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Creato da: agitazione78 il 03/12/2006
di politica,d'amore e di altre sciocchezze

 

 

Classe dirigente

Post n°46 pubblicato il 15 Aprile 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato

E' interessante notare come gli scandali, giudiziari e non, che si abbattono periodicamente sulla nostra città da ormai alcuni anni, non abbiano intaccato le posizioni della nostra classe dirigente, intesa nel senso più ampio possibile come dirigenza imprenditoriale e politica.

Nonostante gli incidenti (annunciati) sul lavoro, i sequestri di droga, le truffe, lo strozzinaggio tutti rimangono al loro posto, nessuno ne chiede l'allontamento e men che meno i protagonisti delle vicende sentono il dovere morale di allontanarsi dal proprio incarico, pubblico o privato che sia.

La fotografia che ci offorono le ultime inchieste giudiziarie è sfuocata, parziale: vediamo certamente una parte minima di ciò che realmente accade. Forse però possiamo intuire che sotto traccia ciò che opera da tempo nella nostra città è una tendenza a un'illegalità diffusa, al sopruso e alla prevaricazione come forma mentis consolidata, come unica modalità di comportamento possibile per l'affermazione delle posizioni individuali. Pensavamo forse che solo la politica fosse il dominio di inclinazioni di questo tipo? Be' ora ne abbiamo la smentita ufficiale. E forse capiamo che le strutture, le convenzioni e le dinamiche della società locale sono marce da tempo e che forse sarebbe il caso di mettere mano a una riforma completa, radicale.

Insomma probabilmente Corato è un po' lo specchio dell'Italia in questo momento e così come l'Italia necessiterebbe, tra le tante altre cose, di un'iniezione di forze fresche, portatrici di mentalità nuove ed aperte, dinamiche e democratiche.

Ma mi sorge un dubbio: dove sono queste forze? Esistono veramente? Non è che anche queste, cresciute all'ombra di quelle, portano con sè gli stessi caratteri e la stessa mentalità?

 
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Achtung!Nuovo piano del traffico

Post n°45 pubblicato il 05 Aprile 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

Va bene l'affidamento dell'incarico per la realizzazione di un nuovo Piano del Traffico, anche se non si riesce a capire perchè di questo genere di studi se ne facciano molti e con una certa frequenza (senza capire precisamente se servono davvero e a che cosa e se ne vengano applicate le risultanze, mah?!) mentre in altri settori, ad  esempio in quello delle politiche dell'istruzione, non si riesca a fare una semplice rilevazione circa le scelte dei giovani studenti coratini. Si deve attendere che sia un gruppo di ragazzi volenterosi a muoversi e solo in quel caso si ottengono indicazioni utili sulle intenzioni e sulle prospettive di tanti giovani concittadini che probabilmente andranno a rimpolpare le fila dei cervelli coratini emigrati al Nord e che, come tante ottime intelligenze già allontanatesi negli scorsi anni, probabilmente non rivedremo più se non in fugaci apparizioni festive (http://vitactivacorato.blogspot.com/2007/04/indagine-sulla-fuga-degli-studenti.html).

Ma va tant'è... occupiamoci pure del Piano del Traffico, dato che questo strumento (costo stimato 80mila euro, una roba grossa per intenderci) dovrebbe migliorare la qualità della vita di tutti noi, ridurre l'inquinamento atmosferico, il traffico... anzi no. Leggendo il capitolato di gara si ha la sensazione che la riduzione del traffico veicolare, il perseguimento di strategie di mobilità sostenibile (citata 0 volte nel documento) e il miglioramento delle condizioni ambintali (anche la parola ambiente compare una sola volta in un'accezione diversa) siano obiettivi secondari dello studio che viene commissionato.

Sembra che il vero obiettivo dell'iniziativa sia consentire una migliore e più fluida circolazione delle auto, attraverso vari sistemi e varie strategie (attenzione si preparano altri parcheggi, forse a pagamento e altri stravolgimenti dei sensi di marcia!); e se l'obiettivo in sè non è spregevole, il miglioramento della qualità ambientale, la riduzione del traffico, l'aumento della mobilità alternativa, la progettazione di soluzioni di mobilità eco-compatibili sembrano finalità del tutto secondarie. Tant'è che di aumento dei percorsi ciclabili, di punti di scambio auto-bici non se ne parla, di altri sistemi di intermodalità e di car-sharing men che meno.

