Mr.K torna...forse..

CAP14 - inaspettatamente una novità


PERDONATE il ritardo. ma sono vivo, e non è poco!vi penso...e non è poco...quello che invece è veramente poco...è il tempo...spero vi piaccia la mia nuova puntata!! Precedenti puntate on line, chi volesse ho tutto riassunto in un DOC.Puntata n°1  - http://blog.libero.it/kaagainput/8159880.html Puntata n°2  - http://blog.libero.it/kaagainput/8169681.html Puntata n°3  - http://blog.libero.it/kaagainput/8199140.html Puntata n°4  - http://blog.libero.it/kaagainput/8241491.html Puntata n°5  - http://blog.libero.it/kaagainput/8259872.html  puntata n°6  - http://blog.libero.it/kaagainput/8271715.html Puntata n°7  - http://blog.libero.it/kaagainput/8281034.html Puntata n°8  - http://blog.libero.it/kaagainput/8312896.html  Puntata n°9  - http://blog.libero.it/kaagainput/8361422.html  Puntata n°10 -http://blog.libero.it/kaagainput/8373609.html Puntata n°11 - http://blog.libero.it/kaagainput/8401964.html Puntata n°12   http://blog.libero.it/kaagainput/8447043.htmlPuntata n°13 - http://blog.libero.it/kaagainput/8487131.html  CAPITOLO 14 - inaspettatamente una novitàLe hostess si affaccendano transumando passeggeri da prua a poppa, incalzando bagagli nei cassettoni, come al solito c’è chi si è tirato a bordo una cassapanca, ma loro sorridono a gente odiosa ed antipatica. Le osservo, con le loro divise perfettine ma un po’ stantie, non condivido questo abbigliamento stile anni cinquanta, con gonna al ginocchio, camicetta e scarpetta col tacco. Una delle hostess ha un bel paio di gambe, ancheggia elegantemente e sinuosamente nel corridoio. Prendo posizione tentando di adagiare il mio corpo nelle angustie del loculo dove mi sono ritrovato. Incastro e affosso le mie chiappe bene sotto lo schienale così da liberare due centimetri di fronte alle ginocchia, stendo la spina dorsale, e incasso i gomiti nelle mie costole per non strabordare nei sedili a fianco. Ovviamente mi guardo bene dal toccare lo charmante britannico alla mia destra, e se proprio devo mi poggio a Veronica. Ha le braccia scoperte e ci tocchiamo. Lei si gira, mi sorride “vuoi che alziamo sto coso in mezzo, mi sembri incastrato in una scatola del tonno!” sorride, in modo schietto, le ridono le labbra, le guanciotte rotonde le addolciscono i tratti da buttafuori di borgata, e gli occhi le diventano dolci. Ha il viso un po’ lungo, ma rimane comunque una bella ragazza, con meno trucco, sarebbe deliziosa. Beh, forse anche con meno tatuaggi. le rispondo “no grazie, anzi se vuoi ti faccio un po’ di spazio così ti puoi allargare…” sorrido e ammicco con gli occhi. Veronica esplode in una risata acuta e squillante in modo invadente e imbarazzante. Qualcuno si gira scocciato, e ci fissa con aria di rimprovero. Suona due volte il dong, le hostess si dispongono in assetto di partenza. Mentre il comandante con accento romanaccio parla e in modo sbrigativo spiega l’ovvio, le hostess con delle finte cinture, e finti salvagenti ripetono per l’ennesima volta lo show della spiegazione delle utili avvertenze per la sicurezza. Lei non segue e non si cura degli sguardi acidi che le rivolgono, e riprende a parlare a voce alta “ho fatto già due provini per il grande fratello, sai…” e io penso, ecco un’altra illusa irretita dai metodi mafiosi della televisione, in compenso non ha paura di volare e anche questo mi piace molto in lei e prosegue “faccio la cubista, la ragazza immagine qua e là…qualche sfilata, ma il mio sogno è sfondare in televisione” ah certo…penso ancora, così poi ti sposi un calciatore e nasceranno tanti bambini ricchi di denaro e votati alla grettezza del logato e showbiz. Ma forse sono troppo cattivo bisogna sempre regalare una speranza di miglioramento a tutti. Ha entrambe le braccia tatuate, è vestita in modo abbastanza volgare, e con scarso gusto, ma per lo meno il suo abbigliamento è perfettamente in sintonia con il resto, la sua figura è molto armonica ha un bel fisico e un abbigliamento sexy che fa il paio con il suo invadente modo di porsi. E’ l’antitesi dello charme, dell’eleganza, dell’elevatezza di spirito eppure non mi risulta antipatica…anzi…mi attrae, mi interessa, anche se sono perfettamente conscio che in altre circostanze la troverei fastidiosa e noiosa.E continua a parlare con indomita esuberanza…ha una lingua affilata, e il vocabolario non è male…”sai che ho anche vissuto all’estero? Angola!” “Angola?” le chiedo io stupito, adoro quando mi stupiscono… e lei subito riprende “eh si. Ma non ho voglia di parlarne, è stato un brutto periodo…” ah! “ rispondo e poi subito penso che alla fine tutti hanno un cuore tenero…e poi lei sta per riprendere a parlare, e io penso che non potrò dormire e stavolta mi afferra un braccio. L’aereo è fermo. I motori a piena potenza invadono con il loro frastuono la fusoliera. Lei sorridendo mi stringe il polso, e affonda le unghie nella mia pelle, mi procura un piacevole dolore proprio mentre il comandante molla i freni, l’aereo parte a razzo schiacciandoci nei sedili, e