegni - ma anche per bar e ristoranti la possibilità di tornare in attività non sembra essere all’orizzonte. L’arrivo della bella stagione e la possibilità di poter stare all’aperto non servirà ad accelerare i tempi: il problema riguarda infatti il contatto tra le persone.

 Distanza di 1 metro 

Ecco perché, anche quando l’emergenza sarà finita i locali dovranno avere requisiti molto diversi da quelli richiesti prima dell’epidemia da Covid-19. Il primo riguarda la distanza tra i clienti che dovrà essere sempre di almeno un metro sia per quanto riguarda i tavoli, sia per le aree comuni. E grande attenzione sarà dedicata agli impianti di aereazione che dovranno garantire una purezza degli ambienti.

   

Fiorenza Sarzanini

 

corrieredellasera

 
 
 

Vieste - BANDIERE A MEZZ'ASTA IN SEGNO DI LUTTO PER RENDERE OMAGGIO A TUTTE LE VITTIME DEL CORONAVIRUS

Post n°25760 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Vieste - BANDIERE A MEZZ'ASTA IN SEGNO DI LUTTO PER RENDERE OMAGGIO A TUTTE LE VITTIME DEL CORONAVIRUS 

 
Vieste - BANDIERE A MEZZ'ASTA IN SEGNO DI LUTTO PER RENDERE OMAGGIO A TUTTE LE VITTIME DEL CORONAVIRUS
 
 

Oggi alle 12 l'Italia si ferma per rendere omaggio a tutte le vittime del Coronavirus, in segno di vicinanza ai familiari e di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite dalla pandemia. L'iniziativa della bandiera italiana a mezz'asta, partita dai sindaci italiani, si è allargata ad altre istituzioni.

 
 
 

Coronavirus, l'ASL Foggia e il monitoraggio di ospedali e case di cura

Post n°25759 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Coronavirus, l'ASL Foggia e il monitoraggio di ospedali e case di cura 

 
Coronavirus, l'ASL Foggia e il monitoraggio di ospedali e case di cura
 
 

 

 