E questo, nel momento in cui al Ministero dei Trasporti (finalmente) viene istituito il Fondo per la mobilità sostenibile, con 270mln di euro da spendere in tre anni, appare davvero una gran furbata. Non c'è che dire...

 
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Per quale ragione?

Post n°44 pubblicato il 03 Aprile 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

Ma per quale ragione vi si dovrebbe credere? Per quale motivo i coratini dovrebbero credere a chi in questi anni ha sperperato denaro pubblico in spettacoli di dubbio gusto (non solo a Capodanno), spacciandoli per eventi culturali ("la cultura scende in piazza"), salvo poi rivendicare, contraddittoriamente, la necessità di reperire contenitori per fare cultura ("non si può fare cultura senza contenitori").

Perchè si dovrebbe credere a chi ha sempre asserito che ci volesse del tempo per recuperare i fondi per l'interramento dell'elettrodotto, salvo poi tirare fuori dal cilindro il contante per pagare i "contenitori per la cultura" costati centinaia di migliaia di euro

Perchè si dovrebbe credere al rilancio della politica culturale a Corato, quando questa è ferma da tempo e, persino, il vecchio carcere, come facilmente preventivabile e preventivato da tempo, dopo l'inaugurazione è stato chiuso? Se questo fosse il futuro che attende il costoso contenitore di Palazzo Gioia, si unirebbe al danno fatto ai cittadini, ai comitati e alle associazioni che chiedaono l'interramento dell'elettrodotto, anche la beffa, dato che al momento nessuna destinazione concreta sembra essere stata individuata per l'edificio, di recente annesso al patrimonio comunale.

Perchè credere a chi, con tanto di faccia di bronzo, nel 2003 firmava impudente la petizione per l'interramento dell'elettrodotto di via Prenestina-via Massarenti salvo poi verificare a 4 anni di distanza che nulla ha fatto di concreto in quella direzione?

Altro che allerta dell'Amministrazione e della commissione sanità! E' semplice asserire adesso l'attenzione dell'Amministrazione sul tema, ma ci piacerebbe conoscere quante volte, in assoluto, il Presidente abbia riunito in questi 4 anni quella commissione e quante volte l'abbia fatto per discutere specificamente di inquinamento elettromagnetico e delle possibili conseguenze sulla salute dei coratini.

C'è da credere a quel citatdino, purtroppo malato di cancro, che nei giorni scorsi ha scritto la più terribile e la più lucida delle denunce politiche alla quale potesse essere inchidata quest'Amministrazione (http://www.coratolive.it/News/news.asp?RelatedID=4456) che, a disprezzo di ogni principio di precauzione, si prodiga per tanti altri obiettivi, tranne che per quelli che, concernenti la salute dei propri concittadini, abbisognano di spese che generano scarsi ritorni d'immagine. E mi dispiace signor Sindaco, ma a fronte di quella lettera, la statistica del 2003 della ASL, per cui nel nostro paese l'insorgenza di neoplasie sarebbe nella norma, vale poco più che carta stracci.

 
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Il magma

Post n°43 pubblicato il 26 Marzo 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

Conferenza del club monarchico coratino, selezione candidati per il Grande Fratello, conferenza e mostra fotografica organizzata dalla Caritas e dalla comunità albanese.

Cos'hanno in comune questi tre eventi? Facile. Sono stati tutti patrocinati dall'Amministrazione comunale di Corato. A COSTO ZERO. Spero - almeno per alcuni di essi.

