IO CE L'HO PROFUMATO

GLI APPARENTAMENTI

Credete che sia solo Berlusconi ad aver sbagliato i pronostici elettorali?
Invece è successo anche a me, che avevo previsto la débâcle del candidato di cui ho scritto l'altra volta. Mi ero fatto due rapidi conti, e avevo quantificato (con una certa approssimazione, ovvio, perché noi sondaggisti siamo persone equilibrate) il numero dei voti che avrebbe preso: più di zero, ma meno di due.
Avevo già pronto il post, in testa: lui che, rientrando a casa, diceva alla moglie "ho ricevuto un solo voto, non hai niente da dirmi?" e lei, accorata ma un po' indignata per il sospetto, "te lo giuro sui nostri figli, non sono stata io!"
E poi, mentre lui sbandava per la risposta, lei che passava all'attacco, facendo venir fuori tutto il suo risentimento "Chi ti ha dato ragione, quando dicevi di non valere nulla, eh? Io! E chi ti ha scheggiato i denti, per toglierti quel sorriso idiota dalla faccia? Sempre io! Come puoi dubitare di me? Vergognati!"
E invece, pur di non farmi scrivere il post, ha preso ben quindici voti, l'infame.
Lo so, sembrano pochi, ma buttali via. Non potrebbero essere l'ago della bilancia, nel ballottaggio? Vuoi vedere che anche lui partecipa alle tavolate (dovrebbero essere tavoli, ma già che ci si siede.....) in cui si concordano gli apparentamenti?
Sono trattative complesse, di altissimo livello politico, condotte da tanti Dottor Sottile, con la faccia ancor più da faina dell'originale. In pratica, gli schieramenti che sono stati buttati fuori nelle eliminatorie, possono rientrare dalla finestra, unendosi ad uno dei due finalisti. Io porto tremila voti, voglio due assessorati, io ne porto trecento, voglio due posti da vigile urbano, io ne porto trenta, voglio due tessere gratis quando arrivano il circo o la giostra, io ne porto tre, voglio due pizze da asporto. Non margherite, però, il nostro è un partito serio.
Perché abbiano ideato questo mercato supplementare, non lo ha mai capito nessuno, figuratevi io. Saranno cose da insigni statisti, e allora lascio la palla della spiegazione a Lucky, il mio politologo di fiducia.
Questi apparentamenti mica sono facili da fare, però, per questo si ricorre alle vecchie faine. Anche quando si riesce a raggiungere l'accordo sulle tariffe dei pacchetti di voti, bisogna fare i conti con i veti incrociati, dovuti a fattori squisitamente politici: battute sulle sorelle, fede calcistica, liti di condominio, rivalità amorose, schizzi d'acqua in spiaggia, parcheggi in doppia fila, passi carrabili, e così via.
E' un po' come la formazione dei tavoli al ricevimento del matrimonio.
Alberto vuole stare seduto vicino a Ignazio, che però non si parla con Ugo, per motivi di eredità. Come se non bastasse, Ada, la moglie di Vito,  sospetta una tresca di Ciccio con Emilia, la moglie di Fausto, che detesta Alberto e Simona.
Senza contare che l'anno scorso, a mare, Peppa, figlia di Pippo, fece una pippa di poppe (detta anche "spagnola", N.d.A.) anche a Peppe, tutti i sub vennero a galla per vedere la pippa di poppe per Peppe fatta da Peppa, figlia di Pippo.
Uno stress, insomma, questi apparentamenti elettorali per il ballottaggio.
Non per Peppe, però, che non solo non si è candidato, ma neanche vota.
Già, proprio così, dice che preferisce andare a mare. Qualunquista!