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Piazza Vittorio residenza cinema

Post n°918 pubblicato il 04 Giugno 2012 da garden8
 

Gabriele Salvatores ad un critico di cinema gli dice

 che amerebbe stare in zona Esquilino a roma

zona multietnica .
il critico gli dice perchè non vieni? 
Salvatores dichiara che a via margutta sta meglio 
Salvatores regista preferisce Margutta a Piazza Vittorio 
ma molti professionisti del cinema si sono spostati proprio
dove Gaetano Koch architetto a messo a punto
palazzi eleganti e simmetrici come quello
della Banca d'Italia .

Da  MatteoGarrone, Anna Negri, Claudia Florio, Enzo Monteleone ,

 imusicisti Mario Tronco, ex Avion Travel nonché animatore

 dell'Orchestra di piazza Vittorio, e Daniel Bacalov; da qualche 

mese Paolo Sorrentino, il quale, spostandosi di qualche centinaia

 di metri rispetto al cinema Royal, si è preso  l'appartamento più 

ambito:l'attico di 250 metri quadrati con altana centrale, dotata 

di alti finestroni, ampie terrazze e vista meravigliosa su Roma.


Marco Bechis in uno stabile in piazza Vittorio poi

dalla parte opposta e speculare della piazza, variamente disseminati, 

abitano lo sceneggiatore e scrittore Francesco Piccolo, il regista

 Mario Martone, il critico Enrico Ghezzi, il responsabile cinema 

di Raitre Francesco Di Pace, la scrittrice Melissa Panarello, fino 

a poco tempo fa la regista Francesca Comencini; appena più già, 

in via Emanuele Filiberto, la cineasta Antonietta De Lillo; più

 dietro,dalle parti di via Merulana, il regista Mimmo Calopresti 

e l'attore americano Willem Dafoe con la 

compagna Giada Colagrande.


La mania di staccarsi dalla solita gente di cinema in 

luoghi storici e trovare cosi metrature adeguate di palazzi

e prezzi abbordabili .




E sono rari i film italiani girati a Roma che non si

affacciano nella celebre piazza, volentieri ambientati

proprio nel suddetto "palazzo dei registi". Da "Estate romana"

dello stesso Garrone, con la buffa scena dell'enorme

mappamondo di cartapesta da far scendere per le scale,

a"Riprendimi" di Anna Negri, da "Manuale d'amore 3"

di Giovanni Veronesi a "Scontro di civiltà per un ascensore a

piazzaVittorio" di Isotta Toso, da "Good morning, Aman"

di Claudio Noce a "20 sigarette" di Aureliano Amadei e

"Luce dei miei occhi" di Giuseppe Piccioni.



Perfino Ettore Scola, nel suo "Gente di Roma" del 2003,

nei giardini di piazza Vittorio, all'ombra del rudere romano detto

"Trofei di Mario", una scena : col povero disoccupato che

ogni mattina esce di casa fingendo di andare a lavorare, per non dirlo

per non dirlo alla moglie,passa le sue giornate sulla 
panchina.














 
 
 
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Un blog di: garden8
Data di creazione: 28/10/2006
 

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SEX CRIMES

la visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Personalmente sono molto soddisfatto, il programma è stato equilibrato, non ha avuto paura di mostrare i casi scabrosi di pedofilia che riguardano il clero, non ha evitato di mostrare integralmente Sex Crimes and Vatican, ha usato la giusta sensibilità e prudenza nel mandare in onda il filmato solo dopo la prima interruzione pubblicitaria avvertendo più volte che si trattava di argomenti che potevano urtare la sensibilità dei minori lasciando ai genitori la scelta di far vedere o meno ai loro figli questo documento.

Sono reduce dalla visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Gli interventi di Don Di Noto e Monsignor Fisichella sono stati garantiti nel pieno rispetto di un equo contradditorio. La presenza in studio di Colm O'Gorman, autore dell'inchiesta è stata preziosa, soprattutto per chiarire il punto più controverso e meno sostanziale della vicenda, quello riguardante il famoso documento segreto, il Crimen Sollicitationis. Non sta certo a me dire chi è risultato più credibile fra i contendenti, ma certamente il fatto che il confronto non si sia svolto essenzialmente su un'interpretazione giuridica, formale degli articoli del documento redatti in latino, bensì sul problema delle vittime, delle mancanze della Chiesa nella collaborazione con la giustizia ordinaria, sulla prassi di trasferire in altre parrocchie preti già accusati dalla polizia di abusi su minori, è innegabilmente positivo.

Credo, e resto convinto, che la bagarre politica generata prima della trasmissione di questa puntata, il fatto che politici si siano addirittura sbilanciati sostenendo in diretta tv che "il documentario non andrà in onda", che il consiglio d'amministrazione abbia tentato in ogni modo di limitare la libertà d'espressione e di censurare preventivamente Santoro e la sua redazione, resti un fatto grave. Un precedente pericoloso ed inquietante che lascia un interrogativo piuttosto deprimente: quanti giornalisti, in Rai come in Mediaset, che non hanno la "forza" e il seguito di Santoro, si sentiranno liberi di trattare argomenti tanto delicati in futuro?

Questa è la mia opinione, la parola va ora ai lettori, ovviamente sperando che coloro che votano siano anche stati spettatori della trasmissione e che il risultato - seppur dal valore relativo- non venga inquinato da quanti possono votare guidati da un semplice pregiudizio ideologico.
Cosa ne pensate?

 

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