La ASL Foggia ha avviato una riorganizzazione temporanea dell’assistenza ospedaliera in modo da fronteggiare nella maniera più appropriata l’emergenza Covid-19. “Obiettivo principale della riorganizzazione – spiega il Direttore Generale della ASL Foggia Vito Piazzolla – è concentrare, il più possibile, le risorse disponibili nell’ambito della rete che si occupa del governo e della sorveglianza domiciliare attiva delle persone in isolamento. Primo passo, in tal senso, è l’integrazione dell’assistenza ospedaliera con tutte le attività sanitarie territoriali quali il Sistema di Emergenza-Urgenza Territoriale 118, il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica e l’Assistenza distrettuale residenziale e domiciliare. Oggi, concentrare significa ottimizzare l’offerta ospedaliera definendo, sia pure transitoriamente, il ruolo di ciascun ospedale all’interno della rete provinciale in modo da allineare l’offerta alla fase emergenziale e alle direttive della Regione Puglia. Questo, per evitare il più possibile l’esposizione dei pazienti e degli operatori a rischi individuali legati ai contatti ravvicinati e potenzialmente a rischio infettivo e ridurre, di conseguenza, le criticità legate agli eventi di contagio all’interno delle strutture ospedaliere”. Molteplici le misure adottate. Attività garantite ➢ in ogni presidio ospedaliero, in rapporto alla tipologia degli stessi, sono assicurate le emergenze-urgenze, anche attraverso attività consulenziali. ➢ sono attive, in tutti gli ospedali, le Unità Operative di: Medicina Trasfusionale; Laboratorio Analisi; Radiodiagnostica; Nefrologia e Dialisi; ➢ sono garantite le attività ambulatoriali ospedaliere indifferibili ed urgenti; ➢ tutte le attività consulenziali richieste sono effettuate con consulto telefonico o videoconsulto, con le sole poche eccezioni che dovessero richiedere la presenza fisica degli operatori per l’esecuzione della prestazione sanitaria; ➢ nei tre Presidi Ospedalieri restano attivi i Pronto Soccorso con le aree e gli ambulatori dedicati al pre-triage per la sola gestione transitoria e indifferibile di pazienti sospetti COVID, in quanto la gestione corrente dei sospetti è assegnata ai Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta che si coordinano in maniera puntuale con il Sistema Emergenza Urgenza Territoriale 118. Implementazioni ➢ sono attivati n. 5 posti letto COVID nell’U.O. di Terapia Intensiva dell’Ospedale di Cerignola, in contiguità funzionale con l’U.O. di Terapia Intensiva dell’A.O.U. Ospedali Riuniti di Foggia; (istituita con L.R. 28/12/2006 n.39) C.F. e P. IVA 03499370710 Dott.ssa Anna Russo Responsabile Rapporti con la Stampa 0881.884616- 347.5898324 ➢ sono attivati n. 5 posti letto COVID sub-intensivi nell’U.O. di Medicina Interna e Lungodegenza dell’Ospedale di Cerignola, oltre che percorsi protetti COVID dedicati; ➢ l’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale di San Severo assicura tutte le attività legate alle patologie respiratorie in ambito ospedaliero, implementando ulteriormente la capacità di ricovero; inoltre, alla stessa è delegato il coordinamento di tutte attività pneumologiche e consulenziali sul territorio al fine di assicurare la continuità delle cure; ➢ tutte le funzioni legate alle patologie neoplastiche e gestite dalla ASL sono coordinate dall’articolazione operativa di Oncologia di San Severo e dal Centro di Orientamento Oncologico della ASL di Foggia; ➢ all’interno del Presidio ospedaliero di Manfredonia potranno essere allocate funzioni COVID sulla scorta delle valutazioni regionali in merito al piano ospedaliero COVID-19. Ottimizzazione attività delle altre Unità Operative ➢ Le Unità Operative di Cardiologia e Medicina Interna dei Presidi Ospedalieri di San Severo, Cerignola e Manfredonia sono accorpate funzionalmente, in modo da garantire l’attivazione di posti letto di Terapia Sub-Intensiva e, nel contempo, potenziare le attività consulenziali presso i Pronto Soccorso; ➢ le Unità Operative delle discipline di Chirurgia, Ortopedia, Pediatria, Ostetricia e Ginecologia dei tre Presidi Ospedalieri sono rispettivamente accorpate in coordinamenti inter-ospedalieri; ➢ nelle unità operative di Oculistica, Otorinolaringoiatria e Urologia sono temporaneamente sospese le attività programmate, continuando a garantire le urgenze; ➢ per l’approvvigionamento dei D.P.I., le Farmacie Ospedaliere effettuano le loro attività in rete con la Farmacia Ospedaliera dell’A.O.U. Ospedali Riuniti di Foggia. Disposizioni generali ➢ Il personale sanitario medico, infermieristico, tecnico e ausiliario è richiamato alla osservanza stretta dei percorsi assistenziali previsti e all’utilizzo corretto dei D.P.I.; in caso di sintomatologia compatibile con contagio o sospetto contagio da COVID è obbligato a sottoporsi al triage predisposto; ➢ è vietato l’accesso in servizio a tutti i dipendenti con sintomatologia da infezione respiratoria o anche solo con presenza di febbre; ➢ sono temporaneamente sospesi gli accessi dei visitatori dei degenti ed annullati i relativi orari di accesso; i direttori di Unità Operativa potranno autorizzare in casi di particolare e comprovata esigenza un singolo accesso in orario distribuito nell’arco della giornata, previo triage, al fine di evitare assembramenti in reparto. Modello di Gestione della Emergenza Covid-19 “Gestire, confinare, monitorare. Queste sono le prime regole, realmente efficaci, per contrastare il Coronavirus. Per evitare il dilagare del contagio – spiega il Direttore Generale (istituita con L.R. 28/12/2006 n.39) C.F. e P. IVA 03499370710 Dott.ssa Anna Russo Responsabile Rapporti con la Stampa 0881.884616- 347.5898324 della ASL Foggia Vito Piazzolla – bisogna individuare le persone positive, valutare le loro condizioni cliniche e la storia personale che li ha portati a contrarre il virus. Da quel momento in poi applichiamo un protocollo rigidissimo per costruire la catena dei contatti, dopodiché è necessario contattare gli stessi per imporre la quarantena. Successivamente scatta la presa in carico con la sorveglianza attiva che significa contattare quotidianamente queste persone per valutare il loro stato clinico e, non ultimo, gestire anche l’aspetto relazionale e psicologico. Questa è la base da cui siamo partiti per gestire l’emergenza. Lo stiamo facendo attraverso una task force che lavora incessantemente e che ha come obiettivo principale che le persone giungano ad una condizione clinica tale da dover ricorrere alla ospedalizzazione. È facile immaginare che, se tutti dovessero ricorrere al ricovero ospedaliero, la tenuta del sistema sarebbe messa a serio rischio. Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma da soli non possiamo farcela. Il contenimento dipende anche dall’impegno di tutti a rispettare una semplice regola: restare a casa. Una regola semplice, ma che richiede un forte senso di responsabilità da parte di tutti”. Il protocollo della sorveglianza attiva Continua a crescere il numero delle persone in sorveglianza attiva in Capitanata. Ad oggi sono state sottoposte a sorveglianza domiciliare, in tutto, circa 3.000 persone in provincia di Foggia. Di queste, sono ancora seguite quotidianamente circa 1.800 persone di cui circa 100 positivi al Covid-19. Hanno terminato il periodo di quarantena 1.121 persone. Ad occuparsi dell’attività di sorveglianza attiva ci sono 22 assistenti sanitari, appositamente reclutati e formati, coordinati dal S.I.S.P. aziendale e dall’Istituto di Igiene della Università di Foggia. quotidianamente interagiscono con le persone in sorveglianza attiva per monitorarne lo stato di salute. Assistenza sociosanitaria residenziale e domiciliare Il Direttore Generale Vito Piazzolla, in qualità di componente del coordinamento territoriale della Provincia di Foggia per l’Assistenza Sanitaria e Socio-Sanitaria Territoriale, ha integrato il comitato di crisi aziendale con un tavolo tecnico socio-sanitario ed uno per le attività tecnico-amministrative. Compito dei due tavoli tecnici sarà supportare la Direzione Generale nel monitoraggio e nella gestione dell’emergenza sanitaria nell’ambito dell’assistenza sociosanitaria residenziale e domiciliare. In considerazione dei focolai di contagio da COVID-19 rilevati presso alcune R.S.A. e strutture sociosanitarie residenziale della Provincia di Foggia, il comitato di crisi, integrato dei due tavoli tecnici, programmerà attività di verifica, sorveglianza e affiancamento all’emergenza nelle suddette strutture. È già in corso l’acquisizione delle planimetrie delle strutture per valutare la distribuzione degli spazi in modo da garantire la separazione di eventuali pazienti positivi Covid-19 da pazienti negativi. Si attuerà la sorveglianza attiva anche dei casi positivi per il monitoraggio clinico dei parametri vitali. (istituita con L.R. 28/12/2006 n.39) C.F. e P. IVA 03499370710 Dott.ssa Anna Russo Responsabile Rapporti con la Stampa 0881.884616- 347.5898324 Il supporto sanitario sarà integrato anche dall’equipe coordinata dal Direttore della Struttura Complessa di “Malattie dell’Apparato Respiratorio” di San Severo Paride Morlino. Esecuzione dei tamponi a domicilio Sono 16 gli operatori (7 medici, 5 autisti, 4 infermieri) attualmente coinvolti in questa delicata attività. Tutti hanno aderito su base volontaria e operano dopo adeguato percorso di addestramento e affiancamento. Alcune delle persone in isolamento domiciliare, contatti stretti e contatti di contatto, vengono definiti “casi sospetti” quando presentano sintomatologia clinica e criteri epidemiologici. A queste persone, sulla base di quanto monitorato dal S.I.S.P. aziendale in collaborazione con l’istituto di Igiene dell’Università di Foggia, viene effettuato il tampone direttamente a domicilio. Gli operatori sono muniti di opportuni Dispositivi di Protezione Individuale. Le operazioni di vestizione e svestizione vengono effettuate all’interno di unità di decontaminazione, anche grazie alla collaborazione degli enti istituzionali coinvolti a vario titolo. Sono 8 gli operatori che effettuano la sanificazione nelle unità di decontaminazione che sono state realizzate a San Marco In Lamis, Monte Sant’Angelo, Foggia, Torremaggiore, Vico del Gargano, Cerignola, Troia. Altre postazioni sono in corso di individuazione. Sanificazione Tutte le strutture aziendali, ospedaliere e territoriali, vengono sanificate immediatamente a seguito di richiesta di intervento su casi sospetti. Ad oggi, dalla sottoscrizione del protocollo relativo alle regole di comportamento per la tutela e prevenzione del rischio biologico da covid-19 (19/03/2020) tra ASL Foggia e Sanitaservice, sono stati eseguiti 45 interventi di bonifica e sanificazione ambientale. Si occupano di tale attività 24 operatori. L’intervento di sanificazione dura circa un’ora dall’attivazione della procedura. A scopo preventivo, inoltre, sono stati stabiliti ulteriori interventi programmati. Tutte le sedi delle postazioni 118 vengono sanificate tre volte al giorno. Tutti gli uffici di vaccinazione una volta alla settimana.

