Blog
Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

PENITENTIAGITE...

...cronache del nuovo millennio

 
 

SONDAGGIO

PARTECIPA
ALL'ULTIMO
SONDAGGIO
PROPOSTO


CLICCA QUI



 

ULTIME VISITE AL BLOG

soren53aquarius6Kaos_101paolocamurriAssumeThePositionbumpabumtrasilviadgl31alina.grafhowardlovecraftrafbotK_12_rsbaraghilionardodavinci68TheNightManagerPatsydg1
 

FACEBOOK

 
 

ULTIMI COMMENTI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Gennaio 2007 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 41
 
Adams
immagine
immagine
immagine
Berengo-Gardin
immagine
immagine
Cartier-Bresson
immagine
immagine
Doisneau
immagine



 

Messaggi del 24/01/2007

Corsia

Post n°39 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da Kaos_101
 

epilogo...

...molte ore dopo riprende coscienza, è nuda ma non legata al letto, ha una pezzuola bagnata sulla fronte e percepisce la presenza di qualcuno accanto a sé.
Ti hanno quasi ucciso oggi, il porco si è fatto prendere la mano, dovevi vedere come ti guardava, è veramente una bestia.
Lia riconosce la voce della donna, allora in fondo è un po’ più umana degli altri....
Forse dovrebbe cedere alle sue proposte, sa di non poter resistere ancora a lungo, eppure....il suo orgoglio le impedisce di cedere.
Però può almeno tentare di rabbonirla, di scoprire cosa può ricavare se accetta di sottostare alle sue richieste.
E’ troppo spossata per muoversi, l’altra pare saperlo e infatti non approfitta di lei si limita a carezzarle i capelli e a guardarla con un misto di tenerezza e di lascivia.
Lia apre gli occhi, incrocia quelli di lei, e le esprime un muto senso di gratitudine.
L’infermiera sorride, continua a carezzarla, poi dopo un certo tempo, quando le sembra che Lia si sia ripresa un poco, le si avvicina  e la bacia.
Questa volta Lia ricambia il bacio, è una sensazione strana, c’è qualcosa di noto in quello intrecciarsi di lingue, una sorta di complicità una complementarietà di gesti, che la riempie di tenerezza. La mano della donna le sfiora i capezzoli martoriati, ma il dolore non è poi così violento, anzi Lia prova un curioso piacere  che aumenta quando le mani scendono a frugare il suo sesso.
...passi nel corridoio, la donna si solleva di scatto e scompare, lasciandola sola e sempre più confusa.
Il giorno dopo nessuno la viene a prendere, evidentemente il trattamento del giorno precedente è stato troppo violento ed il medico vuole che si riprenda.
Lia rimane sola tutto il giorno con i suoi pensieri che vagano senza meta.
Ad un certo punto si rende conto che le sue mani e le sue gambe hanno assunto autonomamente la postura che le impongono i lacci, sebbene sia assolutamente libera.
Con un gesto di stizza si rannicchia in posizione fetale come a proteggere il suo intimo dalle oscene posizioni a cui è stata costretta negli ultimi giorni.
Eppure qualcosa in lei è cambiata, sente che quelle violenze quelle imposizioni hanno aperto una porta  sinora gelosamente chiusa, prova dei brividi di piacere nel riandare col pensiero alle sensazioni degli ultimi giorni.
Non è certo la situazione in cui le ha subite che la eccita, ma non può negare che se liberamente vissute le costrizioni che ha provato hanno scombussolato il suo intimo.
Ritorna col pensiero al mancato stupro di Mario e deve ammettere che senza l’intervento del medico, probabilmente l’avrebbe subito con non poco piacere.
Riesamina i segnali del suo corpo, così difficili da mascherare, il piacere che le colava dalle cosce, i capezzoli turgidi, il senso di vuoto che provava al ventre e il desiderio che qualcosa la prendesse e lo riempisse.
Lentamente mani e gambe ritornano nella precedente posizione e Lia si ritrova a gambe divaricate le mani stette spasmodicamente alle stanghe del letto il ventre che si muove mentre il bacino si inarca e il piacere la invade nuovamente.
La mattina dopo torna Mario. Questa volta il tragitto è assai più lungo: Mario le fa percorrere corridoi, scendere scale, attraversare androni, fino a che al di là di una porta, Lia scorge un ampio salone freddo ed umido dalle pareti di pietra e dal soffitto basso e  volta.
Il medico la sta aspettando seduto comodamente su una specie di scranno.
