Un blog creato da dredd7 il 24/12/2007

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libero news - Temporeale

Post n°1832 pubblicato il 21 Maggio 2009 da dredd7

da LIBERO NEWS-TEMPOREALE

2009-05-21 11:16

SENTENZA MILLS: ANM, INACCETTABILI INVETTIVE AI GIUDICI

ROMA - Passano i mesi, ma il giudizio di Silvio Berlusconi su Nicoletta Gandus, presidente del collegio giudicante che ha condannato in primo grado David Mills per essersi fatto corrompere dal premier non cambia: è "dichiarato e palese nemico politico". Parole contenute in un'intervista rilasciata circa un anno fa dal presidente del Consiglio per l'ultimo libro di Bruno Vespa, ma che l'ufficio stampa di palazzo Chigi decide di diffondere oggi. Segno che quelle considerazioni sono più che mai attuali.

Che il 'caso Mills' sia in cima ai pensieri del Cavaliere è dimostrato anche dal fatto che il premier avrebbe voluto fare una conferenza stampa proprio sulla base di quell'intervista in cui, punto per punto, il premier respingeva le accuse dei pm milanesi. Arringa difensiva alla quale, a quanto si apprende, Berlusconi ha rinunciato solo dietro consiglio dei più fidati collaboratori, timorosi di sollevare ulteriori polemiche in un clima politico già reso incandescente dalle sue parole di ieri. Ragioni simili a quelle che hanno spinto Berlusconi a rinviare l'annunciata requisitoria in Parlamento. Il luogo prescelto, si spiega in ambienti vicini al premier, sarebbe il Senato (preferito rispetto alla Camera sia per l'assenza di esponenti dell'opposizione come Dario Franceschini e Antonio Di Pietro, sia perché a presiedere la seduta sarebbe Renato Schifani). Ma lui stesso ha deciso, almeno per ora, di soprassedere. Il Cavaliere, riferiscono i fedelissimi, non la considera una "urgenza". Se andrà in Parlamento lo farà dopo il voto di giugno. La cautela è dettata da una doppia considerazione: i sondaggi sono più che positivi e una simile scelta rappresenta un rischio. Se è vero infatti che gli consentirebbe di difendersi davanti agli italiani (magari in diretta tv), darebbe la stessa visibilità agli attacchi dell'opposizione. Inoltre, si aggiunge, gli stessi dati dimostrano che a prevalere nell'urna è il giudizio sull'azione di governo. Meglio dunque farsi vedere fra i terremotati dell'Aquila che in Senato ad attaccare i giudici. L'appuntamento dunque, salvo ripensamenti dell'ultimo minuto (sempre possibili con Berlusconi), è rinviato a dopo il voto. Anche se, sottolinea qualche fedelissimo del Cavaliere, archiviate le europee l'idea potrebbe essere abbandonata del tutto. Ciò non toglie che la voglia del premier di dire "la sua verità" resta tanta. E quanto successo oggi ne è la prova più evidente. Dopo aver deciso di non scendere in conferenza stampa, Berlusconi ha deciso di far diffondere l'estratto del libro di Vespa, ormai in edicola da mesi, dedicato all'argomento. Cinque paginette in cui Berlusconi tenta di smontare, punto per punto, le accuse contro Mills e dunque contro se stesso. Dice di non ricordare di aver mai incontrato l'avvocato inglese; che Mills "inventò" di aver ricevuto da Fininvest i 600mila euro contestati dall'accusa per evadere il fisco inglese; che quei soldi venivano da "un armatore italiano residente in un Paese africano"; che Mills era un "testimone dell'accusa" e non un teste "amico" e che cambiò versione davanti ai pm milanesi solo per il "timore di essere arrestato" e dopo "dieci ore di interrogatorio". Ma è nei confronti della giudice Gandus che Berlusconi riserva le parole più dure: "E' curioso sostenere che la Gandus, pur essendo un mio dichiarato e palese nemico politico, nel momento in cui arrivasse a scrivere una sentenza nei miei confronti saprebbe non venir meno al vincolo d'imparzialità impostole dalla Costituzione".


VERSO INTERVENTO CSM
ROMA -
Si profila l'intervento del Csm dopo l'attacco rivolto dal presidente del Consiglio ai giudici del processo Mills. Soprattutto tra i consiglieri togati è aperta la riflessione se chiedere l'apertura di una nuova pratica a tutela di quei magistrati o la discussione in plenum della proposta di risoluzione approvata nel luglio dell'anno scorso dalla Prima Commissione e da allora "congelata". La proposta bacchettava Berlusconi per aver rivolto "gravi accuse delegittimanti" al presidente del collegio giudicante Nicoletta Gandus e al pm Fabio De Pasquale. Si dice "certo" dell'intervento del Csm il togato di Magistratura democratica Livio Pepino, che accusa il presidente del Consiglio di voler condizionare i giudici con "insulti e minacce" e che però assicura: "non ci faremo intimidire".

INSORGE ANCHE L'ANM
E' "inaccettabile che da parte di esponenti politici e di rappresentanti del governo vengano rivolte invettive e accuse di carattere personale nei confronti dei componenti del collegio del tribunale di Milano ed in particolare del suo presidente". Lo sostiene la giunta dell'Associazione nazionale magistrati che in una nota esprime solidarietà ai giudici del processo Mills.