 
 
 

Regione/ Manovra da 500 milioni. Allo studio il «Reddito di ripartenza». Lo scopo è quello di dare liquidità alle aziende.

Post n°25758 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Regione/ Manovra da 500 milioni. Allo studio il «Reddito di ripartenza». Lo scopo è quello di dare liquidità alle aziende. Si chiederà a Bruxelles una modifica al Reddito di dignità. 

 
Regione/ Manovra da 500 milioni. Allo studio il «Reddito di ripartenza». Lo scopo è quello di dare liquidità alle aziende. Si chiederà a Bruxelles una modifica  al Reddito di dignità.
 
 

La giunta regionale ci sta lavorando da giorni. Ha chiesto anche la consulenza di un importante studio legale con particolari competenze nella materia comunitaria. Lo scopo, nella formulazione definitiva, è facile da enunciare. Più complesso sarà il percorso per arrivarci. Si tratta di reperire 500 milioni (in parte fondi ulteriori rispetto all’attuale dotazione) da iniettare nei comparti produttivi e dare slancio all’economia pugliese dopo la fase di arresto dovuta all’emergenza Covid-19. Un’azione di stimolo che si dovrà associare a quella del governo centrale. La Regione ci mette del suo, a partire dai canali di finanziamento che le sono propri, quelli dei fondi Ue e quelli complementari ai soldi di Bruxelles. Il traguardo ultimo sarà di sostenere il vasto mondo delle micro, piccole e medie imprese della Puglia ma anche le persone fisiche prive di reddito. Una manovra che la Regione vuole chiamare «Reddito di Ripartenza».

 I tre canali 

Sono tre i canali da cui drenare (o recuperare) il mezzo miliardo di cui si è detto. Il primo è relativo alle cosiddette «risorse liberate» del vecchio Programma operativo regionale (Por) 2007-2013, la cui rendicontazione non si è ancora completata. Si tratta di farsi, per così dire, ridare da Bruxelles fondi che sono serviti a finanziare opere la cui realizzazione è stata prevista anche da progetti e fondi statali. In poche parole: siccome c’è l’assegno statale a coprire la spesa, si chiede alla Ue di poter utilizzare la stessa somma per altri scopi. Qui si potrebbe recuperare circa 150 milioni.
Il resto dovrebbe arrivare da altri due interventi: la riprogrammazione del Fondo di sviluppo e coesione (di derivazione statale) e la rimodulazione del Por 2014-2020. Il vero incaglio sembra pararsi proprio qui, visto che per entrambi i casi si deve passare da un’autorizzazione di Bruxelles attraverso procedure abbastanza lunghe e defatiganti. Per questo si sta studiando, con il conforto del legale, di poter invocare una sorta di stato di necessità per approntare una manovra di modifica con un iter rapido, autonomamente deciso dalla Regione, senza negoziato e solo «vistato» dalla Ue.

 Il piano di azione e coesione 

C’è infine un’altra collaterale possibilità: quella di far ricorso al Pac, il piano di azione e coesione. È una programmazione complementare rispetto a quella ordinaria del Por (basata sulla formula fondi Ue + cofinanziamento nazionale). Funziona così: per la parte del Por che non si riesce a spendere c’è la possibilità di utilizzare la somma del cofinanziamento nazionale, integrata anche qui da risorse europee. La giunta guidata da Michele Emiliano, considerata la stasi dei cantieri di queste settimane, ipotizza per il 2020 di non riuscire a centrare i target fissati dalla Ue (sarà così prevedibilmente per tutte le Regioni del Sud). Per questo si prepara ad allestire un piano complementare (il Pac, appunto) e a recuperare parte dei soldi non spesi.

