Post n°39 pubblicato il 30 Novembre 2009 da onlyang
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Post n°38 pubblicato il 29 Novembre 2009 da onlyang
Di musica in musica vaga la tristezza Dolce il languore assale le corde Brama di dolcezza permea il cuore Amore puro ora tra le mura antiche Ma membra stanche s’abbandonano all’oblio Fastidio del quotidiano sentire ti assale Noia del fuoco e muto il corpo immoto rimane Armonie di tenerezze offendono le tue orecchie Mentre stanchezza e noia sono tue compagne Fantasie effimere nutrono la tua mente Virtuali sirene concupiscono nell’irreale Obnubilano il presente celando il vostro ardore Lentamente si consuma il fuoco dell'amore? (Guada) |
Post n°37 pubblicato il 28 Novembre 2009 da onlyang
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Post n°36 pubblicato il 21 Novembre 2009 da onlyang
Accade in certi momenti della vita che ci si guarda indietro quasi a voler verificare il percorso e vedere in cosa si sia sbagliato: ritengo che ciò possa costituire una buona idea solo se si mira a non ripetere certi errori. Tuttavia bisogna anche considerare che il più delle volte quelli che nel momento delle rimembranze appaiono come errori, quando sono stati posti in essere probabilmente non lo erano e si trattava di scelte quasi obbligate dalle situazioni del momento, dall’età, dall’esperienza, dal “sentire” personale e sociale del momento. E allora, sulla scorta di queste considerazioni mi sforzo di non guardare indietro, di non avere rimpianti, di non avere rimorsi: prendo atto di ciò che è stato, perché , dopotutto, ha prodotto in me dei cambiamenti dei quali posso essere soddisfatta. In ogni caso, che sia o no soddisfatta del mio modo di essere e di fare attuale, certo è che “Io sono” tutto ciò che ho fatto, tutto ciò che ho subito, tutto ciò che ho visto, tutto ciò che ho sentito, tutte le cose belle che ho fatto e che mi sono accadute e tutte le cose sofferenze di cui sono stata causa o che ho subìto. Ad attento esame di me stessa devo, però ammettere che ci sono episodi della mia vita che ancora non ho “agglutinato” e che mi stanno dentro silenti e presenti ogni attimo della mia vita. Per esempio, che io voglia o no, quando vado a dormire, mi appare nella mente (come un flash) il viso immobile di mia madre coperto da un velo bianco, il giorno della sua morte (avvenuta molti anni fa), me la sento vicina e un profondo struggimento mi assale: quante cose avrei voluto dirle e non le ho detto, quante carezze avrei voluto chiederle che non mi ha mai fatto. Cosa mi produce come effetto indotto? Credo che sia la voglia di donare Amore al mio uomo, ai miei cari, ai miei amici, al mondo intero... ma anche di riceverne (se è possibile... ma non lo è sempre). Penso che tutto il dolore che ho provato in varie fasi della vita mi hanno reso, per fortuna più forte, senza, però, indurire il mio animo o inaridirlo e da questo traggo soddisfazione. E’ proprio vero, il primo dolore scava un buco nell’animo e da quel momento ogni altro dolore allargherà quel fosso che sarà capace di contenerne sempre di più nel corso della propria vita…
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