La critica dei provvedimenti giudiziari "é sempre legittima, ma è grave che vengano messi in discussione, e con questi toni denigratori utilizzati nelle ribalte mediatiche, non il merito del provvedimento, ma l'indipendenza e l'imparzialità dei giudici -afferma il sindacato delle toghe- In questo modo si minano fondamentali principi costituzionali posti a garanzia del corretto equilibrio tra poteri dello Stato". "Sorprende, ancora una volta -prosegue la nota- il 'garantismo a corrente alternata' utilizzato come chiave di lettura di vicende giudiziarie che riguardano esponenti del mondo politico-imprenditoriale a fronte del disinvolto giustizialismo con cui si commentano fatti di criminalità diffusa". Ogni giorno, fa notare ancora l'Anm, "i tribunali della Repubblica decidono della libertà e della responsabilità di persone accusate anche di gravi delitti. La credibilità di tali provvedimenti è un pilastro irrinunciabile del sistema democratico e del corretto vivere civile. E dovrebbe stare a cuore in primo luogo a chi ha responsabilità nel governo del paese". La nota si conclude con la manifestazione di "solidarietà e vicinanza" nei confronti dei "colleghi Gandus, Caccialanza e Dorigo".



BONAIUTI: ATTACCO A OROLOGERIA CONTRO IL PREMIER

"E' un attacco politico a orologeria e il premier Silvio Berlusconi risponde con il calore e l'umanità che gli sono propri ma subito si legge sui giornali dello 'sfogo', 'dell'ira del premier". Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, parlando a Mattino 5, risponde così sul caso Mills. In un'intervista Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, dice che il premier "vuol presentarsi in parlamento per  celebrare un processo contro i giudici". "Se pensa di utilizzare l'Aula come cassa di risonanza per questa operazione troverà pane per i suoi denti". "Silvio Berlusconi si deve dimettere perche' non ha titolo morale per governare", dice il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro.

FRANCESCHINI, GENTE INDIGNATA,PREMIER PENSA SOLO A SE'
C'é "grande indignazione" tra le persone comuni perché il premier Berlusconi pensa ai propri problemi e non a quelli delle persone come dimostra la sollecitudine con cui ha fatto approvare il Lodo Alfano. Lo ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini, al termine di una visita al mercato rionale di Centocelle, un quartiere popolare della Capitale.

"Ho trovato tra la gente - ha detto Franceschini - un senso di grande indignazione, perché le persone si aspettano che i politici si occupino dei loro problemi. Invece Berlusconi dall'inizio della legislatura non ha trovato nemmeno due minuti per venire in Parlamento a parlare della crisi e dei problemi degli italiani, ed ora vuole venire in aula per autoassolversi e sollevare un polverone; e il Lodo Alfano lo ha fatto approvare in tre giorni". "Chi fa politica - ha concluso Franceschini - deve occuparsi dei problemi delle persone e non sempre dei propri problemi".


DI PIETRO, MOZIONE DI SFIDUCIA SE PREMIER VA IN AULA

Antonio Di Pietro annuncia una raccolta di firme in parlamento per presentare una mozione di sfiducia nei confronti del premier Silvio Berlusconi "se Berlusconi verrà in aula a riferire sul caso Mills sottraendosi al proprio giudice naturale". Rispondendo a una domanda di un giornalista, prima di una manifestazione elettorale a Napoli, il leader di Italia dei Valori ha detto: "Presenteremo una mozione di sfiducia e sfidiamo a firmarla tutti coloro che hanno messo la legalità e la questione morale come tema prioritario".



LE INVETTIVE DEL PREMIER CONTRO I GIUDICI DANNO I PRIMI FRUTTI, PURTROPPO PER IL NOSTRO POVERO PREMIER A SUO SFAVORE-FINALMENTE. SI ATTENDE UN INTERVENTO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA E UNO DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI. CHE PREANNUNCIANO DURE POSIZIONI.

SOLTANTO I FEDELISSIMI BERLUSCONES GLI STANNO ANCORA VICINI, TUTTI GLI AMICI CHE SI E' PORTATO IN PARLAMENTO, TUTTI QUELLI EX PSI, EX DC, EX COMUNISTI SALTATI IMPROVVISAMENTE SUL CARRO DI QUELLO CHE SEMBRAVA IL VINCITORE.

PARE ANCHE L'ALLEATO BOSSI, UNICO IN GRADO DI SOSTENERE IL GOVERNO CON I VOTI DELLA LEGA, NON SIA GRANCHE' SODDISFATTO.

DI PIETRO CHIEDERA' LA SFIDUCIA DEL PREMIER IN AULA; COSA CHE SAREBBE NORMALE IN QUALSIASI PARLAMENTO NON DITTATORIALE.

CHE IL NOSTRO PREMIER ABBIA OLTREPASSATO LA SOGLIA DI SOPPORTAZIONE?

BEPPE GRILLO GLI CONSIGLIO' DI ANDARE AD HAMMAMET - COME IL SUO AMICO, LATITANTE FUGGITO ALL'ESTERO CRAXI ORA SCOMPARSO - DISSE GRILLO "NON E' MEGLIO ANDARSENE CHE RESTARE E RISCHIARE DI PAGARE PER TUTTI?"

VEDREMO COSA SUCCEDERA'

NATURALMENTE  CHI VUOLE CONTINUI A VOTARLO...

NOI CONTINUIAMO A VOMITARE.

 
 
 
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