 A chi andranno i fondi 

Il mezzo miliardo sarà destinato, come detto, a dare benzina alle medie, piccole e piccolissime aziende. La forma è da studiarsi. Presumibile si possa trattare di incentivi a fondo perduto, agevolazioni e premialità per gli investimenti, secondo il sistema dei collaudati bandi che si utilizzano da molti anni in Puglia.
La Regione sta studiando pure di utilizzare in maniera più elastica il Reddito di Dignità (ReD) finanziato con il Fse (fondo sociale europeo). Bruxelles esige che tali risorse siano destinate ad attività formative. E infatti la corresponsione del ReD è legata all’obbligatoria frequenza di corsi di formazione. La giunta intende chiedere alla Ue di poter erogare l’assegno senza «condizionalità». Senza cioè pretendere la frequenza dei corsi, ma allo scopo puro e semplice di sostenere il reddito di disoccupati e inoccupati. È vietato dalle regole di Bruxelles, ma l’emergenza coronavirus potrebbe indurre a decidere diversamente. Ieri la giunta ha stanziato 36 milioni, destinate proprio al Red, per l’anno 2020.

 

Francesco Strippoli

 

corrieremezzogiorno

 
 
 

31 Mar - 10:41:21 Vieste – “CASA DI RIPOSO GESU’ E MARIA”, LA QUOTIDIANITA’ DEGLI ANZIANI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS [Video] [Fot

Post n°25757 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

 
31 Mar - 10:41:21
 Vieste – “CASA DI RIPOSO GESU’ E MARIA”, LA QUOTIDIANITA’ DEGLI ANZIANI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS [Video] [Fotogallery] 
Da subito, al partire dell’emergenza Coronavirus, presso la casa di riposo “Gesù e Maria” di Vieste sono state prontamente adottate le misure di prevenzione sanitarie per preservare la salute degli anziani. Fra queste, c’è stata quelle di non poter più incontrare parenti e familiari. Abbiamo perciò contattato Maria Tantimonaco, infermiera presso la residenza sanitaria viestana, per farci raccontare come si svolge in…

 
 
 

31 Mar - 10:38:52 Vieste – NOBILETTI: ”AI 128 MILA EURO DEL GOVERNO IL COMUNE HA AGGIUNTO ALTRI 105 MILA EURO PER AIUTARE LE FA

Post n°25756 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

 
31 Mar - 10:38:52
 Vieste – NOBILETTI: ”AI 128 MILA EURO DEL GOVERNO IL COMUNE HA AGGIUNTO ALTRI 105 MILA EURO PER AIUTARE LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’ [Video] 
Il Comune di Vieste ha deciso di aggiungere 105 mila euro dal proprio bilancio alle risorse stanziate dal Governo per sostenere le famiglie in difficoltà economica a seguito dell’emergenza Coronavirus. In questo videomessaggio il sindaco Giuseppe Nobiletti spiega i dettagli del provvedimento.

 
 
 

Tremiti/ Verso la fine del settecento Ferdinando IV istituì colonie penali a Pelagosa e a S. Nicola. Prima i galeotti, poi i pe

Post n°25755 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Tremiti/ Verso la fine del settecento Ferdinando IV istituì colonie penali a Pelagosa e a S. Nicola. Prima i galeotti, poi i pescatori. 

 
Tremiti/ Verso la fine del settecento Ferdinando IV istituì colonie penali a Pelagosa e a S. Nicola. Prima i galeotti, poi i pescatori.
 
 

Si presenta come un gla­bro pianoro lungo 700 m. e lar­go 250. Si estende per un 13 et­tari e nel punto più alto non ar­riva a quindici metri; durante le mareggiate viene sommersa in­teramente dal mare. La chiama­no isola, in realtà è solo un vasto scoglio affiorante.

 

Questa è Pia­nosa, la più lontana delle Tremi­ti. Disabitata, distante una venti­na di chilometri dal noto arcipel­ago, Pianosa ne fa parte dal pun­to di vista geologico, oltre che amministrativo (è il punto più a nord della Puglia e le sue acque rientrano nella Riserva Marina delle Isole Tremiti). Restando però alla geologia, non è Piano­sa l’ultimo sito emerso del con­tinente garganico.

 

Proseguendo lungo la direttrice Tremiti-Lagosta (l’isola più vicina dell’arci­pelago dalmata), venti miglia marine oltre Pianosa si incon­tra Pelagosa Grande, un isolotto che si erge per 103 metri, este­so per meno di mezzo chilometro

 

quadrato e così battezzato per distinguerlo da Pelagosa Picco­la, che con altri scogli completa l’omonimo arcipelago. Facendo parte della nostra piattaforma continentale, l’arcipelago di Pel­agosa è geograficamente italia­no. Politicamente, invece, fa par­te della Repubblica di Croazia.