Certamente a costo zero è stata patrocinata l'iniziativa della Caritas che ha usufruito della sala consiliare e del chiostro per l'esposizione fotografica. Certamente è stata patrocinata a costo zero la selezione dei candidati per il Grande Fratello (oh mio dio!Le interviste degli assessori...), dato che l'organizzatore in una lettera successiva alla manifestazione indirizzata al Presidente della Consulta della Cultura se ne lamentava pubblicamente, nonostante avesse ottenuto l'uso dell'ampia tensostruttura adiacente al palazzetto - che, sia detto per inciso, molte società sportive si contendono aspramente durante l'anno. Anche le conferenze del club monarchico coratino, però, da qualche tempo in qua, ricevono i generosi patrocini dell'Amministrazione e questo nonostante l'associazione in questione sia di tipo parapolitico e persegua apertamente scopi di tipo politico.

Ora, ferma restando l'assoluta libertà - e ci mancherebbe - di questi enti di organizzare le proprie iniziative come, quando e sui temi che credono, la concessione dello stesso tipo di patrocinio del Comune a tutti questi eventi li pone - e pone le associazioni - tutte sullo stesso piano. Almeno nelle considerazioni dell'Amministrazione coratina.

Vorrei eccepire, tuttavia, - e senza cadere in atteggiamenti bacchettoni - che l'entità delle associazioni, la validità, i risvolti sociali, politici e culturali delle loro iniziative sono sensibilmente diversi e meriterebbero da parte dell'Amministrazione trattamenti completamente diversi, graduando la tipologia della collaborazione dal patrocinio morale a quello morale ed economico insieme.

Insomma, una certa consapevolezza della profonda specificità di ciò che ogni associazione realizza consiglierebbe, per lo meno, di non mettere tutto nello stesso calderone, provando a dare ai coratini il segno che, almeno, si prova a discernere, magari mettendo su un gradino più alto un'iniziativa più spettacolare (come spesso si fa, peraltro) piuttosto che una culturalmente più pregnante. Almeno si darebbe il segno di una scelta chiara, forse non pienamente e politicamente consapevole, ma compiendo pur sempre una scelta.

Così invece, finisce tutto in un magma indistinto, nel quale ogni cosa assume lo stesso identico valore. E non si capisce cosa sia più importante per la nostra classe dirigente: se mandare un coratino al Grande Fratello oppure operare per l'integrazione degli immigrati.

 
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Indietro tutta!

Post n°42 pubblicato il 23 Marzo 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

I diversi (pochi per la verità) incontri organizzati dall'Amministrazione per presentare/condividere il DPP con i cittadini sono stati tutti scarsamente partecipati. Una scarsa affluenza determinata dal basso profilo tenuto dalla Giunta nella pubblicizzazione del DPP: non ne è stata spiegata alla cittadinanza - che certo non è tenuta a saperlo - l'essenza e, soprattutto, l'importanza e la strategicità per il futuro della città. Non si capisce perchè dovessero intervenire più persone di quante siano state presenti, in tempi, peraltro, di bassissima attrattività della politica. Per non parlare della credibilità e della legittimazione di quella prettamente coratina.

Detto questo, anche quei pochi presenti, in tutte le istanze e in tutti i modi possibili, hanno mandato chiari messaggi di disapprovazione e critica radicale del DPP. Sia chiaro, non di questo o quel particolare del documento, ma dell'impianto generale, dello scenario disegnato esplicitamente ed implicitamente, dei principi urbanistici ispiratori (se ci sono), delle pratiche (non) seguite per la compartecipazione e, anzi, per la copianificazione della cittadinanza nella costruzione del nuovo strumento urbanistico. Le falle, insomma, sono nella elaborazione teorica, nella realizzazione pratica e nella prassi procedurale seguita per la redazione del DPP, un documento che ha troppi punti deboli su tanti, troppi fronti. Falle, ribadisco, messe a nudo e denunciate con forza da più soggetti, individuali e collettivi, in più sedi.

Se ci fosse una logica nella politica coratina e in quella seguita dalla Giunta, il DPP dovrebbe essere immediatamente ritirato per essere riscritto. E dovrebbe essere fatto pure di corsa. Coraggio signor Sindaco, segua il consiglio che le viene dal titolo del programma di succeso dell'amico cantante che ha calcato il palco del Capodanno coratino, alcuni anni or sono.

Almeno sul DPP faccia anche lei "Indietro tutta"!

