Creato da angelorossodgl il 21/04/2005

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Messaggi del 12/05/2005

Canzone delle domande consuete

Post n°35 pubblicato il 12 Maggio 2005 da angelorossodgl
Foto di angelorossodgl

Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente
come se il tempo per noi non costasse l' uguale,
come se il tempo passato ed il tempo presente
non avessero stessa amarezza di sale.

Tu non sai le domande, ma non risponderei
per non strascinare parole in linguaggio d' azzardo;
eri bella, lo so, e che bella che sei,
dicon tanto un silenzio e uno sguardo...

Se ci sono non so cosa sono e se vuoi
quel che sono o sarei, quel che sarò domani,
non parlare non dire più niente, se puoi,
lascia farlo ai tuoi occhi, alle mani...

Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...

Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse,
trascinate dai giorni come piena di fiume
tante cose sembrate e credute diverse,
come un prato coperto a bitume.

Rimanere così, annaspare nel niente,
custodire i ricordi, carezzare le età;
è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente
del diritto alla felicità...

Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perchè?
Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
Esser tutto, un momento, ma dentro di te,
aver tutto, ma non il domani...

Non andare... vai.. Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...

E siamo qui spogli in questa stagione che unisce
tutto ciò che sta fermo, tutto ciò che si muove,
non so dire se nasce un periodo o finisce,
se dal cielo ora piove o non piove...

Pronto a dire "buongiorno", a rispondere "bene",
a sorridere a "salve", dire anch'io "come va?"
Non c'è vento stasera. Siamo o non siamo assieme?
Fuori c'è ancora una città?

Se c'è ancora balliamoci dentro stasera,
con gli amici cantiamo una nuova canzone...
tanti anni e son qui ad aspettar primavera,
tanti anni ed ancora in pallone...

Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...
Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di noi...

Francesco Guccini

 
 
 

pout pourri  

Post n°34 pubblicato il 12 Maggio 2005 da angelorossodgl
Foto di angelorossodgl

Giornata strana oggi a lavoro.. io che torno.. tutti che si fermano a chiedere come sto.. il caldo.. la gente… la testa che mi gira un po’… non è facile tornare alla vita normale e ai ritmi stressanti.. alla confusione, alla gente sulla metro, al caldo alla fermata del bus….

La mia collega  che festeggia prima del matrimonio: dolci,  confetti, sacchetti, regali, emozione, mal di pancia e notti insonni….

Sono contenta per lei.. se lo merita un matrimonio come quello delle favole..  Lo ha sempre sognato così: la chiesa, il vestito bianco (il suo bellissimo.. l’ho visto quando l’ho accompagnata a fare le prove), i fiori,  il riso, la cena al ristorante con tutti i parenti, ore e ore di primi, secondi, contorni e dolci, il viaggio di nozze la mattina dopo le nozze….

 
 
 

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 "La suprema felicità della vita è il sapere di essere amati per quello che si è, o meglio, di essere amati a dispetto di quello che si è."

Victor Hugo

 

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Complimentissimi tesoro! Sei stata grande, tantissime...
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:-)
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il 18/08/2009 alle 13:11
 
 

Non conviene prendere la vita troppo sul serio.
Tanto non ce la faremo mai ad uscirne vivi.
(M. Twain)

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OCEANO MARE

"Posa la penna, piega il foglio, lo infila in una busta. Si alza, prende dal suo baule una scatola di mogano, solleva il coperchio, ci lascia cadere dentro la lettera, aperta e senza indirizzo. Nella scatola ci sono centinaia di buste uguali. Aperte e senza indirizzo. Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle -Ti aspettavo. Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni -i giorni, gli istanti- che quell'uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo -Tu sei matto. E per sempre lo amerà."

 

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