 

Tuttavia, dati i buoni rappor­ti col governo croato, è tollerato che i nostri pescherecci gettino le reti in quelle acque. Per la sua relativa inaccessibilità l’arcipel­ago di Pelagosa è un piccolo par­adiso terrestre. L’unica struttu­ra antropica, presente su Pela­gosa Grande, è il complesso ar­chitettonico del faro, funzion­ante dal 1877 e comprensivo di un osservatorio meteorologico, una cappelletta riservata al cul­to di San Michele e due piccoli fabbricati destinati ai turisti (chi sia interessato, si rivolga all’Ente Nazionale Croato del Turis­mo).

 

A parte i tre guardiani a presidio del faro, non si registra­no altri insediamenti stabili. Pel­agosa è stata italiana sino alla fine della seconda guerra mon­diale. In precedenza aveva fatto parte del Regno di Napoli. A tale proposito merita d’essere rac­contato quanto segue: Verso la fine del Settecento Ferdinando IV istituì colonie penali a Pelago­sa e a San Nicola (Tremiti). Con l’avvento di Gioacchino Murat quei reclusi vennero liberati.

 

Al ritorno dei Borboni, Ferdinando II, nel 1843 decise di rilanciare sia Pelagosa che le Tremiti ripo­polandole, questa volta di pesca­tori. Ma chi mandare all’estrema periferia del Regno? La scelta cadde su alcuni abitanti di Is­chia. Perché poi proprio gli abi­tanti di Ischia e non di Capri o di Precida si può spiegare col fat­to che all’epoca Ischia era l’isola più popolosa dell’arcipelago campano, sicché là era più facile ‘ingaggiare’ il centinaio di fami­glie che facevano al caso del Bor­bone.

 

Un piccolo popolo di ones­ti disgraziati coeso dalla pros­pettiva di avere nulla da perd­ere e qualcosa da guadagnare, stante l’assoluta miseria di partenza. Ferdinando dovette promettere loro il sogno di tut­ta una vita: una casa, una bar­ca e un fazzoletto di terra.

 

Per­ché non accettare? Accettaro­no. Di essi una parte si sistemò alle Tremiti, l’altra a Pelagosa. Con l’avvento del Regno d’Ital­ia l’incuria e l’inefficienza delle nuove istituzioni scontentò su­bito la colonia di Pelagosa. Com­inciarono le prime defezioni. Le defezioni divennero esodo col­lettivo quando nel 1873, e senza che l’Italia reagisse, gli Austri­aci si impossessarono dell’arci­pelago.

 

I profughi trovarono ri­fugio alle Tremiti, dove si ricon­giunsero con parenti e amici. Nel 1920, a seguito degli accor­di di pace, Pelagosa tornò itali­ana. Il Fascismo allora rilanciò la carta della colonizzazione at­tingendo dalla colonia ischitana delle Tremiti.

 

Ma con la sconfit­ta nel secondo conflitto e la ces­sione di Pelagosa alla Jugoslavia quegli ischitani dovettero anco­ra fare fagotto. Rientrarono alle Tremiti? Forse sì, almeno in par­te, contribuendo a tenere in vita un patrimonio linguistico di cui resta oggi solo un’inflessione campana.

 
 
 

Dalla Regione: il personale sanitario può soggiornare temporaneamente presso strutture ricettive-alberghiere

Post n°25754 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Dalla Regione: il personale sanitario può soggiornare temporaneamente presso strutture ricettive-alberghiere 

 
Dalla Regione: il personale sanitario può soggiornare temporaneamente presso strutture ricettive-alberghiere
 
 

Tutto il personale impegnato direttamente a fronteggiare l’emergenza può “soggiornare temporaneamente presso strutture ricettive-alberghiere che verranno messe a disposizione, al fine di rendere più agevoli gli spostamenti presso le sedi lavorative".

 

È riportato in una circolare che i vertici delle Asl pugliesi hanno inviato a tutti i primari, al 118 e ai direttori dei distretti sociosanitari. Adesso verranno raccolte le adesioni: una volta stabilito il numero, la Regione provvederà a individuare le strutture.