 
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La barbarie

Post n°41 pubblicato il 20 Marzo 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

Dopo un fattaccio del genere (http://www.coratolive.it/news/news.asp?RelatedID=4376), dopo la notizia di tutti i dettagli della tragedia, dopo la constatazione dell'assenza di reazione ufficiali da parte istituzionale (almeno al momento, nell'immediato), viene davvero voglia di mandare al diavolo tutto. Molto di quello che scrivo, molto di quello in cui credo si svuota di significato se la scomparsa di ogni benchè minimo cenno di civiltà porta, non solo al verificarsi di un grave incidente sul lavoro, ma addirittura all'abbandono disumano del corpo di un ragazzo di 17 anni, pressocchè completamente ustionato, alle porte del Pronto Soccorso.

E' mai possibile che si sia perso a tal punto quell'orizzonte di senso civile di cui la nostra vita sociale e lavorativa dovrebbe essere connotata e alimentarsi quotidianamente? La solidarietà, non dico tra datori di lavoro (padroni, si chiamavano una volta) e lavoratori - quella non credo ci sia mai stata - ma persino quella fratellanza tra operai, tra subalterni, sottomessi (proletari?), anche quella è venuta meno fino al punto dell'imbarbarimento civile? Forse i lavoratori, quelli dei quali non ci si occupa nemmeno più, che tante volte anche il sindacato trascura, sono diventati davvero una variabile dipendente dello sviluppismo, un inutile orpello del tutto marginale, (un "effetto collaterale" si direbbe in guerra dei morti civili) ricattabili come sono da grandi, piccoli e piccolissimi imprenditori. Imprenditori che spesso, a Corato, vivono nella più totale violazione delle norme fiscali, contrattuali, contributive, figuriamoci poi delle norme sulla sicurezza. "Imprenditori" che vengono spesso blanditi da destra e da sinistra, che cercano garanzie dal politico di turno sotto elezioni che i cantieri non si chiudano, che i controlli siano sempre meno frequenti e rigidi, che le concessioni siano sempre più semplici e che, purtroppo, trovano sempre corrispondenza dalla politica. Qualche buon politico, infatti, pronto a prestare orecchio alle loro istanze c'è sempre, purtroppo. Finquando non accade qualcosa che ferma (o dovrebbe far fermare) la giostra. Come in questo caso.

Non so, non credo che qualcuno si attiverà davvero per quanto accaduto, ma penso proprio che ci vorrebbe un segnale deciso dalle istituzioni, che vada anche oltre la necessaria richiesta di chiarimento giudiziario. Perchè è giusto che se ci sono delle responsabilità queste vanno punite e con severità. Perchè la vita, sana di un ragazzo, di un lavoratore, minorenne, è un bene per tutta la società.

Ma ci vuole un segnale che ci proietti oltre, dicevo. Penso ad esempio ad un'inchiesta sul lavoro promossa dal nostro Comune. Credo che abbiamo il dovere di capire come sia modificata in questi anni la produzione della nostra città, come siano cambiate le imprese, quante siano in grado di operare nel rispetto delle norme e quante no. E abbiamo bisogno di capire se c'è e quanto c'è di lavoro nero nel nostro paese, com'è distribuito, quali occupazioni investe e di ipotizzare strumenti pubblici per intervenire positivamente.

Diversamente, se nulla si muoverà a eccezione dell'inchiesta giudiziaria, potremo ritenerci tutti discretamente responsabili di quanto accaduto. Se nessuno si muoverà, anche la giusta, ma insufficiente indignazione diventerà complice e potremo condividere il fondo del degrado sociale e civile con quel barbaro che ha abbandonato davanti al Pronto Soccorso di Corato: Giuseppe, lavoratore andriese, di 17 anni, col 95% del corpo ustionato.

 
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La cultura senza contenitori?

Post n°40 pubblicato il 15 Marzo 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato

Oggi chi ha avuto la fortuna di assistere al Tg3 Puglia ha assistito all'ammissione pubblica, fatta dal Sindaco in persona, rispetto a ciò che, da tempo, molti dicono in città riguardo alla "politica culturale" dell'Amministrazione.

