A PIEDI NUDI

NEL PRATO DEI NOSTRI MONDI

 

SCAM

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NOTTE D'AGOSTO

    Notti de austu

Notti..
notti de austu,
trapundada de steddas
bistidas a galla
Luxentis....
Liggeras....
Che farfallas a festa
in sa'ia 'è sa palla.
Beriradis pintadas,
disigius de animas
chi creint ancora.
Una.......
Una feti po mei,
po calentai su coru
de chi sperat ancora.

Tratto da "boxis"   Di Dino Maccioni.                                                

Notte, notte d'agosto trapunta di stelle in serata di gala. Lucenti...Leggere... Come farfalle a festa nella via lattea. Verità dipinte, desideri di anime che credono ancora. Una...  Una solo per me, per riscaldare il cuore di chi ancora spera.

 

R I F L E S S I S U L L ' A C Q U A

RIFLESSI

Lente , timide,

sottili onde

carezzano la luna

che gioca sull'acqua ,

e luminose pupille

scambiano dal cielo

sorrisi ai giochi riflessi.

Lucenti onde , leggere, perpetue,

riflettono sorrisi alla luna

che si culla guardando le stelle.

Rifletto nel buio,

e cullando i pensieri

ritrovo il tuo viso

riflesso in questo

mare lucente.

Kp.


 

UNA ROSA ......

 

La mia rosa

Ho placato la sete

 alle tue tenere radici,

ti ho protetta

da venti e da tormente,

 ho aspettato,

 non ti coglierò,

  attendo sino a quando

un soffio di vento

t' inclinerà  dolcemente.

Allora  giungerò  a te,

sentirò  il tuo profumo ,

sfiorandoti con le labbra 

senza sciuparti .

 kip.

 

 

UNA NENIA CAMPIDANESE

Canto di nanna

Il ritmo del canto era accompagnato da un suono cadenzato che si otteneva dal movimento oscillante della culla, o della sedia se seduti con in braccio il bambino , oppure, se in piedi, battendo ritmicamente un piede sul pavimento. Ma queste nenie si sentivano anche quando le donne operando con nobile maestria il settaccio tendevano a ritmarne il tempo .

Anninnìa, anninnìa,
dromi e fai su sonnu!
Manna fatzast in domu,
trigu meda e dinai,
dinai e trigu meda
e cortinagius de seda;
de seda cortinagius…
Su sposu at essi stràngiu
at essi de Baroi,
de Baroi su sposu,
à cappotu de ariosu.
Ariosu e a cappottu,
e serbidoras ottu,
e ottu serbidoris.
Giardinu prenu de froris,
mi parint is ogus tuus
e dexiottu iùs,
e domu  palatzina sùsu
e còxinas terrenas.
Po biri is ògus tuus
em’a segai càdenas.

              kp.

 

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DURU DURU TZIA PIPIOLLA

                             .......spesso la mia mente   ricongiunse  lontani e riecheggianti suoni provenienti dalla mia isola, regalandomi musiche  tra offuscate  immagini  di contadini seduti a cerchio sull’aia, sotto il sole di luglio, intenti a battere faticosamente con inesorabili ed efficaci mortai  il biondo e prezioso cereale: Per alleviare la fatica del lavoro cantavano seguendo ritmo e suoni  forniti dagli stessi attrezzi che adoperavano. :                               Duru duru zia pipiolla Ita seis fendi in gui solla solla Sola in sa mesitta trista e lacrimosa Pappada si dd’eis callincuna cosa? No hapu pappau nienti niente Feti un’ampudda de acquatrenti Unu carradeddu de binu biancu Po no mi beni s’anima de mancu, s’anima de mancu in su dromidroxiu e m’hapu pappau u’ bellu azzidroxiu, un’azzidroxiu beni spinniau e unu burricchedu beni domau, e m’hapu fattu una bella cibuddada una cibuddada cun trexentus cibuddas, e m’hapu mottu cinquanta puddas middas hapu fattas tottus a cassolla, duru duru zia pipiolla.                                                                                                            kip.

 

DURU DURU DURU ISTAI ISTAI..

Duru duru duru e istai-istai
Duru duru duru genti c’è passada, cojada a nòu genti c’è passada
duru duru duru cojada à sèis.. e su  bèhi  tèngianta a punta de pèis
e su bèhi tèngianta a sa furriàda                                 e Is domus' ìanta de pedra piccada e su pottabi sìada di argentu;                         bràbeis tèngiara pastori a centu;     e su Rei puru tèngiara hùa filla,                    apposta po mèi po da cojai …
Duru duru duru e istai istai.