Sono contento che lei sia così cocciuta mia cara, mi sarebbe dispiaciuto non sperimentare su di lei questo interessantissima collezione di strumenti  che ho riprodotto traendo ispirazione dalla Santa Inquisizione.
Lia si guarda attorno e un’angoscia senza nome le attanaglia il ventre.
L’ampia sala è occupata da una serie impressionante di macchine di tortura che sembrano uscite da qualche film dell’orrore.
Ci sono ruote, tavoli, cavalletti, pinze ferri roventi corde fruste, e persino una vergine di Norimberga.
La voce del medico si fa gelida.
Oggi le darò una breve dimostrazione degli effetti di questi deliziosi giocattoli, poi le lascerò la notte per pensare.
Domani tornerà qui e o firmerà o resterà in questa stanza fintantoché non cambierà idea.
Sono stato chiaro?....bene procediamo!
Per prima cosa le farò assaggiare la frusta.
Mario!
Mario prende Lia, che è pervasa da una specie di apatia, e la lega ad una ruota verticale col viso contro il legno, quindi imprime una rotazione lenta alla stessa  e si allontana.
Lia è stranamente calma e esamina le sue sensazioni.
E’ terrorizzata eppure quel lento girare e l’attesa del dolore la eccita, non capisce bene cosa stia succedendo ma non riesce a non provare un sottile piacere in quel tempo sospeso che la separa  dall’inizio della sofferenza.
La prima frustata la coglie impreparata e la strappa ai suoi pensieri, le fa male, ma meno male di quello che si era aspettata, o forse meno del piacere che prova.
Anche la seconda le risulta tollerabile, e nella sua mente già aspetta la terza, che non tarda ad arrivare.
Basta! Il medico ha intuito qualcosa, Lia non reagisce come lui si sarebbe aspettato.
Dov’è la tremante vittima in cui il suo trattamento avrebbe dovuto rivolgere la sua vittima?
E del resto lui sa benissimo che non può eccedere, la donna deve ricomparire magari pazza ma in condizioni da non destare troppe domande.
La tavola. Si la tavola funzionerà certamente.
Lia viene sdraiata su un tavolaccio liscio mani e piedi le sono fissati agli angoli della stessa, Lia sente una lenta e progressiva trazione divaricarle braccia e gambe, e anche questa volta l’idea della sua esposizione e della sua assoluta impossibilità a ribellarsi assume sfumature di piacere che ne mitigano l’angoscia.
Il medico sente la situazione sfuggirgli di mano.
Aiutala a convincersi Mario: i seni.
Mario afferra i grossi e turgidi seni di lei e li avvolge con alcuni giri di una ruvida corda che stringe progressivamente.
Una rivelazione Lia fatica a controllare il piacere che la pervade....non avrebbe mai sospettato che si potesse godere così.
BASTA! Urla il medico.
Questo è stato l’aperitivo domani sarà molto diverso!
Lia è sola nella sua stanza legata e nuda.
Sta valutando la situazione. E’ sconvolta e stupefatta da quello che ha provato, ma sa che domani non sarà così.
Il medico, sconcertato dal suo comportamento, troverà le contromisure, e quando farà sul serio non ci sarà più piacere ma solo dolore per lei, infinito dolore.
Allora cosa hai deciso?
Questa è la tua ultima occasione, domani sera non avrai più la forza di prendere alcuna decisione.
La donna è sulla porta, sorride soddisfatta, sa che Lia non ha scelta.
Cosa mi darai in cambio?
Tu fai la brava con me stanotte e domani quando Mario verrà a prenderti non ti troverà.
Ma come faccio a fidarmi di te?
Non hai scelta, o ti fidi o non ne uscirai più.
Mettila così se sarai carina e brava con me io avrò molte ragioni per volermi ancora divertire con te, ma fuori di qui.
Se non lo sarai, beh in quel caso pazienza per la splendida carrozzeria, ma evidentemente il motore non ne era all’altezza.
Non voglio fuggire, voglio vendicarmi di quel porco!
Lo sapevo, sei troppo in gamba per loro.
Va bene ti aiuterò, ma tu dovrai essere molto brava con me.
Va bene cosa vuoi che faccia?
La donna si avvicina a Lia, la slega, poi si alza in piedi e guardandola con una strana luce negli occhi le sussurra:
Inginocchiati cagna giù ai miei piedi!
Lia cade in ginocchio, il cuore le batte forte nel petto si mette a 4 zampe e aspetta...
improvvisamente la mano della donna si abbatte su una sua natica con un sonoro ceffone.