All'interno di un servizio-intervista (abbastanza lungo va detto), in cui venivano illustrati i recenti successi in tema di ristrutturazione edilizia e risistemazione urbanistica di alcune zone di Corato, il Sindaco ha ammesso candidamente che: (grosso modo) "non si può far cultura senza contenitori". Mi vengono in mente alcune considerazioni/osservazioni che spero possano essere commentate da qualcuno.

La prima osservazione attiene all'estemporaneità servizio, evidentemente costruito ad arte e sollecitato da qualcuno, tanto che il carcere è stato aperto per l'occasione e al seguito della troupe di Rai3 c'erano solo assessori e tecnici comunali. Corato ne viene fuori come il luogo di un supposto "rinascimento culturale", manifestato però dalla infrastrutturazione di alcune opere pubbliche. Evidentemente c'è qualcosa che non va. D'accordo, saranno pure utili i luoghi in cui produrre, fare, diffondere, respirare cultura, ma non mi sembra che questi siano assolutamente indispensabili. Il rinascimento culturale (e anche economico) un po' più reale e concreto del Salento e della Grecìa sta lì a dimostrarlo. Alla cultura non servono necessariamente infrastrutture materiali, ne servono decisamente di più di quelle immateriali (e non a caso tanta letteratura economica sui sistemi locali da qualche anno si concentra su questo), ma il concetto rischia di essere astruso e lo lascio lì per chi lo voglia cogliere o sviluppare.

La seconda attiene al merito degli interventi di recupero edilizio e riqualificazione urbana: posto che ci sia qualcosa che si muove nel centro antico (alcune opere pubbliche insieme a tanta speculazione, come al solito a Corato) e in altre zone:

il Teatro non è ancora risistemato e, non foss'altro che per scaramanzia, avrei apprezzato ben altra cautela e accortezza del Sindaco al riguardo, dato che anche sul teatro ben altra cosa saranno i costi e i problemi di gestione (guardare alle esperienze di gestione di altri teatri pubblici di comuni limitrofi);

il carcere, che anche dal servizio si evince come vuoto e chiuso al pubblico, viene spacciato per "contenitore culturale polifunzionale", ma credo che la sua destinazione fosse di tipo museale, o sbaglio?;

palazzo Gioia, pur lodevolmente recuperato alla proprietà comunale, ha una vaga e imprecisata destinazione come (anche qui) contenitore culturale e come tale nasce sotto i peggiori auspici, perchè non solo come dice Legambiente quei soldi potevano essere spesi per far altro (o per lo meno non si raccontino frottole ai comitati anti-elettrosmog su fondi che non ci sarebbero per l'interramento di elettrodotti o altri provvedimenti onerosi, ma necessari in campo ambientale), ma anche perchè non si capisce bene come e da che cosa possa essere riempito un palazzo così grande, acquisito senza un minimo di progettualità culturale. Decisamente disarmante.

Terza e ultima questione: ma se "la cultura non si può fare senza contenitori" quella che abbiamo fatto finora in piazza, spesso spendendo e spandendo valangate di soldi pubblici, e che veniva contrabbandata anche come cultura (in parte come sviluppo economico-turistico) che cavolo era?

 
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Era ora!

Post n°39 pubblicato il 14 Marzo 2007 da agitazione78
 
Foto di agitazione78

Dopo lo scempio della Murgia avvelenata - del quale tanta parte della nostra vecchia e nuova classe dirigente deve ritenersi moralmente, se non penalmente, responsabile - dell'estate 2003 finalmente la Pubblica Amministrazione e, nello spcifico, la Regione porta a compimento il procedimento per avviare la bonifica dei terreni inquinati sui quali ogni tipo di rifiuto è stato sversato negli anni scorsi.

Non starò a ricordare la pericolosità dei rifiuti "smaltiti" sui terreni murgiani, neanche accennerò al pericolo di contaminazione della falda e delle conseguenze che questo potrà avere sulla nostra salute attraverso il normale ciclo alimentare.

Oggi voglio ignorare anche il fatto che la Regione e le autorità preposte siano riuscite ad attivare la bonifica soltanto a 4 anni dai fatti di Gravina e Altamura che, peraltro, erano noti a tutti e che l'inchiesta giornalistica del tempo contribuì solo a rendere più evidenti, non più trascurabili.