 

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« Tratti Di MagiaNo alla Violenza »

Is Animeddas

Post n°154 pubblicato il 31 Ottobre 2013 da kipino

 

In quasi tutti  i paesi  della Sardegna  vige  un evento che viene festeggiato tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre  che  per  certi aspetti ricorda molto  la festa anglosassone  di Halloween.  E’ l’usanza   dei bambini  di andare  ancora di casa in casa a chiedere dolciumi e frutta secca da offrire ai defunti in cambio di preghiere. Questa secolare tradizione  prende nomi diversi a seconda della zona . Per esempio nel sud dell'isola  viene chiamata "is animeddas" o anche “ is panixeddas” ; Su ‘ene ‘e sas ànimas o su Mortu Mortu nel nuorese, su Prugadòriu in Ogliastra, etc… ma  tradizione  e modalità son le stesse . I bambini vestiti da fantasmini  passano  dopo cena  da porta in porta a bussare per chiedere   dolciumi o  frutta a favore delle anime. Le formule utilizzate in Lingua Sarda per chiedere il docetto , a seconda della  zona,  sono: seus benius po is animeddas, - mi das fait po praxeri is animeddas, - seu su mortu mortu,- carki cosa po sas ànimas,..  e altre ancora a seconda del paese e della variante linguistica utilizzata. I dolci tipici del periodo  sono :  is pabassinas; -  ossus de mortu;-  pani de saba;  etc… A questi venivano aggiunti poi altri doni come le melagrane, le castagne e la frutta secca. Un'altra  antichissima  tradizione sarda è quella di  imbandire , la notte del  primo novembre,  la tavola  per  le anime dei propri famigliari defunti.                A tale evento, verso la  fine dell’ottocento , il poeta nuorese  Sebastiano Satta  dedicò una poesia ,  che intitolò appunto: La cena dei morti.

 

La cena dei morti.

Oh ! Spillatemi il vin di Val di Tortora

pieno di sole.

Candida ed allegra splenda al mezzo la mensa

e molta,  negra elce , bruci nel vasto focolar.

E poiché i fior ricordano le vivide aure,

cogliete molti fior negli orti,

e spargeteli: a salutarmi i morti

verran stanotte e qui vorran cenar.

Ecco già giungon,

ma non più nel memore cuore

echeggia il rumor dei passi noti:

dai sepolcreti gelidi e remoti

come ritornan silenziosi a me!

Varcan la soglia,

e lieti, attorno al candido desco siedono. 

Oh,  dolce compagnia,

Tutta piena è di te, l’anima mia,

L’anima in cui sfioriro amor e fé.

Quanti anni di silenzio e solitudine

melanconicamente sono volti

a te pensando!

Invano in altri volti amati

il tuo sorriso il cuor cercò.

Or qui rimani!

 Brillan,  tra le grigie e brune chiome, 

rossi crisantemi;

Stanno negli occhi ancora

i sogni estremi,

i sogni che la morte vi troncò.

Mescete, o morti, il vino!

Il vin purpureo al cuor vostro ricordi i campi,  

e i clivi aurei,  di luce e spighe,

e i vecchi ulivi,  azzurrine, 

al fiammante mezzodì.

Ricordi al vostro cuor la coppa agli ospiti

porta tra i canti, e l’opere e le prove

magnanime, e la patria terra

dove ilbel fiore dei vostri anni fiorì.

E tu, che solo, e lungi ai figli e al placido

tuo tetto, oltre le grandi acque riposi,

Tu, padre, che tra i sogni lacrimosi

dell’infanzia vedemmo a noi sfuggir, arridimi!

Svaniron della pallida Infanzia

i sogni tristi, e della bruna vita l’ombre.

Toccando in cuor più d’una

ferita, muoviam lieti all’avvenir.

E tu, nutrice, a cui cingean le grigie chiome

e i casti pensieri una ghirlanda,

O mia nutrice, buona e veneranda

come una madre, arridimi anche tu.

Ed amatemi, o morti.

La mia povera casaè gioconda

sol per il ritorno vostro,

e io solo per voi sento d’attorno

squillare i canti della gioventù.

Ma già i fiori avvizziscono,  

e fiammeggiano smorte, 

le vampe della luce; 

scialba si affaccia

tra le stelle ultime, l’alba, 

 e  tornano i morti ai sepolcreti lor.

Partono i morti , accennano e mi chiamano:

Io li guardo sparir,  con gli occhi in pianto;

il mio calice cade a terra,  infranto;

essi mi accennan e chiamano ancor.

S.Satta 

 

 
 
 
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Un blog di: kipino
Data di creazione: 22/06/2009
 

MYPET


 

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...... L O D E ......

 

TU, LE MIE EMOZIONI

Sei tu l’ emozione

quando respiro

l’aria nuova del mattino

e dalla fonte bevo

l’ erompente acqua

per dissetare il desiderio

che ho delle tue labbra.

Sei tu  dal sorriso di bimba

dagli occhi color foglia

che si bagnano

quando ti si stringe il respiro

intenso della vita.

Sei tu quando un canto gregoriano

trascende l’infinito azzurro 

e raggiunge

il sacro silenzio dell’anima.

Sei tu il sole che riscalda il cuore

quando incerto trema

e lo fa battere al calare della sera.

Sei solo tu

che rinnovi le mie emozioni

sottraendole all’oblio.

kipi. 

