Non per tutti

Calendario dell'Avvento 10

A Natale si soffre di più.

Non sono solo io a dirlo. Difficile da spiegare.
A Natale il dolore si amplifica, molto più della gioia.
Lo riportano anche le frasi comuni, quelle dette a prescindere,
che fanno notare nel giorno di Natale, la fame, la solitudine, la malattia,
come se dal 23 al 27 fossero sofferenze diverse.

In fondo, però, è vero...

Solitudine, fame (d'affetto) e dolore (fisico e non)
in quei giorni fanno più male, anche a chi li guarda.

Chissà perchè...

Calendario dell'Avvento 9

Pescare un ricordo...

Ricordo la fatica di giocare a tombola in tre.
Meglio di niente, ma sembrava solo il tentativo di dare un volto tangibile alla festa dei clan.

Per me il Natale è sempre stato la festa dei clan.
Gli amichetti sparivano, risucchiati dai loro clan...

Forse però si dice "festa della famiglia".

Calendario dell'Avvento 8

Anche quest'anno rispetto la peggiore delle mie tradizioni: non ho comprato, ma nemmeno pensato, i pochi regali che dovrei fare.

Come sempre mi riduco agli ultimi giorni, quelli che già cominciano col venti, perchè in effetti io saprei cosa vorrei regalare, ma son tutti regali che non posso fare e quindi non mi concentro sulle sostituzioni.

Se potessi regalerei tutta tecnologia: la Wii U, l'autoradio, tablet, aspirapolveri che vanno in giro da soli, smart Tv... ma non posso. E allora non mi va di pensarci, ma alla fine qualcosa dovrò tirare fuori e farò odiare babbo natale.

Calendario dell'Avvento 7

Come mi sembra di aver capito da altri post, non ero la sola, almeno in queste zone, ad avere i regali dalla Befana, invece che dal Babbo.

A Natale ricevevo giocattoli, prima, e libri, poi, da una signora polacca che veniva in vacanza qui, nella sua villa dove mio padre faceva il custode. Ma era la Befana che si infilava in casa di notte, lasciando dolciumi e regali.
Avevo 7 - 8 anni quando nella calza trovai un biglietto, firmato da lei, che mi diceva che per quell'anno era andata, ma se non mi comportavo un pò meglio, l'anno successivo non sarebbe passata. L'evoluzione del mio pensiero fu: nessuno mai ha avuto una lettera scritta personalmente dalla Befana! Quanto sono peggiore io, per averla avuta??!

La geniale trovata di mia madre, che voleva essere semplicemente lo sprone a farmi essere più ubbidiente, le si ripercosse per tutte le sere che non volli più dormire nel mio letto e per il colpo alla mia autostima.
Ci volle un pò di tempo perchè mi accorgessi che la grafia della befana somigliava un pò troppo a quella di mia madre.

Calendario dell'Avvento 6

Oggi il sole non buca le nuvole, anche se si capisce che c'è,
giusto dietro.
O meglio, le buca, ma in mezzo al mare.

Quindi aria un po' grigia, da dedicare ad un argomento polemico
o triste.
Vada per il polemico.

Il mio paesello è uno di quelli che durante l'estate è tutto,
d'inverno niente, dal punto di vista turistico.
In estate si riempie all'inverosimile, tanto che in certi periodi
non c'è posto, letteralmente. Questo anche negli ultimi anni,
anche quest'anno.
Punta al turismo d'elite, quello che non conosce la crisi.

Ogni anno, puntualmente ogni anno, l'amministrazione comunale
promette di fare qualcosa che lo renda vivo anche d'inverno
ed ogni anno i risultati sono ridicoli.

Di centinaia di alberghi e B&B, (un numero altissimo rispetto alla
popolazione ed al territorio), ne rimangono aperti due o tre.
I "paesani" se ne vanno in vacanza in luoghi esotici e i pochi che
restano si trovano senza bar, senza ristoranti, in un paese che è
quasi fantasma (a me piacciono i paesi fantasma, questo si sa).
E allora ammettiamolo:
fino a marzo non ci siamo, il paesello vegeta.
Che l'accendiamo a fare il banale albero in piazza e,
novità di quest'anno (grandiosa!), risparmiamoci gli altoparlanti
per le strade con le canzoncine natalizie.
Tanto, noi "di casa" ce le ascoltiamo a casa, appunto...
così almeno scegliamo.

Coerenza.
Siamo spumeggianti per otto mesi e zombie per gli altri quattro.
Prendiamone atto e dichiariamolo apertamente.

Calendario dell'Avvento 5

Facciamo mente locale.
Cerco di concentrarmi sul tema del calendario.

Una considerazione abbastanza certa è che... mi andrebbe bene
se il tempo si fermasse ora. 
Adesso non fa molto freddo, l'atmosfera è in crescendo,
la genta sta per diventare "scema", ma non lo è ancora del tutto,
le feste son da venire, ma ancora non ci sono,
abbiamo un anno in meno sul calendario,
i paesi e le città si danno una ripulita,
i soldi, almeno io, non li abbiamo ancora spesi...

Insomma, se ci fermassino un po'?

Calendario dell'Avvento 4

Oggi non sono stata pronta.

Cercavo di decidere se parlare della crudeltà della Befana o di quanto poco sia stato amato il Babbo in questa casa, oppure raccontare cosa fa il paesello in questi giorni, ma il tempo mi è sfuggito.
Potrei proporre il video irriverente che dall'inizio del gioco mi tenta, ma non ho ancora trovato il preambolo per spacciarlo in qualche modo parte del calendario.
Quindi... uso un bonus
(rosso: colore in tema!) e a domani!

Calendario dell'Avvento 3

Oggi sole.

Ho realizzato che per me il periodo pre - natalizio è così, col sole.

In queste zone dicembre non è mai troppo freddo e sono così
le giornate che mi aspetto per pensare alle feste.

Mercato, oggi.

Aria natalizia? Mah...
Non so bene in cosa cercarla. Forse negli oggetti in vendita?

Però una cosa l'ho scoperta: vanno molto calzini, calzette
e calzettoni!
Erano le bancarelle più prese d'assalto... e sono stupita!

Calendario dell'Avvento 2

Avvento significa aspettare qualcosa che deve avvenire,

qualcosa di immediato (il Natale)

e qualcosa di inevitabile (la fine).

La prima cosa non la aspetto, la seconda non voglio considerarla.

Quindi, per me, Avvento cos'è?

Niente.

Calendario

Tanti anni fa, quando ancora credevo che i dettagli avessero importanza, negli ultimi giorni di novembre preparai per i miei bambini un calendario dell'Avvento su cui, dietro ogni finestrella era scritta una frase, una sfida per il giorno.

"Oggi mangerai una mela", "Esci con qualcosa di giallo", "Un'ora di silenzio", "Telefona a qualcuno dicendogli che hai fatto la torta di mele", "Dieci capriole"...
L'iniziativa ebbe successo e si è ripetuta nei tre - quattro anni successivi, con l'aggiunta del fatto che io lo preparavo anche per un'amica e lei per me.
Fare quel che era scritto, antipatico finchè si vuole, ma sempre fattibile, era una bella sfida, soprattutto con se stessi.

Non ricordo tutto quello che ho dovuto fare, ma ci sono un paio di cose passate alla storia, come quando mi toccò andare alla fiera che qui si tiene il 14 dicembre in minigonna. Fu terribile!