Creato da ambroseb il 12/10/2007

Il Lampione

"far lume a chi brancola nelle tenebre"

 

 

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Parole, traduzioni, riflessioni

Post n°24 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da ambroseb
 

Io vendo insulti”, confessava Ambrose Bierce in uno dei momenti, non rari, in cui il suo furore cinico si rivolgeva contro se stesso. Bierce, giornalista e scrittore fu una penna velenosissima; bersagli preferiti sono stati gli uomini, le istituzioni, le parole. Nella presentazione dell’edizione del “Dizionario del diavoloGuido Almansi scriveva: “La parole, ah, quelle poi arroccate nel vocabolario fonte screditata di ogni nefandezza, le parole fingono di essere strumenti di comunicazione mentre sono in realtà organi di mistificazione. Ogni nuova voce che si insinua in un già corrotto dizionario per arricchire la fraudolenza purulenta aggiunge nuove ipotesi di inganno, di gabbo, di imbroglio alla nostra lingua mendace. L’uomo non è un animale culturale: è una animale culturalmente perverso che non ha bisogno di mentire perché la lingua che lui adopera ha già mentito per lui”. Certo il giudizio di Almansi, presentando un libro che ha fatto della mistificazione della parola la sua ragione d’essere, è abbastanza paradossale. Ma le parole possono avere in sé davvero cariche esplosive di verità e di menzogne.
Si pensi, poi, alle traduzioni. A quanto si perde nel leggere testi tradotti che, nella versione originale avevano un’altra enfasi, carica, significato. Sempre riferendoci a Bierce, che aveva una passione per le frasi funebri si da scrivere il suo necrologio come prima cosa quando entrava in un giornale, una volta compose l’epitaffio funebre del direttore del suo giornale. Approfittando della sinonimia tra il verbo “to lie”= mentire e “to lie”= giacere, Bierce così scrisse: “Here lies Frank Pixley, as usual”, cioè “Qui giace/mente Frank Pixley, come sempre”. Egli aveva accusato quel direttore di non aver tenuto fede ad una promessa di matrimonio. Si lasciarono presto e non diventarono mai amici. Chiudiamo con Bierce riportando la mia voce preferita del dizionario, anch’essa straordinario esempio di utilizzo sintetico di alcune parole per esprimere un giudizio. Pregare: “Pretendere che le leggi dell’universo vengano annullate a favore di un singolo postulante, il quale se ne confessa del tutto indegno”.
Si prenda un altro grande maneggiatore della parola: François de La Rochefoucauld. Nella traduzione delle sue stupende Massime a volte incorriamo in discrasie linguistiche. Consideriamo le parole “esprit” o “coeur”. La massima “Tutti coloro che conoscono il loro spirito non conoscono il loro cuore” ci appare incisiva, plastica, diretta. Ma il particolare uso di spirito/esprit ci è estraneo; così come i cambiamenti subiti dalla parola cuore/coeur nel corso della sua storia più recente; il rischio è quello di confonderci e di leggere il cuore/coeur di La Rochefoucauld come se fosse il cuore/coeur dei romantici.
Concludiamo con un altro capolavoro della letteratura americana Moby Dick di Herman Melville. A proposito di una interessantissima dicotomia, l’autore si diverte a scherzare e paradossare tra destra e sinistra. A parte le infinite considerazioni che si sono sempre fatte tra tale distinzione, è curiosa quella posta in essere da Melville. Nel libro il profeta straccione Elia, mette in guardia Ismaele, che non ha ancora visto Achab. “Non l’avete ancora veduto?”. “No, non ancora. E’ malato, dicono, ma sta meglio è sarà di nuovo a posto (right) tra non molto”. “Di nuovo a posto tra non molto!” rise lo sconosciuto con un sorriso solennemente sprezzante. “Sentite: quando il capitano Achab sarà dritto (right) allora sarà dritto (right) anche il suo braccio sinistro, non prima”. Nella versione italiana il gioco di parole tra right e left va perduto: Pavese ne avverte con una nota a piè di pagina. Il linguaggio oscuro di Elia vuol dire che Achab sarà un uomo come gli altri quando la sinistra sarà diventata la destra.

