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KEN FOLLETT FIRMA LIBRO E SERIE TV

Post n°241 pubblicato il 06 Gennaio 2010 da garden8
 

Nel Bianco, intervista a Ken FollettL'autore del bestseller parla in prima persona del romanzo e della sua versione televisiva

Ken Follett

Nel Bianco è l'incredibile bestseller firmato Ken Follett, oggi diventato fiction in due puntate per Canale 5 in onda martedì 5 e giovedì 7 gennaio alle ore 21.10 in prima TV assoluta.

Isabella Ferrari è Tony Gallo, ex poliziotto responsabile della sicurezza degli impianti della casa farmaceutica Oxenford. Il peggio accade quando una fiala di virus Madoba viene trafugata mentre nella notte infuria una tempesta di neve e i rapinatori minacciano l'irreparabile. 

A parlarci in prima persona del romanzo e della sua versione televisiva è lo stesso Ken Follett in questa intervista.

Qual è stata l'idea iniziale che l'ha portata a scrivere "Nel Bianco"?
Ken Follett - Due cose: da un lato volevo scrivere una storia di tipo classico, su un gruppo di persone in una casa isolata che vengono presi in ostaggio da sconosciuti. Dall'altro lato volevo anche scrivere una storia su un tema moderno come quello dei virus letali. "Nel Bianco" combina le due cose.

Ritiene che lo scenario del bio-terrorismo descritto nel libro sia realistico?
KF - Moltissimo, potrebbe accadere con estrema facilità. Come racconto nel romanzo, ci sono elevate misure di sicurezza che proteggono i laboratori, ma potrebbero sempre essere aggirate.

Il set le è sembrato "realistico" rispetto a quello che aveva immaginato? Com'è stato incontrare i suoi personaggi in carne ed ossa?
KF - Il set è stato ricostruito perfettamente: sembrava di essere dentro una vera casa scozzese, invece che nei dintorni di Berlino [luogo del set, ndr]. Anche gli interpreti, benché non fossero fisicamente uguali ai personaggi che avevo immaginato, erano perfetti.

Come si sente un autore a vedere il suo romanzo sullo schermo?
KF - L'autore è sempre preso da due sentimenti contrastanti: da un lato è in ansia perchè teme che la sua storia venga stravolta e teme che possano essere commessi degli errori nella trasposizione da letteratura a immagine. D'altra parte, è molto eccitante vedere i propri personaggi prendere vita.

Non teme che il pubblico preferisca vedere un film piuttosto che leggere un romanzo da 500 - 1000 pagine?
KF - In pratica, il pubblico fa entrambe le cose. Se hanno amato il libro vedranno il film, se gli è piaciuto il film compreranno il libro.

Che cosa, secondo lei, fa la differenza tra leggere un libro e vedere un film tratto da quel libro? È coinvolgente allo stesso modo?
KF - Naturalmente io preferisco i libri! E la differenza, per me, è la stessa che c'è tra guardare una partita di calcio e giocarla!

 
 
 
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Un blog di: garden8
Data di creazione: 28/10/2006
 

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SEX CRIMES

la visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Personalmente sono molto soddisfatto, il programma è stato equilibrato, non ha avuto paura di mostrare i casi scabrosi di pedofilia che riguardano il clero, non ha evitato di mostrare integralmente Sex Crimes and Vatican, ha usato la giusta sensibilità e prudenza nel mandare in onda il filmato solo dopo la prima interruzione pubblicitaria avvertendo più volte che si trattava di argomenti che potevano urtare la sensibilità dei minori lasciando ai genitori la scelta di far vedere o meno ai loro figli questo documento.

Sono reduce dalla visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Gli interventi di Don Di Noto e Monsignor Fisichella sono stati garantiti nel pieno rispetto di un equo contradditorio. La presenza in studio di Colm O'Gorman, autore dell'inchiesta è stata preziosa, soprattutto per chiarire il punto più controverso e meno sostanziale della vicenda, quello riguardante il famoso documento segreto, il Crimen Sollicitationis. Non sta certo a me dire chi è risultato più credibile fra i contendenti, ma certamente il fatto che il confronto non si sia svolto essenzialmente su un'interpretazione giuridica, formale degli articoli del documento redatti in latino, bensì sul problema delle vittime, delle mancanze della Chiesa nella collaborazione con la giustizia ordinaria, sulla prassi di trasferire in altre parrocchie preti già accusati dalla polizia di abusi su minori, è innegabilmente positivo.

Credo, e resto convinto, che la bagarre politica generata prima della trasmissione di questa puntata, il fatto che politici si siano addirittura sbilanciati sostenendo in diretta tv che "il documentario non andrà in onda", che il consiglio d'amministrazione abbia tentato in ogni modo di limitare la libertà d'espressione e di censurare preventivamente Santoro e la sua redazione, resti un fatto grave. Un precedente pericoloso ed inquietante che lascia un interrogativo piuttosto deprimente: quanti giornalisti, in Rai come in Mediaset, che non hanno la "forza" e il seguito di Santoro, si sentiranno liberi di trattare argomenti tanto delicati in futuro?

Questa è la mia opinione, la parola va ora ai lettori, ovviamente sperando che coloro che votano siano anche stati spettatori della trasmissione e che il risultato - seppur dal valore relativo- non venga inquinato da quanti possono votare guidati da un semplice pregiudizio ideologico.
Cosa ne pensate?

 

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