 
 
 

Turismo/ “126 milioni di debiti contratti prima dell’epidemia”. Gli investimenti del 2019 sono ora un’esposizione finanziaria n

Post n°25753 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

Turismo/ “126 milioni di debiti contratti prima dell’epidemia”. Gli investimenti del 2019 sono ora un’esposizione finanziaria non sostenuta dal fatturato. 

 
Turismo/ “126 milioni di debiti contratti prima dell’epidemia”. Gli investimenti del 2019 sono ora un’esposizione finanziaria non sostenuta dal fatturato.
 
 

Prima che il terremoto Covid-19 le travolgesse, l’otti­mismo regnava tra le 26.045 imprese pugliesi del comparto turistico (22.118 nei servizi di ristorazione e 3.927 in quelli di alloggio). Secondo i dati con­tenuti nel Report «Turismo» della neonata collana di ricer­che «Sismografo» dell’Ufficio Studi di Unioncamere Puglia, tanto era l’ottimismo che le imprese più strutturate hanno fatto grossi investimenti, in­debitandosi .per 126 milioni. Soldi che avrebbero dovuto mettere le ali ai loro affari e che, invece, ora sono zavorra.

 

«Il dossier - spiega Alfredo Prete, presidente di Unionca­mere Puglia - analizza i dati annuali al 31 dicembre 2019 (gli ultimi disponibili) e li confron­ta con quelli del 2014 (assunto come anno di benchmark, pa­rametro di riferimento, della crisi 2007-13)».

 

L’analisi aggre­gata degli ultimi due bilanci depositati da 2.130 imprese dei settori «alloggio» (divisione ATECO I 55) e «attività dei servizi di ristorazione» (I 56) consente di rivelare negli ul­timi due anni, cumulati, le se­guenti dinamiche: crescita de­gli investimenti (+181 milioni) e della fiducia, come dimostra il ricorso ad un maggiore de­bito (+126 milioni).

 

«Se un imprenditore si in­debita non è perché crede nella fugace apparizione di un tu­rista - commenta Luigi Trig­giani, segretario generale Unioncamere Puglia - Gli ope­ratori avevano verificato e stu­diato le loro prospettive. Il set­tore andava molto bene. Il trend, infatti, dimostra un au­mento di addetti (il 39,14% in più nel 2019 rispetto al 2014) e imprese (+15,84%). L’indebitamento che rileviamo non è in­debitamento per il manteni­mento ma per la crescita».

 

Quindi, paradossalmente, l’indice di indebitamento che, visto con gli occhi del 2019, era un dato positivo, ora si è tra­sformato in una esposizione finanziaria non sostenuta dal fatturato. Soluzioni? Triggiani, da «tecnico», alza le mani («La politica deve trovare le rispo­ste»). Ma è possibile tratteggiare iniziative, quali, per esempio, l’accompagnamento per rinegoziare i mutui, per le imprese più strutturate.

 

C’è poi il fronte degli addetti. «Nel settore - si legge nel “Si­smografo” - operano 110.804 ad­detti, 93.827 nella ristorazione e 16.977 nell’alloggio». E questo - aggiunge Triggiani - senza con­siderare alcune categorie che al turismo sono legate, come l’artigianato («Il souvenir, i manufatti in terracotta, a chi li venderanno ora?»).

 

Dovendo muoversi su dati certi lo studio Unioncamere Puglia non «fo­tografa» per intero la filiera che è vastissima e va dal «food» ai «servizi alla persona», coinvolgendo anche una miriade di micro-imprese di supporto al Turismo in Puglia. Settori che, però, saranno indagati con al­tri studi del «Sismografo». «Quello che emerge in questa analisi - conclude Luigi Trig­giani - è solo legato a società, come le lancio dal quale traiamo dati certi. Ma è la punta di un iceberg. Queste sono le aziende più strutturate ma, per esem­pio, le Snc non compaiono».

 

Leggendo il dossier emerge anche come, accanto alla citata «fiducia» degli imprenditori di Puglia, la loro spinta evolutiva fosse proiettatissima in un fu­turo «roseo», «duraturo». Un approccio «industriale» si evince dall’«aumento della spe­sa nei fattori durevoli di pro­duzione, con +124 milioni in immobilizzazioni, di cui +87 in ricerca e sviluppo (immobiliz­zazioni immateriali)». Sforzi che erano stato premiati con «migliori risultati di fatturato (+162 milioni di valore della produzione in due anni), di valore aggiunto (+56 milioni) e di redditività (risultato ante imposte +3 milioni)».