 

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Commenti al Post:
edizioniemotive
edizioniemotive il 03/12/07 alle 11:49 via WEB
Ciao siamo di Edizioni Emotive abbiamo deciso di metterti tra i nostri amici se vuoi fai altrettanto. Stiamo facendo promozione per farci conoscere.
 
 
ambroseb
ambroseb il 03/12/07 alle 22:36 via WEB
In bocca al lupo. Ricambio con piacere, dopo aver letto di cosa vi occupate. A presto
 
edizioniemotive
edizioniemotive il 03/12/07 alle 11:50 via WEB
Ciao siamo di Edizioni Emotive abbiamo deciso di metterti tra i nostri amici se vuoi fai altrettanto. Stiamo facendo promozione per farci conoscere.
 
sirenatropicale76
sirenatropicale76 il 03/12/07 alle 12:16 via WEB
ciao ambros, nn hai idea di quello ke ho passato in questi giorni, spero ke vada meglio, ancora nn sto bene.bacini
 
 
ambroseb
ambroseb il 03/12/07 alle 22:54 via WEB
Spero ti riprenda presto. Certo sto dannato dente del giudizio, poteva pure farne a meno dispuntare... Ma hai provato a dire a te stessa che il giudizio ti interessa ben poco?
 
PeterGunn
PeterGunn il 03/12/07 alle 13:59 via WEB
La Rochefoucauld è un grande, ho letto tutte le sue massime!
 
 
ambroseb
ambroseb il 03/12/07 alle 22:39 via WEB
Straordinario moralista! Pensatore cinico e spietato sulla natura dell'uomo, ha saputo concretizzare la sua visione del mondo, della società, dell'umanità, attraverso l'utilizzo di poche ed essenziali parole. Per chi non lo conoscesse, un autore indispensabile. A presto
 
   
PeterGunn
PeterGunn il 04/12/07 alle 20:29 via WEB
E ci azzecca anche...
 
     
ambroseb
ambroseb il 05/12/07 alle 02:05 via WEB
... e con assoluta, fredda e cinica franchezza...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/12/07 alle 17:22 via WEB
Melville allora avrebbe dovuto sapere che nel 2000 Achab forse non sarebbe stato come gli altri, ma ci si sarebbe avvicinato abbastanza! UN sorriso scherzoso Mister X di COmicomix.
 
 
ambroseb
ambroseb il 03/12/07 alle 22:48 via WEB
Parafrasando Edmondo Berselli su la Repubblica di oggi, ricordiamo che Tony Blair ha spiegato che destra e sinistra sono due concetti sorpassati o da sorpassare. Inutile ricordare a Blair che nel Regno Unito si continua a guidare a sinistra mentre in Europa si guida a destra. Ovvio suggerirgli di non confondere i partiti e le corsia di guida e, soprattutto, di evitare le inversioni ad U: si rischiano inciuci.
 
semprepazza
semprepazza il 03/12/07 alle 23:09 via WEB
Bellissimo questo post. “Here lies Frank Pixley, as usual”... vorrei averci pensato io... sono pazza... Ero preoccupata, sono anche venuta a vedere se eri ancora vivo dopo la lettura del mio post di ieri; temevo il tuo giuduzio. Ma tu sei un mito.
 
 
ambroseb
ambroseb il 03/12/07 alle 23:31 via WEB
Quello che pensi lo hai già dimostrato negli altri post e non sarà certo la divagazione di ieri a farmi cambiare idea su di te. E poi ogni tanto si ci deve pur svagare... Ambrose Bierce è uno dei più grandi scrittori dell'ottocento. Peccato di lui si conoscano troppe poche opere, anche perché ne sono state tradotte pochissime. E' sempre un piacere averti qui, a presto.
 
