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"Confermo i miei atti e rido dei miei castighi. E adesso condannatemi".

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Post N° 351

Post n°351 pubblicato il 07 Maggio 2007 da 72rosalux72


L’invito per il family day è arrivato anche a noi, distribuito a tappeto dai ragazzini della parrocchia: dodici/quattordicenni impiegati nella bassa manovalanza.
La mia vicina, che ultimamente va a messa perché la bambina farà la comunione e quindi ci deve essere ( il solito cattolicesimo uso/costume, si va a messa a natale, a pasqua se non si è via per una scampagnata, e i sacramenti ai bambini, chè è tradizione)mi riferisce dei caldi inviti del parroco a partecipare alla manifestazione.
Locandine fuori dalla chiesa, volantini a go-go, e dentro il prete col ditino alzato.
Lei non ci vede niente di male, non fosse che nando lavora il 12 sarebbero andati tutti a roma.
VOI?!…scusa eh, sei una fresca divorziata, con nando ci stavi da un po’ prima di separarti…
- ma non ci sono andata a letto, PRIMA-
( quanto si fa presto a lavarsi la coscienza, amavo un altro mentre ancora dormivo accanto a mio marito, non pensavo che a lui, però, a letto da sposata non ci sono andata. Ecchecazzo)
- e poi la mia famiglia è questa che ho adesso -
Perfettamente d’accordo, io, ma mi sa che al family day pretendono copia del certificato di matrimonio.

Il prete del quartiere dei miei ha messo a disposizione i pulman, quindici euro a cranio, ma se si portano almeno due tenere creature si paga una sola quota.
Già, la presenza dei bambini è indispensabile, se no chi ci crede che sono tutte famiglie come dio comanda.
Di sicuro i bambini staranno benissimo quel giorno, forse troveranno girandole sul pulman, giochini e dolcetti, e andranno tranquilli alla mostra con mamma e papà, possibilmente tutti per mano.
Ma non era diseducativo portare i bambini alle manifestazioni? Non era un plagio?!
Se ce lo porto io, sì. E in uno sciopero generale la presenza dei bambini è tutt’altro che indispensabile, anzi, vista l’esperienza, direi che è di intralcio. Si annoiano, ti tirano di continuo, gli scappa la pipì e via dicendo.
Mentre IO voglio stare alla manifestazione. Infatti se mi capita adesso non ce lo porto più, così stiamo più comodi tutti e due.

Ma questa del 12 è una roba mai vista.
Per la prima volta assisteremo a una manifestazione tutta improntata sulla forma, guardate che bella famiglia che siamo, ma vedi che figlioli che abbiam tirato su. E tutti sono almeno buoni e bravi, buoni e bravi genitori, buoni e bravi lavoratori, buone e brave persone. E si amano, ma quanto si amano.
Vedremo tutte insieme le persone migliori del paese, quotidiani esempi morali, gente che ogni giorno mangia pane e responsabilità.
Loro non tradiscono, non si adirano,  non dicono le bugie e forse neanche le parolacce; a casa loro regna la tranquillità, i bimbi sono sempre allegri e obbedienti, le mamme stirano col sorriso sulle labbra, i papà passano ogni minuto del loro tempo libero con i pargoli.
Se a uno capita di alzare di mezzo decibel la voce, si pente da solo e viene subito consolato.
Il paradiso.
Sabato 12 vedremo il paradiso in piazza a rivendicare come esclusivi i propri diritti. Diritti strasanciti, intoccabili, supergarantiti. Si esalta quello che già si ha e si manifesta perché altri non lo ottengano mai, quelli che non si vogliono sposare, quelli che divorziano e poi convivono, quelli che vivono con persone del loro stesso sesso. Quelli diversi, insomma.
E’ lo status che conta per stare in paradiso, mica le persone.

E chissà quanti vanno e magari di straforo controllano gli sms dell’amante sul telefonino.
Parroci compresi, perché mica sono nata ieri.

”che palle oggi, ma mia moglie lo sai, se non venivo mi avrebbe reso la vita impossibile. Pazienta che tra qualche giorno ci rifacciamo. Sì, è vero, ti ho un po’ trascurata e ti prego di sculacciarmi, me lo merito”

” quel morto vivente di mio marito non voleva mancare, ma stai tranquillo tesoro, domani lascio i bimbi dalla nonna e scopiamo tutto il pomeriggio”

”che bella festa, manchi solo tu amore mio. Domani ci vediamo in canonica alla solita ora, e mettiti quei jeans strappati sul culo che quando ci infilo le mani riconosco la strada per il paradiso. Domani ti voglio maschio”

 
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