 

ONIRICA PASSIONE

Se,  un bagliore di luna

avvolgesse il silenzio

del mio castello,

e baciasse

i suoi gradini

levigati dal tempo,

 raggiungerei

a soffici passi

la soglia di un sogno,

per ritrovare,

tra i fiocchi di luce,

le stoffe dei colori che amo.

E , se abbracciassi

quei tesori raccolti

nello scrigno del tempo,

con l’armonico mare

colorerei un cielo;

e unirei,

al bianco del suo sale,

 veli di sabbia

e di smeraldo,

e aggiungerei

fibre di rosa

all’ocra della sera.

Veli e scampoli di vita

 che 

 carezzano soffice la pelle  

e  stringono

l’ardente rosso

 disegnando  vortici di passione                                                                                                                                 che sino a chiudersi

intridendosi d'amore

kp.

 

MUSICA

 

 

JUST SEVENTY

 

   Since 1940

 Avrai infiniti  compleanni ! 

Immagina sopra di noi soltanto il Cielo, nessun inferno sotto i piedi , che non ci siano confini e nessuna religione ; niente per cui uccidere e morire ! ..Puoi dire che sono unsognatore ma non sono il solo e spero che ti unirai anche tu un giorno e che il mondo diventi uno (parole del testo imagine di Lennon).    

Per i tuoi settant' anni -  09.10.2010.

 

-----PICCOLO PENSIERO-----

Ho adottato   un piccolo pensiero  

davanti ai vetri  di una finestra  morta.

Assente  da me,  e dal mio intorno

l’ ho tenuto sulle   mie tiepide   mani;

vezzeggiato , coccolato , accarezzato  ,

e in cambio   mi ha scaldato il cuore.

Non lo chiamo  ma   ritorna.

Ritornerà  quel  tenero  pensiero ,  

 per  posarsi  silenzioso

sulle mie mani  che aspettano.

Per portarmi lontano,

per ridarmi la  luce,

per  sentire l' amore.

(kip.)

 

 

 

EMOZIONANTE VISIONE

  ALBA

 

ALBA

Attendo 

per vederti

vestita di luce

quando apri

dolcemente le tenebre,

e sorgi piano all’orizzonte

e  m' incanto

quando accarezzi   il mare,

e quando colori il cielo. 

Ma prima che tu  svanisca

per regalarmi il  giorno,  

 vorrei fermar questo  attimo

 che nutre   

di poesia  all'anima, 

perchè  forse

anche  questo giorno,

resterò ad aspettar 

 

la luce di domani .

                                                   Kp.

 

MESSAGGIO ULTRAFANICO

ANIME E PAROLE

Cerco nel silenzio parole

che vorrei dire,

guardandoti negli occhi,

mentre aspetti

ciò che dalla vita hai mai avuto .

E trovo, vagando nella mente,

una sintonia vibrante,  

e, perdendomi tra i fili del passato,

mi fermo al suono che il cuore trasmette,

e che la mente incontra .

Ora che  il cuore mi fa parlare, 

ascoltami: farò dell ’ anima tua la mia,

con le parole giuste che cercavo.

                                      kp.                                     


 

ERA LA FELICITA' ..

Perché è così che ti frega.. la vita. 
Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te li togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quando è troppo tardi.
E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla deriva.

( frammento di castelli di rabbia di Alessandro Baricco)

 

IMMAGGINA UN MONDO......

Immagina che non esistano frontiere e nessuna religione per cui uccidere o.. morire. (Lennon)

Oggi ho provato ad immaginare un mondo diverso  affacciato su una delle antiche terrazze della mia città. Capitò anche  da ragazzo , quando la scuola decise, un’ escursione culturale nel “castello” (la vecchia  Karalis dentro le mura) in una splendida giornata di primavera . L’insegnante, che faceva di tutto per illuminarci la storia dei luoghi ,  era quasi interamente ignorato  così che le  nostre distrazioni  vanificarono persino il componimento   previsto per l’indomani !  E  oggi nella stessa terrazza  contemplo  questo azzurro cielo  immaginando un mondo  dove vivere senza guerre e senza conflitti , ne di razza o  religioni, senza uccisioni e ne prevaricazioni e senza  prepotenze ed  usurpazioni. (Kip)                                                                     

 

DURU DURU DURU, ISTAI ISTAI..

                 Queste sono le parole di uno dei tanti canti che  sentivo spesso da mia nonna mentre settacciava semola e farina seduta non lontano dal forno sul loggiato di casa sua. Nonostante non ne avessi mai dimenticato la musicalità e il ritmo, ho  dovuto ricorrere  a mia mamma per riavere le parole che non ricordavo.  

Duru duru duru e istai-istai
Duru duru duru genti c’è passada, cojada a nòu genti c’è passada
duru duru duru cojada a sèis.. e su bèi tèngianta , a punta de pèis
e su bèi tèngianta a sa furriàda e Is domus sìanta de pedra piccàda e su pottabi sìada di argentu; bràbeis tèngiara pastori a centu; e su Rei puru tèngiara ùha filla, apposta po mèi po da cojai …
Duru duru duru e istai istai.                          
        Kp.

 
 

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