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Messaggi del 05/02/2007
Doverosa premessa: il tag una storia esemplare, è la cronaca di un amore, o di quello che io credevo tale, e che si è rivelato.... mah ancora non ho capito cosa sia stato. A casa sua I giorni passano lenti, questa settimana sta durando una vita! Alla fine ho detto di si: passerò due giorni a casa sua. Sono felice e preoccupata. Abbiamo gia fatto l’amore eppure... Questo rapporto mi coinvolge troppo, non riesco a raccapezzarmi con quest’uomo! Dolce, dolcissimo e io mi fido di lui. Non mi farebbe mai del male, ne sono certa. Ma sono preoccupata lo stesso. Sarò all’altezza delle sue aspettative? E se poi mi ordinasse di fare qualcosa che non desidero? Se gli dicessi di no, lo deluderei? Mi alzo di buon'ora: il momento tanto atteso è arrivato. Afferro un paio d vestiti e li butto nello zainetto. Ho preso tutto? Sembra di si. Esco di casa verso le 8, il sole è già alto: indosso degli occhiali scuri per non innervosirmi ulteriormente. Il treno è puntuale per fortuna. Salgo e mi metto comoda in uno scompartimento semideserto. Ho comprato delle riviste per allietare il viaggio, ma le sfoglio svogliata mentre penso a lui. Non riesco a concentrarmi su nient’altro. Mi sento una ragazzina: che stupida! Arrivo a destinazione con più di un’ora di ritardo (benedette ferrovie dello stato!) ed eccolo, è li ad aspettarmi! Ci abbracciamo. L’ora di pranzo è passata da un pezzo ,ma nessuno dei due ha toccato cibo. “Mangiamo da me? Ti cucino qualcosa..” “Certo” Devo rilassarmi,che può succedere che non sia gia accaduto?Dormirò con lui questa notte ed è una cosa bellissima: perché non riesco a stare calma? Sono seduta al tavolo della sua cucina, lo guardo ai fornelli, sorrido. Non mi pare possibile. Mangiamo chiacchierando, mi mostra la casa e mi offre un liquore fatto da lui. Lo sorseggio sul divano, poco alla volta, cercando di ambientarmi. Mi bacia. Questo mi fa stare decisamente meglio. Il telefono squilla, si alza per andare a rispondere. Lo aspetto gironzolando per la casa, la porta della camera da letto è socchiusa. L’inquietudine ritorna. Quante donne avrà portato in questa stanza? Quante avrà legato a quella spalliera che tanto si presta a questa pratica? Quante gli avranno dato più di quello che io riuscirò a dargli? Mi cinge da dietro in un caldo abbraccio. Voltandomi nascondo i pensieri dietro ad un sorriso e lo bacio. Sento la sua mano sotto la maglietta e per un attimo sono presa dal panico, mi scosto. “Aspetta…devo fare una telefonata, prima... ”invento sul momento. Mi libera dall’abbraccio. Telefono a mia madre parlando di futilità, cercando di calmarmi. Devo riattaccare: sono a corto di argomenti. Torno da lui, che sembra comprendere il mio stato d’animo. Mi rassicura. “Tranquilla, no ho fretta, lo sai... ”sorride. Ci sdraiamo sul letto, mi abbraccia, mi bacia con tenerezza, a lungo. La luce del pomeriggio entra soffice dalla porta, chiudo gli occhi concentrandomi sul calore delle sue labbra. Ho voglia di lui, moltissima! Il respiro si fa più veloce. Mi toglie la maglia, lo lascio fare, ma sentirlo addosso è una sensazione talmente inebriante da non poter essere nascosta. Le sue mani percorrono il mio corpo, ansiose, i baci si fanno più arditi. Sa come eccitarmi e non mi risparmia niente. Mi spoglia, mi osserva. Sono leggermente imbarazzata. Non mi aveva mai vista nuda così chiaramente, non posso nascondergli nulla. In quel momento vorrei solo essere bella