Io odio quelli che chiedono il voto per le elezioni comunali.
Perché nei piccoli centri, come il mio, la raccolta dei voti, per l'elezione del consiglio comunale, è sempre stata capillare. Ogni 40 elettori c'è un candidato: all'incirca uno per ogni famiglia allargata, in genere il più mediocre della razza.
E non sto dicendo così, tanto per far ridere, è assolutamente vero. Quelli più svegli hanno di meglio da fare (di solito lavorare), e non hanno tempo da dedicare alla ricerca dei voti, né ai pettegolezzi e alle beghe che accompagnano ogni campagna elettorale che si rispetti.
Il metodo di scelta certificato ISO 9000, per la scelta del candidato familiare, è questo: si calcolano i QI di tutta la parentela, si sommano, dopodiché si divide il risultato per il numero dei partecipanti. A quello che ha il QI più vicino alla media, il cugino con la digitale fa immediatamente la foto per i santini elettorali.
Dal 2001, però, per fare il calcolo, molte famiglie usano l'euroconvertitore che hanno trovato nel fustino del detersivo, e ora capita sempre più spesso che il candidato abbia un QI pari alla media diviso 1936,27.
E così, nel periodo pre-elettorale, vedi spuntare ovunque facce che ti sembra di conoscere. Guardi il nome, e pensi "ah, allora è proprio lui! Chissà che ci fa la sua faccia sui manifesti, spero proprio che non sia successa una disgrazia. Che si sia perso di nuovo nel labirinto degli specchi alla giostra? Quella povera mamma morirà di crepacuore, l'altro giorno mi ha detto, tra le lacrime, che il figlio è riuscito a farsi bocciare persino allo scritto degli esami di analfabeta".
Poi leggi "Ho a cuore la Città", e capisci tutto. Che è candidato al consiglio comunale, che rischia di essere eletto, visto il numero di parenti, e che qualcun altro ha ideato lo slogan, visto che "ho" è scritto con l'acca e "cuore" con la c.
Giorni fa ho incontrato un ragazzo della mia età, candidato anche lui.
"Ma come sarebbe ragazzo, tu non hai quasi cinquant'anni?"
Io sì, ma lui è stato ibernato: a parte un accenno di zampe di gallina all'esterno degli occhi, è uguale da più di venti anni, ma proprio uguale.
Ha sempre la stessa pettinatura phonata, lo stesso colore dei capelli, le stesse basette. Stesso abbigliamento classico sul marrone, né chiaro né scuro, stesso tipo di mocassini di vernice, stessi rayban a goccia. Fuma sempre le stesse sigarette, che accende e spegne sempre nello stesso modo.
Quando l'ho visto dirigersi verso di me, un brivido mi ha percorso la schiena.
Già, perché persino io, che, a detta di tutti, ho il pregio (c'è chi dice "difetto", ma sapete come sono le mogli) di trovare un lato positivo e interessante in ogni persona, devo ammettere che, da quando lo conosco, non ha mai pronunciato, almeno in mia presenza, una frase dietro la quale si avvertisse l'apporto costruttivo di un neurone.
Mi ha salutato, con un sorriso amabile nelle intenzioni, ma irritante negli effetti (l'avete presente la faccia di cazzo di Silvan, quando tira fuori la carta gigante con la sua firma? Ecco, ci siamo capiti), e mi ha chiesto il voto.
Sì, perché lui ed altri giovani (sic!) hanno messo in piedi una lista civica, che ha lo scopo di cambiare il corso della politica cittadina. Vogliono entrare dentro il palazzo, per vedere quello che succede, buttare via tutto il vecchiume, dare un bel calcio in culo ai corrotti.
Ma va'? Bravo, mi piace questa energia, continua.
Non la faranno passare liscia a nessuno. Basta, cazzo, basta, basta, bastaaaaa!
Benissimo, stai andando come un treno. Bastaaaaaaaaa! E poi? Il programma?
Il programma c'è, eccome se c'è. Cambiare il corso della vita cittadina, entrare nel palazzo, dare un calcio in culo ai corrotti, buttare via il vecchiume. Sì, è vero, l'aveva già detto, ma una seconda passata ci voleva proprio: si sa che i corrotti, più sono vecchi e più fanno resistenza, come i nemici invisibili dell'igiene.
Sì, rottamiamo tutto e tutti, cazzo! Ma poi, quando abbiamo pulito ben bene? Un accenno al programma?..... Che fai, mi dai il volantino del sindaco uscente? Per sputtanarlo, vero? No? Ah, la vostra lista lo sostiene.....
Da quel momento, non so più cosa abbia detto, perché mi si è inserito il fax in testa. Vedevo sì le labbra muoversi, ed annuivo a casaccio, ma, in verità, dietro lo schermo degli occhiali da sole, contestavo la saggezza degli antichi.
Perché sarà pure vero che l'abito non fa il monaco..... come può, però, cambiare il mondo, uno che non riesce a cambiare la lunghezza delle basette dal 1978?