Oggi, tutti quelli che hanno manifestato a difesa del territorio nelle 2 marce che si sono tenute da quel momento in poi, dopo aver assistito all'istituzione del Parco (che, al momento, purtroppo, esiste solo sulla carta), raccolgono un altro piccolo successo. Tardivo, limitato, ma pur sempre un successo.

Era ora.

E c'è che dice che le mobilitazioni non servono...immagine

 
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Consiglio vivamente la partecipazione

Post n°38 pubblicato il 13 Marzo 2007 da agitazione78
Foto di agitazione78

Venerdì 23 marzo h. 19

libreria          AmbarabaCiciCocò

Via Monte di Pietà, 55 – Corato

 

Presentazione del libro

“Nelle Indie di quaggiù. Ernesto de Martino e il cinema etnografico”

di Gianluca Sciannameo 

Un’occasione per riscoprire una grande figura dell’antropologia italiana, De Martino, e per discutere su quale ruolo debba avere il cinema di fronte alla realtà. Deve esserne un semplice strumento di riproduzione neutrale, oppure forgiarla a propria immagine e somiglianza attraverso il montaggio, i propri movimenti, la soggettività dello sguardo dei vari autori?

presenterà Giuseppe Di Bisceglie - VitaActiva

dialogherà con l’autore Felice Di Lernia - Antropologo

 

durante la serata saranno proiettati i documentari:

Stendalì. Canti e immagini della morte nella Grecia Salentina

Cecilia Mangini (11 minuti, 1960)

Il male di San Donato

Luigi Di Gianni (11 minuti, 1965)

 
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Siamo pronti?

Post n°37 pubblicato il 12 Marzo 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

Il nuovo ciclo di programmazione dello sviluppo dell'Unione Europea 2007-2013 si accinge a essere attuato in Italia e, soprattutto, nel Mezzogiorno, dopo l'adozione del Quadro Strategico Nazionale. In virtù dell'uscita di Basilicata e Sardegna dalle Regioni a cosiddetto "Obiettivo Convergenza", la mole di risorse economiche che sta per riversarsi sulle 4 regioni meridionali rimanenti è stata definita dagli stessi funzionari ministeriali come "impressionante" e per alcuni versi "problematica". Si tratta di finanziamenti per oltre 100 miliardi di euro che potranno essere utilizzati da una platea ancora più ristretta dello scorso settennio di programamzione economica 2000-2006. Un'ingente possibilità di crescita e di autopromozione del territorio meridionale che, probabilmente, ci viene consegnata davvero per l'ultima volta.

Di fronte a queste possibilità concrete di programmare lo sviluppo del nostro comune ci si aspetterebbe uno sforzo di comprensione, magari pubblico, da parte dell'Amministrazione, ci si aspetterebbe l'apertura di una riflessione con incontri mirati guidati da funzionari statali e regionali che potrebbero aiutare a capire come prepararsi, su quali settori la Regione intenda investire nel prossimo settennio e quali si confanno alle tante, molteplici esigenze della nostra città.

Una classe politica capace di una governance efficace e lungimirante questo dovrebbe fare, a mio avviso, programmare le occasioni di aviluppo, non subirle, non semplicemente adattarvisi durante il dispiego dei vari PON (statali) e POR (regionali).

Siamo evidentemente impreparati a gestire l'enorme flusso di risorse economiche che sta arrivando dall'Europa anche per il nostro comune e stiamo richiando così di perdere irrimediabilmente l'ultima concreta possibilità di modificare il lento corso dello sviluppo della nostra comunità.

 
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Le ultime buone visioni

Locandina Paranoid Park

di Gus Van Sant

 

Velarossa

La vela rossa

la rivista dei bloggers comunisti

http://velarossa.weebly.com/ 

 

El Che

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LabourStart

In ossequio al motto pensa globalmente agisci localmente, ecco un sito che aiuta a connettere e a sostenere tutte le lotte dei lavoratori del globo.

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Un click e puoi sostenere le petizioni e le battaglie delle Unions che lottano negli angoli più deprivati del mondo.

www.labourstart.org

con una sezione in italiano...

 

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