Il dolore non è forte, e la sua reazione è immediata, i capezzoli si inturgidiscono, la vulva inizia a bagnarsi.
Un altro schiaffo, il piacere aumenta, Lia mugola la donna sorride:
sfilami le scarpe cagna.
Lia ubbidisce...
Leccami i piedi.
Lia ricorda la ciotola, inizia a leccarle i piedi con il medesimo impegno e la medesima cura che aveva usato per ripulire le scodelle, il piacere di obbedire, il desiderio di essere costretta a fare ciò che le viene ordinato, il desideri di essere umiliata e posseduta si impossessa di lei.
Lia striscia ai piedi della donna non attende nemmeno più gli ordini, è la sua schiava il suo strumento di piacere.
Le sue mani salgono lungo le gambe di lei le sfilano gli slip si intrufolano tra i peli della vulva, la bocca risale continuando a leccare fino a tuffarsi nel grembo spalancato della donna abbandonata a gambe larghe sul letto.
Lia che si era sempre rifiutata di assaggiare i suoi umori, succhia voracemente il piacere che sgorga dal sesso dell’altra che le tiene il capo tra le mani e lo preme con forza al suo inguine.
Poi la donna si riscuote.
Vieni qui troia ti voglio prendere.
Lia si alza
il capo chino gli occhi bassi attende gli ordini che la donna le vorrà impartire.
Un sottile brivido di piacere accompagna la sua attesa.
In ginocchio sul letto cagna!
Lia sale sul letto, porge  docilmente i polsi ai lacci che la legano al letto. È in ginocchio, le gambe divaricate il sedere spinto all’indietro. Brividi di eccitazione la scuotono, la mano della donna si tuffa nella sua vulva, prima un dito, poi due, tre quattro...infine aiutata da Lia che spinge senza più alcun ritegno l’intera mano penetra all’interno del suo corpo.
Lia la sente frugare avverte le dita che la dilatano, che le artigliano l’utero percepisce il fiotto di liquido piacere che le scorre lungo le cosce.
Un dito, due, tre...anche l’ano viene forzato e dilatato, Lia non ha più nessun controllo su quello che le sta accadendo, trema si dimena scongiura la donna di non fermarsi ed infine si accascia sfinita e sconvolta.
La donna le porge la mano grondante dei suoi umori e lei, languida e grata, comincia a leccarla come un cane che lecchi la mano del suo padrone.
Padrone si questa parola le riecheggia nella mente, voglio un padrone, un uomo a cui essere devota, a cui donare questo immenso mondo di emozioni che mi si è dischiuso davanti.
Sei stata brava cagna.
La voce dell’infermiera la riscuote dal suo torpore.
Domattina, prima che arrivi Mario ti farò un’iniezione. E’ un prodotto che ti renderà quasi totalmente insensibile al dolore, calmissima e lucida.
Il dottore è un maniaco se tu gli farai credere di essere stata soggiogata dal piacere di quello che ti sta facendo lo avrai in pugno.
Lui non immaginerà nemmeno per un attimo che tu possa fingere e se giocherai bene le tue carte riuscirai facilmente a dominare il tuo aguzzino e a quel punto potrai orchestrare la tua vendetta.
Io ti starò sempre vicina, non ti voglio perdere.
Lia è sdraiata ai bordi della piscina, l’aria è calda, il riflesso dell’acqua piacevole.
Lia sta leggendo: tutti i giornali riportano a titoli cubitali la sconvolgente notizia della tragica scomparsa di un famoso psichiatra e del marito  della ricchissima ereditiera trovati morti assieme ad alcune altre persone a seguito di quello che tutti definivano un perverso festino sadomaso....
Lia chiude il giornale, scende dal lettino e si va ad accoccolare ai piedi della sua padrona, che le carezza distrattamente i capelli.
Lia sorride e lecca devotamente il dorso della mano che la donna ha lasciato quasi distrattamente reclinata sul bracciolo della poltroncina.
Si è proprio una splendida giornata.
....vero cagna?

 
 
 
 

AVVERTENZA

Questo blog non
rappresenta
una testata
giornalistica in quanto
viene aggiornato
senza alcuna
periodicità.
Non può pertanto
considerarsi un
prodotto editoriale
ai sensi della legge
n. 62 del 7.03.2001
ЖЖЖЖЖЖЖЖЖ


 

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

Avedon
immagine
immagine
Mapplethorpe
immagine


 

ORKO

Creta


Foliage in Italia



Foliage Pennsylvanya



Ficus a Kandy



Iron Steel NYC


Bimba singalese

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963