ai suoi occhi, bella come il sentimento che ha risvegliato in me: non bella per vanità ma per renderlo felice e orgoglioso!E’sdraiato dietro di me adesso: sento una mano tra le gambe, le dischiudo distendendomi sulla schiena ed offrendomi completamente. Fa scivolare un dito nel mio sesso, rubandomi un lamento di assenso. Vorrei riuscire a contenermi, ma non posso e non è certo quello che vuole lui. Porto le mani dietro di me, allungando le braccia e stringo le sbarre della spalliera. Riesco a sentire la passione nel suo tocco, la sua voglia di me, sempre più forte. Mi fa godere ma non si ferma portandomi ad un nuovo orgasmo quasi immediato. L’interno delle cosce è bagnato della mia stessa eccitazione e sono felice che anche lui possa sentirlo. So che gli piace. Quanto tempo è trascorso? Quanti orgasmi ho avuto? Che importa? Sono qui per lui e con lui, il tempo non ha importanza. Osservo la sua eccitazione e la voglia di sentirlo entrare in me diventa incontenibile. Lo bacio carezzandolo, toccando leggera il sesso teso. Il cuore accelera improvviso: non ne ho solo voglia, ne ho bisogno! Mi volto poggiando la schiena al suo petto. Prende il seno tra le mani, stringendolo con forza, attirandomi a se e penetrandomi con decisione. “Si…”non riesco a pensare quando lo sento entrare in me, non ho più controllo su mente e corpo. Sono in balia delle sue voglie:l a sua bambola, il suo gioco, la sua puttana. E quello che vuole ed è quello che desidero io, sentirmi così!Libera, sincera, senza paura di mostrare la mia essenza, il mio istinto, ciò che riesce a far sprigionare da ogni fibra del mio essere. Facciamo l’amore a lungo, mi lascia senza fiato. Non avevo mai provato per nessun uomo quello che sento quando sto con lui. Mi ritrovo ad osservarlo, sdraiata al suo fianco, nuda, sudata, la mia mano nella sua. Ha gli occhi chiusi, forse sta riposando, ne approfitto per alzarmi ed andare a darmi una rinfrescata. Faccio scivolare la mano da sotto la sua, lentamente, non voglio che si svegli, mentre con gli occhi cerco tra i vestiti sparsi sul letto e sul pavimento, qualcosa da indossare. Trovo l’intimo e lo metto senza far rumore, ma non appena i piedi toccano terra la sua voce mi richiama: Dove stai andando? In bagno, posso? Si, puoi, ma torna qui subito. Sorrido. Va bene. Davanti allo specchio del bagno osservo il volto di una donna finalmente felice. Lo sguardo si posa sul seno: ho dei lividi evidenti. Perché non smetto di sorridere? Li accarezzo con le dita delicatamente: non riesco a trovare un motivo per dispiacermi. E’stata la sua mano a provocarli, la sua passione a stringere con forza: sono felice che sia andata in questo modo. Quando tornerò a casa avrò il ricordo di tutto questo,tangibile e visibile solo ai miei e ai suoi occhi.Mi spoglierò e saprò che è accaduto davvero, che non è stato solo un sogno. Torno da lui. Che ci fai così ”vestita”? Domanda mentre mi slaccia nuovamente il reggiseno e mi sfila gli slip. Lascio che mi spogli. Ho voglia di fumare una sigaretta e glielo comunico. Me lo concede, ma non vuole che indossi nulla in giro per casa. “Magari potresti prestarmi una tua maglietta? ”chiedo un po’imbarazzata. Me ne porge una: la indosso. Non sarà molto ma copre l’indispensabile. |
Inviato da: winnysilly
il 13/04/2019 alle 21:18
Inviato da: chiarapertini82
il 05/02/2016 alle 19:28
Inviato da: scampipercena77
il 01/02/2016 alle 12:00
Inviato da: sagredo58
il 11/11/2013 alle 18:32
Inviato da: logan10
il 07/01/2013 alle 16:42