traballando prende velocità. Veronica guarda fuori dall’oblò, continua a sorridere e saltellare, e mentre è girata mette in mostra un collo lungo dalla linea di incredibile eleganza che si va a schiantare sul tatuaggio della spalla. Come le sarà venuto in mente di conciarsi entrambe le braccia in quel modo…l’aereo si è ormai staccato da terra, ed è finito quel senso di vuoto, che prende al basso ventre con solletichii ripetuti. Ora viaggia liscio. Veronica molla la presa, imbroncia le labbra per i graffi rossi che mi ha lasciato, e riprende a parlare in modo concitato, un misto di energico, frizzante, ed elettrizzato “sai, mi piace sia quando accellera. Sembra di stare su una di quelle moto che corrono tanto, tutte colorate…ma anche quando stacca. Vrooooommmm” a voce alta, e apre le braccia sgasando con i pugni…quelli della fila a fianco scuotono la testa. Cominciano ad andarmi un po’ sulle palle, ma me ne frego.Dong dong, altra campana e si spegne la infame luce che ci tiene imprigionati alla cintura. L’uomo elegante alla mia destra, chiede permesso con gesti misurati si alza e con eleganza si avvia verso la toilette. Veronica si guarda intorno con aria furtiva, e nota che siamo rimasti soli. Mi prende per un braccio, mi tira verso di lei con energia e mi si avvicina con la sua bella bocca ad un orecchio “non lo dovrei dire a nessuno, ma te hai una faccia…sicura…” alzo gli occhi al cielo. Una faccia sicura? Io? Quasi avevo sperato che mi mordesse un orecchio o magari baciasse il collo, e tutto sommato la sua bocca è a tiro quasi, quasi…ma rimango in sospeso in attesa delle sue mosse e ci guardiamo negli pupille, mentre lei mi fissa con la trasparenza dei suoi occhioni cristallini riprende… ”a qualcuno lo devo dire…se  no scoppio!” sussurra pianissimo “ieri ho firmato!!” pausa. Si guarda intorno, come se stessimo soli in mezzo al deserto aggiunge pianissimo “Gieffe 10!” al che penso a Gianfranco Ferrè…moda…sfilate. Ad occhio e croce Veronica è alta circa un metro e settantacinque, ma a parte i tatuaggi per cui non potrebbe sfilare se non in qualche caso sporadico ed eccezionale…è pure troppo bassa! Lei vedendo la mia faccia perplessa mi sgrulla, insistendo “ capisci? la endemol!…a Milano sto andando a parlare con gli autori…” ora ricollego tutto ed effettivamente rimango a bocca aperta…la fisso come se fosse una marziana…e d’impulso, la bacio sulla guancia e le stringo un braccio. Mentre mi accosto lei presa da un eccesso di entusiasmo sposta la bocca, e ci urtiamo con le labbra. Stavolta scoppiamo tutti e due a ridere…e l’intero aereo con il suo noioso rombo sparisce intorno a noiRiprende a chiacchierare, dice che vuole vincere, che comunque ha progetti per il futuro, che le hanno fatto firmare contratti su contratti, mi piace sentirla parlare, mi piace osservarla, finchè non si addormenta sulla mia spalla. Abbiamo conquistato rapidamente una confidenza eccezionale, eppure non mi sento di allungare una mano, forse va bene così. Lei che mi sta appiccicata e io che non mi addormento per coccolarla, e che non ci provo.Il britannico si volta, e in modo atono mi dice “Se la molli un attimo, devo dirti una cosa importante” Io lo guardo stupito, mentre tira fuori un fascicolo e lo posa sul suo tavolinetto. Si guarda intorno mentre con calma allinea le cartelline e con un sorrisetto compiaciuto e un tono basso mi dice “ma quanti nodi fa…bazooka?” scuote la testa e io mi sento pungolato ad un rene, ma non mi infiammo anzi provo a rimanere di marmo…apre la cartellina bianca con la stella incastonata nell'ingranaggio, ornata da due ramoscelli di ulivo, e la scritta su nastro della repvbblica italiana e il mio occhio si sofferma sul vezzo della v. All’interno ci sono diversi documenti con il logo dell’AISI, uno scudetto con un castello chiaro nella parte superiore, e una parte scura in basso con un sole in mezzo. Mi sembra una roba massonica, il tizio misterioso senza soffermarsi su alcun foglio in particolare si rivolge a me e prosegue:  “le proponiamo un impiego in questa dipartimento…” e con il dito, indica il logo dell’AISI. Faccio fatica a capire che roba sia, mentre lui si aggiusta la cravatta e riprende “viste le sue qualità, il suo curriculum, il servizio reso in leva, e cosa fondamentale la sua conoscenza di persone che ci …mmmh…interessano…” fa una pausa, un gesto vago e misurato con la mano, stavolta in tono quasi confidenziale “hai tempo fino a fine volo, se ti interessa leggi e firma dove c’è da firmare.” mi osserva per un attimo, la mia immobilità deve averlo lasciato un pò perplesso sul da farsi"ti dimostro che è tutto vero" si scosta la giacca, e mi mostra la fondina con la pistola e il tesserino con lo stesso logo che mi comincia ad essere familiare con la sua foto, un numero identificativo, ma niente nome e cognome.Poi si rimette a guardare davanti come cinque minuti fa, con uno sguardo vago e assenteMi metto a scartabellare i documenti, abbastanza impressionato dal fatto che sia potuto salire a bordo armato.