 

La prossima ricerca Union­camere sarà diffusa giovedì 2 aprile e sarà dedicata al «food», cioè agricoltura e industria di trasformazione alimentare. Così come quella sul Turismo, sarà disponibile gratuitamente sul sito www.unioncamerepuglia.it.

 

Marisa Ingrosso

 

gazzettamezzogiorno

 
 
 

La nave "Diciotti" verso le Isole Tremiti

Post n°25752 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

La nave "Diciotti" verso le Isole Tremiti 

 
La nave "Diciotti" verso le Isole Tremiti
 
 

 La Guardia Costiera, in relazione ai collega­menti marittimi tra le Isole Tremiti e la terraferma, ha già messo in allerta i mez­zi navali presenti in zona e gli elicotteri della Base Aeromobili di Pescara, che sono pronti ad inter­viene per assicurare as­sistenza alla popolazione in caso di necessità.

 

Lo riferisce una nota. “Nelle prossime ore - prosegue la nota - dirigerà in zona anche nave Diciotti, pattugliatore d’altura multiruolo della Guardia Cost­iera, che fornirà un ulte­riore supporto logistico e sanitario ai residenti del­le isole Tremiti”.

 
 
 

31 Marzo/ UNA VITA NELLA NOTTE

Post n°25751 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

31 Marzo/ UNA VITA NELLA NOTTE 

 
31 Marzo/ UNA VITA NELLA NOTTE
 
 

La mia vita s'è srotolata nella notte. / Tenebre e caos, la notte del peccato, / mi hanno inghiottito. / Solo tu puoi fare di me un figlio della luce, / o mio Salvatore.

 

Andrea di CRETA

 

Era nato a Damasco attorno al 660, aveva fatto il monaco presso il Santo Sepolcro di Gerusalemme e poi era stato eletto metropolita di Creta, ove morì nel 740. Il suo nome era Andrea e ci ha lasciato, oltre a quaranta omelie, anche un «canone» di nove odi, tra le quali un canto penitenziale di ben 250 strofe a cui oggi abbiamo attinto per la nostra citazione e per la relativa riflessione. È un modo per evocare la quaresima che segna questo tempo dell'anno ricorrendo alla voce di un fedele delle Chiese d'Oriente, la cui opera è ancora viva nella liturgia bizantina.

 

Quella che Andrea di Creta ci propone è una meditazione aspra e severa: è uno sguardo impietoso e privo di vezzeggiamenti sulla vi­ta. Essa assomiglia a un fiume lutulento che scorre nella notte, av­volto tra caos e tenebre. L'anima è inghiottita da questo abisso oscu­ro.

 

Ma ecco irrompere un'alba sfolgorante: la luce di Dio dirada le tenebre e quel corso d'acqua si fa trasparente e riesce a riflettere in mille iridescenze ì raggi del sole. È, questa, la parabola di una con­versione.

 

Lo scrittore francese Francois-René de Chateaubriand (1768-1848) nella sua opera più nota, Il genio del cristianesimo, descri­veva la sua conversione in modo lapidario: J’ai pleure et fai cru, «Ho pianto e ho creduto». Le lacrime, anche se non esplicite come quelle di san Pietro dopo il tradimento di Gesù, lavano la coscienza; ma è soprattutto la grazia divina a farci creatura nuova, «figlio della lu­ce». La salvezza, infatti, è un dono da accogliere.

 

Gianfranco Ravasi

 
 
 

31 Marzo 2020 - 12:27:00 Vieste – MUNICIPIO ORE 12,00, CERIMONIA IN RICORDO DELLE VITTIME DEL CORONAVIRUS [Video] Dinanzi al Mu

Post n°25750 pubblicato il 31 Marzo 2020 da forddisseche

31 Marzo 2020 - 12:27:00
Vieste – MUNICIPIO ORE 12,00, CERIMONIA IN RICORDO DELLE VITTIME DEL CORONAVIRUS [Video]Dinanzi al Municipio di Vieste, così come nella altre città d’Italia, si è svolta la cerimonia in ricordo delle vittime del Coronavirus alla presenza del sindaco Giuseppe Nobiletti, del consigliere Michele Lapomarda in rappresentanza del Consiglio Comunale, del comandante Gaetano Dimauro con una rappresentanza della Polizia Locale. A scandire la cerimonia la tromba era suonata da Vincenzo Mastromatteo.

 
 
 
 
 

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