   
semprepazza
semprepazza il 04/12/07 alle 23:08 via WEB
Sono un'assidua lettrice, avrò pure qualche diritto. E allora... mi piacerebbe leggere in questo blog, curato da, immagino, quell'individuo con la barba da filosofo, un pò ingiallito (non lui, la foto) che fa capolino alla mia destra, un post veramente sconcertante, diverso da tutti gli altri, leggero, divertente, ironico fino allo spasimo, personale, incredibile, magari con qualche congiuntivo folkloristico... si può? Felicissima serata. ^___^
 
     
ambroseb
ambroseb il 05/12/07 alle 05:07 via WEB
Mia cara Diana, questo blog è ideato, curato e scritto (ho sempre sognato di scrivere sta roba qui!) da quel buffo personaggio con la barba incolta che vedi nella foto, volutamente ingiallita (non solo la barba!), forse per dargli un'immagine d'altri tempi. Ti prometto che scriverò un post, non dico sconcertante nè tanto meno ironico fino allo spasimoe incredibile, cosa di cui non credo di saper fare bene. Ma almeno personale e leggero credo che lo farò e, quando succederà, te lo dedicherò volentieri, canzone compresa. Grazie sempre, Ciao
 
makavelika
makavelika il 04/12/07 alle 09:13 via WEB
Che bell'argomento!! Ora io ho sempre sostenuto, pur non avendo mai approfondito la questione, che le parole sono un meraviglioso, pontente e sorprendente mezzo d'espressione. Ma sono imperfette e difficili da "addomesticare". Il linguaggio è fondamentalmente un codice che dovrebbe avere l'intento di trasmettere il pensiero del singolo ad una moltitudine di persone. Il problema è che la complessità e la diversità dell'universo interiore umano permette diverse interpretazioni per cui il messaggio inizialmente concepito come "A" viene recepito come "B". Quindi concordo sul fatto che le parole mentono. Spero di essere riuscita a esprimermi in maniera comprensibile il mio contorto ragionamento. (PS: mi diverte un mondo ragionare su queste cose ^_^)
 
 
ambroseb
ambroseb il 04/12/07 alle 11:27 via WEB
L'utilizzo della parola è sempre stato affascinante. I grandi "maneggiatori" se ne sono sempre divertiti ad utilizzarla per le loro intenzioni, per manifestare il loro pensiero, per esprimere sentimenti ed emozioni. Ragionare sul loro uso è sempre stato affascinante. La percezione che ne ha l'interlocutore è sempre stata oggetto di studio. Personalmente penso che la comunicazione sia lo strumento essenziale per preservare ed ampliare le culture dei popoli. Deve farci riflettere che le dittatture ne hanno sempre limtato o annullato l'utilizzo. A presto
 
bil37
bil37 il 04/12/07 alle 09:32 via WEB
Ciao ambroseb, bellissimo post,davvero. Ci sarebbe da scrivere un libro su questo argomento. Non conoscevo Rochefoucauld, ma, ironia della sorte sto ri-leggendo Moby Dick e il suo linguaggio profetico, vibrante, metaforico mi sta prendendo molto. E' un problema antico come il mondo: il logos non esisterebbe senza la parola atta a veicolarlo. Ma la parola è "doppia", allusiva, seduttiva, misteriosa. C'è un linguaggio denotativo e connotativo. Gli antichi Greci, a partire dai sofisti (Gorgia in particolare) avevano compreso l'importanza del linguaggio come strumento perverso di persuasione. Per tornare al "relativismo" :) non esisterebbe la verità, ma soltanto il modo migliore per sostenere e propagandare la verità di ciascuno. La politica per Gorgia sarebbe dunque l'arte della menzogna, o arte di persuasione di massa.
 
 
ambroseb
ambroseb il 04/12/07 alle 11:37 via WEB
Gorgia fu un grande sofista. I sofisti sono gli antesignani, in senso filosofico, del relativismo. Essi negavano la possibilità di raggiungere una verità definitiva, per cui tutto poteva essere messo in discussione, tutto era relativo, ogni argomento poteva essere confutato. Gorgia ne fu rappresentante tanto efficace quanto famoso, spesso spingendosi al limite del ragionamento filosofico. Egli si spinse ad affermare che nulla esiste; se anche qualcosa esistesse, non potrebbe essere comprensibile all'uomo; se anche qualcosa fosse comprensibile, sarebbe incomunicabile. Famosa rimase la sua difesa della fedigra Elena di Troia, evento scatenante della guerra di Trioia. Egli giustificava Elena addossando la causa del tradimento alla dialettica di Paride, che grazie alla abilità oratoria, costrinse la principessa a lasciare il marito Menelao. Gorgia riconosceva alla parola il potere di ipnotizzare l'interlocutore fino a fargli perdere la ragione.
 
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